Commentario del 22.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Terrorismo, stretta sui voli (Corriere). Gli Usa vietano pc e tablet sui voli provenienti da 8 Paesi islamici. Stessa restrizione in Gran Bretagna (Sole). Francia e Canada ci pensano. A Roma vertice urgente sulla sicurezza degli aeroporti (Repubblica).
"Da Roma scossa all'Europa", dice Gentiloni al Messaggero in vista del vertice di sabato sui 60 anni dai Trattati. Pronta l'intesa, ma per tenere dentro tutti l'Ue frena sulle due velocità (Repubblica). Parolin alla Stampa: "L'Europa si salva solo se torna alle origini".
"Sui migranti intesa con Berlino" dice alla Stampa il ministro Minniti. Apertura analoga attesa anche da Austria e Svizzera. Ma i problemi sono anche all'interno: entro l'anno previsi 2mila nuovi posti per hot spot (Sole). Ma in Veneto fronda dei sindaci leghisti contro Minniti (Messaggero).
Sul fronte politico Bersani stoppa larghe intese anti-populisti e apre ai 5 Stelle: "Pronto al dialogo in diretta con loro" (Corriere). Di Maio: "Niente alleati, avremo il 40%" (Corriere). Il Fatto insiste su Minzolini – "interdetto e abusivo, Grasso lo faccia cacciare" – il Giornale contro Fini: "Non ha più coperture, le toghe hanno capito tutto".
Spazio anche al lavoro: l'Istat certifica un milione di famiglie senza lavoro (Avvenire) e un milione dove a lavorare sono solo donne (Corriere). Sul Sole i voucher "sbloccati" ma restano i problemi: aziende agricole senza coperture.

ITALIA-POLITICA
L'ascesa di Grillo divide il Pd tra ottimisti e preoccupati. Orlando: "Abbiamo deluso i nostri, ora la paghiamo". Boccia: "Sondaggi disastrosi, bisogna voltare pagina". Renzi lancia la sfida: "O noi o loro, l'unica alternativa al M5S è il Pd" (Corriere p,2, Messaggero p.8). Non la pensa così Bersani che a sorpresa "apre" ai Cinque Stelle: "Tengono in stand by il sistema ma se si indebolissero arriverebbe una robaccia di destra". Dunque sarebbero i grillini, non il Pd, l'argine alla deriva populista e nazionalista. "Una forza che al primo colpo raccoglie il 25% è il partito di centro dei tempi moderni. Il problema è che per mantenere la loro diversità finiscono per bloccare il sistema". Da Bersani segnali di disponibilità ad un nuovo incontro dopo quello in streaming del 2013. "Ma noi puntiamo al 40%, non abbiamo bisogno di alleati - dice Di Maio al Corriere – Abbiamo pronto il programma di una rivoluzione gentile. Credo che le altre forze politiche non potranno non condividere punti come l'abolizione di Equitalia e dell'Irap e il reddito di cittadinanza". Di Maio conferma il lavoro in corso sul governo: "E' vero che pensiamo al governo, non esistono preclusioni ma ci vogliono persone che condividano i principi legati ai nostri tempi: ambiente, acqua, energia, trasporti". Sulla Stampa (p.7) intervista a Bersani, che oggi presenta il simbolo di Mdp: "Cerchiamo un centrosinistra largo e plurale ma non vogliamo fare partitini. Prima viene la legge elettorale poi le alleanze". E alle amministrative: "Andremo con una chiave di centrosinistra, favorendo le liste civiche. Pronti ad appoggiare candidati del Pd se non fa pensate strane". E a Repubblica (p.10): "Sosteniamo Gentiloni ma ci vuole discontinuità su politiche sociali, economiche e scuola". Su Repubblica (p.10) la corsa alle primarie Pd. Nei circoli Orlando tallona Renzi. E Prodi annuncia:"Voto alle primarie". Ma non dice per chi. I suoi voteranno per Orlando.

ITALIA-ECONOMIA
"Italia avanti con le riforme" (Messaggero p.17): Padoan rassicura i partner europei dell'Ecofin, nessun rallentamento, nonostante l'approssimarsi dell'anno elettorale. La manovra da 3,4 mld sarà varata nei tempi previsti, cioè prima della fine di aprile. "Con Renzi nessuno scambio in questi giorni". Più esplicito Bersani, che alla Stampa (p.7) dice: "Gentiloni deve dire la verità agli italiani sull'economia, serve un discorso serio e rigoroso sullo stato del Paese. Si prepara una manovra in autunno da far tremare le vene ai polsi. Bisogna discuterne.Quando sento dire da Renzi di non aumentare l'Iva gli ricordo che è lui che l'ha aumentata per il 2018, ora semmai bisogna intervenire perché l'aumento non scatti. Mi auguro che Gentiloni si emancipi, segni qualche discontinuità".
Famiglie e lavoro nella "foto" dell'Istat. Un milione quelle nelle quali non lavora nessuno (dato invariato sul 2015 nonostante la "ripresina"), 13,9 milioni quelle ove lavorano tutti, 970 mila le famiglie dove lavora solo la donna. Un dato inquietante per il Corriere. La viceministro Bellanova: "Dati attesi ma il governo non può fare tutto da solo serve un sforzo collettivo da Regioni, enti locali e imprese" (Avvenire). Sempre in tema di lavoro, ancora polemiche sui voucher. Ieri il Ministero del Lavoro ha sbloccato l'utilizzo di 35 milioni di buoni già acquistati e spendibili entro l'anno facendo "rivivere" le regole precedenti. Ma le polemiche continuano: aziende agricole senza alternative, la campagna di raccolta è alle porte e i datori non sanno come regolarizzare gli stagionali (Sole). La Camusso alla Stampa: "Ci sono categorie che hanno usato i voucher come sostitutivo di contratti più stabili. Ma il lavoro va pagato. Occhio ai mini jobs: in Germania hanno creato povertà, tanto che stanno cercando di superarli". La Camusso critica col governo sulle nomine: "Lo Stato non può occuparsi delle partecipate solo per le nomine e poi disinteressarsene nella gestione".

EUROPA
Intesa sull'Europa post Brexit (Repubblica e altri): pronta la Dichiarazione di Roma che sarà firmata in mondovisione da 27 Paesi al vertice di sabato per i 60 anni dai Trattati. Un testo "annacquato" per mettere d'accordo tutti, scrive Repubblica. Ma il governo italiano crede nel rilancio. "Da Roma la scossa all'Europa" l'intervento di Gentiloni sul Messaggero, che dedica all'evento un dossier con gli interventi, tra gli altri del ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel e di Romano Prodi.
E il 29 aprile si apre nella Ue il dossier Brexit (Sole). Tusk: "Dobbiamo fare di tutto per rendere il divorzio meno doloroso possibile".
Sul Sole parla l'ambasciatrice inglese in Italia Jill Morris: "Abbiamo deciso di lasciare la Ue ma non l'Europa. Rimaniamo un Paese aperto, orgogliosi del fatto che tanti italiani abbiano scelto di vivere, studiare e lavorare da noi. La nostra aspettativa è di proteggere i diritti dei cittadini europei, purché ci sia reciprocità". Ma la Morris non nasconde timori e incertezze, specie sul fronte di imprese e investitori. "E' la prima volta che un Paese esce dalla Ue ma il governo è determinato a ridurre il livello di incertezza". E sull'Italia: "Sono colpita dalla forza dei nostri rapporti bilaterali in tutti i campi". Quanto all'esodo atteso da Londra "per adesso non lo abbiamo visto, anzi sono arrivati nuovi investimenti come Gsk, Toyota, Google, Apple". Ma le imprese italiane temono accordi punitivi

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