Commentario del 9.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Macron, debutto con la Merkel (Messaggero): a Berlino la prima visita all'estero. La Cancelliera già frena su eurobond e flessibilità (Sole). Prodi a Repubblica: "Svolta storica, Merkel non decide più da sola". Bini Smaghi al Fatto: "Adesso l'Italia è più esposta". Sulla Stampa l'Europa di Macron: più lavoro e diritti. Nella riforma i contratti aziendali (Sole). Ma su questo ha già la piazza contro: "Se tocca il lavoro resisteremo" (Fatto). Sul Corriere le mosse su governo e maggioranza: domenica il nome del premier. La vittoria di Macron agita il centrodestra italiano (Giornale). Su Libero tutti i lacché di Macron. Sul fronte interno, dialogo Pd-5Stelle sulla legge elettorale (Sole e tutti). Franceschini al Corriere: "Berlusconi faccia la legge elettorale con il Pd".
A Milano tutti pazzi per Obama (Stampa): bagno di folla e poi tartufi (Repubblica). A Roma è di nuovo caos rifiuti: scoppia la guerra tra Raggi e Zingaretti (Repubblica, Messaggero). Libero: Roma è una cloaca e Pd e M5S litigano.
In mare due stragi di migranti. Arrivi record, nuovo piano del Viminale (Repubblica). In cronaca pazienti come cavie: retata di medici e manager per i regali delle case farmaceutiche (QN).

ITALIA-ECONOMIA
In Francia vince Macron ma da Parigi a Milano nessuna Borsa stappa lo champagne (Libero p.6). E ora l'osservato speciale diventa l'Italia (Giornale p.4): sconfitti i populisti francesi, ora è Roma il Paese più a rischio stabilità. E Bruxelles spinge per le elezioni nel 2018 (Stampa p.4): da Juncker l'auspicio di "continuare a lungo la collaborazione con Gentiloni". Per questo si studiano nuove concessioni sui conti pubblici. Sul Sole (p.7) i timori per le aste di Bot e Btp da 13 mld in programma domani e dopodomani. Ora i timori sono per il "tapering" della Bce, ovvero per la progressiva riduzione della politica di acquisto di titoli di Stato, con lo spread che torna a salire.
Intanto da giovedì a sabato i ministri delle Finanze del G7 si vedono a Bari, sotto la presidenza di Padoan e del governatore Visco. Tra i temi in discussione anche la web tax che l'Italia vorrebbe introdurre (Messaggero p.17).
Sul Messaggero (p.17) il via libera alla riforma degli Statali: il decreto di riforma pronto ad entrare in consiglio dei ministri ma Cgil, Cisl e Uil chiedono di cambiarlo. In settimana previsto un incontro con la Madia. Sulla Stampa (p.12) la rivoluzione delle partite Iva: domani in Senato il via libera al Jobs Act degli autonomi. A due milioni e mezzo milione di lavoratori riconosciuti diritti come maternità, malattia e riposi. Garantito il principio del rapido pagamento: non sarà possibile saldare fatture oltre 60 giorni. Lavoratori autonomi tutelati anche nel rapporto con le imprese: i compensi devono essere gli stessi dei lavoratori interni, in più è riconosciuto il riposo.

ITALIA-POLITICA
"La vittoria di Macron significa che i catastrofismi predicati dai movimenti populisti si possono sconfiggere senza far loro concessioni, ma in Italia non pochi lo scoprono ora, dopo aver inseguito Lega e M5S con polemiche fuori misura nei confronti dell'Ue": così Giorgio Napolitano al Corriere (p.8) lancia il monito alla politica italiana, e a Renzi, dopo il voto per l'Eliseo. Ma l'effetto principale del voto francese in Italia è lo scontro nel centrodestra (su tutti). Berlusconi sulla vittoria di Macron: "E' un bene per l'Europa", ma Salvini non ci sta, e a Repubblica (p.10) spiega: "Mi incuriosiscono i macronisti italiani, Berlusconi e Renzi, i cui omologhi partiti francesi non sono andati al ballottaggio". Poi sul futuro del centrodestra: "Se Berlusconi non è con noi contro l'Europa delle banche siamo pronti a correre da soli". La replica di Fi. Brunetta al QN (p.8): "Si vince al centro". E Toti a Stampa (p.8) e Messaggero (p.7): "La Francia insegna che il centrodestra unito in Italia vincerebbe. Ma se la Lega si chiude, determinerà la sconfitta". Per Repubblica (p.10) Berlusconi punta dritto al governissimo e propone un patto al Pd sulla legge elettorale, convinto che le larghe intese "salveranno l'Italia e l'euro". Ma serve una legge elettorale con sbarramento al 7-8% per tagliare fuori le formazioni minori. L'apertura di Franceschini al Corriere (p.13): "Berlusconi cambi con noi le regole del voto. Tocca a Berlusconi mettere fine all'ambiguità di una forza moderata che si allea con i populisti". Sulle regole elettorali, per Repubblica (p.11) il Pd prepara due proposte: una a Fi puntando su un sistema proporzionale, l'altra al M5S su un Italicum rivisto. "Accordo col primo che dice sì" ragiona Renzi, ma per il Messaggero (p.10) è Berlusconi l'interlocutore privilegiato. Giovedì il testo base: premio alla lista e collegi per eliminare i capilista bloccati: trattativa Pd-M5S con apertura a Berlusconi (Stampa p.9). L'avvertimento del Quirinale: niente più meline, serve la legge (Stampa p.9).

EUROPA
Macron, debutto con la Merkel (Messaggero): domenica il passaggio di consegne con Hollande all'Eliseo poi a Berlino per la prima visita all'estero. Si riparte dall'asse franco tedesco ma la Merkel già frena su eurobond e flessibilità (Sole). Ieri la cancelliera ha precisato che non c'è bisogno di cambiare la strategia economica tedesca e ha confermato la posizione negativa sugli eurobond, che invece figurano nel programma di Macron, insieme alla creazione di un bilancio e di un commissario-ministro delle finanze dell'eurozona. Non proprio un avvio soft, scrive il Messaggero. Sulla Stampa le reazioni di Mosca e del resto d'Europa. Da Putin, principale sospettato per la campagna di hackeraggio anti-Macron, cordialità e disponibilità a lavorare insieme. In Spagna sintonia sulle riforme necessario, a cominciare da quelle del lavoro. Polonia preoccupata per la promessa di Macron di applicare a Varsavia sanzioni per le violazioni dello stato di diritto. Greci diffidenti ma la speranza è che il rapporto con la Germania sia riequilibrato e ci sia un aiuto sui piani anti-austerità. Sulla Stampa l'Europa di Macron: più lavoro e diritti. La ricetta economica prevede tagli di 60 mld alla spesa pubblica per finanziare la riduzione delle tasse sul lavoro e eliminare l'Imu sulla prima casa per 8 francesi su 10. Ma sulla riforma del diritto del lavoro Macron rischia il primo scontro. Sul Sole i dettagli del dossier: deroghe al contratto nazionale su orari, flessibilità e retribuzioni, maggiore spazio alla contrattazione aziendale, tetti agli indennizzi di licenziamento, e alle imprese riconosciuto il "diritto all'errore". Su questo ha già la piazza contro: "Se tocca il lavoro resisteremo" (Fatto). Ieri tafferugli a Parigi durante una manifestazione di sindacati e studenti. Sul Corriere e tutti le mosse di Macron su governo e maggioranza: domenica il nome del premier. Nel totonomi Richard Ferran, segretario di En Marche, Sylvie Goulard, Francois Bayrou, Edouard Philippe (Corriere). E in vista delle elezioni legislative En Marche cambia nome – diventa la République en Marche – e presidente: la 68enne Catherine Barbaroux, figlia di immigrati spagnoli.

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