Commentario del25.05.2017

IN PRIMA PAGINA
La visita di Trump a Roma in primo piano su tutti i quotidiani. Le svolte di Trump a Roma (Messaggero). Gelo nella visita in Vaticano: "Non stracciare gli accordi sul clima" (Repubblica). Isis, Trump chiama la Nato (Corriere). Giornale: la rivincita di Trump sull'Europa dei radical chic. E sulla visita a Roma, Libero polemico: prima li criticano, poi li leccano. Ampio spazio anche alle indagini sull'attentato Manchester: strage ideata in Libia (Stampa). Una rete dietro il kamikaze. Il fratello sapeva (Corriere). La cellula Isis di Abedi & famiglia con licenza di uccidere dagli 007 (Fatto). Intanto, al largo della Libia altra strage di bambini: 34 morti nel canale di Sicilia. Per l'accoglienza Minniti convoca i prefetti (Messaggero). Dagli esteri, anche le parole del ministro turco Cavusoglu alla Stampa: "Pronti a rilanciare il dialogo con l'Ue".
Tra le questioni italiane, in primo piano l'assemblea di Confindustria, dalla quale è arrivato l'attacco di Calenda (Corriere). Mentre Boccia è tornato a sottolineare il ruolo dell'industria: "Imprese forti fanno un Paese forte" (Sole). Tra gli altri temi, la fumata nera sulle banche venete(MF). Spettro bail-in, oggi nuovo vertice con Padoan (Sole) e la Cigs in arrivo per 1358 dipendenti Alitalia,  ma resta il nodo risorse (Messaggero).
Roma, sul Fatto parla la sindaca Raggi: "I tempi lunghi perchè noi facciamo le gare e resistiamo alle minacce".

ITALIA-ECONOMIA
Su Repubblica (p.22) e tutti, l'allarme Bce: "rischio shock sui titoli italiani": tra debito pubblico e crisi bancarie, l'Italia è uno dei motivi per cui la Bce procede con il Qe, non a caso Draghi ha annunciato che i tassi verranno alzati solo dopo l'uscita dal piano; inoltre slittamento delle riforme e euroscetticismo aumentano il rischio default e successivo contagio. Su MF (p.5) Ciao Merkel, Draghi tira dritto", indifferente alle critiche sull'euro debole. "Non abbiamo evidenza di bolle creditizie" ha concluso Draghi, spiegando che la situazione è sotto controllo. Sul Sole, Onado definisce il rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce "una doccia gelata" per chi si illudeva che la ripresa economica che si va consolidando potesse bastare da sola a portarci fuori dal guado. E l'avvertimento della Bce ci dice che si profila nuovamente lo spettro della sostenibilità del debito pubblico, visto che la ripresa economica significa il ritorno verso normali tassi di interesse che comportano un innalzamento del costo medio del debito, un fatto che potrebbe azzerare l'effetto positivo del tasso nominale di crescita.
Alitalia, arriva il prestito ponte da 600 mln (Repubblica p.22 e altri). La misura tra i 30 emendamenti presentati in vista della manovrina di primavera, su cui comincerà la discussione lunedì in Aula. Tra gli altri emendamenti, anche la correzione del codice degli appalti che limitava i poteri dell'Anac, l'incremento dei fondi per l'assunzione dei precari nella scuola e 44 mln di incentivi per le mense scolastiche biologiche. Assente l'emendamento per reintrodurre in maniera limitata i voucher, il governo è ancora al lavoro su un testo che recepisca le varie proposte. Per il Corriere (p.33) i nuovi buoni lavoro avranno la forma di un contratto e il valore sarà 12,50 euro l'ora. Intanto, su Alitalia via libera alla procedura di Cigs per tutti i dipendenti. Sindacati in allerta, venerdì l'incontro (Messaggero p.18).

ITALIA-POLITICA
Il ministro Calenda in campo davanti agli industriali: attacco ai populisti, spinta sulle riforme, elogio dei tecnici, liberismo pragmatico e stop al voto anticipato sono i temi del suo intervento. Per Repubblica (p.13) è quasi un manifesto. E per Sorgi (Stampa p.11) è l'esatto opposto di quanto fatto dal Pd negli ultimi mesi. Dall'assemblea di Confindustria, il titolare del Mise attacca la maggioranza di cui fa parte: l'obiettivo non era Gentiloni ma il suo predecessore, Renzi (Corriere in prima e p.16). Le sue parole fanno pensare non ad uno sfogo estemporaneo ma a un test sulla sua leadership – scrive Di Vico sul Corriere -, anche se il "ministro scomodo" nega di volere entrare in politica o fondare un partito. Ma per molti si candida al ruolo di Macron italiano. E Confalonieri applaude (Repubblica p.13). Per Giannini (Repubblica in prima e p.29) Calenda parla da premier di un governo che non c'è e da leader di un partito che non ha: non c'è un solo passaggio che non risuoni come alternativa radicale al renzismo. Per il Fatto (p.3) Confindustria non è più disposta a fidarsi di Renzi e cerca soluzioni alternative: ovazione per Calenda che parla da leader. Il ministro della Sviluppo dal palco di Confindustria ha bocciato l'ipotesi voto anticipato ed è tornato a spingere per una legge elettorale che "la ragionevole probabilità di formare un governo". Per Verderami (Corriere p.17), invece, il mondo dell'impresa guarda alla riconferma di Gentiloni. Sulla legge elettorale anche Boccia è tornato a insistere sulla necessità di un sistema maggioritario. Giornale (p.16) parla di altra invasione di campo degli industriali che bocciano il "Nazareno bis".
Intanto, Renzi pronto a vedere Berlusconi per accelerare sul sistema tedesco di legge elettorale spingere il voto a fine settembre (Stampa p.10 e tutti). Fatto (in prima e p.2) attacca: consideravano Berlusconi "delinquente naturale" ma è l'alleato abituale del Pd. Contro le larghe intese si schiera Cuperlo, che all'Unità (p.6) dice: "Così il Pd sega le sue radici, sarebbe un incubo". Intanto, Renzi apre anche all'incontro con Grillo: "Ora o mai più" dice il segretario dem, che poi lancia un avvertimento: accordo su Rosatellum o sistema tedesco, "oppure non si fa nulla fino ad ottobre, si vota a scadenza naturale con un decreto che lascia nel sistema elettorale preferenze e sbarramento all'8%" (Messaggero p.15). 

EUROPA/USA
La visita di Trump a Roma in primo piano su tutti i quotidiani. Primo incontro in Vaticano, con l'appello del Papa sul clima: "L'America non torni indietro" (Repubblica p.2 e tutti). Ma Trump non cambia linea (Giornale). "Non abbiamo ancora deciso" fanno sapere dall'entourage Usa, ma secondo il Corriere (p.2) Trump avrebbe detto a Gentiloni che "L'accordo di Parigi sul clima costa troppo". L'economista Jeffrey Sachs a Repubblica (p.2) è convinto di una possibile svolta: "il Papa ha colpito nel segno, e Trump sa che senza rinnovabili perde la sfida con la Cina". Ma tra Pontefice e presidente Usa il clima resta freddo (Repubblica), anche se Messaggero (p.2) parla di prove di dialogo. Intanto, il presidente Usa spinge per un maggior coinvolgimento della Nato nella coalizione anti-Isis: ha chiesto a Roma di mediare (Corriere in prima e p.2 e tutti). Dopo la visita di ieri a Roma, Trump oggi a Bruxelles al primo vertice dei capi di Stato e di governo dell'Alleanza Atlantica. Poi sarà a Taormina, al G7. La presidenza italiana ha già preparato una dichiarazione sulla "sicurezza dei cittadini" per affermare l'impegno "a portare ad un livello più alto la lotta al terrorismo" (Stampa p.5). Per l'ex ambasciatore Usa Peter Secchia al Messaggero (p.2) "la visita di Trump a Roma segna una svolta nella lotta globale al terrorismo". Dall'incontro di ieri, gli Usa hanno riconosciuto la leadership italiana nella risoluzione del caso Libia. Intano, affonda un altro barcone al largo della Libia: almeno 34 morti, tra cui 10 bambini (su tutti).
Altro tema in primo piano è l'attentato a Manchester: rete terroristica tra Inghilterra e Libia. A Tripoli la regia (Stampa p.2 e tutti): arrestati in un blitz il padre e il fratello del kamikaze 22 enne. "Noi fedeli all'Isis" ha detto il padre, è caccia all'artificiere e alla rete di Abedi (Messaggero p.6). Sette arresti in Gran Bretagna. Si studiano le mosse dell'attentatore, si ipotizza un viaggio in Siria per un addestramento. A radicalizzarlo sarebbe stato un coetaneo, ora in carcere per avere arruolato altri foreign fighters (Messaggero p.7). Polemica sull'intelligenze britannica: già nel 2011 il kamikaze era stato segnalato come pericoloso. E ora l'Inghilterra si sveglia militarizzata (su tutti).
"La Turchia è pronta a riaprire il dialogo con l'Ue": sulla Stampa (in prima e p.9) parla il ministro degli Esteri turco Cavusoglu, che alla vigilia dell'incontro di oggi tra Erdogan e i vertici europei dice: "Sarà un incontro importante se l'Ue avrà un atteggiamento sincero. Vorremmo sapere la vera opinione europea sulla nostra adesione, per noi l'Ue rimane un obiettivo strategico. Gli ostacoli sono prevalentemente politici".

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