Commentario del 20.09.2017

IN PRIMA PAGINA
Esteri in primo piano, con l'intervento di Trump all'Onu: distruggeremo la Nord Corea se attaccherà (Sole, Corriere, Messaggero). Duello con Macron su clima e globalizzazione (Stampa). Moisi al Corriere: "Macron erede di Obama".
Sul fronte interno spazio a politica ed economia. Per Di Maio operazione San Gennaro (Corriere) mentre Grillo sferza il Movimento – "basta divisioni" – e insulta i giornalisti (Sole, Giornale). In Sicilia il giudice ferma le primarie, ma il M5S va avanti lo stesso con Cancellieri (Corriere). Sul Tempo il sondaggio choc che premia la destra: Musumeci straccia tutti. Lega e giudici: il partito rischia il crac, ma Salvini non scaricò Bossi (Repubblica). Sul Fatto il ritorno del Porcellum e dei nominati. Libero: miracolo, c'è l'intesa sulla legge elettorale.
In vista della manovra il governo annuncia la linea. Gentiloni: "L'austerità non è l'unica bussola" (Sole). Calenda: "Incentivi sì ma per ripartire più investimenti dei privati" (Corriere). Il Sole spinge per gli incentivi a Industria 4.0, il Corriere boccia i bonus a misura di pochi.
Dall'estero, il Messico sconvolto da un altro terremoto (Repubblica): crolli e oltre cento morti (Corriere). In cronaca: a Milano la moda fa squadra per l'eccellenza (Sole). A Roma la Raggi chiede leggi speciali anti-stupro (Messaggero)

POLITICA
Per Di Maio operazione San Gennaro (Corriere). "Sono credente ma non ero mai stato in Duomo a Napoli". Ieri il bacio della teca offerta dal cardinal Sepe. I fedeli lo omaggiano e gli chiedono: caccia i politici (Messaggero). Intanto Grillo sferza il Movimento – "basta divisioni, Fico si calmi o è la guerra" – e insulta i giornalisti (Sole, Giornale). "Vi mangerei per vomitarvi, siete i principi del pettegolezzo". L'Odg: "Battuta che preoccupa". Per Franco (Corriere) l'impressione è che Grillo per la prima volta percepisca la potenziale fragilità del consenso costruito. In Sicilia il giudice ferma le primarie, ma il M5S va avanti lo stesso con Cancellieri (Corriere). Sul Tempo il sondaggio choc che premia la destra: Musumeci straccia tutti.
Nel centrodestra, anche la Meloni si candida a premier (Libero)): "Sono anch'io in campo con il mio programma" dice la presidente di FdI, che poi bacchetta Berlusconi: "L'avevo invitato ad Atreju, ma era impegnato. L'ultimo vertice risale a 12 mesi fa". Intanto, Berlusconi apre al ritorno del figliol prodigo Verdini: "Torna, il Pd non ti fa eleggere" (Repubblica). Il leader di Fi offre all'ex braccio destrO l'organizzazione di Fi e le liste elettorali, e Verdini medita il ritorno con altri fedelissimi.
Sul Fatto il ritorno del Porcellum e dei nominati. Libero: miracolo, c'è l'intesa sulla legge elettorale. Il Pd accelera e tenta Berlusconi: domani il testo del Rosatellum bis con la proposta di 231 collegi per aiutare le alleanze (Repubblica). Più nominati per tutti, la proposta accresce la quota proporzionale con i listini bloccati: un affare per la Lega, una fregatura per il M5S (Libero). Fi verso il sì, anche la Lega d'accordo, ma c'è l'ostilità di M5S e Mdp.
Il vicesegretario dem Martina alla Stamp: "Con questo sistema possibile un centrosinistra unito con Pisapia. Mi aspettavo il no del M5S, da tempo hanno scelto la propaganda alla proposta". Folli (Repubblica): difficile un accordo visti i rapporti tra partiti sfilacciati. Il fatto è che la priorità dei partiti non è rendere un servizio all'elettore, ma garantire la classe politica. E la proposta sul Rosatellum non fa eccezione: serve al Pd per respingere l'accusa di inerzia. E se dovesse passare garantirà alle segreterie dei partiti il controllo di gran parte degli eletti con i capilista bloccati.

ECONOMIA
"Non sarà una manovra elettorale: faremo una legge di completamento di legislatura, che in campo economico è stata oggettivamente un successo": così Calenda al Corriere, ribadendo le tre priorità del governo: investimenti, internazionalizzazione e giovani. "Gli investimenti servono per non perdere la leadership nel manifatturiero e per recuperare il tracollo della produzione. Le esportazioni continuano a tirare ma le imprese che esportano sono ancora troppo poche e il problema dei giovani, del lavoro e delle retribuzioni è drammatico. Il Paese è ripartito ma la crisi non è alle spalle".
Sul Sole (in apertura e a p.3) gli industriali in allarme per la possibile revisione del superammortamento ventilata ieri da Padoan durante la cabina di regia governo-sindacati su Industria 4.0. La proroga di iperammortamento e superammortamento in manovra ci sarà ma le aliquote potrebbero essere ridotte. Calenda al Corriere: "Continueremo a lavorare sugli incentivi confermando quelli fiscali anche se forse rivedremo aliquote e parametri. Poi spingeremo sulla formazione". Il ministro fa un "tagliando" a Industria 4.0: "Tutta la parte che stimolava la ripresa degli investimenti e degli ordinativi ha dato risultati in linea con le previsioni. Non siamo andati bene invece sul fonte del venture capital e delle start up".
Da Padoan nuovo avvertimento: pil migliore ma non basta (Corriere). "Le risorse sono pochissime, l'aumento del pil non basta a modificare in modo significativo i vincoli di bilancio".
Sul Messaggero (p.4) il punto sul lavoro giovanile. Padoan riconferma la priorità: si va verso sgravi contributivi al 50% per neo assunti fino a 29 anni e la proroga di un anno dello sconto totale al Sud.
Frenata sulla nuova sanatoria sul contante, ventilata dalla Boschi (Sole p.2 e altri): l'ipotesi non sarebbe allo studio del Mef. Molte le voci critiche. Bersani: "Riciclaggio a modica spesa". Brunetta critico sull'ipotesi di investire le somme riemerse in Bot e Btp: "Sarebbe risparmio forzoso".

EUROPA
In Germania sale l'ultradestra. Per Merkel rebus alleanze (Corriere): a 5 giorni dal voto la riconferma della Merkel è quasi scontata, con la Cdu-Csu data attorno al 36-38% dei voti. Ma per il resto l'incertezza regna sovrana, con l'Spd che oscilla tra il 20 e il 25% e AfD che sarebbe arrivata all'11-12%, con una delle leader del movimento dell'ultradestra che parla addirittura del 20%, praticamente seconda forza in Parlamento davanti all'Spd. Ma basterebbe una AfD al 12% per creare un terremoto nel panorama politico tedesco e rendere più complicata una riedizione della grande coalizione.
"La visita di Haftar in Italia decisiva per la pace in Libia": sul Messaggero (p.13) parla Latorre, reduce da una missione a Tobruk per caldeggiare la visita in Italia del generale Haftar. "L'Italia punta a una ridefinizione dell'intesa del 2015, mai approvata da Tobruk, per un governo di unità nazionale in Libia. Per noi una Libia stabile, sicura e sviluppata è una garanzia". A Tobruk Latorre ha chiesto la possibilità di aprire un consolato in Cirenaica e di prevedere "un forum con gli imprenditori italiani per garantirsi investimenti che possano contribuire allo sviluppo locale".

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