Commentario del 14.03.2017

IN PRIMA PAGINA
Da Scozia e Turchia scosse per l'Europa (Stampa): politica estera in primo piano su tutti, con Edimburgo che si smarca da Londra sulla Brexit – "Pronti a un nuovo referendum" – ed Erdogan che minaccia Olanda e Ue: "Sui migranti accordi da rivedere" (Messaggero). E domani il voto in Olanda, che scuote l'Europa. Altre bordate sulla Ue da Assad intervistato da Fatto e Avvenire: "Terrorismo e crisi dei rifugiati colpa degli europei". E sulla Siria: "I diritti umani ora sono un lusso". Sulla Stampa le tensioni tra Italia e Usa: ambasciatore in bilico: è "sgradito a Trump". E su Renzi: durerà poco. Sul fronte interno, Camera vuota per la legge sul biotestamento (Stampa). Il Fatto: altro che legge subito. In arrivo invece la riforma di intercettazioni e prescrizione (Unità). Nel Pd scontro con gli "scissionisti" sul caso Lotti (Corriere). Sulla Stampa le confessioni della Boschi: "Così abbiamo perso il referendum". Sul Foglio i piani del "sistema Gentiloni": durare oltre questa legislatura. Libero contro Veltroni,Orlando e Orfini, i leader del partito dei profughi. L'Unità: noi non abbiamo paura, in piazza a Milano il 20 maggio.
Libero all'attacco dei Ministeri: non fanno un tubo. I taxisti del governo: "Nessuna proposta, sciopero il 23 marzo" (Messaggero). La Camusso a Repubblica: "Così il governo deve cambiare i voucher per evitare il referendum".

ITALIA-ECONOMIA
"Manovra bis blindata o restituite il fondo flessibilità": su Repubblica (p.4) il pressing della Ue sul governo Gentiloni, da cui si attende un "intervento credibile" sui conti entro aprile per evitare la procedura di infrazione. Impietosa l'analisi della situazione da parte del Comitato economico e finanziario dell'Unione: a non tornare non sono solo i conti del 2017 (col deficit al 2,4% del pil e il debito al 133,3%) ma anche i conti del 2016, col governo che aveva ottenuto flessibilità per investimenti che poi non ha fatto. C'è il rischio che possano essere richiesti indietro altri 3,4 mld, oltre a quelli già oggetto della "manovrina". Per i tecnici Ue Roma rischia una deviazione significativa rispetto agli impegni con il pericolo di non mantenere la dinamica del debito "su un percorso sostenibile". E il rallentamento sulle riforme aggrava la debolezza strutturale dell'economia. Sul Messaggero (p.9) ipotesi sulla manovra correttiva da 3,4 mld: un quarto arriverà da tagli di spesa, il resto da aumenti delle entrate ma la maggioranza dice no. La Commissione insiste sulla riduzione delle detrazioni e delle deduzioni fiscali. Ma i tagli lineari rischiano di essere l'unica soluzione possibile per dare alla Ue risposte certe. Su Stampa (p.5) e altri l'allarme di Visco: "La politica monetaria della Bce sta facendo la sua parte ma non basta: serve un'ampia azione riformatrice per una duratura ripresa della produttività". Senza crescita, difficile "mantenere la credibilità sui mercati". Da Draghi nuovo input sull'innovazione: "Occorre facilitare la diffusione delle nuove tecnologie dalle imprese capofila alle aziende più pigre". 
Su Repubblica (p.38) il diktat della Camusso: "Così il governo deve cambiare i voucher per evitare il referendum". Sì ai voucher solo per le famiglie; all'Inps l'esclusiva di vendita, buoni lavoro solo per studenti, pensionati e disoccupati di lunga durata e solo per prestazioni occasionali e accessorie.
Dal Pd disegno di legge per l'assegno universale per i figli (Corriere p.26): 200 euro al mese dalla nascita (e a scalare fino a 26 anni) ai genitori per ogni figlio a carico che non ha entrate proprie per mantenersi. Uno strumento che prenderebbe il posto di assegni familiari, detrazioni e bonus.

ITALIA-POLITICA
Camera vuota per la legge sul biotestamento (Stampa e tutti): solo 20 deputati in Aula. Fatto (p.12): altro che legge subito. Se il biotestamento passa alla Camera, dove dovrebbe tenere l'intesa Pd-M5S, la legge si fermerà al Senato. Feltri su Libero (in prima e p.3): eutanasia, testamento e legittima difesa, la politica se ne frega. In arrivo invece la riforma della giustizia con nuove norme su intercettazioni e prescrizione (Unità in prima e p.3): domani la "fiducia" sul nuovo codice penale. "Così abbiamo perso il referendum": sulla Stampa (in prima e p.11) Maria Elena Boschi torna ad analizzare il No alla riforma costituzionale: "Persa un'occasione, anche per i diritti delle donne, ma il voto contrario è stato legato allo scenario politico". La Boschi sottolinea "l'importanza del tema della parità di genere per il Pd, ribadito anche al Lingotto". E il ministro Martina, che ha siglato un ticket con Renzi per le primarie dem, al Corriere (p.11): "Io con Matteo per incidere sul lavoro e non garantiti. Prima di discutere di formule elettorali, bisogna stabilire le alleanze sociali. Al Lingotto nuove priorità: nuove generazioni, universo femminile, famiglie, Sud". Renzi cambia strategia, mentre la Stampa (in prima e p.7) cita un dossier americano del 2014 che aveva previsto la fine del suo esecutivo: "Durerà poco, agenda ambiziosa, ma la vera sfida – si legge nel dossier di 3 anni fa – sarà la divisione dentro il suo partito". Per gli esperti Usa, anche "la maggioranza risicata, gli interessi politici ed economici italiani profondamente trincerati e l'inesperienza di Renzi" erano segnali che facevano pensare "a scarse possibilità di successo". A fare da contraltare è invece l'articolo del Foglio (in prima e p.8) sui piani del "sistema Gentiloni" per durare oltre questa legislatura. Secondo il Foglio i colonnelli del Pd, Franceschini e Orfini, ma anche Romani di Fi e Confalonieri, starebbero lavorando per prolungare l'esperienza di governo del "premier dialogante", che potrebbe essere a capo del prossimo esecutivo di unità nazionale. Intanto c'è da risolvere il caso Lotti. Scontro Pd-scissionisti (Repubblica e tutti): Mdp, che non voterà la sfiducia del M5S, propone una mozione per ritirargli le deleghe finchè. Dem, infuriati: "La proposta non passa".

EUROPA
Da Scozia e Turchia scosse per l'Europa (Stampa). Politica estera in primo piano su tutti, con Edimburgo che si smarca da Londra sulla Brexit – "Pronti a un nuovo referendum" – ed Erdogan che minaccia Olanda e Ue: "Sui migranti accordi da rivedere" (Messaggero). Ankara ha il coltello dalla parte del manico, scrive il Corriere. L'accordo da 2 miliardi l'anno per trattenere i rifugiati serve più agli europei che non ai turchi. 3 milioni le persone ferme in Turchia e altre ne arriverebbero se Erdogan riaprisse le frontiere con la Siria.
Su tutti anche  la Scozia che sfida Londra (Corriere): la premier Sturgeon annuncia un nuovo referendum sull'indipendenza tra 2018 e 2019, quando i termini della Brexit saranno più chiari. Dura la premier inglese May: "La politica non è un gioco, la Scozia aumenta l'incertezza e  la divisione". Al Parlamento di Westminster decidere se autorizzare o no un nuovo referendum, dopo quello fallito del 2014. Oggi la May dovrebbe annunciare il lancio della Brexit: un lancio che potrebbe slittare ancora. "L'Europa non deve tradire gli scozzesi: la decisione di Edimburgo offre a Bruxelles uno straordinario assist per i negoziati sulla Brexit", scrive Bonanni su Repubblica.
Domani il voto in Olanda, che scuote l'Europa. I sondaggi alla vigilia del voto danno il premier liberale Rutte avanti sul Pvv di Geert Wilders ma c'è l'incognita dei tanti indecisi (Messaggero). "Saremo i primi a fermare il populismo in Europa" promette Rutte, "le semifinali in Francia contro Le Pen, la finale in Germania a settembre". Wilders: "Dobbiamo riguadagnare il controllo della nostra terra: ci libereremo tanto degli islamici quanto dell'Europa".

MONDO
Il presidente siriano Assad intervistato da Fatto e Avvenire: "Terrorismo e crisi dei rifugiati colpa degli europei". E sulla Siria: "I diritti umani ora sono un lusso". Assad sospende il giudizio su Trump e plaude alla Russia: "Da quando abbiamo chiesto ai russi di aiutarci il Daesh ha cominciato a perdere terreno, con l'Alleanza occidentale si allargava". E all'Onu che l'accusa di massacri e esodi di massa risponde: "L'Onu e qualunque altro politico fuori della Siria possono dire quello che vogliono. Anche l'Europa ha le sue responsabilità, per il sostegno offerto ai terroristi. Dovrei andarmene? Per me conta solo il parere dei siriani".

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