Commentario del 29.09.2017

IN PRIMA PAGINA
In primo piano il nuovo caso giustizia aRoma (Corriere). "Bugie sulle nomine", la Procura chiede di processare Raggi (Stampa e tutti). M5S in difesa: "Resterà al suo posto" (Repubblica). Intanto, il Pd si divide sul Codice antimafia (Messaggero). Spaccature anche sullo Ius soli, Delrio smentisce Boschi: "C'è ancora tempo per approvarlo" (Stampa). Mentre Libero polemizza con il governo: inscena una conferenza piena di promesse elettorali alla famiglia, dopo avergli fatto lotta dura.
Economia. Def, prime schermaglie: il Senato chiede integrazioni (Sole). Ministeri, in manovra previsti tagli per un mld l'anno (Messaggero). Libero annuncia un "nuovo assalto alle pensioni". Ampio spazio alle vicende legate a Fincantieri-Stx. Nella partita ora spunta il caso Leonardo. Sotto la lente legami con Thales (MF). La ministra Pinotti a Repubblica: "L'intesa va estesa alla Germania". Intanto, meno 5,2% in Borsa dopo l'intesa (Sole). Nella partita finanziaria Italia-Francia anche il caso Tim-Vivendi: Genish ad, e il governo attacca (MF). Violati gli obblighi di notifica: via all'iter per la multa (Sole). Il governo attiva i "poteri speciali" (Messaggero, Stampa).
Prosegue il dibattito sull'Università, Fatto una lettera-protesta di Nobel e scienziati alla Fedeli: "L'università italiana sega i cervelli migliori".
In cronaca, in primo piano l'ennesimo caso di violenza sessuale: una 13enne aggredita da un pedofilo scarcerato dopo oltre 20 stupri (Corriere e tutti).
Su tutti la morte di Hugh Hefner, mr.Playboy.

ITALIA-ECONOMIA
Manovra senza numeri, il Def si inceppa (Repubblica p.40): primo no di Mdp, nel documento contabile manca la stima degli effetti della legge di bilancio. E il Senato sollecita chiarimenti al Governo (Sole in prima e p.12). Martedì Padoan dovrebbe fornire indicazioni sugli ambiti di interventi della manovra, tra cui le modifiche per i "bonus" fiscali per ristrutturazioni edilizie, efficientamento energetico e messa in sicurezza sismica. Tagli per un mld l'anno nei ministeri: in vista della manovra fissati gli obiettivi di risparmio, che dovranno essere verificati e corretti (Messaggero p.9). 500 mln di tagli il contributo "pesante" che arriverà dal ministero dell'Economia, poi 127 mln da Infrastrutture e Trasporti, 90 dal lavoro e 86 dall'Istruzione. Dalle riduzioni esclusi solo calamità, investimenti, immigrazione e povertà. A proposito di povertà, Gentiloni promette "più risorse per il reddito d'inclusione" (Corriere p.43): il Rei, partito quest'anno con una dotazione di 1,6 mld, potrebbe raddoppiare.
Pensioni, rischiamo un'altra Fornero (Libero p.5): il governo ammette che le previsioni di lungo periodo sul sistema previdenziale sono troppo ottimistiche, Ue pronta a chiedere all'Italia un altro sacrificio allungando ancora l'età per lasciare il lavoro. L'ex ministro Elsa Fornero a Italia Oggi (p.35): "Vedo che la mia riforma non è stata cambiata, può essere portato in Europa come una importante acquisizione del nostro Paese. Smontarla non è facile". In merito alla flessibilità, non prevista nella sua riforma, la Fornero spiega: "E' una grande cosa, ma non quando si realizza a spese delle generazioni future, come avviene con la formula retributiva". Intanto, in tema di previdenza, arriva la richiesta di Cgil, Cisl e Uil: "Più contributi per colf e badanti, le famiglie dovrebbero versare fino a mille euro in più per le pensioni" (Corriere p.42). L'obiettivo è rendere meno magre le pensioni dei collaboratori domestici, ma si rischia una mazzata per le famiglie. Le richieste contenute nello stesso documento che chiede di bloccare l'aumento dell'età pensionabile.
Intanto, sul lavoro, la nota congiunta Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal relativa al secondo trimestre 2017, evidenzia un mercato in crescita tendenziale ma caratterizzato dalla forte crescita dei contratti a termine e degli occupati over 50 anni (Sole p.15).

ITALIA-POLITICA
Raggi a processo per falso. In apertura dei nazionali e su tutti i locali, la decisione dei pm di Roma di rinviare a giudizio la sindaca della Capitale per "aver mentito all'Anac sull'incarico a Renato Marra". Cade invece l'accusa di abuso d'ufficio (su tutti). La sindaca, che si dice "soddisfatta" e "fiduciosa" afferma: "Dopo mesi di fango mediatico su di me e sul M5S la Procura ha deciso di far cadere le accuse: presto sarà fatta chiarezza". Grillo: "Cancellato il reato più grave". Imbarazzato Di Maio: "Parliamo di programma". Ma entrambi, insieme a Casaleggio, si dicono pronti a difenderla anche dinanzi ad una condanna (Corriere e altri). Nordio sul Messaggero e Travaglio sul Fatto ricordano alla Raggi, che esulta perchè ha evitato il'abuso d'uffico, come penalmente sia più grave il falso ideologico, punito dalla legge fino a 6 anni, rispetto ai 4 dell'abuso, mentre per Ajello (Messaggero prima e p. 29) questa imputazione della sindaca rappresenta l'ennesimo fardello mediadico che graverà sulle spalle dei romani. Anche Bechis, su Libero: "L'accusa più grave rimane, perchè festeggiano?". E Feltri, sulla Stampa evidenzia come "l'esultanza di Grillo incrina il mito dell'onestà", mentre per Sorgi (Stampa prima e p. 29) i romani preferiscono tenersi la Raggi piuttosto che veder tornare in Campidoglio un politico di professione, di centrosinistra o centrodestra. Cappellini su Repubblica (prima e p. 43) invece, ricordando le omissioni della Raggi consiglia al M5S di interrogarsi sul valore politico di una condanna per falso, prima ancora che sul suo rilievo penale. Cerasa sul Foglio invita a non cascare sul garantismo di Grillo sulla Raggi, che non è la spia di una doppia morale, ma è la naturale evoluzione di uno squadrismo digitale.
Ius soli, Delrio corregge la Boschi: "C'è tempo per approvarlo" (su tutti). Barca (Pd) ad Avvenire (p.8): "Questa legge arricchisce tutti: i diretti interessati e più in generale il nostro Paese". Intanto, l'affondo dei vescovi. Galantino (Cei): "Il governo ha accelerato sui diritti delle coppie dello stesso sesso, si dia la stessa attenzione ai diritti degli italiani tenuti senza cittadinanza" (Corriere p.13). Poi il monito a "chi aveva detto sì e poi ha cambiato idea: spieghi perchè". Ma l'accostamento diritti civili e ius soli fa discutere.Scalfarotto al Corriere: "Non capisco la connessione tra due sacrosanti diritti di civiltà, non c'è una competizione tra omosessuali e cittadini di seconda generazione".
Polemica sul codice antimafia. Grasso: "Cambiarlo sarebbe un boomerang" (Corriere p.14 e tutti). Ma tra centristi e Fi cresce la protesta. Anche il Pd diviso. Orfini parla di "cedimento al giustizialismo", ma esclude che ci sia già un accordo per la modifica. Renzi: "Un errore equiparare mafia e corruzione" (Messaggero p.11). A far discutere è l'estensione delle misure antimafia agli accusati di corruzione. "Così si ingessa il Paese" accusa il vicepresidente di Confindustria Pedrollo al Corriere (p.14). Zurlo sul Giornale: la nuova legge sui mafiosi può rovinare gli imprenditori. Polemico Porro (Giornale): un codice antimafia così liberticida è degno del Venezuela. Il presidente emerito della Corte Costituzionale, Marini al Messaggero (p.11): "Si viola il principio di legalità, sono necessarie modifiche radicali: codice troppo complesso e ci sono molti errori, ci sono problemi di vaghezza tecnica". E Cassese al QN parla di "riforma incostituzionale".

EUROPA
Germania, il viceministro dell'Economia uscente, Jens Spahn (Cdu) al Corriere (p.6): "Migrazioni, integrazione, controllo delle frontiere esterne – su cui l'Ue deve essere grata all'Italia – digitalizzazione ed educazione sono i temi della prossima legislatura, oltre a industria automobilistica ed energia. La chance di un governo 'Giamaica' è quella di risolvere in un compromesso antichi conflitti della società tedesca. Ma se va male rischiamo compromessi poco efficaci". Poi sulle proposte di Macron per il rilancio dell'Ue, dice: "Bene, discutiamo di problemi, non solo di modifica delle istituzioni. Bilancio unico? Credo ci siano ampi margini con il bilancio esistente". Ma la Merkel accoglie il piano Macron, la partenza però slitta al 2018. La Cancelliera parla di "ampio consenso con l'Eliseo, anche se  - precisa – dobbiamo ancora parlare dei dettagli" (Repubblica p.12). E l'ambasciatore tedesco a Roma, Wasum-Rainer, a Repubblica (p.13) spiega: "Berlino vuole una Ue forte, è solo un piccolo rinvio perchè prima va fatto il governo". Sul futuro dell'Ue, linea comune Gentiloni-Macron, d'accordo su sicurezza e immigrazione (Stampa p.13). Il presidente francese evidenzia il ruolo dell'Italia come "pilastro" della rifondazione dell'Unione. Al via, nel frattempo, il vertice informale di Tallinn: difesa come e web tax le due vie su cui l'Ue cerca il rilancio (Messaggero p.13). Gozi al Sole (p.2): "Abbiamo una finestra per avviare un nuovo ciclo politico europeo.  A Tallin si comincerà a capire chi è d'accordo a fare passi avanti su temi come sicurezza, lotta al terrorismo, difesa comune, politica per l'immigrazione e per l'Africa. Ma per la riforma dell'eurozona bisogna attendere il governo tedesco: Italia, Germania e Francia devono lavorare insieme, anche con la Spagna e gli altri"
In Catalogna timori di violenze in vista del referendum. Barcellona tenta la mediazione, la sindaca Colau chiede di evitare lo scontro con Madrid e invoca l'aiuto di Bruxelles, che però vuole rimanere fuori dalla partita (Corriere p.5). La regista catalana Coixet al Corriere denuncia "un clima d'odio contro chi non è indipendentista". Nel frattempo è scontro sul giorno dopo il referendum in Catalogna: la legge di disconnessione, approvata dal Parlamento regionale, prevede l'indipendenza 48 ore dopo il voto. Ma il governo è diviso e il presidente Puigdemont chiede "una fase di transizione e dialogo" (Repubblica p.17).Libia, il generale Haftar intervistato dal Corriere (p.9) dopo l'incontro con i ministri italiani: "Un successo, abbiamo parlato dell'impegno comune nella lotta al terrorismo e all'immigrazione illegale. Noi possiamo aiutare nel controllo delle frontiere Sud della Libia, ma l'Ue deve inviare droni, elicotteri, visori notturni e veicoli: bisogna cancellare l'embargo nei confronti del nostro esercito". Poi, sull'accordo tra Italia, Serraj e alcune milizie dell'ovest libico per fermare i migranti dice: "Un grande errore, rischia di essere un ricatto infinito".

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