Commentario del 7.05.2017

IN PRIMA PAGINA
Duello Macron-Le Pen. In Francia un voto sul futuro dell'Europa (Stampa, Corriere). I mercati votano Europa (Sole). Macron avanti, ma non mancano i veleni (Messaggero): per l'attacco hacker sospetti su Mosca (Repubblica). Berlusconi si schiera: "I valori di Marine non sono i miei" (Stampa). Il sindaco di Londra Khan: "I leader populisti non sono invincibili" (Corriere).
La Francia sceglie il suo presidente, l'Italia è ostaggio delle bizze di Renzi, titola il Fatto. Quotidiani divisi sulle scelte del leader dem e il destino del governo. Gentiloni: avanti fino al 2018 (Avvenire). Messina (Intesa): "Italia in crescita, ora tagli il debito" (Corriere). Intanto la manovra cambia di nuovo: riviste le norme su giochi, sanatoria cartelle e web tax (Sole). Spunta il regalo per le banche (Stampa): Gentiloni dà un altro miliardo a Mps (Libero). Sul Messaggero intervista ad Alfano: "Trasparenza dalle Ong. E la Libia paghi le nostre aziende". Su Repubblica forum con Pignatone e Prestipino: sconfitti i corleonesi, il potere è 'ndrangheta. Il Giornale torna sulla liberalizzazione delle droghe leggere: ai giudici piace lo spinello. Su Repubblica il bilancio della legge sulle Unioni civili: in un anno solo 2.800.
In cronaca, la nube di Pomezia a un passo da Roma (Messaggero). Il Giornale torna sul degrado della capitale: costa al turismo oltre 2 mld l'anno.

ITALIA-ECONOMIA
"La crescita? L'Italia è in ripresa. Ora la priorità è ridurre il debito": l'ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, in un'intervista al Corriere (p.29) vede la ripresa "che viene dal mondo delle famiglie e delle imprese" e sprona il governo. "Gli investimenti accelerano ma non basta, la disoccupazione è troppo elevata, ci vuole una crescita più sostenuta. Per ottenerla bisogna ridurre il debito pubblico. Questa deve essere la priorità". Messina pensa a "un piano pluriennale di dismissione di asset immobiliari, a livello centrale, regionale e locale. Almeno 100 mld in cinque anni". E lo può fare anche questo governo: "Ci sono le risorse e gli uomini per gestire scelte di questa portata". Ma sull'esecutivo pesa l'incognita politica. Gentiloni e Padoan "spingono" il governo (Avvenire p.9): "Abbiamo raggiunto traguardi importanti, essenziale la continuità e la coerenza dell'azione di governo per creare le migliori condizioni per investimenti stranieri e nazionali e per sostenere l'equità sociale del Paese" (Sole p.4).  Renzi smentisce "retroscena fantasiosi" e nega di voler far saltare l'esecutivo (Avvenire p.9) ma Palazzo Chigi teme nuove trappole (Stampa p.6). Oggi l'intervento di Renzi all'assemblea del Pd: per il Sole (p.5) il segretario dem ripartirà da lavoro, fisco e Ue, in vista della trattativa con Bruxelles sulla manovra di ottobre. Manovra che il Sole (p.4) stima tra i 20 e i 25 mld. Per Stefano Parisi il nodo di tutto è proprio questo: "Renzi sta minando il lavoro del governo perché non vuole che gli sia attribuita la manovra – dice al Corriere -  Gentiloni deve tagliare il cordone ombelicale con Renzi".
Intanto cambia ancora la "manovrina" di aprile (Sole p.4): si prevede un "restyling significativo" sul fisco – con l'introduzione della web tax – una diversa rateizzazione delle cartelle Equitalia rottamate, la revisione della tassazione sui giochi e un alleggerimento dei tagli alla spesa dei ministeri. "Manovrina" che per la Stampa (p.7) nasconde regali alle banche in crisi: la modifica dei parametri dell'Ace (l'aiuto alla crescita economica) beneficerebbe Mps e Banche venete mentre aumenterebbe la base imponibile e dunque le tasse per le imprese. Dure critiche da Confindustria. Baretta: "E' stato un caso, un effetto non voluto". 

ITALIA-POLITICA
Italia ostaggio delle bizze di Renzi (Fatto in apertura e a p.2): quotidiani divisi sui piani del leader dem e sulla durata del governo Gentiloni. Oggi l'assemblea che lo incoronerà di nuovo segretario. Prodi frena sul voto: "Meglio che le elezioni si facciano al momento stabilito" (Repubblica p.10). Ma il sondaggio di ieri del Corriere che dava il Pd di nuovo avanti al M5S galvanizza i renziani. Guerini: "Il governo ha il pieno sostegno del Pd ma deve fare le cose che servono agli italiani, non prolungare la legislatura". "Se cade Paolo ci rimette Matteo" dice Realacci a QN (p.2).  "Renzi vuole fare le elezioni a ottobre, prima della legge di Stabilità – dice invece Stefano Parisi al Corriere (p.8) – Ma così ci consegna ai 5 Stelle e poche settimane dopo alla troika". Sul Corriere (p.9) intervista alla ministro Fedeli: "Dalla vittoria di Renzi il rapporto tra Pd e governo ne può trarre solo giovamento. Il logoramento si rischiava prima". Intanto una nuova "mina" rischia di far esplodere il governo: è la "circolare Boschi" con cui la sottosegretaria rivendica il vaglio preventivo su ogni decreto, nomina e atto degli altri ministeri. La rivela Repubblica (p.11) insieme all'ira dei colleghi di Palazzo Chigi: "Richiesta irricevibile, non può commissariarci". A Gentiloni il compito di ricucire.
Il voto francese inquieta il centrodestra italiano. "La signora Le Pen è portatrice di valori e di una cultura che non sono le nostre, anche se rappresentano sensibilità e stati d'animo diffusi in larghi strati della popolazione" dice Berlusconi alla Stampa (p.5). Quanto a Macron "è un brillante tecnocrate che viene dalla sinistra, anche se ne sta innovando stile e linguaggio. Ma questa non è la nostra cultura liberale". Tornando all'Italia, Berlusconi boccia le primarie e frena sulle elezioni anticipate. Quanto alle alleanze, il fronte anti-populista evocato da Zanda "servirebbe solo a consegnare a Grillo il Paese. Noi vogliamo vincere le elezioni con una proposta politica coerente e di qualità. Nel centrodestra sul programma siamo già d'accordo al 95%. Sull'euro la nostra soluzione prevede il mantenimento per import ed export e l'emissione di una seconda moneta nazionale". La leadership del centrodestra? "Mi sembra davvero l'ultimo dei problemi". Sul Corriere (p.11) l'avvertimento a Salvini: "Con il lepenismo il centrodestra perde".

EUROPA
Francia, la volata per l'Eliseo è un voto sul futuro dell'Europa (Stampa, Corriere). Macron a caccia dei voti di Fillon. Ai borghesi non piace ma più forte è il timore per l'economia in caso di vittoria del Front National (Stampa p.2). Le Pen cerca invece gli elettori di Mélenchon. Operai e studenti schierati per il "né-né": "Ci fa paura, ma l'unica strada è l'astensione" (Stampa p.3). Gli ultimi sondaggi danno Macron sempre molto avanti su Le Pen (63 a 37) ma l'attacco degli hacker e la diffusione delle mail del leader di En Marche potrebbe avere effetti sul voto. Per Repubblica (p.4 e 5) dietro gli attacchi informatici potrebbe esserci Mosca. Lì il Fn ha amici potenti che vogliono un asse con Cremlino e Trump. Il Corriere (p.5) sottolinea piuttosto la "sponda" dell'ultradestra americana nella diffusione dei documenti scelti per screditare Macron. Sul Corriere (p.4) parla il sindaco di Londra Sadiq Khan: "Macron difende il pluralismo, la diversità, i benefici del lavorare assieme. Progressisti come lui sono in grado di battere i populisti alla Le Pen". Sul Sole (p.2) il "voto" dei mercati: gli investitori hanno pochi dubbi sulla vittoria di Macron. Sparite le scommesse sulla disgregazione dell'euro. Il problema verrà semmai dopo il voto, scrive Marc Lazar su Repubblica (p.6): Macron dovrà riunificare il Paese, dare concrete prove di innovazione e affrontare il tema del debito (Sole p.2). Sullo scacchiere europeo, un'europeista convinto all'Eliseo farà bene all'asse con Berlino, scrive il Sole (p.3). Da capire se e quanto farà bene all'Italia (Repubblica p.7): Roma è infatti considerata la vera bomba ad orologeria dell'eurozona, scrive la Mastrobuoni, con la Germania "angustiata" non solo dall'endemico debito ma dal sempre più consolidato tripolarsimo politico, che apre prospettive di "stallo alla messicana". Preoccupa Berlino anche il crescente populismo di Renzi.

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