Commentario del 23.10.2018

IN PRIMA PAGINA
Manovra, Ue pronta a bocciare l'Italia (MF). Scontato il no Ue, modifiche allo studio (Sole). DI Maio e Salvni: "Sarà guerra" (Repubblica). Il governo sfida l'Europa: la manovra non cambia. E spera nella sponda della Bce (Stampa). Tria scrive alla Ue: una manovra a fisarmonica anti-bocciatura. Conte chiama Juncker e Merkel (Corriere). Vertice Salvini-Di Maio-Conte: tensione sui tagli alla spesa se sale lo spread (Messaggero).
In politica in primo piano il balzo della Lega, anche il Trentino va al centrodestra (Corriere). Crollo Svp, M5S e Pd (Fatto). Exploit leghista in Trentino, sconfitta la sinistra divisa (Repubblica).
Su l'addio a Gilberto Benetton (MF), morto a 77 anni il fondatore del gruppo (Giornale): era la mente finanziaria della famiglia (Sole), lo stratega da cui germogliò un impero (Messaggero). Da miracolo dei maglioni al Ponte Morandi (Stampa).
Caso Cucchi, ufficiale indagato: "Gli htti li ha chiesti il generale" (Fatto).
Calcio, Berlusconi cambia subito mister, Brocchi va al timone del Monza (Giornale e altri).

ITALIA-ECONOMIA
Europa, tutti contro l'Italia: "Manovra bocciata, va riscritta" (Repubblica e tutti). Il governo sfida l'Europa e non cambia la rotta (Stampa p.2). "Noi fuori linea, ma è necessario" ha spiegato il ministro Tria in una lettera a Bruxelles (Corriere p.2 e tutti). Fatto (in prima e p.3) parla di "manovra a fisarmonica" per arginare lo stop Ue. "Fuori dalle regole per crescere" è la linea di Roma (Messaggero p.2). Ma l'Europa è irremovibile: "Dall'Italia una deviazione molto grave". Per la prima volta verrebbe respinta una manovra (Corriere p.3). Di Maio alla Verità (p.3): "Abbiamo messo in conto una possibile bocciatura. Chi sta oggi in Ue fa parte di Pse e Ppe, che in Italia sono rappresentati dalle opposizioni. Dovremo difendere la manovra in modo compatto. Avvieremo il dialogo, ma l'Ue sa che c'è un governo convinto delle sue ragioni che andrà avanti per la sua strada, che siamo convinti sia quella giusta. Abbiamo tassato banche e assicurazioni per dare qualcosa di più ai cittadini, come avevamo promesso". Il leader 5S smentisce voci di possibili patrimoniali "perchè sono illiberali e io non voglio un governo illiberale". Poi torna sulle voci di una Italexit che preoccupa i mercati: "Non c'è nel contratto e il M5S non voterà mai per uscire dall'euro, sono gli intellettuali di sinistra che diffondono questa leggenda metropolitana". Anche Conte nega le voci di un'uscita dell'Italia: il premier prova a fare argine e chiama Juncker e Merkel: tratteremo a oltranza (Corriere p.2 e altri). Conte va da Putin, Lega in pressing: "Chieda aiuto per i titoli di Stato" (Stampa p.5). Intanto, spunta l'ipotesi di una manovra di scorta: scommessa sul pil, ma se i conti non tornano scattano i tagli (Repubblica p.2). In caso di aumento dello spread saranno rimodulati reddito di cittadinanza e quota cento (Messaggero p.3). Ma le modifiche – per la Stampa (p.3) – potrebbero arrivare solo dopo le Europee, perchè Di Maio e Salvini sono convinti che cedere adesso potrebbe avere ripercussioni sulle urne. Il sottosegretario all'Economia Bitonci alla Stampa (p.5): "Il deficit al 2,4% non si tocca, la Ue rispetti la nostra autonomia. Se lo spread dovesse salire si può lavorare sui costi dei ministeri senza tagli lineari, ma rimodulando la spesa pubblica". Giornale (p.3) avverte: il Paese non cresce, Pil nel trimestre fermo allo 0,1%. Riforma Fornero e sussidi 5S a rischio. Libero (p.7): spariti i soldi per il reddito di cittadinanza.

ITALIA-POLITICA
Dopo le tensioni dei giorni scorsi, ieri sera la cena "per ritrovarsi" tra il premier e i due vice (Corriere p.5). Messaggero (p.6) evidenzia le tensioni tra i due vicepremier che mettono in soffitta il contratto, con il premier al lavoro per la mediazione. Di Maio alla Verità (p.3): "Tra me, Salvini e Conte il rapporto resta saldo e non è venuta meno la fiducia e il governo andrà avanti 5 anni. Questo governo – prosegue il vicepremier – è l'ultimo argine per difendere i diritti sociali dei cittadini". Poi il leader 5S torna sul caso del condono e sulla polemica con Salvini: "L'accordo politico per escludere il condono c'era. Non ha aiutato il fatto che Conte, io e Salvini fossimo in posti diversi. Io non ho mai detto che la colpa fosse della Lega, ma in quei giorni sembrava che loro volessero quel condono penale, cosa che poi Salvini ha smentito". Il Fatto (in prima e p.2) evidenzia lo stop alle "manette" per gli evasori: sparito l'aumento delle pene che doveva entrare nel decreto sul condono. "Intoppi giuridici" dicono i 5S, che assicurano: "Arriverà in Aula". Ma nessuno ne parla più.
Governo diviso – secondo il Fatto (p.4) – anche sul tema delle autonomia: la Lega ha fretta ed evidenzia come sia uno dei punti del contratto, ma il M5S frena temendo guai per i conti. Ma tra i cinquestelle c'è chi punta sulle autonomie per risolvere il problema del Nord lontano (Fatto p.5).
La Lega trionfa a Bolzano e Trento. Ma la Svp non crolla (Stampa p.5). La provincia trentina va a Fugatti con il 46,7%, Carroccio al 27%, il Pd fermo al 13,5%. Balzo della Lega in Trentino, i grillini scendono al 7% (Messaggero p.7). Tanti sconfitti, vince solo la Lega, ma non sfonda (Fatto p.6). Il Trentino cambia volto (Corriere p.12): Carroccio decisivo per la governabilità in Alto Adige, dove la tradizionale alleanza Swp-Pd non ha più la maggioranza. Swp pronta ad allearsi con il Carroccio in Alto Adige e a Roma (Repubblica p.4). In Alto Adige l'exploit dell'ex 5S Kollensperger, che con la sua lista è la seconda forza: "Verrà giù tutto anche qui" (Corriere p.13). "Il mio 15% una lezione per i 5S – dice Koellensperger a Repubblica (p.4) -. Il Sudtirolo diffida di loro". Libero (p.2) evidenzia il tracollo del Pd. E il Corriere (p.12) parla di harakiri del centrosinistra. Repubblica (p.6): faide trentine e resa Pd: "Qui neanche Batman vinceva".
Mentre il Giornale (p.9) evidenzia la vittoria del centrodestra unito a Trento, Libero (p.3) segnala la fine di Fi, sepolta dalla montagna verde: nemmeno Berlusconi basta più. Forza Italia è all'1% ed è quasi scomparsa, non ha portato effetti l'impegno in campagna di Berlusconi.
Il Carroccio è – secondo Libero (p.5) – il nuovo partito del popolo: votato da tutti senza distinzioni di classi sociali, perchè le sue idee favoriscono i cittadini. Il ministro leghista Fontana al Corriere (p.5): "Il centrodestra non è più quello del '94, quella fase si è conclusa il 4 marzo: ora la trazione è leghista. Ma certamente di spazio per fare qualcosa di buone c'è eccome. Le elezioni in Trentino e Alto Adige dimostrano che il sentire delle persone è cambiato, e le Europee saranno uno spartiacque importante: se l'alleanza sovranista vincesse, cambierebbero i trattati. In primavera una convention dei partiti sovranisti per lanciare la candidatura di Salvini alla Commissione Ue". In vista del voto europeo, l'eurodeputato 5S Valli alla Stampa (p.7): "Di Maio vuole fondare una formazione di centro nel futuro Parlamento Ue, ma se falliamo andiamo con Salvini e Le Pen".

ESTERI
Testate nucleari, l'Europa contro Trump (Corriere p.14, Stampa p. 10 e altri). La prima giornata a Mosca di John Bolton, consigliere di Trump per la sicurezza nazionale, è servita alle parti per scoprire le carte. Oggi Bolton vedrà Putin a conclusione della visita giunta dopo l'annuncio del presidente americano di voler uscire dal trattato che ha eliminato i missili a medio raggio con base terrestre. I russi hanno risposto che, nel caso, prenderanno "adeguate" contromisure. Ma hanno aggiunto di essere pronti a rispondere alle preoccupazioni americane sul rispetto del trattato Inf. Il contenzioso, però, sembra di difficile soluzione, viste le posizioni dei contendenti. Già con Obama gli Usa accusarono Mosca di aver schierato vicino a Volgograd e forse anche nella Russia centrale un missile non ammesso dall'accordo, il 9M729. A corredo del servizio del Corriere, l'intervista a Dmitrij Suslov, stratega del Cremlino: "Missili Usa in Polonia? La Russia lo giudicherà come un atto di guerra". Secondo Suslov "dietro la mossa americana, c'è la volontà di contenere la Cina, non vincolata dall'accordo". Repubblica (p.14) parla di "Guerra fredda tripolare" sottolineando come a fine ottobre la Nato darà il via in Norvegia al "Trident Juncture 2018" definita dal segretario generale dell'alleanza Stoltemberg "la più grande esercitazione in molti anni": 45mila truppe di 29 paesi, 150 aerei, 60 navi, 10mila veicoli, e servirà a simulare la "risposta collettiva della Nato nel caso di un attacco armato a una nazione alleata": uno scenario, questo, che fino a pochi mesi fa sembrava fantamilitare ma che ora, con l'emergere di una nuova Guerra fredda – non più bipolare, ma "tripolare" (grazie alla Cina) – non sembra più così irrealistico.
Italia-Francia, tensioni al confine di Claviere (Giornale p.10). Salvini tiene il punto e sembra aver convinto Parigi a discutere di migranti. "L'aria è cambiata – dice il vicepremier – A differenza del Pd, noi difendiamo il territorio". Il Viminale aggiorna i numeri: "Da gennaio già restituiti oltre 23mila". Dalla Francia Il neo ministro francese dell'Interno, Christophe Castaner, ha parlato di "accordi" per la riconsegna dei clandestini, ma Parigi aveva ammesso che qualcosa non era funzionato. Castaner sembra pronto a "discutere prossimamente con gli omologhi europei compreso Salvini" di migranti e respingimenti. Secondo il ministro dell'Interno francese "non ci può essere soluzione senza cooperazione".

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