Commentario del 5.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Fisco, manovra e legittima difesa i temi caldi, insieme alle presidenziali francesi. Sul Mattino parla il ministro Padoan: "La burocrazia resta il male del Sud". Intanto, arriva il primo sì dalla Ue alla manovrina (Sole). Ma sul deficit lettera dei ministri del Sud contro Bruxelles: tenere conto della bassa crescita (Stampa). Su tutti l'accordo Google-Entrate sul pagamento di 306 mln. Per il Sole dai giganti del web 1 mld. Il tema caldo della politica è l'ok della Camera alla legge sulla legittima difesa. Ma Renzi la boccia (Corriere e tutti). Fatto, polemico, definisce il Pd e Alfano "i giustizieri della notte". Per la Stampa "sarà più facile difendersi". Per Giornale e Libero siamo "Indifesi come prima". Su Stampa e Repubblica parla Di Maio, che delinea la politica estera del M5S.
Resta in primo piano anche l'avvicinamento al ballottaggio della presidenziali francesi. Le Borse vedono Macron più vicino all'Eliseo. Corre Parigi, Milano +2% (Sole). Uova sulla Le Pen, Macron corre nei sondaggi (Messaggero). La candidata del FN si racconta al Corriere: "Io, mio padre e il Papa". Gran parte della campagna giocata sui temi legati all'Ue. Moscovici  in un intervento sul Sole analizza la moneta unica: le protezioni dell'euro e i difetti da correggere (Sole).
Resta caldo anche il tema immigrazione. Il Csm sta con il pm che indaga le Ong (Giornale). Inchiesta della commissione, la versione delle Ong non convince: "Allontaneremo chi non collabora" (Messaggero). Scontro con l'Europa: "Nessuno aiuta Roma sulle coste" (Stampa).
Esteri-Usa: Rivincita Trump: spallata all'Obamacare. Prima del G7 vedrà il Papa e Mattarella (Messaggero). Sul Fatto focus su Alitalia: buco segreto di un disastro.

ITALIA-POLITICA
Sì della Camera al testo che modifica la legittima difesa. Destra sulle barricate, è polemica sulla possibilità di difendersi con le armi di notte (su tutti). Al Senato rebus numeri. La proposta, nata dall'accordo Pd-Ap, non piace a Renzi, che contesta ai suoi la confusione sulla "notte" (Corriere p.5 e altri). Il leader dem ha chiesto di risolvere il pasticcio al Senato per ottenere il via libera di Fi. Alfano al Corriere (p.6): "Successo di Ap, diamo risposta alla richiesta di sicurezza. Insabbiarlo sarebbe irresponsabile". E sulle polemiche di Salvini – cacciato dall'Aula – e il voto contrario del centrodestra: "Strumentalità politica ha prevalso sui contenuti". Poi sulla polemica sulla possibilità di difendersi solo nelle ore notturne, dice: "Non è così, vale a mezzanotte come a mezzogiorno". Fatto polemico, definisce Renzi, Alfano e Minniti "i giustizieri della notte". Il ministro Costa a Repubblica (p.4): "Non sarà Far West, chi difende la propria famiglia non deve essere sottoposto a interminabili processi". Critico invece Luciano Violante: "La legge serve, ma doveva essere fatta meglio". Cacciari al Fatto: "Assurdo, Renzi e il Pd fanno a gara con Salvini".
Migranti, Guardia costiera si schiera con le Ong: "Lavorano al nostro fianco" (Repubblica p.6). Intanto il Csm conferma pieno sostegno a Zuccaro sull'indagine, ma chiede "nuove regole sul riserbo dei magistrati". Di Maio a Repubblica (p.9): "Vanno risolti i problemi di business e speculazione sui migranti, non solo sulle Ong ma anche sull'attività di accoglienza e gestione". Il vice presidente della Camera spiega la linea del Movimento sull'immigrazione: "Modifica del regolamento di Dublino, divisione per quote-Paese i migranti, varo di un diritto di asilo unico europeo e creazione di punti di primo contatto nei Paesi da cui partono: significa ragionare nell'ottica di un'Europa solidale". Di Maio, sollecitato, parla anche di politica estera: "Ci hanno detto che siamo filo-Trump, prima dicevano che eravamo filo-Putin. Noi siamo coerenti, sugli interventi militari siamo sempre contrari. E sulle sanzioni alla Russia: condanniamo gli interventi militari, ma le sanzioni hanno penalizzato l'Italia. Noi siamo a favore della Nato, siamo perchè faccia di più contro il terrorismo". Poi considerazioni su Europa ed euro: "Saremo corretti, pronti al dialogo con Francia e Germania. Ma chi pensa che questa Europa e questa eurozona possano sopravvivere in queste condizioni si sbaglia". Intanto, Folli (Repubblica p.9) analizza il viaggio di Di Maio negli Usa, evidenziando come il M5S vada alla ricerca di un profilo internazionale, ma oggi l'unico appoggio possibile sembra quello di Trump perchè i liberali hanno scelti Renzi in Italia e Macron in Francia. Intanto Di Maio parla anche alla Stampa (in prima e p.10): "No ai 14 mld di spese militari chiesto dal presidente Usa, ma Gentiloni è venuto qui e ha detto sì. Noi vogliamo essere alleati degli Usa, ma non essere proni". Sollecitato dalla Stampa, parla anche di Libia: "Proponiamo una conferenza di pace che metta insieme i sindaci e le tribù, mediata da Paesi che non hanno interessi petroliferi nell'area. E dobbiamo smettere di affidarci a Serraj che non è legittimato dai libici".

ITALIA-ECONOMIA
"Cambiare le regole sui conti": la Stampa (in prima e p.2 e tutti) riporta la lettera inviata alla Commissione Ue da Italia, Francia, Spagna e Portogallo per rendere più flessibile il calcolo del deficit strutturale e mettere le mani avanti prima che dalla Ue arrivino richieste difficili da gestire. Padoan – che per la Stampa spera in uno sconto nella manovra d'autunno  - intervistato dal Mattino (in prima e p.2): "Bilancio dei singoli Stati impegnati nel risanamento delle finanze pubbliche e nel rilancio della crescita venga valutato in maniera più specifica. Ma il problema di avere spazi di bilancio per sostenere la crescita mentre si aggiustano i conti non è solo dell'Italia, ma di molti Paesi. Consolidare la crescita è un'esigenza di tutti". Intanto dall'Ue arriva il primo sì alla manovrina (Sole in prima e p.2): per Dombrovskis la correzione dello 0,2% è in linea con le richiesta Ue, la decisione a metà maggio. Intanto l'analisi della Stampa (in prima e p.3) riscontra nella crescita lenta, nella risalita dello spread e nell'instabilità le ragioni della crisi italiana che spinge gli hedge fund a temere che l'Italia faccia peggio di Atene. Tuttavia, ci sono segnali incoraggianti che fanno credere che non sarà l'Italia a far crollare l'euro.
Patto con Google, il Fisco incassa 306 mln di euro (su tutti). Si stima che dalle web company arriverà in totale circa 1 mld (Sole in prima e p.3): Apple ha già versato 318 mln, ora sotto tiro gli utili "italiani" di Amazon e Facebook. Nel mirino anche Airbnb, verifiche più stringenti, e Padoan apre alla web tax (Repubblica p.10). "Con l'accordo con Google si compie un altro passo per la costruzione di un argine al fenomeno dell'erosione degli imponibili da parte delle grandi multinazionali, in particolare del web" commenta il Sole (in prima e p.3). Francesco Boccia (Pd) al QN (p.3): "L'accordo con Google una svolta perchè il colosso ha ammesso di avere stabile organizzazione in Italia. Ma ora dobbiamo aprire una fase nuova, ci sono gli spazi per inserire una norma transitoria che faccia pagare i giganti del web già in questa manovrina. Potrebbero arrivare 4-5 mld l'anno, ma serve una norma".
Intanto Padoan al Mattino parla di Sud e si dice ottimista: "Soprattutto ora, con minibond, Pir, super e iper ammortamento, investire nel Mezzogiorno conviene, ma la burocrazia rischia di essere un freno. Se gli imprenditori non hanno certezza dei tempi è difficile che si possa sperare di accelerare la ripresa". Poi parlando di pressione fiscale, il titolare del Mef spiega: "Non è vero che abbiamo aumentato le tasse sulle imprese. Anzi ci siamo impegnati verso una progressiva riduzione della pressione fiscale".

EUROPA
"Sono come Davide contro Golia, sono tutti contro di me. E Macron è un uomo arrogante e oscuro": sul Corriere (in prima e p.3) parla Marine Le Pen, che attacca il suo avversario al ballottaggio. "E' freddo, rigido, cinico. Non conosce la Francia, non la capisce". Poi parlando del rapporto con il padre, Jean Marie Le Pen dice: "Non c'è nessun rapporto, ogni volta che ha potuto danneggiarmi l'ha fatto".  E rifiuta qualsiasi legame con il passato antisemita e xenofobo del partito del padre. Parlando di Europa, si discosta da quanti sostengono che sia pronta a distruggerla: "Io la voglio salvare e rifondare su basi diverse. Deve essere un gruppo di Paesi che si mette d'accordo su un progetto e lo realizza. Nessuno deve imporre qualcosa agli altri". E sull'euro ribadisce la sua idea di limitarlo agli scambi internazionali reintroducendo le monete nazionali per gli scambi interni. Moscovici in un intervento sul Sole (in prima e p.2): "La fine della moneta unica penalizzerebbe le classi meno abbienti e non aumenterebbe la competitività delle esportazioni, al contrario di quanto dicono i populisti. Ma ci sono carenze nella zona Ue da sanare: la moneta unica protegge, ma non riesce a stimolare, inoltre non ha raggiunto il suo obiettivo di funzionare come fattore di convergenza. Intanto, ieri la Le Pen è stata oggetto di lancio di uova al suo arrivo in Bretagna. Tutt'altra reazione al Sud all'arrivo del suo avversario, Macron, accolto come una star: "Ora riconciliazione", ha detto il candidato di En Marche!, che i sondaggi danno al 61%, contro il 39% della Le Pen (Corriere e tutti). Tajani al QN (p.12): "I populisti non vinceranno, ma l'Ue sia più coraggiosa". Padoan al Mattino sulle presidenziali: "Per fortuna c'è ancora chi, come Macron, parla di programmi per rilanciare il Paese. Altri si limitano a dire no". E tre esponenti di spicco dell'Institut Jacques Delors, Enrico Letta, Pascal Lamy  e Yves Bertoncini, in un intervento sulla Stampa (p.25), spiegano: il voto francese avrà importanti conseguenze per l'Europa, una vittoria di Macron sarebbe una gradita battuta d'arresto contro i populisti e riaffermerebbe la centralità e l'influenza della Francia in Europa.
Inghilterra, il principe Filippo lascia: "Non mi reggo in piedi" (Messaggero e tutti). Da Backingam Palace annunciato il ritiro dagli impegni pubblici, "ma non sta male". Carlo pronto alla successione. 

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