Commentario del 1 settembre

PRIME PAGINE
Politica, continuano le difficoltà di formazione del nuovo Esecutivo. Renzi: "Governo per il Pil, o non avrà i nostri voti" (Sole); sul vicepremier sceglierà Conte, che su pressing di Mattarella prova ad accelerare dopo le prime intese M5S-PD sui temi (Sole, Corriere, Repubblica, Stampa); per il PD però resta aperto il caso Di Maio; sempre sul Corriere, il sindaco di Milano Sala suggerisce: "Si usi il metodo Milano; l'Autonomia vada ai Comuni"; intanto però Mattarella allarmato minaccia: "Se salta Conte si vota" (Messaggero). Il Giornale lancia l'allarme patrimoniale, e ritiene che il "ricatto" di Di Maio lo confermerà vicepremier. Per Libero le trattative sono un "mistero buffo" e una "rissa senza fine", e invita Mattarella a "buttare fuori questi signori"; Calderoli inoltre già avvisa i giallorossi in caso di intesa: "Non faremo passare niente in Parlamento"; per il Fatto invece "Eppur si muove": M5S e PD si sono intesi con Conte su Ambiente e Giustizia, martedì si chiude. Verità polemica con la "responsabilità politica limitata", dato che il pressing per rifare il Governo arriverebbe da Bruxelles. Infine, L'Espresso polemico con il probabile Conte-bis e l'endorsement di Trump: "Operazione rossoTrump" titola il settimanale, convinto che il nuovo Esecutivo "non risolverà la crisi della politica".
Emergenza porti chiusi, Mar Jonio chiama Palazzo Chigi: "Fateci sbarcare" (Repubblica).
Economia, rischio recessione: sul Corriere "il paracadute che non c'è"; intanto su Quota 100, previsti risparmi per 12 miliardi dal piano di revisione (Sole); Evasometro, il Fisco interverrà se il saldo in banca sarà più alto dei redditi (Messaggero).
Infrastrutture, 77 opere sono in attesa di un commissario (Sole).
Esteri: Francia, torna l'incubo terrorismo (Giornale); Richiedente asilo fa strage, un morto e 9 feriti a Lione (Verità); "Non leggono il Corano", morte e paura a Lione (Corriere);
Scontri a Hong Kong: le molotov in piazza, ultimatum di Pechino (Messaggero); Hong Kong, la protesta scatena il giorno del fuoco (Repubblica). Infine, sul Sole, l'altra guerra fredda Usa-Cina per i cavi sottomarini.

ECONOMIA
Da lunedì scatta la stretta sull'uso anomalo del contante. Nel mirino degli sceriffi di Bankitalia chi movimenta più di 10 mila euro al mese (Stampa p.17). Evasometro, allarme fisco se il saldo del conto corrente sarà più alto dei guadagni (Messaggero p.8).
Reddito, dovrà lavorare un beneficiario su tre. Via alla fase due: convocazione da domani per 705 mila persone. Chi non si presenta al centro per l'impiego perde una mensilità (Messaggero p.9). Lavoro, navigator alla prova ma al Sud si rischia il flop. Da domani i tutor dovranno tracciare l'identikit delle persone in cerca di occupazione, ma chi svolge l'incarico nelle regioni meridionali ha meno posti a disposizione e più disoccupati a carico. Il 65 per cento dei beneficiari del reddito di cittadinanza vive in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia (Repubblica p.11).
Trump, da oggi i dazi anti Cina. E Pechino colpisce 5mila merci. Guerra commerciale. Confermate le nuove tariffe del 15% su una prima tranche di 125 miliardi di dollari d'import cinese (su 300 da dicembre). Xi replica su 75 miliardi di prodotti americani (Sole p.6).
Tra Usa e Cina guerra dei cavi sotto i mari. Washington contrasta la strategia di Pechino che per avere più peso punta sulle Vie della seta digitali. La sfida è per il primato tecnologico e la sicurezza delle trasmissioni. L'avanzata di Facebook, Google e Amazon. All'inizio del 2019 i "submarine cable" in funzione sono circa 378. Un'infrastruttura imponente che è lunga oltre 1,2 milioni di chilometri (Sole p.7).

POLITICA
«Governo per il Pil o non avrà i nostri voti». Intervista di Matteo Renzi al Sole: «Conte porti al Quirinale una lista di ministri di qualità. L'aumento dell'Iva sarebbe una mazzata sui consumi. Le tasse vanno ridotte: pagarle tutti, pagarne meno. Il Conte bis nasce per evitare l'aumento Iva, abbassare lo spread e riportare l'Italia in Europa. Il consenso a Nord è problema reale, si risponde con cantieri e più autonomia ai comuni. In Parlamento attrarremo i moderati» (Sole p.3).
Conte sale al Quirinale per chiedere un aiuto. Ma Mattarella lo frena. "I 5S insistono, sul vicepremier lo stallo è totale, presidente intervenga". Il capo dello Stato però vuole tenersi fuori e anzi chiede di fare presto. Lo scenario elettorale non viene ancora escluso al Colle (Stampa p.2). Per Mattarella niente piano B: se il tavolo salta c'è solo il voto (Messaggero p.3). Il Colle ha fretta e Conte mette all'angolo Di Maio (Fatto p.2).
Il premier incaricato vuol chiudere martedì: le ambizioni personali non potranno prevalere. Il premier incaricato prepara la lista dei ministri (Corriere p.3). La tela dell'avvocato. E il premier giurò "Non sarà un governo salvo intese". Il cambio di passo dell'avvocato che alla delegazione dem confessa l'ira per gli ultimatum di Di Maio. I messaggi da Forza Italia: pronti a dare una mano (Repubblica p.3).
Il Pd attende il professore: ci dica se guida lui o Di Maio. E Nicola Zingaretti decide di saltare un altro incontro... Quello che si sarebbe dovuto tenere ieri sera con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Non è detto che l'incontro poi non si tenga oggi, quando le cose saranno più chiare, anche se al Pd preferirebbero che si svolgesse dopo la consultazione della piattaforma Rousseau. Al Nazareno, comunque, sono ben decisi a non farsi mettere in mezzo. Maria Teresa Meli sul Corriere (p.7).
"Vediamo se comanda Conte o Di Maio". Per il segretario lo schema dei grillini è questo: "I 5S vogliono i voti Pd per un governo guidato dal premier e dal loro capo" e tiene il punto sul vicepremier unico (Stampa p.2).
Luigi Di Maio non vuole sentire ragioni. Per lui la frontiera è sempre la stessa: o cade il veto sulla sua poltrona da vicepremier o salta tutto. Fino a sera. Quando Beppe Grillo si materializza sul blog e ribalta la linea. «Sono esausto, abbiamo un'occasione unica, non si riproporrà più così, cerchiamo di compattare i pensieri, di sognare a 10 anni», si sfoga il garante in un video in cui parla di futuro, tecnologia, urbanistica. Rivolgendosi a nuora — «ai ragazzi del Pd» — perché suocera (i "suoi" ragazzi) intenda. E Nicola Zingaretti, con un tweet, raccoglie l'assist: "Caro Grillo, nella vita mai dire mai, cambiamo tutto e rispettiamoci" (Repubblica p.4).
Il Pd ora chiede lo stesso numero di ministri dei 5S. Zingaretti, che ha ceduto su Chigi e non avrà il numero 2, reclama poltrone di peso. Sospetti nei dem: Renzi parla con Giuseppi? (Fatto p.2).
«Che svolta sarebbe se tenessero premier, vice e programma?» intervista a Andrea Romano (Pd): diktat a Conte, più che a noi (Corriere p.2).
Offerta del premier a Di Maio. Il Capo dell'esecutivo avverte il leader M5S: se fai il vice avrai un ministero di minor peso (Messaggero p.3).
Intervista a Andrea Marcucci: «Non fallirà tutto per il ruolo di Luigi se è un problema la soluzione si trova» (Messaggero p.3).
La soluzione alla grana Di Maio è mandarlo in esilio a Bruxelles. Il vicepremier è stato individuato dall'asse Grillo Fico come l'ultimo vero ostacolo al papocchio. Per neutralizzarlo spunta l'ipotesi di farlo commissario europeo (Verità p.4).
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala: «L'alleanza duri il tempo per eleggere il Presidente. L'autonomia? Ai Comuni. L'esecutivo riparta dal metodo Milano» (Corriere p.9).
Il verdetto di Rousseau. Il voto è atteso per domani. L'idea che il quesito si concentri sul programma. Un esito contrario potrebbe fare implodere il M5S (Corriere p.6). Bachi e buchi di Rousseau l'oracolo di Casaleggio che avrà l'ultima parola. Con il voto dei 115.372 iscritti sono in ballo anche i 5 milioni di euro che la piattaforma incassa in questa legislatura grazie all'obolo degli eletti (Repubblica p.4).
Anche Grillo avverte il leader 5 Stelle: basta con posti e punti. Oggi potrebbe svolgersi l'incontro tra Di Maio e Zingaretti saltato venerdì (Corriere p.5). M5S spaccato, Grillo pressa Di Maio: "Mi rivolgo al Pd: l'occasione è unica". Il premier vuole facce nuove e donne. "E su Tesoro ed Europa decido io". Mentre al grillino chiede di controllarsi. Il leader del M5S avverte i dem: "Codice etico per la scelta dei ministri, no a indagati per fatti gravi e no a condannati". Zingaretti replica: "Mai dire mai" 5S divisi, il comico "Basta parlare di posti". Il pacchetto verrà messo ai voti martedì sulla piattaforma Rousseau (Stampa p.3). Diktat Di Maio al vertice: vice o perdo il Movimento. Piano di Grillo: diventare forza progressista (Messaggero p.5). Intervista alla senatrice Nugnes: Cresce la fronda interna anti leader. Affondo dell'ex M5s contro Di Maio «Persino Beppe vuole che si dimetta» (QN p.6).
I capigruppo hanno smussato i rispettivi programmi: compatibilità su temi come fisco e ambiente, distanza su Unione Europea e migranti. Dal taglio dei parlamentari alle banche M5S e Pd, così vicini e così lontani (Stampa p.4). Meno tasse sul lavoro e una legge che superi i decreti di Salvini. Nell'accordo anche taglio dei parlamentari con riforma elettorale, sì alle infrastrutture e sblocco dei cantieri no agli inceneritori e revisione delle concessioni autostradali (Repubblica p.6). Nuovo sblocca-cantieri e intesa sul cuneo fiscale. Primo accordo sul costo del lavoro Concessioni, divisi solo su Autostrade. Passa la linea del Pd: gli sconti di tasse in busta paga a beneficio dei dipendenti e non delle imprese (Messaggero p.7).
La sfida più difficile per Zingaretti. Discontinuità all'interno del Pd. Il segretario dei democratici deluso dai capicorrente del partito, preoccupati soprattutto del proprio destino. Per voltare pagina il governatore del Lazio potrebbe proporre nuovi nomi nella formazione del governo. La fase politica offre la possibilità di tagliare i ponti con i soliti volti. Obiettivo del rinnovamento: trovare competenze inedite e sensibilità diverse. Il rischio: rimanere da solo lungo una strada tortuosa e in salita. Federico Geremicca sulla Stampa (p.5).
Intervista a Calenda che avverte: il Pd ne uscirà a pezzi. L'ex ministro: giravolta mai vista, col mio movimento voglio parlare anche a Forza Italia (QN p.7).
Leu, Grasso: "Fanno tutto da soli". Nonostante Liberi e Uguali si sia sempre detta a favore della nascita di un nuovo esecutivo, emergono i primi malumori per come 5 Stelle e Pd stanno portando avanti le trattative. "Da giorni le interlocuzioni sul programma del "governo di svolta" sono esclusivamente tra Pd e M5S" (Fatto p.4). Rossella Muroni di Leu: "Pd e M5S devono uscire dalle enunciazioni. Serve condivisione sul programma. Conte adesso deve darci risposte" (Stampa p.6).
Primo effetto del big bang giallo-verde: avanza il cantiere per un nuovo centro. Sondaggisti tutti d'accordo. Risso, Swg: «Manca ancora un leader aggregatore». Il ruolo di Conte, Renzi Calenda, Carfagna (Messaggero p.6).
Ora Forza Italia richiama Salvini: "Da solo dove vai?" Il leghista minaccia di rompere, gli azzurri esorcizzano la fuga rivangando il passato e appellandosi alla matematica: "Divisi si perde". Gasparri ricorda il 1994, Maria Rosaria Rossi: "Si vota dopo 5 anni, non dopo 5 mojito" (Fatto p.7).
Tajani: «Non bastano i like sui social. Ora un centrodestra diverso. Faremo opposizione senza compromessi, ma mai contro l'Italia» (Corriere p.8).
Salvini lancia l'ultimo amo al M5S: "In tempo per un governo coerente". "Persino mia figlia di sei anni non crede a Pd e grillini" (Repubblica p.8). Salvini a Mattarella: «Ancora in tempo per un governo chiaro e coerente» (Corriere p.8). Salvini attacca: deluso dal Capo dello Stato: faccia votare gli italiani per legittima difesa (Messaggero p.2).
Lega, spunta la fronda dei "sommergibilisti". Nel mirino c'è il cerchio magico di Salvini. Il leader: Mattarella metta fine a questo vergognoso mercato delle poltrone e convochi al più presto le elezioni (Stampa p.8).
Calderoli avvisa i giallorossi: «In Aula non faremo passare niente». L'ex ministro è il "mago" dei regolamenti: «A Palazzo Madama la maggioranza è risicata e noi controlliamo molte commissioni. Se anche l'esecutivo dovesse nascere, sarà facile metterlo in difficoltà. Non durerà» (Libero p.7).
Borghi, Bilancio: "Pronto a seppellire gli amici del M5S con le leggi che mi hanno bocciato". E Fico ammette: "Impossibile sostituirli". Il Carroccio prepara la guerriglia con i presidenti delle Commissioni (Stampa p.8).
Rai. Traballano le poltrone più legate al sovranismo. Chi ha rapporti personali con Grillo e il M5s li sta facendo valere. Chi resta col cerino in mano rispolvera amicizie col Pd. Ma il calo di ascolti condanna alcuni nomi senza appello. Un terremoto nella Rai post-Lega. L'organigramma si sposta a sinistra (Stampa p.7).
Migranti, ora le navi bloccate sono due. Il Pd: scene disumane, fateli scendere (Repubblica p.10). Il colpo di coda di Salvini: blocca anche la Alan Kurdi. Divieto d'ingresso per lo scafo che ha affiancato la Mare Jonio, ancora al largo di Lampedusa (Fatto p.11).  Pietro Bartolo, ex medico di Lampedusa. "Via il decreto sicurezza o continuerà il tira e molla sulla pelle di chi soffre". A Zingaretti dico: nessuna timidezza. Ritrovare l'umanità perduta deve essere il segno irrinunciabile di questo nuovo governo (Repubblica p.10).

ESTERI
Hong Kong, in piazza bombe molotov e idranti. Ultimatum di Pechino. Decine di migliaia di giovani dimostranti hanno sfidato il divieto delle autorità: violenti scontri, gli agenti sparano (Messaggero p.10).
Tra le fiamme di Hong Kong. Nel quinto anniversario della legge liberticida che scatenò la rivolta degli ombrelli, gli attivisti hanno sfidato il divieto di manifestare. "Uscire fuori in strada è l'unica cosa da fare". I dimostranti hanno appiccato il fuoco alle barricate, la polizia ha lanciato cariche. Il fumo dei lacrimogeni rende l'aria irrespirabile. Le stazioni del metrò diventano un rifugio (Repubblica p.13).
Telegram, l'app russa alleata dei manifestanti. Nella lotta contro le autorità cinesi, i dimostranti di Hong Kong hanno anche un alleato invisibile: l'applicazione di messaggistica istantanea Telegram. È qui che, grazie a oltre cento gruppi criptati, gli attivisti coordinano marce e azioni di protesta o si scambiano consigli su come proteggersi dai gas lacrimogeni, informazioni sui poliziotti sotto copertura e i codici d'accesso a edifici dove poter trovare rifugio (Repubblica p.13).
Il Regno Unito si mobilita contro Boris Johnson e la sua decisione di sospendere i lavori a Wesminster per poter far avanzare la Brexit senza intoppi. Manifestazioni in 32 città britanniche, da Londra a Manchester, da Belfast a Glasgow dove con la folla c'era il leader laburista Jeremy Corbyn (Stampa p.9).
I ragazzi che sfidano Johnson. "Difenderemo noi la democrazia". Manifestazioni in tutta la Gran Bretagna contro la sospensione del Parlamento: a organizzarle sono gruppi di ventenni, decisi a non farsi escludere dall'Europa (Repubblica p.15).
Oggi il voto anche in Brandeburgo. L'estrema destra fa paura ed è stata massiccia la mobilitazione dei partiti. Tra gli abitanti di Dresda nell'anniversario dell'invasione della Polonia: "Volete davvero che tornino i fascisti?" Dalle fabbriche alle piazze. Così la Sassonia lotta contro l'AfD.
La Cdu è in recupero, Spd sempre in crisi, Sinistra e Verdi verso un buon risultato (Stampa p.9). Ultradestra a caccia della svolta. Oggi il test cruciale in Germania: al voto Brandeburgo e Sassonia (Est), con l'Afd data oltre il 20% (Corriere p.10).
Lione, coltellate ai passanti: «Non leggono il Corano». Afghano colpisce a caso cittadini fermi al capolinea del bus. Bloccato dalla folla. Ucciso un 19enne, 9 feriti di cui tre gravi. Forse squilibrato, non escluso il terrorismo (Messaggero p.11).

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