Commentario del 20.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Questione migranti in primo piano. Libia, i segreti dell'accordo (Corriere): oggi vertice a Roma tra Minniti, Ue e Serraj. Per il Messaggero l'accordo è in bilico. Intanto in Bulgaria civili al fronte: fermiamo i migranti (Stampa). Dagli esteri, ampio spazio all'avvicinamento al voto in Germania. Tutti con Schulz: batterò Merkel (Corriere). Plebiscito su Schulz, presidente Spd con il 100% dei voti (Messaggero). Intanto Erdogan minaccia Berlino (Repubblica). Spazio anche alla questione Iraq. Trump ammazza l'Isis (Libero): truppe alleate stanno per liberare la moschea di Mosul. Nel bunker del Califfo l'attacco finale all'Isis (Giornale).
Politica, "Ora avanti con le riforme contro lo Stallo": l'annuncio di Gentiloni ai 100 giorni del suo governo (Stampa). Salvini riapre: sì alla federazione con Forza Italia (Giornale). Giustizia, processi più rapidi nel civile, il penale arranca (Sole). Il Pm Ardita al Fatto sul Ddl Penale: "Questa legge salva i corrotti". Su tutti la visita di Mattarella a Locri: "La mafia non ha onore, azzerare le zone di complicità". Mamme, il bonus sparito (Repubblica). Gli 800 euro erano previsti a gennaio. Il ministro Costa: "presto garantiti". Ancora spazio alle nomine pubbliche.  Giornale parla di "nomine del Giglio magico": quante poltrone in pochi km. Sul Corriere "il primo report" di Fubini sulle nomine.

ITALIA-ECONOMIA
Nomine, Renzi blinda i suoi nei cda delle controllate pubbliche (Corriere). Giornale parla di "nomine del Giglio magico": quante poltrone in pochi km. Si sono mescolate le carte in Poste e Terna, l'unica vera bocciatura quella di Caio. DI Battista sulla nomina di Profumo: "Basta banchieri nelle aziende di Stato, è questo il vero conflitto di interesse" (Repubblica). Il ministro Orlando al QN: "Mi auguro che il Tesoro spieghi la ratio dietro alcune scelte: su Leonardo va chiarito che la scelta di un ottimo manager, che proviene dalle banche, non preluda a prospettive solo finanziarie per il gruppo".  Su Repubblica  la sfida degli utili, obiettivi crescita nel medio termine e cedola nell'immediato per rimpinguare le casse dell'azionista pubblico. Su L'Economia "Mosse di Stato, ma vota il mercato": se è vero che non sempre i risultati bastano per le riconferme, ora l'esame per Poste e Leonardo lo farà il mercato e quegli analisti che spingevano per la continuità aziendale. Sul Corriere i timori del mercato per il cambio alla guida di Poste. Capitolo privatizzazioni.  Messaggero (p.9): si punta su Eni e Cdp: cambio al vertice di Poste è visto come la volontà politica di fermare la quotazione della seconda tranche di Poste Italiane, come già accaduto per le Ferrovie.
Annunciato e scomparso il bonus di 800 euro alle mamme: l'operazione da 600 mln doveva scattare il primo gennaio, ma per ora nulla di fatto (Repubblica in prima e p.2). Il ministro della Famiglia Costa: "I diritti maturati saranno garantiti". Intanto, su Repubblica (p.3) focus di Mania sui "buchi del welfare": restano senza protezione poveri, disoccupati, autonomi e giovani. Messaggero (p.11) annuncia l'arrivo del bonus nido: un ticket da 150 euro per chi decide di iscrivere il figlio.
Manovra, il ministro Martina al Messaggero (p.6) sul lavoro del governo: "Tutte le scelte devono essere indirizzate al sostegno alla crescita e al lavoro". Poi il ministro parla del tema voucher: "Condivido la scelta di togliere un argomento che rischiava di essere divisivo, ora bisogna lavorare con le parti sociali per individuare strumenti che permettano di tutelare il lavoro intermittente".
Fisco, pronta la rivoluzione: Ernesto Maria Ruffini guiderà la superagenzia: a luglio scatta la fusione tra accertamento e riscossione (Stampa p.16)

ITALIA-POLITICA
"Ora avanti con le riforme": sulla Stampa (in prima e p.2) il giro di boa del governo Gentiloni arrivato alla soglia dei 100 giorni. Il premier ora ha bisogno di apparire stabile, dopo che in tv ha definito il suo governo "rassicurante". Ma in futuro dovrà sciogliere il nodo del rapporto con Renzi. Tra le mosse di Gentiloni, la Stampa ricorda il varo del decreto salva-banche e le linee guida sui migranti: due decisioni che il precedente esecutivo, iper-sensibile al consenso, aveva rimosso. Ma anche l'abolizione dei voucher, una decisione che ha smentito quanto sostenuto dal precedente governo e presa sfidando l'ira degli industriali per evitare il referendum.
M5S, stretta di Grillo sulla base litigiosa: riorganizzazione e ridimensionamento dei meet-up. Entro un anno il processo di razionalizzazione (Corriere p.10). Intanto i fuoriusciti dal Movimento presentano "Alternativa Libera" per riunire i delusi dal grillismo. "Beppe è il garante, mi fido di lui: vuole evitare infiltrazioni e cacciare le mele marce" dice Di Battista a Repubblica (p.13) dopo che nei giorni scorsi era dato tra i polemici rispetto alla scelta sul caso Genova.
Decadenza, dopo il voto su Minzoli e l'accusa del ministro Delrio, i senatori dem replicano: "Il voto in questi casi è sempre libero" (Repubblica p.12). Il senatore dem renziano, Tonini: "E' stata seguita la legge che prevede che la Camera di appartenenza "giudichi" non che "applichi". Questo ho fatto". E Luigi Manconi, senatore dem vicino a Pisapia: "Votato contro la decadenza perchè valuto il merito". Di Battista (M5S) a Repubblica (p.13): "Salvataggio di Lotti e Minzoli è un voto eversivo, sono vicende che fanno arrabbiare la gente. Se non ci fossimo noi a incatenare la rabbia in un movimento democratico, la situazione sarebbe preoccupante".

USA/EUROPA
Accordo con la Libia, stamattina vertice tra Minniti, Ue e libici per discutere le proposte per rendere operativo l'accordo sui migranti siglato il 2 febbraio da Gentiloni (Corriere in prima e p.2). Gommoni, elicotteri e sala radar sono le necessità di Tripoli, pronto un piano da 800 mln che prevede anche il rafforzamento dei controlli ai confini, lo sviluppo economico dei Paesi d'origine e i rimpatri volontari. Ma l'intesa potrebbe essere in bilico (Messaggero in prima e p.2): a preoccupare è il ruolo del premier di Tripoli Serraj – a Tripoli proseguono gli scontri e il premier rinuncia al viaggio a Roma -: se il suo ruolo vacillasse tutto l'accordo salterebbe. Intanto, nei primi mesi dell'anno gli sbarchi hanno raggiunto la cifra record di oltre 16 mila arrivi.
Germania, Schulz fa il pieno nell'Spd: nel congresso straordinario di Berlino ha ottenuto il 100% dei voti. "Berlino ed Europa sono inseparabili" ha detto lo sfidante della Merkel, che ha lanciato la corsa al voto: "Conquisteremo la Cancelleria e renderemo il Paese più equo" (su tutti). E il suo partito vola nei sondaggi. Intanto sale la tensione Ankara-Berlino: Erdogan ha accusato la Merkel di usare "metodi nazisti", poi dalla Turchia l'attacco ad un giornalista della Welt: "Agente terrorista". La replica del ministro tedesco, Gabriel: "Superato il limite" (Repubblica p.9 e tutti). Intanto Erdogan spinge il referendum per cambiare la Turchia: giudici, esercito e atenei sotto controllo.
Brexit, su Repubblica (p.16) parla il ministro degli Esteri Irlandese Flanagan: "La Brexit mette in pericolo la nostra fragile stabilità: oggi non c'è un confine tra Irlanda e Irlanda del Nord, ma se venisse ricreato potrebbero ritornare delle sfide, non solo doganali, ma anche politiche. Rispetto la decisione della Brexit, ma è stato un grave errore". E a proposito del sessantennale dell'Ue che si celebrerà a Roma, dice: "Noi restiamo un Paese profondamente filo-europeo: ci sono miglioramenti da fare, ma non c'è la necessità di demolire una costruzione politica unica al mondo che ha fatto crescere il benessere economico di questo continente".

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