Commentario del 11.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Addio divorzio all'italiana (Stampa): rivoluzione sull'assegno (Giornale). All'ex va garantita l'autosufficienza, non lo stesso tenore di vita. La Cassazione "aggiorna" i principi sul mantenimento e "salva" l'ex ministro Grilli dalle pretese dell'ex moglie.
Sul fronte politico, il caso Boschi agita il governo (Corriere). Gentiloni la blinda, il Pd teme i sondaggi (Messaggero). Per il Fatto la Boschi mente: nel 2014 il summit in casa su Banca Etruria, nel 2015 Unicredit si attivò per lei. De Bortoli: "Mi quereli pure, ho fonti sicure". Il Giglio Magico: fuori lei ma pure Gentiloni (Fatto). In movimento anche Berlusconi, che a Panorama dice: "Io? Ci sono e rimango in prima linea a guidare Forza Italia". Ma senza Nazareno (Giornale). Assist da Maroni: "Basta lepenismo, meglio le origini" (Corriere). E sulla legge elettorale asse M5S-Berlusconi per l'Italicum al Senato (Repubblica).
Spazio anche all'Europa. Su Repubblica intervista al ministro tedesco Schäuble: "Così Francia e Germania cambieranno la Ue". Sulla Stampa parla la Mogherini: "Ue forte anche dopo Brexit, ora l'adesione dei Balcani". Dalla Bce allarme su lavoro e salari: la disoccupazione europea è il doppio delle stime ufficiali (Sole). Oltreoceano il caso Fbi scuote gli Stati Uniti: rischi di una crisi istituzionale (Sole). Nella guerra di Trump contro Comey la grande paura del Russiagate (Repubblica).
In cronaca il rogo di Roma: le bimbe bruciate per una vendetta (Corriere, Messaggero). Si insegue la pista cinese. Repubblica: l'orrore nel mondo degli invisibili. Roma in prima pagina anche per il caos rifiuti. Galletti: "Subito nuovi impianti, la Capitale rischia. Raggi ci incontri". Libero: Roma sozzona, Raggi spazzina.

ECONOMIA
L'Ue promuove la manovra ma restano i dubbi sul tasso di crescita e sul sistema bancario: su Stampa (p.18), Corriere (p.14), Repubblica (p.3) anticipazioni sulle mosse della Commissione Ue che oggi diffonderà le previsioni economiche dell'eurozona. Mercoledì prossimo le raccomandazioni ai singoli stati e lì si capirà se l'Italia ha veramente scampato l'incubo procedura. Quotidiani concordi che l'ok alla manovra ci sarà: da Padoan la garanzia di conciliare crescita con riforme e sostenibilità della finanza pubblica, ma la vera partita sarà in autunno sulla legge di Bilancio, con Bruxelles che si aspetta un maggiore impegno nel rispetto dei vincoli europei. La produzione industriale in leggera contrazione nel primo trimestre 2017, resa nota dall'Istat, potrebbe frenare la già moderata crescita del pil del periodo (Corriere p.14). Da Draghi, ieri in audizione al Parlamento olandese, la stroncatura di ogni ipotesi di Italexit: "l'euro è irrevocabile", anche se "non spetta alla Bce" preparare il terremo per affrontare gli effetti della fine del quantitative easing (Sole p.5). Sul Sole (p.35) la "revisione" in corso della manovrina: oggi l'emendamento Boccia (Pd) per spingere le digital company a una cooperazione con il fisco italiano, versione light della web taz. "Vogliamo dare alle multinazionali del web la possibilità di scegliere: se fare come Google, collaborando, oppure continuare a fuggire dalle proprie responsabilità". Le maggiori entrate che potrebbero arrivare da questa misura potrebbero cancellare la stretta sull'Ace, che ha stravolto la misura che doveva facilitare la crescita delle imprese.

POLITICA
Caso Etruria, sostegno di Gentiloni a Boschi, la sottososegretaria sotto assedio per le presunte pressioni su Ghizzoni per il salvataggio di Etruria rivelate da De Bortoli. L'ex direttore del Corriere  conferma tutto: "Spero la querela non sia solo un annuncio" (su tutti). Il Fatto (in prima e p.2-3) "ecco le prove che la Boschi mente". Ghizzoni, ex ad di Unicredit, non rilascia dichiarazioni, per Mieli "è una conferma di quanto scrive de Bortoli" (su tutti). Un banchiere vicino alla vicenda sentito dal Corriere (p.9): "In quel periodo alle banche maggiori, Unicredit e Intesa, veniva chiesto da Bankitalia di guardare alle quattro banche in crisi". Secondo il Messaggero (p.10) era voce ricorrente che il governo avesse bussato a molte porte, ma accusare maliziosamente di moral suasion appare del tutto improprio. Opposizioni in trincea: il M5S annuncia una mozione di censura e la calendarizzazione della commissione di inchiesta sulle banche. Di Battista: "Boschi bugiarda cronica, vogliamo che sia Gentiloni a spiegare" (su tutti). Per Martina alla Stampa (p.8) è "speculazione politica". Bersani chiede di andare in fondo (Corriere e tutti).Boschi convinta che ci sia "un tentativo di accerchiamento" che ha come obiettivo finale Renzi (Repubblica p.7). Il segretario Pd teme ripercussioni sulla risalita nei consensi registrata nell'ultimo periodo (Stampa p.7 e altri). Per la Stampa (p.6) il M5S evita di raccogliere la richiesta di mozione di sfiducia al governo lanciata dalla Meloni perchè è in trattativa con Renzi sulla legge elettorale. Intanto, asse Berlusconi-M5S per l'estensione del Legalicum anche al Senato (su tutti). Anche FdI, bersaniani e Ap favorevoli. Pd alla finestra. "Non sarà il Pd a impedire un'intesa. Siamo aperti anche all'Italicum" dice alla Stampa (p.8) il ministro Martina.
Berlusconi, in una lunga intervista a Panorama (in copertina e p.40-48): "Sarò sempre in prima linea, a prescindere dal verdetto di Strasburgo". Escludendo un Nazareno bis, si rivolge a Salvini e Meloni: "Uniti si vince". Sui temi euro ed Europa: "Questa Ue non è quello che sognavamo, se non cambia fallirà condannandoci all'irrilevanza. L'euro? Una moneta sbagliata nata nel momento sbagliato, serve la doppia moneta". Su Italia Oggi (p.7) Piepoli: "Se Berlusconi e Salvini saranno uniti il M5S scenderà di molto, si tornerebbe al bipolarismo destra-sinistra". Maroni al Corriere (in prima e p.13) invita Salvini a rivedere la linea della Lega: "Basta lepenismo, credo che alle politiche si possa restare uniti con Fi".

EUROPA
"Così Francia e Germania cambieranno la Ue. L'Italia non sarà esclusa ma faccia le riforme": su Repubblica (in apertura e a p.2) intervista esclusiva al ministro tedesco Schäuble sul rilancio dell'Europa. L'asse franco-tedesco da solo non basterebbe: "Senza l'Italia non si può fare l'integrazione europea. Negli anni Novanta con Ciampi fece un'impresa grandiosa ma poi ci si è riposati sugli allori. L'Italia deve proseguire sulle riforme". Più in generale, per Schäuble "serve un'eurozona più forte, e questo si può fare o cambiando i Trattati o attraverso il metodo intergovernativo. Cambiare i Trattati al momento non è realistico, ma non possiamo neanche non fare nulla, altrimenti l'Europa si disgregherà. Meglio provare ad andare avanti trasformando l'Esm (il fondo salva Stati) in un Fondo monetario europeo". Schäuble come Draghi si dice convinto che l'euro sia irreversibile, "ma sono i Paesi che devono creare le condizioni per crescere". E sull'Italia: "I debiti non portano crescita. Se la Francia e altri hanno problemi la colpa non può essere sempre della Germania". Sul fatto che l'Italia cresca poco Schäuble sospende il giudizio: "Non so perché, penso che le riforme di Renzi siano state giuste, Adesso temo che l'Italia soffra dell'incertezza politica, che spero sia rapidamente superata". Sulla Stampa (p.10) parla la Mogherini: "Ue forte anche dopo Brexit e populismi. Ora avanti con l'adesione dei Balcani".
Su Sole (p.4) e altri anticipazioni del rapporto della Bce sul lavoro nell'eurozona: i disoccupati sono il doppio delle stime ufficiali. Al 9,5% del tasso ufficiale (peraltro in calo, grazie alla ripresa dell'economia) bisogna aggiungere la popolazione inattiva, gli "scoraggiati" e i "sottooccupati": in questo modo si arriva al 18% di forza lavoro praticamente inutilizzata. Italia e Francia i Paesi dove questa platea è più ampia. Per la Bce è anche per questo che non c'è stata l'attesa risalita dei salari, ma è su quella che Francoforte conta per rivedere l'inflazione vicina al 2%. Draghi: "Su questo la Bce ha le mani legate. Le politiche salariali sono interamente nelle mani delle parti sociali" (Sole p.5).

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