Commentario del 13.10.2018

IN PRIMA PAGINA
Alitalia pubblica, è scontro nel governo (Corriere, Messaggero). Di Maio con Ferrovie &Cdp (Fatto). Lo Stato è pronto a salvarla, in campo Fs, ma Tria si dissocia (QN).
Ancora in evidenzia la manovra: nuovo scontro. Fmi, Ue e Draghi contro il governo: l'Europa prepara il processo a Conte (Repubblica). Il premier punta sull'appoggio della Merkel (Messaggero). Tiro incrociato sulla manovra. La Bce: "il Patto va rispettato" (Sole). Intanto, sulla riforma delle pensioni il buco raddoppia (Stampa). Per la Verità l'Inps non è pronto a "quota 100": andrà in tilt. Dati Istat su economia in nero e attività illegali: valgono 210 mld (Sole).
La partita di Savona: sfida a Draghi (Giornale). La strategia del governo dimostra che non esiste strategia, tutte le strade di Salvini e Di Maio portano fuori dall'euro (Foglio). Sondaggio sul Corriere: in calo i nostalgici della lira, 6 italiani su 10 per l'euro.
Intanto, gli studenti in piazza attaccano il governo (Stampa e altri). E la prima protesta contro l'esecutivo (Repubblica).
In evidenza l'ergastolo a Bossetti per l'omicidio di Yara: "In quel Dna la verità" (Corriere e tutti). Ma restano i dubbi (Libero)
Caso Cucchi, altri 3 carabinieri sotto inchiesta per depistaggio (Corriere). Catena di comando e di omertà: tutti promossi (Fatto).

ECONOMIA
Fmi-Bce-Ue, triplo avvertimento all'Italia: "Non alzate il deficit, rispettate le regole" (Stampa in prima e p.2 e tutti). "Assaggi di Troika sull'Italia" polemizza il Fatto (p.7). L'Fmi parla di manovra che "non va nella giusta direzione", mentre Draghi avverte: "Dovete rispettare le regole". E arriva la replica di Tria: "E' quello che facciamo". Diplomazia al lavoro per evitare il siluro taglia rating per Roma: primi passi del governo sullo scacchiere internazionale per scongiurare il declassamento (Messaggero p.4). Ma Francia e Olanda guidano i critici in Ue, anche per questo ritarda la manovra (Repubblica p.6). L'ad di Bnp-Paribas, Bonnafè: "L'Europa mostri più solidarietà" (Sole p.4). Palazzo Chigi, Farnesina e Tesoro confidano soprattutto nell'alleanza con gli Usa. Da Trump a Wall Street, soccorso Usa al governo (Giornale p.4): con i gialloverdi in chiave anti-Ue, gli States promettono acquisti di Btp, ma in cambio chiedono come contropartite su Difesa ed export. Conte, intanto, cerca l'aiuto della Merkel: "Spiegherò ai leader la manovra" (Messaggero p.5). Primo faccia a faccia con la Cancelliera per il premier nel Consiglio Ue di mercoledì. Per Libero (p.4) la Merkel non spara sull'Italia perchè sa che dopo le europee dovrà scendere a patto con Salvini.
Manovra, Marro sul Corriere (p.5) evidenzia tutti i ripensamenti nel Def: rinvii per reddito di cittadinanza e pensioni, soglie diverse sul "condono". E' scontro Lega-M5S sul condono tombale per gli evasori (Repubblica p.6). I due moderatori Giorgetti e Buffagni al lavoro per tenere a bada le due forze di maggioranza, evitando scontri, ma sono impegnati anche nel fare pressione per una correzione della manovra che eviti un ulteriore irrigidimento dei mercati che metterebbe in difficoltà gli istituti con il rischio di dover ricorrere ad un "salva-banche" (Corriere p.6).
Altro tema caldo sono le pensioni. Caccia alle copertura per l'introduzione di "quota 100" (Sole p.4). Verità (in prima e p.6) evidenzia come l'Inps non sia pronto per l'introduzione di "quota 100" e sia destinato ad andare in tilt. "Pensioni a quota 100 su una montagna di debiti" Porro sul Giornale (p.4) sostiene che il "sistema" della riforma non reggerà. E la Stampa (p.3): con la riforma delle pensioni ci sono altri costi per 8 mld: ci sarà un buco perchè i contributi versati dai giovani non basteranno a pagare gli assegni di chi si ritirerà dal lavoro.
Mentre sul reddito di cittadinanza arriva l'attacco di Libero (p.3) che parla di "obolo di Stato" a mln di lavoratori in nero: con 780 euro ciascuno il provvedimento costerebbe a 70 mld. Sul Sole (p. 4) le stime Istat sull'economia sommersa: nel 2016 ha prodotto un valore di 210 miliardi, il 12,4% del prodotto interno lordo. È un po' meno rispetto al 2015 (12,6%) e al 2014 quando la percentuale arrivò al picco del 13,1% con 212,9 miliardi in valore assoluto. L'impiego di lavoro irregolare, pari a 78 miliardi: tre milioni e 701mila irregolari rispetto a più di 20 milioni di lavoratori in regola. Altre componenti, come gli affitti in nero, valgono circa 18 miliardi.
In prima sul Sole (e su tutti) l'avanzata dell'ingresso del Mef nel capitale Alitalia, accompagnata da Fs. Il piano di Di Maio incontra il distacco di Tria: "L'ultima parola spetta al Mef". La replica: "Il piano di rilancio di Alitalia è nel Contratto di governo". Intanto Di Maio continua a trattare con i soci esteri (in pole l'americana Delta), e ha  confermato ai sindacati che verrà creata una bad company.

POLITICA
Studenti in piazza, è il primo sciopero anti-governo (Repubblica p.13): a Torino in fiamme i manichini dei leader. Razioni diverse per Salvini e Di Maio. "Schifoso" è la reazione del leader leghista, mentre il numero uno del M5S è pronto ad ascoltare la protesta, e assicura: "Niente denunce". "Studenti come gli islamici: bruciano i nemici" attacca Libero (p.7). Con i roghi dei vicepremier, in fumo anche le ragioni (Corriere p.3). E Repubblica (p.13) segnala: bruciare effigi o libri in piazza non serve. Sulla Stampa (p.13), intanto, Saviano contro il governo: un'idra populista a due teste governa l'Italia, abbiamo bisogno del coraggio degli scrittori.
Asse tra Matteo e Luigi per arrivare indenni a giugno (Giornale p.8): sintonia tra i due leader almeno fino al voto di maggio, entro il quale ciascuno dei due cerca di piantare le proprie bandierine propagandistiche in tempo utile per farci campagna elettorale. Ma arrivano i primi segnali di inversione del trend dei sondaggi, come se la luna di miele del fronte populista al governo iniziasse ad offuscarsi.
Pd, Minniti in campo per le primarie: "Ma – avverte – non sarò il candidato di Renzi" (Repubblica p.10). L'ex ministro non scioglie però la riserva, anche se prepara la corsa. Minniti aspetta il ritiro di Zingaretti per correre (Fatto p.10). Ma il governatore del Lazio nel weekend presenta la sua candidatura e annuncia: "nessun passo indietro". L'altro candidato alle primarie dem è Francesco Boccia che a Libero (p.9) dice: "Più siamo meglio è. Ma ora è il momento di mettere sul tavolo le nostre idee, il Pd deve chiudere scusa agli elettori per quanto accaduto in questi anni".

ESTERI
La partita di Savona: sfida a Draghi (Giornale p.8). Il ministro tra bluff e rilanci, scommette che la Bce dovrà creare uno scudo per l'Italia, nonostante la fine nel 2018 del Qe. Retroscena di Fubini sul Corriere (p.9): il giallo delle dimissioni di Savona dal fondo speculativo Euklid: risulta ancora "attivo" nell'hedge fund di Londra di cui è socio ma dall'Antitrust nessuna segnalazione di conflitto di interessi. Intanto, di azzardo parla anche Capone sul Foglio (in prima e p.2): la strategia del governo dimostra che non esiste strategia, si minacciano mosse autolesionistiche nella speranza che Draghi "si inventi qualcosa" per fermare queste pulsioni, si spera nell'intervento di Cina o Usa e si invoca la chiamata alle armi dei risparmiatori italiani. Che sia una scelta voluta o no – scrive Capone – la via d'uscita a questo avvitamento politico ed economico è l'uscita dall'euro. Ma il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (in prima e p.10) evidenzia come siano in calo i nostalgici della lira: il 61% degli italiani vuole restare nell'euro, il 27% favorevole al ritorno alla Lira. Nel sondaggio anche la fiducia nella Ue: il 56% dà un voto negativo, il 34% positivo. Fuga di capitali dall'Italia: già spariti 75mld (Giornale prima e p.3, Sole prima e p. 2). Banchieri, private banker e gestori concordano:  gli italiani facoltosi stanno spostando o valutando di spostare i patrimoni oltreconfine perchè preoccupati dall'ipotesi Italexit.
La Baviera al voto e la Merkel non c'è (Messaggero p 12). I sondaggi prevedono l'ascesa dell'estrema destra e il boom dei Verdi: al comizio finale della Csu la cancelliera sparisce e i sondaggi dicono che il partito che ha sempre dominato nel Land, rischia di perdere la maggioranza assoluta. La conferma arriva dal reportage della Stampa (p. 14) a Rosenheim, dove l'ultradestra ha fatto il pieno di voti alle elezioni politiche e da dove la gente dice: "Andrà malissimo, stavolta sfonda l'Afd". Per i cristiano-sociali il ko deriverebbe dall'aver "perso contatto con la gente". Il Fatto (p. 16) paragona i bavaresi ai "lumbard", parla di un voto che turba la Merkel, ma anche l'Europa e poi sottolinea che in questo momento la quota degli indecisi è più della metà degli aventi diritto al voto (53%), un fattore che potrebbe ancora cambiare le carte in tavola. L'esito della Baviera comunque, rischia di stravolgere gli equilibri del Paese, mettere in crisi la Cancelliera e toccare gli assetti di Bruxelles (Giornale p.12).
Altre sanzioni a Mosca: la Ue ora accelera, mentre l'Italia frena e si defila (Stampa p.11). Sette Paesi preparano un testo contro i cyberattacchi, Roma si sfila: mercoledì Conte chiederà ai suoi colleghi di ridiscutere il pacchetto di misure economiche contro Mosca e di alleggerirlo, per dare ossigeno alle piccole e medie imprese.

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