Commentario del 19.09.2019

PRIME PAGINE
"Cominciamo bene. Conte 2, primo ko" titola in apertura Repubblica. Voto segreto, maggioranza subito sotto: negato l'arresto a un deputato Fi. Pd-M5S, primo sgambetto (QN). Sulla giustizia, tensioni nella maggioranza (Corriere). Mezzo Pd, Fi e Lega salvano Sozzani (Fi) dall'arresto per corruzione. E negano al gip le intercettazioni. Fatto attacca: la legge non è uguale per tutti. Ruba due bottiglie: 4 anni di galera. Chiede tangenti: la Camera lo salva. La Verità sull'alleanza M5S-Pd: Di Maio è caduto in una trappola. E Messaggero evidenzia i "venti di scissione" anche nel M5S.
Economia:l a manovra verde nel nome di Greta (Repubblica). Così funzionerà il bonus sulle auto ecologiche (Corriere). Dl Ambiente, Costa vs incentivi inquinanti: guerra a Mittal e petrolio (Fatto). Ma il governo litiga sui fondi verdi (Stampa). Giornale attacca la "norma gretina ammazza economica": affossano l'auto, "soldi a chi rinuncia". In vista della manovra, taglio del cuneo fiscale e rottamazione auto nel pacchetto green (Messaggero). "Di tasse e di sconti" titola Avvenire: confronto Conte-Sindacati, restano Quota 100 e RdC, il premier promette riduzione del cuneo fiscale e stop a incentivi inquinanti.
Italia-Francia, l'asse riparte da nuova Ue e piano migranti (Sole). Conte-Macron, spiragli sui migranti da redistribuire e sanzioni a chi rifiuta (Messaggero). Anche Berlino collabora (QN). Record di sbarchi, Macron assicura: "Noi con Roma" (Corriere). Il presidente francese: sì alla redistribuzione dei migranti (Repubblica). Intanto arrivano altri cento migranti (Giornale).
Petrolio, l'Iran sotto accusa: "Ecco le armi dell'attacco" (Corriere e tutti).

ECONOMIA
Manovra. In arrivo sgravi in busta paga ai redditi fino a 36 mila euro (Messaggero p.3). Allo studio un piano da attuare in 3 anni con una dotazione finanziaria di 5 miliardi. L'ipotesi: bonus 80 euro ampliato ed esteso agli "incapienti" ma trasformato in detrazione. Conte: priorità taglio al cuneo fiscale, per le riforme un piano triennale. Il premier ai sindacati: «Confronto preventivo su manovra e salario minimo» (Sole p.5).
Ecco la rivoluzione verde. Sì degli ecologisti al decreto, ma il Tesoro frena (Stampa p.3). Premio di 2 mila euro a chi rottama un'auto fino alla classe Euro 4 nelle città sotto infrazione comunitaria per lo sforamento dei limiti di inquinamento; più agevolazioni per l'energia pulita. Sono queste due le principali misure del decreto legge sul clima che potrebbero essere discusse già oggi nel Consiglio dei ministri (Corriere p.3). Ma sull'ambiente è già scontro (Messaggero p.2). Costa vuol tagliare i sussidi inquinanti: inizia la guerra (Fatto p.7). Il governo litiga sul decreto Clima. Slitta la legge voluta dal ministro all'Ambiente prima del summit Onu. Mancano le risorse. M5S e Pd: da Italia Viva resistenze alla svolta green (Stampa p.3). Dice il renziano di Italia Viva Luigi Marattin: "Da noi nessun veto sulle misure (Stampa p.2). Ecco la stangata giallorossa: ecotasse per quasi 2 miliardi. Nel decreto Ambiente in arrivo il taglio degli sconti fiscali per l'autotrasporto. Gli esperti: rischio autogol (Giornale p.2). «Soldi a chi rinuncia all'auto». Il governo ammazza il settore. Bonus da 2mila euro per la rottamazione senza acquisti. Un brutto colpo per la filiera che vale il 6% del Pil (Giornale p.3). Il cortocircuito sull'ambiente che può mettere nei guai il Mef. Secondo le prime indiscrezioni, gli entusiasmi di Sergio Costa non avrebbero contagiato gli uomini di Roberto Gualtieri, che puntano attorno a uno o due miliardi. A prescindere dalla cifra, ci sono almeno tre problemi – scrive il Foglio (p.3) -: uno di efficienza economica; un secondo di agibilità politica; un terzo di realtà contabile. Il piano del ministro Costa per abbattere i sussidi ambientalmente dannosi rischai di tradursi in altre tasse.
Intanto, Fubini (Corriere p.3) guarda ai conti pubblici e segnala come dai tagli di spesa devono restare fuori sanità, enti locali e istruzione. Significa escludere a priori il 64% delle uscite limabili. Sarà un miracolo risparmiare dal resto del bilancio 1 o 2 miliardi in un anno. Il rischio è che si produca alla fine una miscela esplosiva di aumenti di tasse.

POLITICA
Alla Camera i franchi tiratori rosso-gialli salvano il forzista Sozzani (su tutti). Sospetti e accuse incrociate Pd-M5S. Repubblica (in apertura): "Cominciamo bene. Conte 2, primo ko". L'aula contro l'arresto del deputato: alla maggioranza mancano 49 voti. Ira di Di Maio: confermata la nostra diversità, ora abolire il voto segreto. Un "incidente" pilotato per lanciare un segnale agli azzurri del Senato (Messaggero p.5). Il caso alimenta voci su contatti tra maggioranza e Fi (Stampa p.8). Uno schiaffo ai giustizialisti. Il deputato di Forza Italia: «Sono innocente» (Giornale p.5).
I senatori renziani sono 15: senza di loro niente Conte 2. Per costituirsi a Palazzo Madama sarà usato il logo di "Insieme" di Nencini (Fatto p.8). La lista dei 40 che vanno con Renzi. Telefonate anche a 5Stelle e leghisti. Tra coloro che aderiscono a Italia viva, pure una senatrice di FI. Boschi capogruppo in pectore. La ministra Bellanova al Corriere (p.8): "Il governo non tema nulla da noi. Potrà ampliare la sua maggioranza". Le lacrime di Marcucci davanti ai senatori: "Matteo sbaglia, io resto". Il capogruppo al Senato vicinissimo all'ex premier (Corriere p.9). "Non faremo le spie di Renzi" I sospetti dem su chi è rimasto (Repubblica p.4).
E ora si cercano "responsabili" per blindare Conte al Senato. Palazzo Chigi studia le contromisure per depotenziare l'impatto dei gruppi fedeli al "rottamatore". L'ipotesi di transfughi di FI per formare una pattuglia pronta a rispondere alla chiamata del premier (Repubblica p.3). Berlusconi cavalca la cena dei "peones". Il capo rassicura i cinquanta parlamentari convocati in un ristorante dalla Carfagna: non saremo salviniani (Stampa p.7). Mara Carfagna: "Con Renzi neanche un caffè ma ora basta immobilismo. L'ex premier per noi un competitor, ci indebolisce. Il Giglio magico renziano? Buoni rapporti con tutti ma inciuci con nessuno. Salvini? O si guarda al centrodestra o si strizza l'occhio all'estremismo. Bisogna scegliere" (Stampa p.7). Meloni-Salvini: contro-Opa sui forzisti. Ma cresce il fronte dei "centristi" azzurri. Berlusconi a Strasburgo assicura sostegno a Gentiloni irritazione di Lega e Fdi (Messaggero p.6).
La scelta di Lorenzin: "Entro nel Pd". L'ex ministra e leader di Civica Popolare dice no a Renzi e approda nel partito di Zingaretti. "Rafforzare i dem allargando il campo dei moderati è l'unico modo possibile per fermare Salvini" (Repubblica p.7).
E anche tra i 5Stelle spunta la tentazione della scissione (Messaggero in prima e p.4). Monta il malumore contro Di Maio. Big del governo: situazione esplosiva. Il piano: dar vita a un gruppo autonomo per stabilizzare Conte e contrastare Renzi. Conte, sherpa grillini e dem lavorano a un nuovo gruppo per rendere il partito di Renzi non più ago della bilancia.
Verso le regionali. Umbria, Di Maio propone ai dem Catia Bastioli  (Fatto p.10). È stata alla Leopolda da Renzi, ma pure Grillo l'ha elogiata come innovatrice sul suo blog. Una donna in Umbria, Pd e M5S trattano. Proietti e Bastioli possibili nomi per la candidata comune. Ma l'asse spacca il Movimento: minacce di dimissioni (Corriere p.11).
Il sindaco di Napoli De Magistris apre ai "giallo-rosé" per le Regionali in Campania del 2020: "Una coalizione civica e via De Luca: così parleremo con Pd e 5S" (Fatto p.10).

ESTERI
Italia-Francia, Macron rassicura Conte: "Più vicino l'accordo per distribuire i migranti". Roma e Parigi vorrebbero smistare in Europa i profughi entro 30 giorni (su tutti). Il presidente francese a Palazzo Chigi: "Sanzioni a chi non accoglie" (Stampa p.4). Passi incerti sull'immigrazione. La diplomazia è viva: Macron a Roma, poi vertice a Malta. Restano i problemi (Foglio p.3). Sul meccanismo automatico di distribuzione dei migranti, sul quale la Germania sembra avere una marcia in più, Macron continua a escludere dal meccanismo i migranti economici (Corriere p.12). Intanto, è record di arrivi dall'Africa: trecento in tre giorni a bordo dei barchini (Corriere p.13).
Solo parole tra Conte e Macron. Intanto ne sbarcano oltre 100 – scrive  il Giornale (p.4) -. La Francia neo-sovranista non cede e ci rimanda i suoi. E il premier buonista tocca il record: arrivi in aumento. La Francia ci scarica i profughi alla frontiera. Ma Conte non fiata. Sberla all'Italia: il presidente a Roma conferma che non ci aiuterà con i migranti economici. E intanto blinda il confine a Ventimiglia (Libero p.6). Enzo Amendola, neo ministro agli Affari Europei: «Non cercheremo risse. La Ue deve garantire una politica dei rimpatri. Proposte strutturali» (Corriere p.12).
Bilaterale Seehofer-Lamorgese. Dopo un anno di tensioni col Viminale, Berlino apre al governo giallo-rosso (Repubblica p.10). Quando Horst Seehofer ha proposto di prendersi il 25% di chi viene portato in salvo nei porti italiani, intendeva i migranti, e non solo i profughi. Un segnale di apertura vero, insieme alla proposta di un meccanismo "temporaneo ma stabile" di redistribuzione tra Paesi "volenterosi". Ma dice: "Nel caso i migranti dovessero aumentare improvvisamente, la redistribuzione deve essere modificabile".
Israele. Netanyahu ha perso ma Gantz non s'impone. Il nuovo rebus d'Israele (Repubblica p.12). Bibi e Gantz: l'ipotesi unità nazionale. Nessun vincitore, il presidente vuole evitare un nuovo voto.
Tensioni nel Golfo. Missili sui sauditi. Riad mostra le prove: "Attacco dell'Iran". Pompeo: è stato un atto di guerra. Trump aumenta le sanzioni: "Non colpire Teheran è un segno di forza, ma se dovremo agire lo faremo senza esitare" (Stampa p.11).
I duellanti Pedro e Pablo. Così la sinistra degli ego riporta la Spagna al voto. Tutti i partiti contro Sánchez: "Si torna alle urne per colpa sua". Senza altre soluzioni possibili, si tornerà alle urne il prossimo 10 novembre (Stampa p.14)
Brexit. Dalla Ue sì a un rinvio. Johnson invita Sassoli a Londra sottolineando l'importanza del Parlamento europeo. Risoluzione sulla Brexit da parte di Strasburgo che ha ribadito il sostegno del Parlamento Ue ad una Brexit ordinata (Messaggero p.10).

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