Commentario del 30.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Brexit in primo piano. L'Europa a Londra: ci rimpiangerete (Corriere). Ora Londra è più lontana (Repubblica), la Ue alza la voce (Stampa). "Non tradirò i valori comuni"assicura Theresa May (Repubblica). Detusche Boerse – Lse: stop alla super Borsa Ue, è il primo effetto della Brexit (Sole e MF). Ieri, Padoan a Londra con Maroni e Sala per portare a Milano istituzioni e società in uscita dalla City (MF e Sole). In economia, in primo piano il tema evasione fiscale: 40,5 mld di Iva non pagata (Corriere). In arrivo la manovra: Iva, benzina e case: ecco cosa ci aspetta (Giornale). Intanto Bruxelles tagli i finanziamenti per il terremoto (Messaggero).
Politica. Gli Usa all'Italia: attenti ai rapporti tra Russia e M5S (Stampa). Intanto, in Italia si cerca il compromesso sulle legge elettorale per schivare il voto con due vincitori (Corriere).  Boccia (Confindustria) al QN stronca il proporzionale: "Alle imprese serve stabilità". Ampio spazio anche al tema migranti: il commissario Avrmopoulos: "Sui migranti tutti devono aiutare" (Messaggero). Minniti al Mattino: "Su espulsioni e rimpatri tempi della giustizia troppo lunghi". "Il SOSpetto": su Panorama il focus sul mistero delle navi umanitarie e i salvataggi a domicilio. "Nessuno tocchi più i piccoli migranti": sull'Unità il via libera della Camera alla norma che protegge i minori non accompagnati.

ITALIA-ECONOMIA
Scontro verso la manovra. "Totalmente assurda" l'ipotesi di aumento dell'Iva ripete Renzi (su tutti). Le parole dell'ex premier arrivano mentre il governo lavora alla stesura del Def: si ragiona sull'innalzamento delle stime di crescita del 2017 verso l'1,1 – 1,2 %. Tra le voci allo studio nel Def ci sono le tax expenditures, interventi per la riduzione del cuneo fiscale e privatizzazioni (Sole p.8). A proposito di privatizzazioni, Cdp crescerà in Eni, Enel e Poste e poi aprirà ad altri azionisti: la Cassa cerca patrimonio per nuovi interventi e il Tesoro punta a cedere le quote residue nelle grandi aziende per ridurre il debito (Repubblica in prima e p.26). "Non avrei obiezioni – dice Gozi al Sole (in prima e p.26) - se nel piano nazionale si inserisse anche un impegno importante di dismissione di asset pubblici finalizzati a ridurre il debito e obiettivi di spending review in linea con quelli già perseguiti dall'Italia". Nel frattempo Giornale (in prima e p.4) resta scettico sulla manovra: Iva, benzina e case, ecco la manovra che aumenta le tasse. Nonostante le parole di Renzi, per il Giornale la manovra da 25 mld che, anche senza le clausole di salvaguardia su Iva e accise, comporterà una mazzata sulla casa con la riforma del catasto. Per il Messaggero (p.5) Gentiloni vuole blindare la finanziaria con il Def: non potendo arrivare ad ottobre con una manovra incentrata sull'aumento delle tasse, cerca quindi di giocare d'anticipo chiudendo rapidamente la questione della manovra correttiva per poi aprire da subito il negoziato con Bruxelles presentando un Def che non esclude di aumentare il deficit. Nel negoziato con l'Ue anche i fondi per la ricostruzione post-sisma. Bruxelles taglia del 10% i fondi: il finanziamento Uè dovrebbe essere del 90%, il 10% sarebbe a carico dello Stato membro (Messaggero in prima e p.5 e tutti).
Intanto, aggiornamento dei dati sull'evasione fiscale: 111 mld evasi nel 2014 (quasi il 7% del Pil), di cui 40,5 mld solo di Iva (Corriere in prima e p.35). Proprio sul recupero dell'Iva punta l'esecutivo: split payment esteso anche alle società pubbliche e incentivi per la fatturazione elettronica tra aziende private. Si attendono risultati anche dalla rottamazione delle cartelle Equitalia. La differenza maggiore tra imposte dovute e pagate si riscontra nell'Irpef a carico di lavoro autonomo e della piccola impresa. In termini assoluti è l'Iva, con 40,5 mld di mancate entrate, al primo posto, seguita da Irpef. Libero (p.5) polemizza: ora si possono accalappiare tutti e 110 i miliardi che erano sfuggiti ai controlli. A meno che quei numeri non siano molto teorici e che in realtà anche dopo questa bella relazione sugli evasori fiscali italiani se ne sa quanto prima.

ITALIA-POLITICA
Il sondaggio di Piepoli sulla Stampa (p.9) vede il M5S primo partito insieme al Pd al 29%, ma il trend dei grillini è in crescita. Il centrodestra unito si attesta al 28,5%. I numeri sulla fiducia del governo vedono salire al 44% (+2%) coloro che si fidano, mentre il 46% confida nel premier. Dagli Usa l'avvertimento all'Italia: "attenzione ai legami tra il Movimento e la Russia" (Stampa in prima e p.2-3). Dagli Usa sono preoccupati per l'influenza che la Russia sta cercando di avere sulle elezioni politiche italiane, non solo con il M5S ma anche con la Lega, che però ha prospettive elettorali inferiori. Per Washington l'obiettivo di Mosca è dividere e indebolire l'intero Occidente puntando sulle forze che mettono in discussione le alleanze storiche. Di Stefano, che nei piani del M5S è in corsa per il ruolo di ministro degli Esteri, alla Stampa (p.3) dice: "Gli arresti a Mosca? Perchè non parliamo di Guantanamo? E' ancora aperto, ma Obama ha vinto il Nobel per la pace". Di Stefano si dice favorevole all'uscita dall'euro e spinge per Ue e Nato più deboli. E alla domanda su Putin, dice: "E' già un interlocutore, perchè ha vinto su tutta la linea".
Spazio alla discussione sulla riforma elettorale. Il Pd tiene il punto sul Mattarellum, ma studia un sistema sulla base dell'Italicum, con le correzioni della Consulta, visti i numeri incerti, soprattutto al Senato. Per Repubblica (p.12), Renzi offre un patto al M5S: estendere l'Italicum anche al Senato. Verderami (Corriere in prima e p.9) sottolinea la necessità di trovare un'intesa per l'armonizzazione delle leggi elettorali che, così come sono oggi, rischiano di produrre due vincitori diversi alla Camera e al Senato. Boccia (Confindustria) al QN (in prima e p.6): "Serve stabilità per la ripresa economica, per questo come Confindustria non possiamo permetterci il lusso dell'indifferenza. Perchè la politica si riappropri del ruolo di guida del Paese, serve che si doti degli strumenti giusti".
Intanto, è stata fissata all'11 giugno la data del voto delle Amministrative. Da Genova a Verona, dall'Aquila a Catanzaro: oltre 1000 le città alle urne. In caso di ballottaggio, il secondo turno si svolgerà il 25 giugno (Corriere p.8 e tutti).

EUROPA
In primo piano l'avvio del distacco di Londra dall'Ue: ieri consegnata a Tusk la lettera che attiva l'art.50 e mette in moto l'uscita. "Lasciamo l'Unione Europa, non l'Europa - scrive in una lettera la premier inglese May (Repubblica in prima e p.4) -. Vogliamo continuare a essere partner affidabili e alleati responsabili per l'Italia e per tutti gli amici del continente. Ci avviciniamo ai negoziati in modo costruttivo. E' nell'interesse di tutti mantenere la libertà di commercio, erigere inutili barriere andrebbe a discapito di tutti. E in tema di sicurezza dobbiamo forgiare la più stretta collaborazione possibile". Ma proprio sulla sicurezza il negoziato parte in salita, visto il ricatto di Londra (Stampa e altri).  "Negozieremo in modo fermo, aperto, onesto, saremo disponibili ad ascoltare le ragioni dell'altra parte, ma non saremo ingenui" assicura Juncker al Corriere (p.3). Il presidente dell'Europarlamento, Tajani a Repubblica (p.4): "Serve un'intesa che permetta di mantenere buoni rapporti, ma in caso contrario sarebbe penalizzata Londra, che rischia dazi e freni". Parlando di accordi economici, Tajani ricorda come "la Gran Bretagna dovrà pagare i contributi al bilancio programmati fino al 2020, parliamo di decine di miliardi". Ma oltre ai 60 mld che Londra deve alla Ue, c'è il nodo di delle garanzia per cittadini e imprese (su tutti). L'esperto economico del Ft, Wolf al Messaggero (p.4): "Rompere con l'Ue sarebbe un disastro. L'economia è in bilico e si rischiano tensioni sociali". Nel giorno della Brexit, Padoan vola a Londra con Sala e Maroni: missione di sistema per attrarre le istituzioni e le società in uscita dalla City (MF in prima e p.3 e Sole in prima e p.2). Gli obiettivi italiani sono, oltre al business finanziario in uscita dalla City, l'Eba e l'Ema. Sull'Agenzia del farmaco bisogna battere la concorrenza di Vienna, Copenhagen, Amsterdam e Dublino. Maroni al Corriere (p.6): "Abbiamo dimostrato che da noi molto sta cambiando e che le nostre eccellenze superano gli stereotipi che si associano all'Italia".
Intanto, primo effetto della Brexit, tramonta la super Borsa europea: l'Antitrust Ue boccia la fusione tra Lse e Detusche Borse (Sole in prima e p.2 e altri).

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