Commentario del 6.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Legittima difesa, legge in bilico (Messaggero). Il Pd chiede modifiche (Sole). Orlando: "Sbagliato armare i cittadini" (Repubblica). Tra Renzi e il governo sale la tensione: "Non reggiamo un anno così" (Corriere, QN). Nel sondaggio del Corriere Pd avanti di poco sul M5S. Ma "big money" dice no al voto subito e promuove il governo Gentiloni (MF). E S&P conferma il rating sull'Italia: "La ripresa è in corso" (Sole). Sul fronte migranti, si va verso un cambio delle regole: le Ong messe sotto controllo (Stampa, Sole). Anche la guardia costiera contro: agevolano gli scafisti (QN). Junker: ma l'Italia salva l'onore dell'intera Unione (Avvenire). In Francia ultimo round per l'Eliseo. Minacce Isis sul voto (Messaggero), uova su Le Pen, Macron corre (Stampa).  Il Nobel Stiglitz: ultima chiamata per l'Europa (Corriere). Houellebecq: "Troppa rabbia, non posso stare con la Le Pen". Pennac: "Scelgo Emmanuel, i nuovi barbari vanno battuti" (Repubblica).
In cronaca Roma in prima pagina per la nube nera di Pomezia e per i fantocci giallorossi impiccati al Colosseo. Il Messaggero: tifo oltre i limiti. Capello al Corriere: "Non è goliardia". Sul Giornale anche le foto del sesso in piazza Indipendenza: così è ridotta l'Italia. E Raggi come la Befana regala bonus ai dipendenti comunali (Libero).

ITALIA-ECONOMIA
Economia, segno più ma la ripresa sta rallentando (Avvenire p.7, Sole p.5): per l'Istat la dinamica dell'economia nazionale resta positiva, ma a "bassa intensità" e con rischi al ribasso persistenti. Nella nota mensile, fiducia stabile dei consumatori ma con una diminuzione del clima economico e delle aspettative per il futuro. S&P's conferma il rating sul debito (BBB-) lasciando l'Italia in zona "sicurezza" (Sole p.5 e tutti): un declassamento (sarebbe stato il terzo da gennaio) avrebbe precipitato il debito nella zona "junk", spazzatura. Osservato speciale resta il governo: la ripresa e le riforme proseguono ma l'incertezza politica può pesare. Roma potrebbe essere declassata nel caso si fermasse l'azione di riforme per la crescita e per la sostenibilità dei conti pubblici. "Elezioni subito? No" dicono i "money manager" sentiti da Milano Finanza (p.12 e ss). Ruberebbero la scena ai dati aziendali e ai dati economici che oggi spingono Piazza Affari. Tra i gestori prevale un giudizio "discreto" su Gentiloni: voto 7 a Calenda, 6,5 a Padoan, 6 a Delrio, 5 a Poletti.
Intanto sulla flessbilità Bruxelles gela i "ministri del Sud" (Messaggero p.15, Stampa p.4). A Padoan che insieme ai ministri di Francia, Spagna e Portogallo era tornato a chiedere criteri diversi sui conti la Commissione Ue risponde picche: "Il calcolo del deficit non cambia" (Stampa p.4, Libero p.22). Le valutazioni di Bruxelles sui bilanci attese tra l'11 e il 17 maggio non terranno conto della missiva di quattro ministri dell'Economia del Sud Europa, che chiedevano una differente metodologia di calcolo sugli aggiustamenti di bilancio. Ma il Tesoro non si arrende: "Con i tedeschi battaglia lunga, la revisione delle regole è nell'interesse di tutti" (Stampa p.4). Ora però l'attenzione, anche in Italia, è sul voto francese. Neil Dwane (Allianz Global Investor): "Non pensiamo che vincerà Le Pen ma dopo il voto francese il faro si sposterà sull'Italia. Non sappiamo quando si voterà ma saranno di sicuro elezioni molto incerte e con i tre partiti maggiori tutti antieuropeisti questa è una grande preoccupazione".

ITALIA-POLITICA
Legittima Difesa, legge a rischio (Messaggero in apertura e su tutti): dal testo salta la parola "notte" ma al Senato il governo non ha i numeri e diventa essenziale il soccorso di Forza Italia (Fatto p.2). Renzi: "Basta errori, ma la legge va fatta, il tema sicurezza è strategico" (Repubblica p.4). Grasso ironizza – "Meno male che c'è ancora il Senato" – il Pd si spacca. Orlando a Repubblica (p.5): "Sulla sicurezza Renzi insegue la destra. Sbagliato armare i cittadini". Su Avvenire (p.9) parla Lupi: "Non vogliamo il Far West, Renzi migliori il testo con noi". Il politologo Orsina alla Stampa (p.5): "La destra si ricompatta su un tema identitario, il Pd si è perso. In generale la politica non guida più, ormai la proposta evolve con i social e i sondaggi". Critici anche i "tecnici". L'avvocato Coppi: "Riforma pasticciata, alla fine amplia la discrezionalità dei giudici" (Stampa p.5). Albamonte (Anm): "Non sentivamo il bisogno di questa legge: aumenta la discrezionalità del giudice e dunque il discredito per il suo operato" (Tempo p.6). Sallusti: serve una legittima difesa ma da Renzi. Ordina di fare o dire una certa cosa, poi legge i commenti dei giornali, apre internet e decide: conferma la linea o fa trapelare la sua indignazione. Una campagna elettorale permanente.  E dopo la legittima difesa il leader Pd boccia un'altra legge, quella del telemarketing, contenuta nel ddl Concorrenza (Corriere p.2). "Non è pensabile andare avanti un altro anno così" l'affondo di Renzi sul governo Gentiloni (Corriere p.3, Messaggero p.3, QN p.2, Giornale p.3). Al Nazareno torna aria di elezioni anticipate e se non si riesce a fare una legge elettorale si punta a un decreto che renda omogenei i sistemi di voto di Camera e Senato. Nemico da battere, il M5S, mentre con Fi ci sarebbero margini di trattativa. Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.6) dà i dem di poco avanti ai Cinque stelle (30,4% a 30,2%) e Forza Italia davanti alla Lega (13,1% a 12,3%), Fdi al 4,8%, Ap al 3%, Sinistra Italiana al 2,4%, Mdp al 2,1%. Nel dopo voto l'ingovernabilità è assicurata. Anche un asse Pd-FI e centristi avrebbe una maggioranza risicata.

EUROPA
Ultimo round per l'Eliseo: slogan e uova contro la Le Pen, contestata alla cattedrale di Reims (Stampa p.10). Macron allunga nei sondaggi, che lo danno vincente 62 a 38, ma finisce sotto attacco degli hacker: migliaia di mail diffuse insieme a documenti falsi sul sito americano 4Chan. "Vogliono condizionare il voto, come negli Usa" (Corriere p.12). "Ma io sarò un uomo libero" (Corriere p.12). Nella campagna elettorale irrompe anche l'Isis, che dalle pagine del mensile Rumiyah invita i musulmani a uccidere i candidati e a bruciare i seggi (Messaggero p.4). Molte le interviste. Il Nobel Stiglitz al Corriere: "Macron è l'ultima speranza di salvare l'euro. Servono inte4rventi sulla struttura dell'area euro e bisogna convincere il governo di Berlino e lui è l'unico che può farlo". Il romanziere Houellebecq a Repubblica: "Non posso votare per Le Pen ma in Francia cresce la rabbia". Pennac: "Serve un voto contro il Fn o andrà al potere la barbarie. Di Macron mi preoccupano le politiche liberali ma di questo parleremo dopo" (Repubblica p.7). Idem Bernard Henry Lévi alla Stampa (p.11): "Tutti compatti, fermiamo l'ondata nera. In un sistema a doppio turno astensione significa aiutare Le Pen". Di parere opposto Renaud Camus: "Tutto tranne Macron. Il vero mostro è lui, un prodotto della finanza, il campione dell'uomo usa e getta" (QN p.7). Sul Messaggero (p.4) parla il filosofo Manent: "Sono due candidati da caricatura. Macron vincerà ma sarà debolissimo".

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