Commentario del 01.09.2017

IN PRIMA PAGINA
Dati Istat sul lavoro in primo piano: occupati ai livelli pre-crisi, ma più giovani senza lavoro (Sole). La Stampa segnala il paradosso: crescono gli occupati ma anche i senza lavoro. Per Repubblica il lavoro cresce ma è precario. Intanto, attraverso la manovra, partiti a caccia dei voti di giovani e pensionati (Sole). Libero parla di "fabbrica dei fannulloni": soldi dello Stato ai giovani per non farli lavorare. L'inflazione torna a salire, in agosto +1,2% dopo 3 mesi (Sole).
Altro tema caldo restano l'accoglienza dei migranti. Il piano di Minniti: tocca alle Regioni integrare i profughi (Stampa). Il ministro dell'Interno divide il Pd: "Così inseguiamo la destra", ma Renzi frena: "Sta facendo bene" (Repubblica). Vertice Raggi-Minniti contro le occupazioni (Messaggero). Mentre prosegue la la folle estate degli stupri (Messaggero). Stupri a go-go, quattro casi in poche ore da Rimini a Milano (Giornale).
Spazio anche alla decisione del Tar del Lazio ferma Milano: no al numero chiuso alla Università Statale (Corriere e altri).
Dagli esteri in primo piano la riforma del lavoro varata da Macron, che vede l'opposizione dei sindacati. Mentre torna a crescere la tensione Usa-Russia: Trump chiude il consolato russo. Mosca: "reagiremo" (Corriere). Stampa parla di "gioco delle spie". Intanto, nel Texas l'uragano Harvey è il disastro più costoso d'America (Corriere).
Su tutti i quotidiani la caduta di Valentino Rossi con l'enduro: sospetta frattura di tibia e perone,  mondiale a rischio.

ITALIA-ECONOMIA
Aumentano occupati e disoccupati: il paradosso del lavoro in Italia (Stampa in prima e p.6 e tutti). I dati Istat dicono che i lavoratori superano i 23 mld e si torna ai livelli pre-crisi (Sole in prima e p.3). Quello dell'occupazione è il primo ritorno ai livelli pre-crisi, ma Pil e Borsa restano lontani (Messaggero p.2). Il lavoro aumenta ma non tra i giovani, dove la disoccupazione resta al 35,9%. Reichlin al Mattino (p.5): "Il nodo è la formazione". Crolla il numero degli inattivi, che fa però salire il tasso di disoccupazione complessivo all'11,3%. I numeri evidenziano la crescita soprattutto dei contratti precari: nel 2017 +11,7% di posti a termine, quelli a tempo indeterminato crescono solo dello 0,6% (Repubblica in prima e p.2). Per Mania (Repubblica) aver recuperato i livelli pre-crisi è un risultato, ma è un problema come ci siamo arrivati: si è investito nella deregulation senza un apparato di servizi efficienti per la ricollocazione. Il governo continua a lavorare per la riduzione del cuneo: in programma incentivi per chi trasforma contratti a tempo e apprendistato (Sole p.3). L'economista Moretti alla Stampa: "Dieci anni tra crisi, tasse alte, produttività al palo e poca innovazione. Ecco perchè è difficile creare posti". Renzi rivendica "Il mln di posti creati con il jobs act", ma le opposizioni non ci stanno: "Aumento legato all'età pensionabile". L'analisi di Fubini (Corriere p.7) registra un divorzio strisciante tra qualità della domanda e dell'offerta di lavoro, ciò dimostra che questa è soprattutto una ripresa per istruiti e specializzati, non per chiunque.
A proposito di lavoro precario, Repubblica (p.3) segnala la grande fuga dai nuovi voucher, con l'Inps che annuncia un crollo dell'80%. I vincoli introdotti con la riforma per evitare il referendum hanno ridotto le prestazioni occasionali, ma si teme un boom di sommerso.
Si lavora anche sulla partita della previdenza: uscite flessibili e assegni, così i giovani in pensione (Messaggero p.3). Per chi è stato assunto dal 1996 in poi è già possibile l'anticipo di tre anni. Tucci sul Sole (in prima e p.3) evidenzia il paradosso di occuparsi di una pensione minima di garanzia per i giovani, che però non hanno lavoro.
Inflazione in ripresa, l'Istat certifica la risalita a livello tendeziale all'1,2% (Sole in prima e p.11). Sono benzina e turismo a spingere i prezzi in agosto, aumenti del 2,1% nella ristorazione. I prezzi restano sostanzialmente freddi, segnala il Sole, ma non poteva essere diversamente viste le difficoltà nelle vendite al consumo. Secondo Confcommercio il dato di agosto è in linea con le previsioni e non desta preoccupazioni.

ITALIA-POLITICA
Stupri a go go (Giornale). Cinque violenze in due giorni: dalla Lombardia alla Puglia, nuovi episodi di aggressioni sessuali alle donne. Fermati tre stranieri e un italiano (su tutti). Dossier sul Corriere: accusati 904 migranti nel 2017. Repubblica: 11 stupri al giorno, in 4 casi su 10 l'autore è straniero. Prosegue lo scontro politico sui migranti. Nel Pd polemica dopo le parole di Minniti sulla democrazia a rischio. Una parte del Pd contro il ministro: "Il Pd non cavalchi le paure". Renzi prova a mediare (Repubblica in prima e p.6). Per il Giornale (p.6) dietro il duello tra i dem c'è l'accusa a Renzi di prendere una deriva di "destra". "Democrazia in emergenza? No, ma da Minniti splendido lavoro" dice il deputato Pd Boccia al Corriere (p.4). Cacciari a Repubblica (p.6): "Il dovere della sinistra è reagire a tutte le bugie della destra". E sulle parole di Minniti sulla democrazia a rischio, dice: "Scherziamo? La politica non deve assecondare le paure della gente, deve dare risposte". Sul tema torna a farsi sentire anche la Chiesa, con Monsignor Zuppi che a Repubblica chiede alla politica di "fermare le guerre tra  poveri, non attaccare i profughi". Intanto, il Viminale studia un progetto che prevede lezioni d'italiano e corsi professionali per tutti i rifugiati, il progetto affida il il compito alla Regioni (Stampa in prima e p.2). Il governatore del Veneto, Zaia: "I territori hanno dato il massimo, non faremo altri sforzi".
Verso le Politiche 2018, partita a scacchi sulla nuova legge elettorale. Renzi: "Pd pronto, sono gli altri a frenare" (Stampa p.10). Sulla legislatura non si sbilancia e lascia la parola a Mattarella. A dettare i tempi è il senatore dem Marcucci, che dice: "La manovra e poi urne a marzo. Il 40% è possibile con una coalizione che coinvolga Alfano e Pisapia". Ad ampliare i confini della coalizione Richetti alla Stampa (p.11): "Listone unico alla Camera con Pd, Pisapia, Calenda e Alfano. La premiership a Renzi, ma non devono mancare figure come Gentiloni, Delrio e Minniti".
M5S, polemica interna per la partecipazione di Di Maio al meeting di Cernobbio. "Va a sedersi coni nostri nemici" è l'accusa che gli viene mossa, ma lui replica: "Non mi contamino, mi faccio conoscere" (Repubblica p.10).
Regionali Sicilia, divisioni a sinistra. Crocetta chiede le primarie, per il Fatto (p.4) Renzi calpesta lo Statuto e fa fuori il governatore con i cavilli. Il candidato Pd, Micari a Repubblica (p.11): "Nessuno mi chieda di fare le primarie". Su Micari resta divisa Ap: Alfano a Palermo per ricucire, ma Ap non ha ancora deciso se puntare sul rettore (Corriere p.14). Damiano ad Avvenire (p.8): "L'obiezione di Mpd ad Alfano è contraddittoria". Ma i bersaniani puntano su Fava, che al Fatto (p.4) dice: "Per due mesi abbiamo lavorato per costruire un'alleanza con un minimo di coerenza, chiedendo al Pd che non ci fosse Alfano. Invece Renzi e Alfano hanno dimostrato che il loro obiettivo sono le Politiche 2018". Poi una critica a Pisapia: "I leader non evaporano". Pisapia, però, non vuole rompere con Mdp e sull'appoggio a Micari frena: "Non è scontato" (Stampa p.11).
Il centrodestra, raggiunta l'intesa, presenta oggi il ticket Musumeci-Armao. Brunetta ad Avvenire (p.8) ottimista: "Siamo in vantaggio, i sondaggi dicono che è una sfida tra noi e i grillini". Il candidato del centrodestra, Musumeci al Tempo (in prima e p.8): "Ritroviamo l'orgoglio di essere siciliani. Lavoriamo tutti per l'unità, gli elettori non perdoneranno altre divisioni".

EUROPA
Europa, parte la corsa dei fondi per l'Africa, previsti 8 mld per favorire lo sviluppo e frenare i flussi (Repubblica). Tra Parigi e Berlino già 800 mln, l'Italia resta al palo: solo 16 mln. Da Bruxelles spiegano che il problema è Cdp, che non sarebbe dotata di un reparto specializzato sull'Africa. Letta alla Stampa: "L'immigrazione sarà il grande tema dei prossimi 10 anni. Se non investiamo in Africa la popolazione in crescita si sposterà da noi. Nel vertice dell'Eliseo hanno dimostrato di aver capito che si impone un salto di qualità". L'ex premier alla Stampa commenta anche l'apertura della Merkel ad un bilancio Ue: "Siamo all'anticamera di un tentativo di rilancio. La Cancelliera e Macron vogliono essere rifondatori dell'Europa. L'Italia deve essere nella carrozza di testa, anche se c'è il rischio di un'instabilità legata al voto". Poi Letta definisce "un grave errore, europeo ed economico" lo stop francese all'acquisizione di Stx da parte di Fincatieri.
Francia, i sindacati dicono no al Jobs Act varato da Macron (su tutti). Flessibilità e contrattazione aziendale sono i pilastri della nuova legge, sindacati divisi, ma alla fine dicono no. E la Cgt si prepara a scendere in piazza. Via libera degli imprenditori alla riforma che punta ad abbattere la disoccupazione. Attali al Messaggero: "L'Eliseo ha preso la strada giusta, ma si occupi anche di formazione". Sole analizza le tre zavorre dell'economi francese: limitata competitività internazionale, mercato del lavoro rigido e indebitamento pubblico che ha raggiunto il 100% del Pil.

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento