Commentario del 21.05.2017

IN PRIMA PAGINA
"Patto per votare in autunno": in un'intervista al Messaggero Berlusconi propone un sistema elettorale alla tedesca e poi le urne. Renzi tentato dal baratto: elezioni in ottobre col proporzionale (Stampa). Su Corriere e Giornale l'ultima trovata di Berlusconi: il movimento animalista. Può valere il 20% (QN). Grillo invece archivia il "vaffa" e si fa francescano (Repubblica). Il Giornale: il miliardario crede di essere San Francesco. Renzi grida al golpe giudiziario (Fatto). Di Maio: "Il tuo è solo vittimismo" (Stampa). Su Repubblica i veleni nel governo sul caso Rolex. Su tutti la Milano aperta che dice no ai muri (Corriere): "Siamo tutti migranti" (Repubblica). 100 mila in piazza e fischi al Pd (Fatto). Il Giornale: il partito pro-scafisti.
Dalla Ue arriva la pagella all'Italia: rilievi su conti e banche ma niente sanzioni (Sole). Sulla Stampa l'allarme della City sulle banche italiane: da sole non si rilanciano. Sull'Espresso Malta, l'isola del tesoro: gli affari, legali e no, di politici, manager, imprenditori.
Dall'estero. Trump in Arabia, affari miliardari su armi e energia e patto anti-Iran  (Sole, Repubblica). Ma l'Fbi indaga sul genero (Messaggero, Corriere). In Iran vince Rouhani il moderato. "Una nuova era per l'Iran" (Corriere). Più forte la linea di apertura al dialogo (Messaggero).

ITALIA-ECONOMIA
Domani la pagella Ue ai conti italiani: niente sanzioni ma raccomandazioni su conti, banche, competitività e lavoro. Sul Sole (p.4) anticipazioni del giudizio della Commissione sui conti italiani. In cima alle preoccupazioni il sistema bancario, zavorrato dai crediti inesigibili. Sulle tasse l'input è a spostare l'imposizione dalla produzione ai consumi e a riconsiderare l'abolizione della tassa sulla prima casa: Bruxelles caldeggia la reintroduzione almeno per i redditi più elevati e le famiglie più abbienti. Nella lista dei "desiderata" Ue anche sostegno al lavoro, snellimento della giustizia, concorrenza, riforma della pa. Ma alla linea morbida di Junker, scrive il Corriere (p.30) si contrappone la linea dura di Schaeuble, che con altri colleghi rigoristi vorrebbe richiamare Roma al rispetto degli impegni di risanamento finanziario per il 2018. Domani il ministro tedesco vedrà l'omologo francese Le Maire per concordare una linea comune da imporre all'Eurogruppo. Una complicazione in più per Padoan, che puntava a trattare un nuovo sconto sulla correzione del deficit strutturale per il 2018.
Jobs Act, il lavoro non tira e il governo studia modifiche: il Corriere (p.30) rivela studi riservati su correttivi da applicare alla riforma del lavoro. L'attenzione è sulla cassa integrazione, quasi azzerata dopo la stretta introdotta dal Jobs Act. L'ipotesi è una parziale reintroduzione della cassa in deroga anche se con un altro nome, sforando il limite di 2 anni e comunque prevedendo intese caso per caso. Idem sulla mobilità, abolita dal governo Monti: anche qui si studia un parziale ritorno al passato, come strumento straordinario da discutere caso per caso anche con i sindacati. Due correttivi, scrive il Corriere, che hanno un chiaro significato politico.
Sul Messaggero (p.7) le prossime mosse del governo sul fronte Statali: dopo la riforma del pubblico impiego ora è il momento di mettere mano al rinnovo dei contratti ma c'è il nodo 80 euro. L'accordo con i sindacati prevedeva aumenti medi di 85 euro al mese per tutti i dipendenti, ma il governo vuole un sistema progressivo, dare di più alle retribuzioni basse e di meno a quelle alte e questo si intreccia col bonus degli 80 euro.

ITALIA-POLITICA
Tra Renzi e Berlusconi l'ipotesi del baratto: elezioni in ottobre, ma con il proporzionale (Stampa p.6). Il leader di Fi al Messaggero (in prima e p.3) conferma: "Un testo misto proporzionale/maggioritario creerebbe confusione, mi sembra una forzatura del Pd. Meglio il sistema tedesco puro: spero si possa tornare a ragionare con i dem". Renzi e i suoi già al lavoro per rivedere il Rosatullum e renderlo "meno indigesto" a Berlusconi: si ragiona su un proporzionale con sbarramento al 5% e collegi (Messaggero p.2). Intanto, Berlusconi benedice il partito animalista, che secondo un sondaggio può valere il 20% (su tutti). Per Brambilla, presidente del partito, al Corriere (p.11): "E' una forza trasversale che si occupa di un tema che interessa le persone".
Caso Consip, Renzi all'attacco parla di "prove costruite" e di "attacco eversivo" (su tutti). "Denuncia legittima, ma puzza di ipocrisia" dice Brunetta alla Stampa (p.7). "Attacco eversivo, ma 'de che'? - dice invece Di Maio alla Stampa (p.7) -. Renzi usa lo stesso linguaggio di Berlusconi. Il suo atteggiamento è vittimismo, ma i cittadini devono sapere su quale terreno si muovono lui e il suo Giglio magico. Con la riforma Orlando sulle intercettazioni vogliono smantellare la giustizia italiana perchè hanno paura".
M5S, Grillo ad Assisi: "Noi i nuovi francescani" (Corriere p.10 e tutti). Il leader insieme a Casaleggio alla marcia sul reddito di cittadinanza: "Sarà il primo atto di governo". Oggi Grillo potrebbe vedere il Segretario di Stato Vaticano Parolin. Ma il vescovo Sorrentino dice: "M5S e i cattolici? Cercare consensi è nella logica politica, la Chiesa non si faccia strumentalizzare". Berlusconi al Messaggero: "Grillo e Casaleggio bravi a individuare il malessere diffuso, ma quando sono chiamati alla prova del governo falliscono, come a Roma. Non hanno una proposta di governo credibile".

EUROPA
Dopo Draghi Weidman alla guida della Bce? Alle indiscrezioni dello Spiegel,  smentite dal governo tedesco, risponde lo stesso Weidmann, dalle pagine del Der Standard. "Il presidente della Bce dovrebbe essere scelto per le qualifiche, non per la nazionalità". Ma non per questo si può escludere un tedesco, dice il governatore della Bundesbank confermando implicitamente che Berlino punta alla guida della Bce (Fatto p.10). "La politica monetaria oggi è giusta", ha detto ancora Weidmann, ma al momento giusto, quando l'inflazione si farà più forte la Bce dovrà avere "la schiena dritta" e fare le sue scelte senza condizionamenti politici in funzione della tenuta di "bilanci pubblici in alcuni paesi". Traduzione (del Fatto): dal 2018 la Bce comincerà a chiudere i rubinetti e allora per l'Italia ripartirà la tarantella dello spread. A quel punto la Troika, sul modello spagnolo più che greco, sarà a un passo. 

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