Commentario dell'11.10.18

IN PRIMA PAGINA
Allarme rating per la manovra (Corriere). Fitch: "Manovra rischiosa, rating italiano in bilico". Ma il governo va avanti (QN). Richiamo anche da Mattarella: "Basta sfide all'Europa" (Stampa). In manovra i conti non tornano (Stampa). Rischio rinvio per le pensioni (Repubblica). Appello dal governo alle partecipate: investite e assumete (Messaggero, QN). Il Giornale: l'oro alla Patria. Tassi dei Bot raddoppiati, ma Jp Morgan rassicura: nessun crollo. Continueremo a comprare Btp (Sole). Intanto sul fisco si va verso cartelle scontate fino a mille euro (Sole).
Autostrade di nuovo in prima pagina: per l'ad Castellucci chiesti 10 anni per la strage di Avellino (Sole e tutti). Da Cantone allarme sul decreto Genova: pericolo di infiltrazioni mafiose (Sole, Repubblica).
Su Corriere e tutti il monito del Papa: abortire è come affittare un sicario (Corriere). Libero: caro Francesco, contro l'aborto servono anticoncezionali.
In cronaca, bomba d'acqua in Sardegna, cede la strada (Corriere). In Liguria scuole chiuse.
Calcio, l'Italia non sa più vincere: solo un pari con l'Ucraina. E domenica c'è la Polonia (Corriere). Insigne: la Nazionale non è il Napoli (Messaggero)

ITALIA-ECONOMIA
Tria difende il Def: "Avanti", nonostante il no dell'Ufficio Bilancio (Sole p.6). Anche Moody's e Fitch bocciano il Def (MF p.3). Dopo Moody's anche Fitch preannuncia la bocciatura del rating italiano, con una nota diffusa in serata in cui parla di "rischi considerevoli, specie dopo il 2019" (Sole p.2). Ma la prossima revisione in programma è nel primo trimestre dell'anno prossimo. Anche la bocciatura Ue appare più vicina (Sole p.6). Al contrario, per il segretario del Tesoro Usa Mnuchin "al momento né l'Italia né la Brexit sono fonti di una significativa preoccupazione".
Ieri Ftse Mib a –1,7%, spread sotto quota 300 e i bancari in recupero (MF). Ma per i Bot, all'asta di ieri, rendimenti più che raddoppiati. Nel 2019 ci costeranno 25 miliardi in più (Messaggero). Su QN l'appello di Salvini: "Non vogliamo chiedere l'oro per la patria ma è possibile pensare a nuove emissioni di titoli facendo pagare meno tasse a chi investe nel proprio Paese". Oggi l'asta dei BTp a medio termine (Sole p.2). Jp Morgan resta fedele. Sul Sole (p.2) parla Nick Gartside (Jp Morgan Asset management): "I fondamentali dell'Italia restano buoni, nonostante l'incertezza politica. Per noi l'impennata dello spread rappresenta un'opportunità di investimento. L'incertezza politica è adeguatamente remunerata, per questo alcuni nostri fondi stanno aumentando l'esposizione in Btp".
"Rischiamo anche sotto 400" dice invece Quadrio Curzio a QN. "Se i mercati decidono di vendere i titoli italiani diventa difficile opporre resistenza. La Bce non può intervenire perché i suoi acquisti sono programmati". Ma il sottosegretario Siri (Lega), intervistato dal Messaggero, rassicura: "Le tensioni di questi giorni non vanno sottovalutate, l'importante è non farsi suggestionare. L'Italia è un Paese forte, basta pensare a risparmio dei cittadini. Le agenzie di rating prendano in considerazione il quadro complessivo, non solo il settore pubblico". E nega "patrimoniale e oro alla patria. Piuttosto i Cir sono un'opportunità in più".
Intanto in seno al governo su pensioni e flat tax sale la tensione (Sole p.3 e 6). Sulle pensioni si ragiona sempre su quota 100 e sullo stop all'età della pensione di vecchiaia a 67 anni (Messaggero). Dal 2021 non sarebbero previsti adeguamenti ma questo avrebbe conseguenze rilevantissime sulla sostenibilità del sistema pensionistico. Scordamaglia (Federalimentare) alla Verità: "E' il momento di rivedere la Fornero. Le opzioni assimilabili a quota 100 sono interessanti e da valutare. Non esiste solo il tema della stabilità dei conti ma anche quello della produttività.le uscite anticipate dal mondo del lavoro per talune categorie sono più che mai ossigeno per le aziende. Non ci sono i dirigente: fare uscire figure produttive consentirà un ricambio generazionale".
Ieri è stato anche il giorno della convocazione a Palazzo Chigi dei big delle partecipate pubbliche. Conte: "Investiranno fino a 20 miliardi di euro nei prossimi cinque anni" (Messaggero). In realtà per il momento solo le non quotate si sarebbero impegnate in questo senso. Per le altre l'impegno è stato generico anche perché i piani sono già comunicati al mercato e per modificarli bisognerà presentare gli aggiornamenti agli investitori. Patto anche sulla "Fornero". Di Maio ha annunciato che le aziende sono pronte ad assumere un giovane per ogni nuovo pensionato. Palazzo Chigi offre in cambio modifiche al codice degli appalti, un decreto semplificazione e la riforma della Pa.

ITALIA-POLITICA
Da Mattarella nuovo avviso al governo: basta attacchi alla Ue (Stampa in apertura e tutti). Il presidente preoccupato per la riforma della Fornero e gli attacchi di Di Maio contro Bankitalia: istituzione da rispettare. Sul Corriere la risposta di Bankitalia al vice premier: "Abbiamo criticato anche altri governi. Basta rileggere i nostri commenti alle manovre dei precedenti governi. Continua e continerà ad essere così oggi e domani". Intanto il Parlamento si prepara a votare l'istituzione della nuova commissione di inchiesta sul sistema bancario, che si annuncia ben più combattiva di quella messa su dal governo Gentiloni. Resterà in carica due anni e mezzo: probabile che via Nazionale torni di nuovo sul banco degli imputati. Borghi al Corriere: "Penso che Bankitalia dovrebbe fare autocritica per i gravi errori commessi, tipo aver consentito il disastro di Mps". Il presidente della Commissione Bilancio si è visto confermare dalla Cassazione una multa da 15.500 euro inflittagli da Bankitalia nel 2014 quando era nel cda di Banca Arner: "Multano me per un credo andato a buon fine mentre dormivano sulle banche che fallivano. E' stato il mio benvenuto in politica". Penati (Qauestio) al Sole (p.20): "L'Italia può solo perdere nello scontro con Ue e mercati. La tattica potrebbe essere anche giusta ma il momento è sbagliato, ora che le relazioni geopolitiche stanno passando da una dinamica multilaterale a una logica bilaterale. Quando si è in due c'è sempre uno che perde". Al contrario, Fitoussi, in un'intervista a Avvenire, difende il governo: "Lasciamolo lavorare, è giusto rilanciare la domanda privata". Ma con Salvini e Le Pen c'è il rischio di svolte illiberali: "Sono leader politici dai tratti illiberali, che non considerano la libertà individuale come un fatto naturale. Questo è un pericolo reale, non solo in Italia e in Francia ma anche in Germania, Austria, Ungheria e Polonia".
Servizi e 007, niente intesa: saltano le nomine (Sole p. 24). L'appuntamento di ieri al Cisr, aveva tutta l'aria di essere decisivo, ma si è invece risolto invece in un nulla di fatto per contrasti e scarsa volontà di chiudere sui nomi: con ogni probabilità i nuovi direttori di Aise e Dis si faranno dopo la conferenza di Palermo sulla Libia del 12 e 13 novembre. Infuriato Salvini, che avrebbe voluto sostituire Pansa e Manenti sin dall'insediamento del nuovo governo.
"L'Italia è nel caos, dal governo soltanto slogan e incompetenza" dice al Corriere l'ex ministro Calenda. "Serve un fronte dalla sinistra ai liberali. Il Pd vada alle Europee con Gentiloni leader". Ma nel Pd è battaglia. Zingaretti contro Renzi: "Il Pd con lui ha perso, stop al partito dei capi" (Repubblica p.11).
Su Repubblica, il grazie del direttore Calabresi ai lettori per il sostegno al giornale dopo gli attacchi di Di Maio e un nuovo affondo contro il premier Conte per la sua carriera accademica. A ogni concorso in cui è stato promosso c'era sempre il docente amico Furgiuele.

ESTERI
Libia, il generale Haftar sfida l'Italia: sequestrati due pescherecci siciliani (Stampa). La Farnesina sta monitorando la situazione in stretto contatto con l'ambasciata a Tripoli. Tensione in vista della conferenza di Palermo: girano voci che Haftar non parteciperebbe.
Per il Fatto il vero caos sulla Libia è a Roma, dove si discute su ambasciatore e Servizi.
Sul Messaggero la missione del premier Conte in Eritrea ed Etiopia, una regione strategica per lo sviluppo dei commerci e per la gestione dei flussi migratori. Mature le condizioni per il rilancio dell'Italia e delle nostre imprese nel Corno d'Africa dopo l'avvento del nuovo premier, Abiy Ahmed, che ha liberato dissidenti e web annunciando le privatizzazioni a partire da telecomunicazioni e trasporti. Modesto per il momento il numero di imprese italiane in Eritrea ma in futuro le cose potrebbero cambiare. Solo sul turismo l'Etiopia promette una crescita del 20% l'anno.

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