Commentario del 13.09.17

IN PRIMA PAGINA
"Non ci sono i numeri", lo ius soli affonda (Messaggero e tutti). "Ciaone ius soli" il titolo del Giornale, che ieri aveva lanciato una campagna contro. Gentiloni: prima la manovra. Critiche da sinistra. Ma il sondaggio di Repubblica rivela: più paura degli immigrati. E cresce l'ipotesi di scioglimento dopo la manovra (Messaggero). Intanto a sinistra i compagni trovano l'accordo sul listone anti-Renzi (Giornale). E per il M5S caos anche in Sicilia: il candidato è già fuori gioco (Giornale). Berlusconi brevetta il Partito della Rivoluzione (Stampa). E sulla legge elettorale si tenta la carta della Consulta: appello di giuristi perché sia la Corte a uniformare le regole delle due Camere. Tra giustizia e politica il caso Mastella, assolto 9 anni dopo. L'accusa fece cadere il governo Prodi (Messaggero e altri). Libero: i giudici chiedano scusa. In Rai è polemica sui compensi di Fazio: "che soldi che fa", 18 milioni, scrive il Fatto. Fazio al Corriere: "Io guadagno ma anche la Rai".
Sul Corriere Bill Gates difende i vaccini: "Il mondo dimentica le malattie". Su Libero Rubbia smaschera le "ecoballe": il caldo non c'entra con l'inquinamento.
Sul fronte economico, tira il bonus assunzioni al Sud, 73 mila contratti (Sole). Avvenire: più lavoro ma sempre più a termine. Fisco, per le partite Iva pronti i 70 indicatori (Sole).
In cronaca il dramma di Pozzuli: seguono il bimbo caduto nel cratere: 3 morti alla Solfatara (Corriere). Famiglia sterminata. Il dramma di Alessio: "Quando potrò rivedere la mamma?" (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Al lavoro una donna su due (Corriere p.31), disoccupazione sotto l'11% (Avvenire p.4). E' un quadro in rosa quello che emerge dai dati Istat sul mercato del lavoro nel secondo trimestre 2017. Il tasso dell'occupazione femminile al 49,1%, complessivamente gli occupati sono aumentati di 78 mila raggiungendo quasi 23 milioni. In crescita i lavoratori dipendenti, saliti di 149 mila, ma 8 su 10 sono a tempo determinato. Continuano a calare gli autonomi. Secondo Manpower le assunzioni cresceranno del 3% nel prossimo trimestre. Ma l'Italia resta ultima della Ue, sotto di 13 punti dalla media europea, seguita solo dalla Grecia.  Sul Sole (p.2) il successo del bonus Sud: plafond quasi esaurito e 73 mila contratti. Cappuccitti (Coca Cola Italia): "Con il Jobs Act assunzioni più semplici" (Avvenire p.4). Sul Sole l'intervento di Mariastella Gelmini: il lavoro stabile passi per l'apprendistato.
Sul Corriere il manifesto per l'occupazione femminile di Valore D, cartello di 160 grandi imprese per promuovere la diversità di genere. Sandra Mori: "Il bilanciamento di genere nelle aziende è un valore, non solo etico ma perché è dimostrato che consente alle imprese di diventare anche più profittevoli". Sulla Stampa parla Bélen Frau, ad di Ikea Italia, tra le firmatarie del manifesto: "Servono le quote rosa anche in azienda e in fabbrica". "Le donne non devono avere paura di scegliere tra la carriera e la famiglia. Gli uomini devono favorire il talento e uscire dai pregiudizi, le donne devono fare in modo che tutto ciò avvenga perché la diversità è un valore aggiunto e rende le imprese profittevoli".
Ieri intanto nuovo round governo-sindacati: si è discusso tra l'altro di Ape agevolata alle lavoratrici madri. Ma Boeri lancia l'allarme: "Misura sbagliata" (Sole p.2). c'è il rischio che le aziende "sfruttino la possibilità di far uscire anticipatamente le donne con figli per ridurre la forza lavoro, obbligandole a prendere una pensione molto bassa". Ghiselli: "Dichiarazioni fantasiose: l'anticipo pensionistico non sarebbe un obbligo ma una facoltà".

ITALIA-POLITICA
Ius soli, il Pd si arrende: "Non abbiamo la maggioranza" (Repubblica in apertura e a p.2 e 3 e su tutti). Il Giornale: ciaone ius soli. Zanda: "Lo ius soli rimane un obiettivo prioritario e essenziale ma le leggi hanno bisogno di una maggioranza per essere approvate e la maggioranza non c'è". Cuperlo al Corriere (p.5): "Questo impegno non può essere archiviato, le alleanze vanno riviste". Esulta la Lega. Salvini: "La cittadinanza non si regala". Speranza: "Resa culturale inaccettabile, cedimento alla destra". "Prima blindiamo la manovra", la priorità di Gentiloni che teme di scivolare in esercizio provvisorio. Ma il premier non molla il dossier ius soli: "Chi oggi canta vittoria avrà modo di ricredersi" (Repubblica p.3). Ma il sentiment degli italiani sulla cittadinanza ai figli degli immigrati è cambiato: i favorevoli scendono dal 70% di febbraio al 52% di settembre (Repubblica p.3). Parallelamente cresce la paura per gli immigrati: il 46% dei cittadini si sente in pericolo. E' il dato più alto da dieci anni (Repubblica p.4).
Sulla Stampa la mossa di un pool di giuristi per uscire dall'impasse sulla legge elettorale: un nuovo ricorso alla Consulta per investire la Corte del compito (inevaso dal Parlamento) di uniformare le regole del voto per Camera e Senato così da raccogliere i ripetuti appelli del Capo dello Stato e mandare il Paese al voto con una legge elettorale omogenea. Il cosiddetto piano B prevede tempi rapidi per la presentazione del ricorso e una sentenza della Consulta entro il 20 gennaio. L'effetto politico sarebbe duplice: bloccare chi pensa al voto anticipato, subito dopo la manovra, e puntare una pistola carica alla tempia del Parlamento, che in caso di ulteriore inerzia sarebbe esautorato per la terza volta in quattro anni dalla Consulta.
In Sicilia stop del Tribunale a Cancellieri, il candidato M5S: "Regionarie sospese". Di Maio: "Nell'isola non è un test nazionale". Se il giudice darà ragione al ricorrente bisognerà rifare le primarie (Repubblica p.11). Grillo: "Parteciperemo alle elezioni come previsto, seguendo le decisioni dei giudici" (Corriere p.8).
Al buio anche le primarie per il candidato premier del M5S. La proclamazione anticipata al 23 settembre, per evitare concomitanze con le elezioni tedesche, ma all'orizzonte non si vedono candidati e nemmeno le regole. Si temono incursioni informatiche e ricorsi (Repubblica p.11, Corriere p9). Sul piano politico, Grillo sperava nella discesa in campo di Fico ma se non si candida Di Maio non avrebbe avversari. E' quello che spera la fronda: che Fico non si presti a quelle che considerano primarie-farsa.
A sinistra Mdp e Campo Progressista trovano l'accordo: "Leadership a Pisapia" (Repubblica p.12 e tutti). E Pisapia salta il fosso: "Alternativo a Renzi" (Fatto p.6). Sarà lui a incontrare il governo in vista della manovra economica. Ribadita l'opzione di "alternativa alle politiche sbagliate del Pd di Renzi" - e così implicitamente l'apertura a Sinistra Italiana che raccoglie – e il no alle primarie. Assemblea programmatica in autunno, dopo il voto in Sicilia. Parisi al Corriere (p.11): "Il simbolo dell'Ulivo non andrà a chi ci riporta indietro".  Il duello tra Renzi e Pisapia è già partito: si cerca la benedizione laica di Prodi. Ma il professore nicchia e pensa a Letta.
Sul Corriere parla l'avvocato Longo: "Ecco tutte le mosse per candidare Berlusconi.Ma sarà durissima". Attesa per l'udienza del 22 novembre della Corte europea dei diritti dell'uomo, che dovrà stabilire se l'applicazione della Severino a Berlusconi sia o no un abuso del Parlamento. In marcia verso Forza Italia l'ex centrista Zanetti. Forza Italia calamita, il titolo del Giornale. Anche Monti si ricrede: "Il Cav trasmette più fiducia di Renzi". E la Meloni invita alla festa di Atreu lo "sceriffo rosso" Minniti (Giornale p.7).

EUROPA
Sul Mattino in apertura e su tutti anticipazioni sul discorso all'Unione che Juncker pronuncerà stamane a Strasburgo. La situazione più critica è alle spalle, va sfruttata la finestra di opportunità per la Ue, la linea del capo della Commissione. Tra le priorità: eurobond senza mutualizzazione dei debiti, un super ministro dell'Economia e la revisione di Schengen. Aperto sostegno a un Fondo monetario europeo, evoluzione del Fondo salva Stati. Si fa strada l'ipotesi di votare a maggioranza le materie più delicate come migranti e terrorismo. Juncker rilancerà l'appello a gestire insieme i flussi migratori. Ci sarà poi la creazione di uno scudo contro le scalate ostili cinesi e l'introduzione di una web tax per i giganti di internet. Pittella al Mattino: "E' l'ultima pallottola che abbiamo in canna. Obbligatorio per noi approfittare di questo contesto favorevole per realizzare finalmente una compiuta Unione Europea". Da Juncker "mi aspetto che assuma come prioritaria la riforma della procedura decisionale della Ue. Potrebbe proporre che il presidente del Consiglio Europeo sia anche presidente della Commissione. E' bene che la Ue rafforzi la sua presenza e si abolisca l'obbrobrio del voto all'unanimità del Consiglio europeo". "Le ultime illusioni di Juncker" (Notizia Giornale): con il discorso di oggi – scrive Pedullà nell'editoriale – prepariamoci a sentire una montagna di bugie. Basterà ricordare il piano da 300 miliardi che porta il suo nome per farsi un'idea di cosa ci aspetta.
In Francia sciopero contro la riforma del lavoro (Avvenire p.4). I "fannulloni" sfidano Macron (Corriere p.12). Al presidente francese che nei giorni scorsi aveva promesso di non cedere "né ai fannulloni, né ai cinici, né agli estremisti" risponde la piazza della sinistra radicale e dei sindacati, col primo sciopero contro l'Eliseo. 400 mila le stime sulla partecipazione, il che consente alla sinistra di dimostrare di essere ancora presente nel Paese anche se non più in Assemblea. Nella riforma del lavoro di Macron tetto ai risarcimenti per chi è stato licenziato, più peso agli accordi aziendali e la fusione dei rappresentanti sindacali: misure che dovrebbero spingere le aziende ad assumere. I sindacati non sono uniti ma la mobilitazione continua.
Madrid blinda il voto catalano (Sole): la procura ordina alla polizia catalana il sequestro delle urne per il referendum del primo ottobre.  E la Corte Costituzionale, dopo aver bocciato la convocazione del referendum, ha anche sospeso la legge di "scissione" della Spagna adottata la settimana scorsa dal Parlamento di Barcellona nell'ipotesi che vinca il sì. Ma il governatore catalano Puigdemont va avanti.

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