Commentario del 01.10.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra ancora in primo piano. Di Maio in trincea (Corriere). Il M5S rilancia la sfida al Colle. L'accusa: "Soffia sullo spread" (Stampa). Conte, Savona e Tria: il giallo delle 3 manovre (Fatto). Sfida Tria-Savona: spuntano due Def diversi (Giornale). Tasse, pensioni, cittadinanza e piano B. Il ministro per gli affari europei su A&F: "Ora la stabilità socio-politica". Intanto, la Ue processa il ministro Tria: un piano B per il deficit (Repubblica). Le mosse di Tria per rassicurare Europa e mercati: oggi il ministro all'Eurogruppo (Mattino, Messaggero). Timori a Wall Street sull'Italia: "Instabile come i mercati emergenti" (Stampa). Corriere analizza la crescita: una scommessa con 4 punti critici. Giornale all'attacco del reddito di cittadinanza: pensioni gratis al Sud.
In politica, Salvini alla vigilia della visita a Napoli parla al Mattino e annuncia: "Più agenti e fondi anti-stese". Ieri le manifestazioni della sinistra. L'appello della piazza al Pd: "Ora unità". Martina: "Abbiamo imparato la lezione" (Messaggero). La sinistra è tornata in piazza e il popolo Pd chiede: basta liti (Repubblica). "Governo di cialtroni, ora voltiamo pagina: tutti i leader uniti" (QN). Due piazze e due sinistre (Fatto). Libero attacca: la domenica delle salme.
Genova, il commissario Gemme in bilico, la Lega lo difende (Messaggero). Non solo ponte Morandi: sul Fatto il dossier su tutti gli allarmi ignorati.
Golf, Molinari sbaraglia gli Usa di Woods e regala al golf una vittoria storica (Stampa).C'è un'Europa che vince trascinata da un italiano (Repubblica). Molinari alla Stampa: "Trasmetto l'amore per l'Europa".
Caso Asia Argento. Lei si difende: "Bannett mi ha assalita, datemi X Factor" (Fatto). La Argento rivela "le bugie di quel ragazzo". Manuel Agnelli sta con lei: "Deve restare in tv" (Repubblica).
Pa: "il 110 non serve", norma per cancellare i meriti dei neolaureati (Messaggero).

ECONOMIA
Manovra, Di Maio in trincea (Corriere): il governo fa muro e il leader del M5S evoca il complotto dello spread da parte di opposizioni, media e burocrati. I grillini mettono nel mirino anche Mattarella, per il monito dei giorni scorsi: "Uomo di diritto, non economista" (Stampa p.2). "La tenuta dei conti riguarda tutti noi – dice Tajani alla Stampa (p.2) -. Il governo ascolti il richiamo del Quirinale". Ora l'Italia spaventa Wall Street: "Volatilità da mercato emergente" (Stampa p.5). Secondo Taino (L'Economia p.7) l'Italia ora è un problema per la Bce: mentre sullo sfondo c'è la fine del Qe, l'Italia va contro le indicazioni di Francoforte su deficit e assistenzialismo. Savona (A&F in prima e p.2-3): "Né il quadro né le misure della manovra appaiono così preoccupanti, se rischio esiste dipende da una mancata crescita che può essere aggravata da politiche deflazionistiche, imposte dal mito europeo di pareggio di bilancio. Dopo tanta fatica, in Italia siamo arrivati all'1,5% di crescita ma ora la previsione è per uno 0,9%: ora dobbiamo continuare a fare una politica deflattiva, pagando gli errori del passato, o applicare maggiore flessibilità? Nessun libro di politica economica dice che per costruire un bilancio bisogna partire da un parametro". Intanto, l'Europa processa Tria per le mancate garanzie sulla manovra gialloverde: faccia a faccia con Moscovici e Dombrovskis, che considerano poco realistiche le previsioni sulla crescita (Repubblica p.6). Ma il titolare del Mef si gioca la carta dello stop automatico alla spesa per tranquillizare l'Ue (Messaggero p.3). Salvini assicura: "Andiamo fino in fondo, Mattarella e i burocrati Ue stiano tranquilli" (su tutti). Cottarelli al Corriere (p.5): "Lo scontro con l'Ue avrebbe conseguenze negative sui mercati finanziari". Il governo giallo-verde alza i toni dello scontro, ma cresce la paura di dover rifare i conti (Messaggero p.2). Tra clausole, vincoli ed emendamenti, il governo sta già riscrivendo il Def (Libero p.6). Nonostante le tensioni sullo spread, Di Maio assicura che un aumento del differenziale non cambierà il Def, ma nel governo c'è chi pensa a un ritocco (Repubblica p.7). E Giorgetti apre a modifiche nel Def (Giornale p.5). Intanto, su crescita e investimenti, tre manovre diverse di Tria, Conte e Savona (Fatto p.2 e altri): premier e ministro dell'Economia più cauti sull'impatto positivo sul Pil. Il titolare del Mef punta sugli investimenti, mentre Di Maio vuole le misure a sostegno dei redditi bassi, e Savona crede che facendo un mix di provvedimenti si riuscirà a realizzare un nuovo miracolo economico (Stampa p.3). Giornale parla di "braccio di ferro" Tria-Savona. Ma le stime del governo scatenano i dubbi degli analisti (Messaggero p.3). Lars Feld a Repubblica (p.6) dice: "E' una sciocchezza ritenere che queste misure facciano salire il Pil al 3%". Fubini sul Corriere (p.3) analizza la leva della crescita per ridurre il debito: il Tesoro punta sull'accelerazione del Pil con la spesa pubblica. Però – spiega Fubini – servirà un exploit, ma mancano le premesse.  Elmar Brok (Ppe) al Corriere (p.5): "Ancora prima dell'Europa saranno i mercati a reagire. L'Italia mostri buon senso. La manovra non è una dichiarazione di guerra all'Ue ma un errore, ci si illude che spendendo di più si possa far scendere il debito, attraverso la crescita. I mercati reagiranno e renderanno più difficile la posizione italiana". Perchè lo spread deve farci paura: per A&F (p.9) pensare di contrastare la reazione dei mercati inducendo gli italiani a detenere quote maggiori di debito pubblico attraverso sconti fiscali è illusorio. La Borsa crolla, lo spread si impenna: ecco come difendere il portafoglio (Stampa p.16). Non vendere le azioni in perdita e portare i bond a scadenza; e chi ha coraggio può addirittura comprare.

POLITICA
Salvini, che domani sarà a Napoli per partecipare alla riunione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, parla al Mattino (in prima e p.2): "Più agenti e telecamere per battere la camorra". Il leader della Lega parla anche di legittima difesa: "L'obiettivo, che contiamo di raggiungere entro fine anno, è garantire al cittadino di potersi difendere da aggressioni violente in casa sua". E si concentra anche sul tema migrazioni: "Il calo degli sbarchi da 100 mila a 20mila ha ridotto molte problematiche nella gestione interna del fenomeno. Ma stiamo studiano con l'Anac il modo per tagliare i costi dell'immigrazione". Poi torna a parlare anche di manovra: "Pochi soldi al Sud? Spesso ci accusano del contrario: questa manovra è espressione di grande equilibrio, grazie a superamento della Fornero e reddito di cittadinanza. Abbiamo pensato a una manovra che ha per obiettivo la crescita, che offrirà opportunità di lavoro ai giovani".
Intanto, crescono i dubbi leghisti sul reddito di cittadinanza: boomerang per i 5S (Corriere p.8): Salvini evita di parlarne in pubblico. Polemica sulla misura voluta dal M5S. "Noi imprenditori scavalcati, serve lavoro non assistenza" dice al Giornale (p.2) Massimo Calearo Ciman (Confindustria). Per il Giornale (p.3) la "cittadinanza" M5S è un regalo al Sud: metà dei beneficiari del sussidio vive nel Mezzogiono, al Nord sono solo il 33%. Intanto, i grillini ci ripensano e si rimangiano il "reddito": al posto dei soldi per i poveri arrivano i "buoni". Da gennaio arrivano i nuovi "Jobs center": reddito in stile Grande Fratello (Stampa p.4). E il sottosegretario Siri al Corriere (p.8) dice: "Niente aiuti a chi sta sul divano, la misura deve essere indirizzata a chi si dà da fare per riuscire a ottenere un lavoro". La GdF sta mettendo a punto un piano di controllo per stanare i "furbetti del reddito" (Giornale e altri).
Il Pd si riscopre vivo in piazza. L'urlo dei manifestanti: "Unità" (Repubblica in apertura e p.2). Migliaia di persone in piazza ieri alla manifestazione dem. Il segretario Martina: "Capita la lezione, dateci una mano a ripartire contro una destra pericolosa". Il Pd riparte dal suo popolo: "Basta fuoco amico, serve unità" (Stampa p.7). Scongiurato il rischio flop. Repubblica (p.3) parla di "rivincita" di Martina: il segretario a tempo riunisci i big per un giorno senza liti. Fatto (p.3) parla di "unità" in piazza e veleni nel retropalco. Di diverso avviso il Messaggero (p.9), che parla invece di "armistizio dei big nel retropalco", ma manca chi sfiderà Zingaretti alle primarie e c'è la tentazione di rinviare il Congresso. Ieri, intanto, l'altra sinistra con l'Anpi in piazza a Milano contro il razzismo (Fatto p.3). Libero all'attacco: la domenica delle salme. Terrificante flop del corteo Pd.
Su Repubblica (p.4) la "mappa" di Diamanti sul gradimento dei leader: Mattarella il più popolare nell'Italia populista con il 65% dei consensi, ottenuti non solo nella base elettorale Pd, ma anche di Fi, Lega, e M5S.

ESTERI
Macedonia, referendum flop: Ue sempre più lontana (Stampa p. 10, Messaggero p. 11 Repubblica p. 14 e altri). La consultazione serviva per cambiare la denominazione in Repubblica del Nord, ma il voto non è comunque politicamente vincolante: nelle schede scrutinate netta vittoria dei nazionalisti che col 90% di "si" sul 36% dell'affluenza, allontanano l'ingresso del Paese nell'Unione europea. In bilico il premier Zaev: "Non mi dimetto".
May contro Boris al "festival della Brexit" (Corriere p. 12). Congresso dei Tory: la premier inglese propone un'Expo per celebrare la nazione e Johnson va all'attacco. L'ex ministro degli Esteri pare deciso a trasformare il congresso in una passerella trionfale da cui lanciare la sfida alla leadership del Paese. Divergenza tra i due anche sulla tassa del 3% per gli stranieri che comprano casa in Gb proposta dalla May e definita "da squilibrati" proprio da Johnson.

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