Commentario del 21.03.2017

IN PRIMA PAGINA
I Cinque Stelle staccano il Pd: il sondaggio del Corriere dà il M5S al 32,3%, avanti ai dem di 5 punti. E Grillo tira dritto su Genova e dintorni: sono il garante del M5S, chi non lo accetta si faccia un altro partito (Repubblica). Sul Fatto il Pd coperto di insulti per il voto su Minzolini, che sul Foglio si difende: "Delrio come Di Maio, aberranti". Libero, Giornale e Verità contro Fini, dopo l'ordine di arresto del cognato Tulliani. "Riciclatore seriale", "non poteva non sapere". Il Corriere contro Razzi per il selfie con Assad: non fa più ridere.
Da Londra il via alla Brexit dal 29 marzo (Sole e altri). Tajani al Giornale: l'Europa va migliorata non abbandonata.
Da Roma l'accordo con la Libia sui migranti. Gentiloni: "La Ue dia risposte forti" (Sole). Avramopoulos: "Chi rifiuta le quote sarà sanzionato" (Stampa).  
A Washington l'atto di accusa ufficiale dell'Fbi a Trump: "Sul voto 2016 possibili legami con Mosca" (Corriere, Stampa). A Parigi la prima sfida tv tra i candidati all'Eliseo: tra Marine e Macron la sfida anomala (Corriere).
Sul fronte interno ancora il lavoro in primo piano, con la beffa dei voucher: inutilizzabili i 35 milioni di buoni acquistati fino al 17 marzo (Sole). Alitalia in picchiata, senza accordo chiude (Messaggero). Negli Usa lascia il top manager di Uber dopo soli sei mesi: "L'azienda non è compatibile con i miei valori" (Sole).

ITALIA-ECONOMIA
"Manovra subito dopo il Def" garantisce Padoan (Messaggero p.16). La correzione dei conti da 3,4 mld non slitterà a fine aprile, per aspettare le primarie del Pd. Intanto continua il confronto con Bruxelles. Moscovici: "Lavoriamo sulle stesse cifre e sullo stesso calendario". Ma per il Messaggero lo scontro sotterraneo tra governo e Renzi continua: l'ex premier non vuole nuove tasse ma tagli di spesa. Il Tesoro punta al recupero dell'evasione Iva e tagli alle spese dei Ministero.
Ieri Borsa "fredda" sulle nomine del governo nelle partecipate pubbliche: giù Leonardo, Poste e Enav (Sole p.5). Soffre in particolare l'ex Finmeccanica per l'arrivo di Profumo, un ex banchiere in una società di difesa. E per Poste, orfana di Caio, si teme una dirigenza troppo politicizzata. Alitalia, senza accordo chiude, titola il Messaggero in apertura. Calenda e Delrio: "Nessun intervento di Stato ma la situazione è drammatica". Si tratta ad oltranza. L'ad Ball: "Ora bisogna sopravvivere, arginando le low cost tagliando le spese. Poi il rilancio". Giavazzi a Libero: "I contribuenti hanno già dato, non ci serve una compagnia nazionale a nostre spese".
Aboliti i voucher, ma anche le regole (Italia Oggi): impossibile utilizzare 35 milioni di vecchi voucher (Sole in apertura e a p.39). Nel decreto che ha abolito i buoni nessun riferimento a quelli in circolazione. Per i consulenti del lavoro, senza disciplina transitoria per i nove mesi che mancano al 2018 c'è il rischio che i voucher venduti fino al 17 marzo siano inutilizzabili. Ieri bloccato il sito dell'Inps. Repubblica (p.10 e 11) torna invece sul caos del bonus mamme: Inps e governo si rimpallano la responsabilità su chi debba emanare l'assegno di 800 euro per la nascita dei bebé deciso nella legge di Bilancio. Lettera di Boeri al Ministro Costa: "Regole poco chiare". Ci vorranno almeno due mesi prima ce la misura sia operativa. Di Michele (Inps): "Indicazioni confuse". Costa: "Vietato giocare allo scaricabarile sulla pelle dei cittadini".

ITALIA-POLITICA
I Cinque Stelle mai così in alto: 32,5% contro il 26,8% del Pd. Sul Corriere in apertura il sondaggio di Pagnoncelli, con l'area a sinistra del Pd che insieme totalizza il 7,1%. Lega e FI appaiate al 12,8%, Fdi al 4,6%, Ncd al 2,8%. Si conferma dunque uno scenario tripolare ma col vantaggio del M5S sul Pd che si allarga e una situazione di stallo che permane nel centrodestra, privo di programma, alleanza e leadership condivisa. Di Maio, in tv dalla Berlinguer: "I sondaggi sbagliano, miriamo al 40%" (Fatto).
Grillo in crescita nonostante la crisi di Genova: "Sono io il garante del M5S, chi non lo accetta si faccia un altro partito" (Repubblica). Libero lo difende: lasciategli fare il capo. E scatta il "casting" per il governo: "Cerco mille esperti, mille persone perbene per non ripetere gli errori di Roma" (Stampa). Già iniziati colloqui con economisti, magistrati e funzionari. Al netto degli opportunismi di carriera, il clima verso il Movimento è diverso, meno ostile. Intanto a Roma la Raggi presenta il progetto dello stadio dimezzato e va in ferie: troppo stress, ha bisogno di riposo (Fatto).
Sul Fatto l'ira della base contro il Pd per il caso Minzolini: "Una boiata, basta voti".
Minzolini, sul Foglio, si difende: "Delrio è il fratello di Di Maio. Mi volevano fuori dal Senato per ragioni aberranti".
Intanto le tessere dem volano: ben 420 mila dopo anni di declino. E' l'effetto congresso. A Cassino il record: 1 iscritto ogni 30 abitanti. E' sparita invece dai radar la legge elettorale: dov'è finita l'urgenza, si chiede l'Unità? In aula il testo base dovrebbe andare lunedì ma slitterà. E il rischio è che se ne riparli tra un mese. Sul tavolo 29 diverse proposte. Per Libero anche la parola elezioni ormai è scomparsa: i partiti puntano all'ultimo giorno utile per fiaccare i grillini. Per i costituzionalisti ultima data possibile il 20 maggio 2018.

EUROPA
Londra rompe gli indugi: il 29 marzo la May attiverà l'articolo 50, cominciano le pratiche per il divorzio dalla Ue (Sole e tutti). Davis "I nostri obiettivi sono chiari: un accordo che vada bene a ciascuna regione del Regno e all'Europa tutta, e una partenrship con i nostri alleati e amici della Ue". In Commissione Ue pronta la bozza elle linee guida per il negoziato: per il Sole sarà Bruxelles a dettare i tempi: prima il divorzio e solo dopo un'intesa di libero scambio. Ma si teme una fase di grande incertezza legale. L'incognita più grande, i diritti dei cittadini Ue, con gli studenti che la May vuol considerare immigrati. Londra vuole uscire dal mercato unico ma vuole un accordo di libero scambio per salvaguardare aziende e servizi – riepiloga la Stampa - vuole cooperazione su difesa e sicurezza, controllo delle frontiere e delle leggi. Sul Sole la partita per conquistare banche d'affari, organismi europei come Ema ed Eba e il clearing sui derivati in euro. Cox (London School of Economics) alla Stampa: "Con tutto il rispetto per Brexit, ci sono questioni internazionali più urgenti come Cina, Russia, Siria. Come europei dobbiamo avere la forza di guardare fuori dall'Europa". Tajani sul Giornale: "L'Unione va migliorata, non certo abbandonata. Serve un'Europa con un'unica politica estera, un'unica politica di difesa, più democratica, più equilibrata e più vicina ai cittadini".
Italia alle prese con i migranti, ma l'accordo Italia-Libia non frena le partenze (Avvenire). Ieri il vertice a Roma di sette Paesi europei, Libia e Tunisia, presenti Gentiloni, il premier libico al Serraj, e il commissario Ue Avramopoulos. Firmato l'accordo di cooperazione italo-libico: da maggio pattugliamenti nel Mediterraneo con motovedette italiane e personale di Tripoli. Prevista anche l'apertura di campi in Libia per fermare i migranti (Stampa). Ma Serraj è debole. "L'Italia ha trattato con chi non conta", scrive Sechi su Italia Oggi. Da Gentiloni nuovo appello alla Ue: "Ci dia risposte sui migranti, l'Italia non può essere lasciata sola a fronteggiare la crisi" (Sole). Avramopoulos alla Stampa: "Non siete soli, l'Europa sanzionerà i Paesi che rifiutano le quote".

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