Commentario del 16.09.2019

PRIME PAGINE
Sfida al governo da Pontida (Corriere). L'urlo di Pontida: torneremo (Repubblica). Salvini giudica i suoi successori: i cannibali al governo (Libero). Intanto, piano per un'alleanza Pd-M5S alle regionali. Di Maio apre all'alleanza in Umbria (Repubblica, QN e altri). Inciucio ufficiale (Giornale, Verità). "Via i partiti, candidati civici" dice l'ex vicepremier (Fatto). Ma è tensione nel Pd per una possibile scissione di Renzi. Zingaretti a Renzi: resta nel Pd (Repubblica). Franceschini si appella a Renzi: "Il Pd è casa tua" (QN).  Meloni: "Ad Atreju riparte la vera unità del centrodestra" (Verità).
Manovra, si riparte dalla lotta all'evasione (Messaggero). Imprese tolte alla mafia: solo una su 10 resiste (Fatto). Vertente aperte: ci sono 300mila lavoratori a rischio (Verità).
Migranti. Conte a Macron: porti a rotazione (Messaggero). Grecia e Spagna, sì sui migranti (Corriere).
Esteri. Von der Leyen: ecco l'Europa che vorrei (Repubblica). Gentiloni: l'Ue riparte dai diritti (Stampa). L'Iran minaccia gli Usa: pronti alla guerra (Stampa).

ECONOMIA
Verso la manovra, il governo cerca 15 mld con tagli di spes, meno sgravi e lotta all'evasione fiscale (Messaggero in prima e p.8). Il neo ministro Gualtieri ha in mente un rapporto deficit/Pil nel 2020 intorno al 2%: grazie alla flessibilità Ue e ai circa 30-35 mld che uil Tesoro si ritrova già in cassa, la manovra scenderebbe a circa 15 mld. Il nuovo esecutivo punta a modificare l'impianto di manovra messa a punto dall'ex ministro Tria: riordino delle tax expenditures sì, ma mirato e limitato, inoltre si va verso una revisione dei progetti di spending review, che non potrà riguardare voci sensibili come sanità e scuola. Perciò le risorse dovranno arrivare dalla lotta all'evasione, ecco perchè si punta su incentivi per esercenti e consumatori per l'utilizzo della moneta elettronica: si lavora alla riduzione dei csoti di care e bancomant, ma anche ad una nuova spinta alle e-fatture (Messaggero p.8). Ferruccio de Bortoli su L'Economia (in prima e p.2-3) punta sulla riduzione dell'uso del contante per battere l'evasione fiscale e trovare risorse per la riduzione delle tasse: usando troppa moneta liquida favoriamo i soliti furbi. Le proposte di sconti per l'uso di Pos e bancomat e di tasse sul prelievo eccessivo di banconote potrebbero funzionare sia in termini di gettito che come rivelatore di imponibili sconosciuti al Fisco.
La leader Cisl, Annamaria Furlan, al Corriere (p.8): "Bisogna mettere al centro la crescita e il lavoro, a partire da un vero sblocco dei cantieri che può creare qualcosa come 400 mila posti di lavoro. E poi sostenere i consumi intervenendo sul fisco. L'intervento sul cuneo fiscale, tutto a vantaggio dei lavoratori, è la strada giusta. Ma bisogna ridurre le tasse anche a mln di pesnionati".

POLITICA
"Il governo del popolo vincerà": Salvini accende la folla di Pontida (Corriere p.2 e tutti). Il leader del Carroccio ottiene il perdono dei leghisti dopo la crisi di agosto. "Ha fatto bene a staccare la spina" è l'opinione del pratone, che assolve il Capitano (QN p.7). E l'ex ministro lancia la sfida al governo: "I sette ministeri ce li riprenderemo con gli interessi. Non mollerò". Pontida tiene a battesimo la nuova stagione politica del Carroccio, basata su piazze e referendum popolari. Salvini, dopo quello sul proporzionale, annuncia un'altra consultazione popolare nel caso in cui il nuovo esecutivo smontasse i dl Sicurezza (su tutti). Il segretario della Lega apre la caccia ai voti grillini (Verità p.2). Ma il discorso di Pontida è anche un segnale di isolamento, nessuna citazione per gli alleati Meloni e Berlusconi (Repubblica p.2). Anche se Berlusconi tratta con la Lega e non chiude al maggioritario (Giornale p.8). Mentre Meloni alla Verità (in prima e p.4) traccia la linea del centrodestra unito: "Elezioni del Colle e no ai senatori a vita, aspetto al varco Lega e Fi".
Di Maio e Zingaretti, prove d'intesa per le regionali (Stampa p.6 e tutti). Il leader 5S apre a un patto civico per la corsa alla Regione Umbria. E Zingaretti dice sì (Corriere p.5). Il voto del 27 ottobre potrebbe scrivere un nuovo capitolo dell'alleanza governativa (Repubblica p.8). Si fa largo l'ipotesi di candidato e programma comuni. Walter Verini, commissario dem in Umbria, alla Stampa (p.6) spiega: "Se c'è intesa sui contenuti, il candidato non sarà un ostacolo". Per il Fatto (in apertura e p.3) Di Maio rompe un altro tabù: via i partiti, candidati civici. Verità (in apertura e p.3) all'attacco: Di Maio allarga l'inciucio e consegna i grillini al Pd. Ma la 5S Lombardi al QN (p.2) spiega: "La proposta di un patto civico crea stabilità perchè mette le forze politiche nella condizione di trovare un accordo sui temi. Nel caso dell'Umbia come l'ha proposto Di Maio, deve essere visto come un atto di responsabilità dei partiti". Ma la proposta di alleanza per le regionali non piace a una parte del Movimento, e Paragone al Corriere (p.6) dice: "La mossa non è di Di Maio, il gioco non è più nelle sue mani. Il Movimento è scisso. Quando quelli che vivono nel Palazzo si sveglieranno dall'ipnosi potrebbero scoprire di aver ucciso il M5S".
Intanto è tensione nel Pd per il rischio scissione (su tutti). Zingaretti conquista Di Maio, ma perde Renzi (Verità p.3). Dem preoccupati per una possibile scissione dell'ex premier. "Sarebbe un fatto drammatico", il Pd fa muro contro i piani di Renzi (Corriere p.8). Ma l'ex segretario dem brucia i tempi ed ha già in mente il nome: "Italia del sì" (Messaggero p.6). Repubblica (p.6) analizza le ragioni dei renziani: "Nuovi gruppi per guidare l'agenda di governo". La Serracchiani al QN (p.4): "Andarsene ora? No, non va bene. Il Pd è nato per unire storie e riformismi diversi". Il tesoriere dem Zanda a Repubblica (p.7): "E' un trauma, chi se ne va non pretenda l'assenso di chi resta".

ESTERI
"Difendo lo stile di vita europeo. Una scelta basata sui diritti": Repubblica (in prima e p.13) riprende il primo intervento della presidente Von der Leyen in Commissione Ue. "L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini". Su diritti e lotta alle diseguaglianze punta anche Paolo Gentiloni, neo commissario Ue all'Economia. Nell'intervista alla Stampa (in prima e p.2) dice: "Diritti e ambiente per far ripartire l'Ue. Battere le diseguaglianze, promuovere il 'Green deal', realizzare la Web tax e riformare il patto di Dublino sui migranti sono le priorità. L'Italia in Europa ricomincia, dopo 14 mesi di governo gialloverde, da ruolo che normalmente deve acere uno dei tre grandi Paesi fondatori. Bisogna diffondere il messaggio agli italiani che l'Europa non è il nostro problema ma il nostro unico futuro".
Migranti, Conte a Macron: porti a rotazione. La proposta all'incontro di mercoledì: sbarchi anche in Francia, Spagna e Croazia. Ma c'è lo scoglio dei ricollocamenti automatici. (Messaggero, in prima e p.2-3). Sei «volenterosi» per distribuire i migranti nell'Ue prima degli sbarchi. Negoziati per un'intesa al vertice di Malta (Corriere, p.11). Migranti sbarcati, il Viminale: due su tre all'estero o richiudiamo i porti (QN, p.3). Ma – attacca il Tempo (p.26) - la realtà è che per ora e probabilmente per il futuro prossimo, nulla cambierà. Quello di Conte è un inutile bluff. Intanto, altri due sbarchi: la strategia di Conte porterà tutti qui. Gli 82 della Ocean Viking accolti a Lampedusa. E subito nella notte arrivano nuove navi. La colpa è del governo: sta suggerendo ai clandestini che le porte dell'Europa adesso sono spalancate. (Libero, p.4).
L'attacco al petrolio saudita. Gli Usa minacciano l'Iran. Cresce la tensione dopo il raid con i droni sugli impianti-cardine della produzione dell'oro nero di Riad. Ma Trump dice: pronto a vedere Rohuani (Repubblica, p.15). L'Iran minaccia gli Usa: pronti alla guerra Dopo l'attacco alla raffineria saudita Teheran rilancia: le basi americane nel mirino dei nostri missili (Stampa, p.10). Ed intanto Riad mobilita le riserve per evitare il caro-petrolio (Stampa, p.11). Si teme l'inizio di una "guerra del petrolio". E una nave militare Usa attracca a Beirut (Messaggero, p.11).

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