Commentario del 18.09.2019

PRIME PAGINE
Lo strappo di Renzi  - che lascia il Pd e lancia "Italia Viva" - allarma Conte (Messaggero). Zingaretti al Corriere: "Così cambio il Pd. Renzi? Non l'ho capito, spero non destabilizzi il governo". Guerini al Messaggero: "Ho provato a convincere Renzi: così rafforza i sovranisti". Ora nasce il governo del tre più uno (Repubblica). Per la Stampa, il governo è nelle mani di Renzi. Sedotti e bidonati, per Libero Conte, Di Maio e Zingaretti sono i tre beffati da Renzi. La Verità attacca: "Il contaballe e gli allocchi". Per il Fatto, la prima missione di Renzi è sabotare le intese regionali. Mentre per il Giornale il vero piano di Renzi è tenere sotto scacco il governo per arrivare al 2022 e scegliere il prossimo capo dello Stato.
Manovra, da tagli alla spesa e minori detrazioni una dote da 5 mld (Sole).
Migranti, il presidente tedesco Steinmeier al Corriere: "Con il vostro nuovo governo soluzioni comuni sui migranti". Mentre il ministro degli esteri ungherese Szijiarto alla Stampa: "Sui migranti, noi contro le quote".
Italia-Francia, al via l'alleanza sugli investimenti sostenibili (Sole). Macron a Roma, paletti sui migranti e assist sulla crescita (Messaggero).
Israele: Gantz davanti a Netanyahu, rebus maggioranza (Corriere e tutti).
Atlantia, caso Autostrade. Castellucci: lascio nell'interesse di tutti (Corriere e tutti). 13 mln di buonuscita per Castellucci, in attesa del nuovo ceo, poteri a un comitato di 5 manager (MF).

ECONOMIA
La manovra e i conti pubblici. I tecnici del Tesoro: "Meglio tagliare il reddito dei grillini che Quota 100". Rivedere la misura del M5S libererebbe oltre 2 miliardi. Il titolare del Mef Gualtieri telefona a Renzi: niente veti sulla manovra (Stampa p.4). Intanto, è in arrivo la retromarcia sulla flat tax per le partite Iva, segnala Petrini su Repubblica (p.28): avviata una "riflessione" che potrebbe portare alla cancellazione della misura e alla sostituzione con incentivi meno radicali. Intanto, dovrebbe essere annullato il secondo step della mini flat tax, la cui partenza è prevista per il 2020. Secondo  Petrini, la mini flat tax è stata un flop se si guardano i numeri delle nuove partite Iva, la misura non è piaciuta neppure ai professionisti. Intanto, in vista della nota di aggiornamento al Def prevista il 27 settembre, il Sole (in prima e p.4) segnala come dai tagli alla spesa e dalle minori detrazioni potrebbe arrivare una dote di 5 mld. Oggi il tema al centro dell'incontro Conte-sindacati, con il  viceministro Misiani che rilancia la riforma delle tasse locali. Pesole sul Sole (p.4) l'Italia sia tornata protagonista del confronto in sede europea, ma per essere pienamente credibile non potrà evitare alcuni passaggi obbligati, che dovranno prendere avvio con la Nota di aggiornamento al Def e con la legge di Bilancio di metà ottobre. Il tema della flessibilità, presente nei negoziati in corso e che potrebbe tradursi in margini aggiuntivi compresi tra un minimo di 5 mld e un massimo di 12, va sostenuto con una serie di impegni precisi: riforme, investimenti, riduzione del debito pubblico.
Italia-Francia, al via l'asse sugli investimenti green (Sole in prima e p.6). Domani l'incontro al Quirinale con Conte e Macron nel quale verrà fissata la data del nuovo vertice bilaterale per la riattivazione del Trattato del Quirinale da firmare entro la prima metà dell'anno.

POLITICA
Renzi lancia Italia Viva. Via dal Pd 40 parlamentari, 25 deputati e 15 senatori. "Il governo nelle mani di Renzi" titola la Stampa (in prima e p.5). La strategia dell'ex segretario per spiazzare il Pd sui singoli provvedimenti, i numeri al Senato gli consegnano la "golden share" dell'esecutivo. Conte va da Mattarella, il Colle sdrammatizza. Fonti ufficiose assicurano che non è andato dal presidente a sfogarsi: "Solo ordinaria amministrazione" (Stampa p.2). Per Vederami (Corriere p.6) Renzi, per rafforzarsi, avrà bisogno di tempo e di visibilità, e Conte ha compreso come proverà a ottenerla: entrando in conflitto col governo e in competizione con i 5S, lasciando al Pd il faticoso compito di mediare. D'altronde – scrive Verderami - se Renzi non lo facesse si ridurrebbe al ruolo di junior partner, una sorta di Leu in versione centrista. L'uscita di Renzi agita i dem. Prodi: la divisione distrugge (Repubblica p.2). "Finalmente mi sono ripreso la libertà" - dice Renzi - Ho fatto un'operazione machiavellica". Ma smentisce di far cadere Conte: "Chi me lo fa fare?" (Giornale p.2). Il segretario dem Zingaretti al Corriere (in prima e p.3): "Un po' me l'aspettavo per il suo atteggiamento di vicinanza ma non partecipazione alla vita del partito. Ora mi auguro che non destabilizzi il governo, ma certo il rischio c'è. Ora dobbiamo portare nel futuro il Pd. Anzi, meglio, è il Pd che può ricostruire una speranza per l'Italia". Poi Zingaretti guarda all'alleanza con i 5S: "Uno degli errori del governo gialloverde è stato mantenere cristallizzate le differenze tra le due forze politiche. Questo ha generato mesi di ritardi, incomprensioni e litigi, provocando un danno immenso pagato dagli italiani. Noi ora dobbiamo fare l'opposto. Cioè maturare un processo politico di confronto, di dialogo e di avvicinamento che porti a dei risultati molto concreti". Delrio a Repubblica (p.7): "Matteo sbaglia, ho condiviso le sue battaglie e questo addio mi addolora. Tante volte io e Renzi ci siamo chiesti se nel Pd ci fosse spazio per l'innovazione e se non fosse meglio uscire". Guerini al Messaggero (p.4): "Ho provato a convincerlo: così rafforza i sovranisti. Resto amico di Renzi ma le scissioni non hanno mai portato fortuna". Mentre il renziano Giachetti alla Stampa (p.4) assicura: "Saremo leali e riformisti: servono passi avanti su Ius soli e suicidio assistito. Ora l'esecutivo non è più schiacciato a sinistra. D'ora in avanti dovranno fare i conti con noi". Il Foglio (p.1) segnala un retroscena: il sito "italiaviva.org" è stato registrato lo scorso 9 agosto, il giorno dopo alcune sue dichiarazioni che in sostanza preannunciavano le sue intenzioni prima della nascita del governo fra Pd e 5S guidato da Conte.
I giornali ragionano sulle reali intenzioni di Renzi. Per il Giornale (in prima e p.3) il suo obiettivo è arrivare fino al 2022 per l'operazione Colle. Renzi dovrà dosare strategia e impeto. Sosterrà il governo per decidere il successore di Mattarella. Mentre per il Fatto (in prima e p.2) la sua prima missione sarà sabotare le intese regionali.
Intanto, anche Fi preoccupata dal nuovo partito centrista di Renzi. Fi rischia il travaso da un'Italia all'altra. Carfagna convoca i suoi. Berlusconi chiama i senatori tentati dalle sirene renziane ma resta il rischio della fuga. E la deputata azzurra riunisce i parlamentari antisalviniani (Repubblica p.8).

ESTERI
Corriere (in prima e p.11) intervista il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier che domani sarà a Roma per una visita si Stato: "Sono certo che con il nuovo governo italiano ci siano i presupposti per lavorare a soluzioni comuni. Ciò che per me è veramente fondamentale è che non dobbiamo lasciare l'Italia da sola in tutto questo. Sono fiducioso che la nuova Commissione europea si adopererà con risolutezza per trovare soluzioni nella questione migratoria. Spero che in futuro verrà dato più sostegno che in passato agli sforzi comuni europei che alleggerirebbero il peso che grava sull'Italia. Desidero aggiungere che la nostra cooperazione non si limita alla questione dei migranti. La questione migratoria è strettamente connessa con la Libia, dove la situazione richiede un nuovo sforzo europeo se si vuole bloccare l'erosione dello Stato. Italia e Germania, insieme alla Francia, potrebbero lanciare e preparare una tale iniziativa". Mentre proseguono le polemiche per i respingimenti al confine di Ventimiglia, ne vengono documentati 70 al giorno (Corriere p.10), dalla Francia arriva il sì a un sistema automatico sui migranti, ma esclusi quelli economici (Sole p.6). "Via i migranti economici". Macron restringe le regole e cerca l'intesa con Conte (Stampa p.8).
"L'Ungheria non accetta quote. Niente ricatti da Roma e Ue". Il ministro degli Esteri ungherese Szijiarto alla Stampa (in prima e p.9): "Salvini ha reso l'Europa più sicura, Di Maio fa il contrario. Abbiamo già speso un miliardo per fermare gli illegali e abbiamo protetto i confini per tutti. Aprendo i porti, l'Italia manda un segnale sbagliato, fa un favore a scafisti e trafficanti".
Netanyahu senza maggioranza, Gantz avanti (Corriere e tutti). I destini di Israele nelle mani di Lieberman. Likud e alleati sotto i 60 seggi. L'ex generale cerca l'appoggio di Yisrael Beiteinu.
«Missili e droni dall'Iran nell'attacco ai sauditi» dicono fonti Usa Alla «Cnn» (Corriere p.16. Gli Usa e l'opzione militare: Trump studia la risposta, ma resta molto cauto (Messaggero p.10). Riad irritata per il silenzio italiano (Repubblica p.12). Petrolio, sauditi in corsa per riattivare la produzione. Dopo gli attacchi. Riad minimizza, ma i danni agli impianti risultano molto gravi e richiederanno mesi di lavoro. Necessario l'utilizzo delle capacità di riserva dei giacimenti (Sole p.5). Nel breve periodo possibili oscillazioni del 2-3 per cento pari a pochi centesimi (Sole p.5).
Sánchez non trova alleati. La Spagna di nuovo alle urne. Non c'è accordo di governo tra i socialisti e Podemos. Il re Felipe VI pronto a decretare lo scioglimento delle Cortes (Repubblica p.20). Si voterà per la quarta volta in 4 anni (Corriere p.16).
Brexit, la Corte Suprema decide sulla sfida fra Johnson e il Parlamento (Stampa p.17)

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