Commentario del 07.09.2019

PRIME PAGINE
Politica, il nuovo Governo parte in salita: Sanità e cantieri, le prime spine (Corriere); Subito scontro De Micheli-M5S su revoca concessioni e Gronda (Sole, Giornale); Stampa intervista Orlando: "Giustizia, la riforma non va"; ma c'è il disgelo con Bankitalia (Repubblica); per Libero "il vero lavoro di Conte è fare l'avvocato del popolo africano"; il Fatto parla di "ritorno dei dinosauri" nell'Esecutivo, mentre Verità di "deficit e giornali usati come manganelli", per dirottare la democrazia; intanto Gentiloni vede Von der Leyen: per lui Affari economici o Commercio (Sole).
Economia, il mondo degli affari apre al Conte due: decisiva la manovra (Sole); Flessibilità, si parte da 12 miliardi (Messaggero); su Repubblica l'appello di Landini: "Ora che un governo c'è, meno tasse sul lavoro"; Golden Power in Italia, sul 5G affondo della Cina: servono condizioni eque (Sole, Messaggero); Cassette di sicurezza, si riapre la partita sul contante: punta l'ipotesi tassa e BoT vincolati (Sole); Entrate tributarie +0,5% in sette mesi, dai maxicontrolli 900 milioni in più (Sole); Industria: produzione tedesca ancora in flessione: a luglio -0,6% (Sole).
Infrastrutture, Paola De Micheli asfalta i 5 Stelle, loro zitti: ormai sono prigionieri (Verità).
Esteri, guerra dei dazi, Petraeus: "La soluzione alla crisi tra Usa e Cina è il multilateralismo"; Li Junhua: "Con l'escalation nessuno vince, gli Usa rispettino la parola data" (Sole); intanto Conte, pressato da Putin e Xi, prepara l'incontro con Trump (Fatto); Ancora una bocciatura per la Brexit al buio di Boris Johnson: la Camera dei Lords vota contro il suo "no deal" (Fatto); Facebook, Google & co: nuova crociata sui rischi antitrust (Sole); Un razzo sabotato dietro l'arresto della spia russa (Messaggero); La morte di Mugabe, l'eroe che si scoprì dittatore (Corriere e Messaggero).

ECONOMIA
Italia e Germania non crescono più (Stampa p.7). Istat: segnali di peggioramento per l'economia italiana (Sole p.3). Ma da Cernobbio il business apre al Conte due: «Ora aspettiamo la manovra». Da banchieri e imprenditori aspettative positive per l'esecutivo ma il banco di prova sarà la legge di bilancio: tra le urgenze taglio al cuneo, innovazione, istruzione, tasse e giustizia (Sole p.4). Gros-Pietro: il debito pubblico una tassa sull'economia (Corriere p.9). «Il vero cambiamento? Serve più attenzione verso aziende e Nord» dice Orsini di Federlegno: «Il Conte bis può essere un'occasione» (Corriere. p.9). Intanto sullo spread un'eredità gialloverde che costa 20 miliardi (Repubblica p.2).
Conte fa la pace con Visco. I consigli di Bankitalia per non allarmare l'Ue. Pranzo col Governatore ad agosto, il premier ha visto ieri anche Gualtieri e Savona in previsione della manovra. Tra i temi anche Panetta in Bce (Repubblica p.4).
Commissione sulle banche. Con il Conte bis è tutto da rifare. Salta la presidenza Paragone, a fine mese la prima seduta con un'agenda condivisa (Repubblica p.26).
L'ex membro del board Bce Vitor Constancio: "Le regole non aiutano sempre la crescita. Il Patto di stabilità va modificato. Flessibilità in cambio di riforme. L'economia europea dipende molto dall'export. Una recessione mondiale ci contagerebbe. L'Italia non dimentichi il suo debito elevato. Ignorare i mercati porta conseguenze (Stampa p.2). I falchi del Nord contro la svolta italiana ma è forte la rete dell'ex premier tra i leader. Gentiloni deciso a improntare il suo mandato nel segno di una revisione del patto di stabilità (Messaggero p.4).
"Meno tasse sul lavoro e un grande piano per gli investimenti" chiede il segretario della Cgil Landini intervistato da Gad Lerner su Repubblica (p.3). "Ci voleva finalmente un governo, dopo tanto tempo perso, quattordici mesi di campagna elettorale, intanto che i problemi si aggravavano. Anch'io, come Bellanova, ho solo la licenza media. È una colpa provenire da famiglie che non potevano permettersi di far studiare i figli? Contro le diseguaglianze serve una misura per affrontare la concentrazione di ricchezza patrimoniale" (Repubbblica p.3). Giudicheremo i giallo-rossi dai fatti: "Nessuno sconto. Non ci sono governi amici. Ora rivediamo la Fornero. Per un lavoratore dipendente la svolta c'è se può pagare meno tasse e aumenta lo stipendio. Il programma è solo un titolo, il problema è lo svolgimento: non si parla di riforma delle pensioni" dice sempre Landini (Stampa p.7).
La Cina a Roma: non discriminateci sul 5G. Pechino chiede al governo di assicurare condizioni eque per le sue imprese dopo l'esercizio del golden power (Stampa p.10). Cina, tensione con Roma: «Sia equa con noi sul 5G». Dai grandi accordi al grande freddo s'inverte il clima col Celeste Impero (Messaggero p.5).
Con carte e bancomat solo 13 operazioni su cento in Italia. Il contante domina ancora nei pagamenti quotidiani d'importo ridotto. Tassazione e BoT obbligatori: riaperta la partita sul contante. Lotta al sommerso. La proposta avanzata da un gruppo di professionisti: per il denaro in cassette di sicurezza tassare una quota tra il 30 e il 50% delle somme, più vincolo quinquennale sul residuo (Sole p.7). Un bazooka contro l'evasione fiscale e la criminalità organizzata è il commento di Donato Masciandaro (Sole p.7).

POLITICA
Il governo affronta i primi problemi ed è subito tensione su immigrazioe, sanità, infrastrutture e giustizia. Al vicesegretario del Pd Andrea Orlando non piace la riforma della giustizia di Bonafede. "La riforma della giustizia ora va ridiscussa da capo. Ho sempre pensato che nel M5S ci siano spinte interne compatibili con il Pd. Errore la drastica cancellazione della prescrizione, ma dobbiamo discuterne. Siamo dentro un'esperienza inedita, con mille incognite. Vedo le condizioni per durare" (Stampa p.5). Su Autostrade la ministra pd Paola De Micheli ha subito chiarito la sua posizione: «La Gronda e la Tav si faranno», mentre sulla revoca della concessione alla società Autostrade, chiesta dai 5 Stelle, ha precisato: «Nel programma di governo c'è scritta una parola precisa e molto diversa: revisione» (Corriere p.2). Sul problema dei decreti sicurezza e dei migranti, si annunciano tempi lunghi per riscrivere il decreto (Messaggero p.7). Un altro scoglio per il nuovo governo viene dal ministro della Salute Roberto Speranza, unico rappresentante Leu. La sua prima idea è quella di abolire il superticket da 10 euro sulle ricette per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Per realizzarla, però, bisognerebbe trovare 600 milioni di euro (Corriere p.2). Zingaretti e Di Maio provano a spegnere il primo incendio alla vigilia della fiducia. La De Micheli fa infuriare i grillini Giarrusso: chiariamo prima di lunedì (Stampa p.5). La reazione di M5s: chiarire o è guerra. Giarrusso: non voto la fiducia (Sole p.2). Di Maio: «Il Pd non faccia come la Lega» (Messaggero p.3). Le divisioni preannunciano una convivenza non facile. Rispunta la polemica sulla Tav mentre Di Maio riunisce i ministri grillini per mandare un messaggio al presidente del Consiglio. Il commento di Massimo Franco sul Corriere (p.10).
Conte, cabina di regia su manovra e sicurezza (Messaggero p.6). L'addio al sovranismo del nuovo esecutivo italiano crea un clima di fiducia nell'Unione. Su migranti e crescita economica Roma punta a un maggior coordinamento tra i 27. Lavoro e ambiente, la svolta per ricucire con l'Europa. Si torna a parlare di corridoi umanitari per fronteggiare i flussi migratori (Stampa p.3). I dubbi del premier sugli equilibri nella maggioranza: che cosa farà Renzi? La preoccupazione sulle mosse del senatore. Francesco Verderami sul Corriere (p.2).
Di Maio riunisce il "suo" governo. Tutti i ministri grillini alla Farnesina. Conte irritato chiede più collaborazione: "Un'invasione di campo". Nel discorso per la fiducia il premier rivendicherà: "Io sono il garante ma anche il primo responsabile2. Sui migranti il primo ministro vuole muoversi con prudenza (Stampa p.4). Di Maio dà la linea ai suoi ministri: dite ai dem di non fare come la Lega (Corriere p.3).
Intanto in Europa, i 5S vicini all'intesa con i Verdi ma crescono i malumori sul governo. Caduta l'alleanza con la Lega prende corpo l'ipotesi di entrare nel gruppo ecologista, che però ha votato contro von der Leyen. La mossa anche per lanciare un avvertimento a Conte (Repubblica p.6).
Gelo dei rigoristi Ue su Gentiloni agli Affari economici. Finlandia, Olanda e Visegrad non vogliono che quel ruolo vada all'Italia ma la sua candidatura è solida grazie a Francia, Germania e Paesi del Sud. Si apre il fine settimana dei veleni, delle alleanze e dei tentativi di siluramento, poi martedì Ursula von der Leyen ufficializzerà le deleghe (Repubblica p.7). Faccia a faccia di quaranta minuti con la presidente. Tre ipotesi: Affari economici, Concorrenza o Industria (Corriere p.5). Commissione e Parlamento. Così il Pd si assicura i posti-chiave dell'Eurozona. Von der Leyen rassicura Gentiloni. Tinagli sostituirà Gualtieri a Strasburgo.
Intanto Salvini si prepara alla piazza. E lancia la campagna in Umbria. Lunedì il presidio insieme a FdI davanti alla Camera. «Sta vincendo il palazzo 1-0, ma il tempo è galantuomo» (Corriere p.11). Salvini e Meloni soli in piazza. Gli azzurri: opposizione in aula. Forza Italia si smarca dalla manifestazione di lunedì. Toti: io ci sarò. E il leader leghista prepara pure Pontida (Giornale p.9). I dem offrono il Copasir a FI contro il pericolo Salvini. Le trattative per chi controllerà i Servizi: tutto purché non tocchi alla Lega. Il favorito sarebbe Urso (Fratelli d'Italia), ma il Pd vuol premiare l'opposizione responsabile di Berlusconi (Fatto p.7).
Il grillino Giuseppe Brescia: "Non possiamo più ignorare i lager in Libia. Salvare le vite in mare ma modificare Dublino. L'accoglienza sia diffusa."
I primi cambiamenti al decreto sicurezza devono essere sulla protezione umanitaria. Il leghista Massimiliano Fedriga: "A Roma sono amici di Soros. Immigrazione selvaggia se sarà smantellato il decreto sicurezza" (Stampa p.8).
Fine settimana di sondaggi. Quello di Pagnoncelli sul Corriere: Conte bis, inizio in salita: no dal 52%. Il 45% prevede un governo di pochi mesi. Il provvedimento più atteso (71%) è una manovra in favore dei ceti deboli. Solo l'11% chiede un cambio sui migranti (Corriere p.6). Per Piepoli, sulla Stampa, la Lega è in calo, il M5S recupera 4 punti e per Conte fiducia record. Superati i premier degli ultimi tre anni (Stampa p.9). Fiducia degli elettori, c'è il sorpasso di Conte. Il segretario della Lega paga l'effetto Papeete secondo Repubblica. Alessandra Ghisleri, direttore di Euromedia Research, ha condotto un'analisi del sentiment degli elettori nei confronti della crisi: «A prevalere sono stati confusione e rabbia, unite allo sconcerto per non aver capito. Ai più questa rottura del sodalizio gialloverde è apparsa personale, non sui temi. E Salvini ha pagato in termini di fiducia: dal 40 per cento è sceso al 37 ma soprattutto è stato scavalcato dal premier Conte». Per Emg Acqua di Fabrizio Masia fatto una prima rilevazione del consenso delle forze politiche, proprio sul finire della crisi: «Il Pd non è distante dal voto delle Europee (22,7%) e dunque non ha subito sconquassi, mentre i 5Stelle hanno avuto un rimbalzo positivo, attestandosi al 19-20%. La Lega è scesa rispetto alle rilevazioni di inizio agosto, dal 38 al 34: ha perso quello che aveva guadagnato dopo il voto per Strasburgo. Fi e Fdi sono entrambe attorno al 7 per cento». E soprattutto, conferma Masia, gli ultimi sondaggi testimoniano le perdite di Salvini negli indici di popolarità e fiducia: «Quaranta giorni fa superavano il 50 per cento. Ora siamo 8 punti più giù. «Il dato certo – commenta Pietro Vento (Demopolis) – è che allo stato attuale Salvini per essere competitivo ha bisogno di Berlusconi. Fino a un mese fa non era così». Demopolis ha stimato non solo la fiducia in Conte (pari al 53%) ma ha sondato anche il giudizio degli elettori "rosso" e "giallo" nei confronti del nuovo esecutivo: «Lo valuta positivamente il 75 per cento di chi vota il M5S e quasi l'80 per cento degli elettori del Pd».
Prove di ribaltone in Rai. I giallo-rossi sono maggioranza. In cda solo Lega e FdI con il presidente Foa, che però non può essere sfiduciato. Si rafforza l'ad Salini appoggiato da Pd, 5S e dipendenti. Freno ai programmi sovranisti ma niente cambi ai vertici dei Tg (Repubblica p.11). Giornalista su Fb "Salvini, ti spari" L'azienda interviene. Scatta il procedimento disciplinare (QN p.6).

ESTERI
Regno Unito nel caos. Opposizione: no al voto. Johnson spalle al muro. Approvato anche dai Lord: il rinvio della Brexit è definitivo. Un asse contro le elezioni (Giornale p.13). Boris nella nemica Scozia a consulto dalla Regina. Ma su Brexit un altro "no" (Repubblica p.14). La minaccia secessionista della Scozia. Il Regno non più Unito (Repubblica p.30) è il commento di Enrico Franceschini.
Usa, deludono i dati sul lavoro Powell: «Fed pronta ad agire» e annuncia la riduzione dei tassi. La Fed taglia di un quarto di punto. Scontato l'intervento nella riunione del 17 e 18 settembre. Per il banchiere centrale l'America non cadrà in recessione. Frena l'occupazione (Repubblica p.27).
Sei imprenditori su 10 hanno paura dei dazi. Prodi: "Alla fine tutti pagheranno lo scotto". A Cernobbio si parla di una nuova guerra fredda. Il vero scontro tra Usa e Cina è sulle tecnologie (Stampa p.18). Dazi e tecnologia, è economica la «seconda guerra fredda». Nel confronto sulla situazione internazionale cresce l'allarme per lo scontro Usa-Cina. Per risolvere le crisi forse le armi delle banche centrali non bastano più, spazio per la politica (Sole p.5). «Crisi Usa-Cina? La soluzione è il multilateralismo». A dirlo David Petraeus, a colloquio con il generale americano, in passato direttore della Cia, ora presidente del fondo di private equity Kkr (Sole p.6). «L'escalation non fa bene a nessuno, gli americani rispettino la parola data». La posizione di Pechino spiegata dal nuovo ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia Li Junhua (Sole p.6).
Erdogan pronto a riversare masse di profughi sull'Europa. La metamorfosi turca sul capitolo migranti continua ed è sempre più vicina a trasfomarsi in una virata a 180 gradi. Il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan, due giorni fa, ha detto chiaramente che se non si troverà una soluzione rapida sulla questione siriana, la Turchia potrebbe decidere di aprire le frontiere, di mare e di terra e costringere l'Unione Europea ad assorbire un flusso migratorio senza precedenti, composto soprattutto da rifugiati che vengono dalla Siria, con buona pace dell'accordo sottoscritto nel 2016 e che Ankara sembra sempre più propensa ad affondare, causa sopraggiunti emergenze sul territorio nazionale, soprattutto per quanto riguarda l'economia e la sicurezza (Stampa p.16).
Dorian, «un bilancio inimmaginabile». Migliaia i morti (Corriere p.12). Il governo prepara al peggio: "Il numero finale di vittime sarà sconcertante" (Repubblica p.24)
«Il ritiro da Kabul? Si rischia di lasciare il Paese ai terroristi». Petraeus: Trump è una colomba bellicosa, non un falco (Corriere p.13).
HongKong, gli affari (e i nomi dei panda): la strettoia di Merkel in Cina e un commento di Guido Santevecchi (Corriere p.13).
Mugabe, morte di un tiranno fondò e distrusse lo Zimbabwe. Si è spento a 95 anni a Singapore. Nel 2017 fu deposto dopo un quarantennio al potere: il dittatore più longevo al mondo (Repubblica p.5). Al potere dal 1982 tra brogli e violenza. L'eroe dello Zimbabwe diventato tiranno. Liberatore dell'Africa colonialista diceva: "Il Paese è mio, solo Dio mi potrà licenziare" (Stampa p.12). Fu l'anti-Mandela. Eroe dell'indipendenza dello Zimbabwe. Mosca e Pechino salutano «un grande uomo». E il suo popolo? In coda per il pane (Corriere p.12).
 
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