Commentario del 23.03.2019

PRIME PAGINE
Italia-Cina, quasi amici (Repubblica). "Più scambi e dialogo sui diritti"  (Corriere). Xi conquista Roma, gelo della Ue (QN). La porta è Roma (Messaggero). Paletti di Mattarella (Stampa). Il capo dello Stato benedice la Via della Seta: "Funziona a doppio senso di marcia" (Fatto). L'offerta di Pechino: "Torta grande, buona per tutti" (Stampa).  Mattarella e Xi: scambi a pari condizioni (Sole). Sorrisi con Pechino, tensione con la Ue (Avvenire). E Pechino vuol prendersi pure la serie A (Tempo e altri).
Tra i temi politici, replica di Salvini a Di Maio: sulla sicurezza comando io (Stampa). Autolesionismo di sinistra e 5Stelle: attaccano Salvini e perdono voti (Libero). Delrio: Zingaretti riprenda la battaglia dello ius soli (Repubblica). Ius soli, il governo chiude. Giro di vite sulla sicurezza (Avvenire).
Economia e mercati, indici Pmi ai minimi da 6 anni: in rosso tutte le Borse europee (Sole). Draghi: "Non c'è recessione, ma l'economia resta debole" (Sole). Intanto, in Italia, per reddito e pensioni serviranno 38 decreti (Sole). Tagliano le pensioni (Giornale). Qn parla di "stangatina": scattano i tagli.
Roma, ancora spazio alle indagini sullo stadio. Le pressioni di De Vito sulla giunta per evitare i no dei duri M5S in aula (Messaggero). Raggi teme nuovi indagati e chiede i certificati penali (Messaggero). La Procura accelera l'archiviazione per l'ex vicesindaco della Raggi (Notizia Giornale).

ECONOMIA
Europa e Usa frenano, i mercati hanno paura della recessione globale (Repubblica p.26): l'indice degli acquisti delle imprese ai minimi da sei anni. Draghi ai leader Ue: l'economia è debole. C'è incertezza ma non recessione (Corriere p.5). Sul Foglio (p.3) l'indice Pmi che segnala come la Germania rappresenti una debolezza per l'Eurozona, mentre l'Italia è una zavorra: lo stallo dell'industria tedesca è peggiore del previsto mentre l'economia italiana è in recessione cronica. Per Libero (p.21) la locomotiva tedesca sbanda e manda a sbattere le Borse. "L'economia può ancora recuperare, ma l'Italia preoccupa - dice l'economista Daniel Gros a Repubbica -. Bisogna trattenere il fiato, ma non lasciarsi andare alla disperazione. Dati come l'indice manifatturiero che sprofonda non possono passare inosservati, ma i fondamentali dell'economia tedesca restano talmente forti da lasciare presagire un recupero, anche se non rapidissimo. Il vero malato d'Europa resta l'Italia, ma a Bruxelles se ne parla sempre meno perchè si è capito che Roma non ha nessuna politica industriale decente da proporre. C'è rassegnazione: l'Italia è irrecuperabile, dal punto di vista della finanza pubblica ma anche dell'affidabilità per gli investitori".
"Scivoliamo nella stagnazione": Stampa (p.21), Giornale (p.6) e altri quotidiani riprendono l'allarme degli imprenditori lanciato al Forum di Confcommercio. "Basta confondere la diseguaglianza con la povertà" avvertono le imprese. Sangalli: "Più crescita, disinnescare l'aumento Iva" (Repubblica p.35). Per Confcommercio "il Pil e i consumi si fermeranno a un +0,3%", e le imprese chiedono più investimenti e infrastrutture. Intanto, restano le polemiche intorno allo sblocca-cantieri allo studio del governo. Al Foglio (p.3) parla il presidente dell'Ance, Buia: "Siamo stati ricevuti ma non ascoltati. Ho cercato di far capire al legislatore e alle forze politiche la necessità e l'urgenza di intervenire in un settore che non è cresciuto. Ma, alla fine, la montagna ha partorito un topolino e da quanto prodotto dal decreto stiamo curando un malato terminale con l'aspirina". Buia firma un intervento sul Sole (p.6) in cui avverte: "Il salvataggio statale di grandi imprese non pesi su aziende sane". Secondo il numero uno dell'Ance, un intervento della Cdp rischia di alterare un mercato che dimostra di non tutelare imprese che resistono alla crisi.

POLITICA
In primo piano la visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping. Italia-Cina "quasi amici" (Repubblica in apertura). Ieri l'incontro con Mattarella: "Via della seta è una strada a doppio senso dove devono transitare non solo commercio, ma talenti, idee e conoscenze" (Corriere p.2 e tutti). Mattarella regista dell'intesa, mette paletti ed esclude le Tlc: altolà del capo dello Stato a eventuali atteggiamenti rapaci del Dragone. "Il nostro – ha detto – deve essere un rapporto alla pari" (Messaggero p.3). Entrando nel dossier di intesa, l'offerta della Cina: "La torta è grande, mangiamola insieme" (Stampa p.3). Dai porti all'energia, accordi economici già pronti a decollare (Messaggero p.4): oggi a Villa Madama, oltre al Memorandum, verranno firmate una decina di intese con imprese e banche italiane. Per Feltri (Fatto p.4) i memorandum sono solo il sigillo su affari già avviati e che riguardando banche, investimenti nei porti e aziende energetiche. Intanto, il Colle "prende atto" dell'assenza di Salvini e Di Maio, poi rassicura gli Usa e avverte Xi: "L'Italia non romperà le sue alleanze" (Stampa p.2). "Siamo più vicini, ma nel solco europeo" ha confermato Mattarella. E il presidente cinese ha detto: "Guardiamo con favore ad una Europa unita e aperta, seguiamo il suo dibattito con rispetto. I problemi si possono superare" (su tutti). Ma c'è lo scudo Ue per stoppare Pechino: l'asse franco-tedesco tratta per sé (Messaggero p.5). Il Consiglio europeo fissa i paletti agli investimenti dei "Paesi terzi". Strigliata di Bruxelles all'Italia: la Cina è un rivale sistemico (Corriere p.4). Il Consiglio Ue si rivolge a Roma e richiama a trattative non bilaterali con Pechino. E arriva lo stop di Merkel a Conte: "Perchè non vi coordinate?" (Repubblica p.2). La cancelliera al premier italiano durante una serata conviviale: "La Ue è un global player, come mai fate accordi da soli?". E su Pechino c'è l'intervento anche di Macron: "I cinesi sono rivali". Libero (p.10) polemizza: l'Italia fa appari con Pechino, l'Europa è invidiosa e ci attacca. Per il Fatto (in apertura) Macron fa il furbo e protesta per la concorrenza di Pechino, mentre la Merkel appoggia Conte: la Germania controlla già la rotta terrestre, con il traffico ferroviario che transita per Duisburg, mentre il Belgio è la seconda meta.
Tav, gelo Macron-Conte: "Impegni da rispettare" (Messaggero p.9 e tutti). Sulla Torino-Lione, il presidente francese striglia l'Italia: "E' un problema tutto vostro, non ho tempo da perdere". Ma il premier italiano ha confermato la linea del governo: "Servono approfondimenti". L'Italia vuole tagliare i costi della galleria tra Italia e Francia puntando sull'intervento Ue. C'è l'ipotesi di destinare ai cantieri italiani i nuovi fondi dalla Ue, ma la Francia mantiene la linea dura: "Non si possono ignorare gli impegni" (Corriere p.9).

ESTERI
Verso le elezioni europee, il capogruppo del Ppe, Manfred Weber, a Repubblica (p.13): "Non faremo mai alleanze con Salvini e i sovranisti. Le destre nazionaliste vogliono riprendersi la sovranità, mentre io sono del partito di De Gasperi, Schuman e Adenauer. Dopo le elezioni voglio sedermi al tavolo con socialisti, liberali e verdi per cercare un compromesso e cercare di risolvere i problemi".
Brexit "soft", la mediazione di Merkel (Corriere). Giovedì sera, al vertice europeo di Bruxelles, la Cancelliera tedesca ha affrontato di petto Macron, in quella che è stata definita dagli astanti "quasi una lite": perché l'inquilino dell'Eliseo si era fatto capofila dell'ala dura, contraria a fare sconti a Londra, e deciso ad infliggere una lezione ai britannici. A Londra c'è anche chi sospetta che Macron ("la May ha il 5% di possibilità che ce la faccia" ha confidato ai colleghi) sia aizzato da Tony Blair, il quale trama da tempo per far fallire la Brexit, di cui è accanito avversario. Ma stavolta è stata la Germania a imporre la linea del dialogo: perché, ha ammonito Angela Merkel, "la Storia ci giudicherà duramente se provochiamo una frattura caotica con la Gb". Intanto la petizione online per chiedere a Londra di fare un passo indietro, ha registrato un'impennata di sottoscrizioni: oltre 4 milioni in soli 3 giorni (Stampa).

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