Commentario del 30.09.2019

IN PRIMA PAGINA
Manovra, è lite tra gli alleati (Corriere). Aumenti Iva, scontro nel governo (Messaggero). Renzi e Di Maio: l'Iva non si tocca (Stampa). Meno Iva a chi paga con carta e +1-1,5% a chi usa i contanti (Fatto). Carte di credito, fregatura (Libero). Arriva una valanga di tasse (Giornale). Sangalli: "Con il ritocco al rialzo dell'Iva sarà stangata da 5 miliardi" (Giornale). Erano tutte balle, l'Iva aumenta e chi costerà 5 miliardi (Verità). Che ipocriti! (Tempo). Le porte girevoli del Fisco: tasse in e out con la manovra (Sole).
"Manifesto per un governo vivo" Parla Renzi (Foglio). Letta: "Facciamo votare i ragazzi di Greta" (Repubblica). Caso Umbria, la multa anti-fuga ora spacca il Pd (Messaggero). Il Pd come i 5Stelle: scopre le multe per i voltagabbana (Fatto).  Tutte le contraddizioni di Zingaretti (Libero).
I mammografi che non vedono i tumori al seno (Corriere). Test biologico, dopo due anni ancora non funziona (Repubblica). Un Albo extralarge con il recupero di 20 mila tecnici (Sole).
Missione Usa: Pompeo in Italia, si tratta sui dazi (Corriere). Kurz trionfa in Austria, il crollo dell'ultradestra (Repubblica, Corriere, QN). Esclusivo sul Giornale: la rapita italiana costretta al matrimonio islamico (Giornale).

ECONOMIA
In primo piano economico su tutti, la lite tra gli alleati della maggioranza sulla Manovra finanziaria da 30 miliardi, che dovrebbe essere varata oggi con deficit al 2,2% (restano Quota 100 e Reddito). Conte ha convocato i leader in un vertice notturno: Di Maio vuole inserire il salario minimo, i renziani si oppongono all'aumento dell'Iva (che dovrebbe portare 5 mld) e nel caso voteranno contro, in asse con il M5S. Il ministro Gualtieri ironizza in tv definendo l'aumento "il conto del Papeete" (in dettaglio su Stampa p.2), ma Conte medierà con le varie parti per fermare il rincaro (in dettaglio su Repubblica p.6 e Stampa p.3). Sul Corriere (p.3) in dettaglio le varie ipotesi del graduale taglio al cuneo fiscale. Su Messaggero (p.3) il rincaro delle aliquote per hotel e ristoranti, una stretta da oltre 5 mld, e le varie misure della Manovra. Stampa (p.2) intervista Marattin, economista di Italia Viva, che illustra il fermo diniego all'aumento Iva: "Far crescere le tasse viola l'accordo di governo". Per il Giornale in arrivo "una valanga di tasse", imposta da Gualtieri, che si giustifica con la mossa estiva di Salvini, e il "bluff" del taglio al cuneo fiscale. Il quotidiano inoltre intervista il presidente di Confcommercio Sangalli, che lancia l'allarme sul rischio recessione: "Ora bisogna tagliare le tasse: con la crescita zero non ci sono alternative, inutile lo scambio Iva-cuneo". Sempre il Giornale insieme a Libero polemizzano con l'incentivo all'uso dei pagamenti elettronici a discapito del contante, in particolare Libero ritiene che le prime costino alla lunga più del secondo. Infine, in primo piano su L'Economia ampia analisi di De Bortoli su come realizzare davvero la lotta all'evasione fiscale, che in Italia vale 109 mld e si basa soprattutto sui mancati introiti dell'Iva (collegata la lavoro nero).

POLITICA
Tensioni nel governo sul Fisco, il premier convoca i leader (Corriere prima e p. 2 e su tutti). Vertice notturno da Conte a Palazzo Chigi: i 23mld necessari pesano su tutta la manovra, non solo sull'Iva. Gualtieri assicura: "Non faremo una manovra restrittiva. Deficit? Meglio non dichiarare il 2,4% e collocarsi in mezzo dall'inizio senza turbative. No a tagli a scuola, sanità e università". Sulla Stampa (. 2) aggiunge: "Purtroppo paghiamo il conto del Papeete: trovare 23mld in 23 giorni non è facile".
Erano tutte balle: l'Iva aumenta e ci costerà 5 miliardi. Polemica l'apertura di Verità (prima e p. 3) con Capezzone che scrive: "Dicevano: il governo nasce per evitare la stangata sui consumi e invece ormai è certo, la stangata ci sarà". Tre ipotesi allo studio, nel mirino anche carne, pollo, biscotti e a bagarre e a pagare saranno comunque i più poveri. Durigon: "Il governo non sa far altro che toglierci soldi dalle tasche. La verità è che non hanno nessuna idea sulla crescita" (Verità p. 2).
Ius culturae, Di Maio frena: "Subito misure per i rimpatri" (Corriere p. 9, Repubblica p.2). Il ministro degli Esteri: "Oggi la priorità è un'altra: il taglio dei parlamentari e la riforma della giustizia. Casaleggio all'Onu? Ci sarebbe conflitto di interessi se fosse lì a nome del governo, ma non è così". La replica della Azzolini: "Norma per integrare i bambini, non per regalare la cittadinanza: Di Maio capirà" (Repubblica p. 2).
Legge elettorale, oggi inizia la battaglia (Corriere p. 10, Stampa p. 7). Oggi in Cassazione il quesito per il referendum, la mossa di Conte è quella di votarla subito per disinnescare il referendum di Salvini che rimarca: "Evitiamo gli inciuci". Per Letta, intervistato da Repubblica (p. 3): "Leggi sui diritti e voto ai sedicenni, il governo non esiti: ai giovani in piazza va dato il messaggio che le loro idee contano. Ius culturae? Il tempo è ora, anche con un compromesso".
Penale per chi cambia casacca: tra i dem scoppia il caso (Corriere p. 11, Repubblica p. 8 e altri). I candidati firmano un contratto con penale da 30mila euro. Orfini: "Zingaretti intervenga". Ma il M5S chiede norme contro i trasformisti. Secondo il commissario regionale dei dem Verini "giusto versare: è un risarcimento al partito" (Fatto p. 3).
Sul Foglio (prima e p. 4), Cerasa intervista a Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva: "Manifesto per un governo vivo: combattere il giustizialismo – dice – opporsi a nuove tasse, respingere l'ambientalismo della decrescita, eliminare Quota 100, portare il sorteggio al Csm, non farsi inghiottire dal modello Casaleggio". E aggiunge: "Il Pd? Siamo un'altra cosa, abbiamo un altro entusiasmo, ma il nostro avversario è Salvini non Zingaretti". Il colloquio dell'ex leader del Pd viene ripreso anche da QN (prima e p. 3) dove rimarca il suo "no" deciso a Conte sull'Iva: "Non si tocca: aumentarla è un regalo a Salvini". E sulla Stampa (p. 3) aggiunge: "Siamo Italia Viva, no Italia Iva".
L'ex luogotenente di Berlusconi, ossia Fabrizio Cicchitto, nell'intervista alla Verità (prima e p. 8) dice: "Il futuro di Forza Italia? Un'alleanza con Matteo Renzi". E aggiunge: "Basta con la linea a zig-zag, bisogna formare un centro moderato insieme a Italia Viva" dice a Telese.

ESTERI
Pompeo sbarca in Italia, braccio di ferro sui dazi Ue (Corriere p. 5 e altri). L'ex capo della Cia arriva in Italia per sondare il nuovo governo su Cina e Russia. Ma saranno i dazi a tenere banco negli incontri con il premier Conte e il ministro degli Esteri, Di Maio. La visita del Segretario di Stato americano cade proprio in giorni di grande tensione nei rapporti commerciali tra Stati Uniti ed Europa. E quindi anche Bruxelles seguirà con attenzione i segnali in arrivo da Roma. 
La morsa di Pechino su Hong Kong per i 70 anni della Cina comunista (Repubblica p. 10). Nel giorno più duro di battaglia nelle strade, la repressione del governo è stata durissima: arrestati perfino gli anziani. Ma è per domani che si prevede la grande mobilitazione dei ragazzi. Proprio mentre il regime celebra la ricorrenza. Brian, uno dei leader che si tolse la maschera: "Non posso più tornare dagli Usa, ma quel gesto dovevo farlo".
Austria, vince kaiser Kurz: il leader popolare domina il voto, crolla l'estrema destra. Boom dei Verdi (Repubblica p. 10 e tuti). La sua Oevp ha raggiunto ieri il 37% dei voti, distaccando la socialdemocratica Spoe, seconda arrivata, di 15 punti. In serata Kurz si è limitato a dire, raggiante, che "è un risultato oltre ogni previsione", senza sbottonarsi sulle possibili alleanze future. Ma il segnale che arriva ieri dalle urne sembra anche molto chiaro su un altro aspetto
Brexit, Johnson: avanti. Ma ora rischia la sfiducia (Stampa p. 16). Il premier va all'attacco dinanzi alla platea della Conferenza annuale Tory e in un'intervista alla Bbc, nel giorno dell'apertura dell'assise congressuale a Manchester ribadisce la sua linea favorevole a una Brexit senza rinvii il 31 ottobre, promette soldi per sanità, scuola e polizia e respinge le accuse rivoltegli dalle opposizioni di usare un linguaggio incendiario, in un Paese già diviso, in vista delle elezioni anticipate.
La famiglia di Chirac non vuole Le Pen ai funerali di oggi (Repubblica p. 24). La figlia di Jean-Marie Le Pen si era auto-invitata, ma l'entourage del defunto ex presidente francese, e in particolare la moglie Bernadette e la figlia Claude, hanno fatto sapere di non gradire la sua presenza alla messa che si celebrerà stamattina davanti a una trentina di capi di Stato e di governo, tra cui anche Sergio Mattarella. Le Pen ha spiegato che "la famiglia Chirac non auspica che siano rispettati gli usi repubblicani e ha espresso il suo disaccordo con la nostra presenza, dunque noi non andremo".

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