Commentario del 19.10.18

IN PRIMA PAGINA
Manovra, ultimatum della Ue (Sole): sui conti una deviazione senza precedenti (Fatto). La lettera di Moscovici a Tria va schizzare lo spread (Verità): tonfo della Borsa, banche in affanno (QN). E tra 160 ore arriverà il verdetto di S&P's. Imprese deluse: "Manovra elettorale, questa non è la strada per crescere" l'affondo di Assolombarda (Sole, QN). Cottarelli, sulla Stampa, parla di ritorno al passato, Fornero, sul Foglio, di manovra contro il popolo.
Alta tensione anche sul fronte interno. Sul condono scandalo governo a rischio (Repubblica). Di Maio: serve chiarire. Conte: domani un cdm. Salvini: ho altri impegni (Sole). E Conte sbotta: il capo sono io (Corriere). "Se così mi dimetto" (Messaggero). Salvini al Messaggero: "Non c'è la crisi all'orizzonte ma M5S non crei problemi al premier". Giorgetti a Repubblica: "Basta vedere complotti, così non si va lontano". Siri al Corriere: "Di Maio forse era distratto" (Corriere).
Caso Cucchi, su Repubblica e Fatto l'attacco di Ilaria all'Arma: "Da Nistri niente scuse. Vuole punire i carabinieri che hanno parlato".
In cronaca. A Milano diossina fuori norma dopo il rogo dei rifiuti (Sole). I tecnici: niente pericoli. Ma rimane l'allarme (Corriere). A Genova 50 scatoloni e due ore di tempo agli sfollati per portar via i ricordi di una vita (Stampa, QN). Sull'A24 stop ai Tir (Giornale). Toninelli al Messaggero: "Evitiamo un'altra Genova". Su Repubblica parla il ministro Costa: "Pronto il decreto Salvamare: via posate, piatti e cannucce di plastica".

ITALIA-ECONOMIA
"Deviazione senza precedenti": la Ue richiama l'Italia, anche Draghi in allarme (Sole): "Mettere in discussione le regole può comportare un prezzo alto per tutti". Dall'Austria alla Francia tutti contro l'Italia: basta flessibilità, rispettate le regole (QN). E fra 160 ore arriverà il verdetto di S&P's sul rating del debito: criticabile e discutibile quanto si vuole, scrive Italia Oggi, ma comunque tale da condizionare gli acquirenti dei titoli di Stato italiani, Bce compresa. MF (p.2): vicini alla tempesta perfetta. Per il Corriere ora la sfiducia dei mercati è alimentata dalle divisioni in seno al governo. Non escluso che lo spread possa arrivare a 400 punti, e questo rinfocola i timori del contagio. Tria insiste: i conti non sono a rischio, il debito scenderà (Sole). E annuncia: "Il fondo sovrano cinese investirà da noi, c'è l'accordo" (Fatto). Per il Corriere il ministro cerca di guadagnare tempo e tenta di rinviare il giudizio finale sulla manovra a primavera. Conte stizzito: "La situazione precipita?Mi sembra eccessivo. Replicheremo lunedì" (QN). Mattarella in campo: dialogo per evitare un'infrazione (Sole p.3). Intanto lo spread balza a 328 punti, record da aprile 2013. Decennale al 3,7% (Sole p.3). Oltre al BTp sotto pressione anche Piazza Affari che perde un altro 1,9% e scende a 19 mila punti. Male soprattutto i titoli bancari e cementieri. Rimbalzano invece Recordati, Tim e le azioni del lusso.
Cottarelli: la manovra è un ritorno al passato (Stampa). La Fornero, in un intervento sul Foglio, parla di "Manovra contro il popolo": scommette sulla crescita, ma le principali misure vanno in direzione opposta.  (Foglio). Anche gli industriali del Nord picchiano il governo (Libero): "La manovra non è credibile" dice Carlo Bonomi di Assolombarda (Libero, Giornale). "Il governo del cambiamento non ha prodotto una manovra di cambiamento. Cerca un dividendo elettorale, non la crescita", dice Bonomi. "Assolombarda non fa opposizione, noi tifiamo per l'Italia – precisa – Abbiamo una missione: metterci a disposizione per la crescita del Paese. Servono però gli strumenti.Non bastano 5 mld di investimenti pubblici annunciati a far salire il Pil. Destiniamo invece i 10 mld del reddito di cittadinanza alla ricerca per l'industria e la manifattura. E destiniamo i miliardi per i prepensionamenti negli Its e nelle università professionalizzanti".
Intanto nel governo continua lo scontro sul merito delle misure. "La trattativa sul testo non ha funzionato", dice il sottosegretario all'Economia Villarosa (M5S) al Sole: "I capitali all'estero non possono essere condonati, il tema era andare incontro a chi ha slo una piccola quantità di imposte evase e svuotare il "magazzino" di 814 miliardi di crediti, di cui 500 inesigibili". Villarosa conferma comunque il Fondo per i risparmiatori da 1,5 mln nel triennio, "e puntiamo quasi a raddoppiare". Ma si va verso la rinuncia alla stretta sulla deducibilità degli interessi passivi delle banche. "Nessun regalo è stato fatto agli evasori", si difende il sottosegretario all'Economia Garavaglia (Lega): "Le norme sulla non punibilità sono un falso problema. Se non le scrivi il contribuente non aderirà mai". E comunque "il testo del decreto fiscale che è andato in cdm è quello che aveva Castelli già da venerdì". Sul Corriere parla il sottosegretario leghista Siri: "Non c'è nessun maxi condono per gli evasori e comunque tutto è discutibile. Più che incomprensione può essere distrazione".
Sul Fatto il mistero dei 45 miliardi di debito senza spiegazione: secondo l'Osservatorio della Cattolica guidato da Cottarelli nel testo di aggiornamento del Def ci sono 45 mld di debito pubblico aggiuntivo in tre anni (in aggiunta a quelli determinati dal deficit) che nessuno sa da cosa siano causati. Si tratta del cosiddetto "aggiustamento stock flussi", una questione contabile ma di grande rilevanza. Sul Sole (p.7) il focus sul reddito di cittadinanza: esteso anche ai proprietari di seconda casa (fino a un valore massimo di 30 mila euro).

ITALIA-POLITICA
Scontri e accuse tra Lega e M5S (Corriere). Muro contro muro sul condono, tenuta del governo a rischio (Sole). "Serve chiarire" chiede Di Maio.  Conte annuncia un consiglio dei Ministri per domani, ma i leghisti sono pronti a disertare. Salvini: "Ho altri impegni" (Sole). Il premier: "Se è così, mi dimetto" (Messaggero). Ma da Palazzo Chigi smentiscono: nessuna minaccia di lasciare (Corriere). Salvini frena: "Se serve che io ci sia, ci sarò – dice al Messaggero -. Non c'è la crisi all'orizzonte, ma M5S non crei problemi al premier. Quello che viene stabilito in Cdm per me vale, se per altri le decisioni si possono ribaltare sono problemi loro". "Salvini umilia Di Maio ma non rompe" titola la Stampa, che intervista il segretario del Carroccio: "Il governo durerà 5 anni, di sicuro fino alle Europee". Poi torna sul dl fiscale: "Il testo è quello scritto. In Consiglio io c'ero, Di Maio pure, Conte ce lo ha letto e l'abbiamo firmato. No ai giochetti. Se c'è chi crede alle teorie dei complotti io non sono tra questi". Poi il titolare del Viminale rilancia: "Di Maio non voterà il decreto fiscale? Anche io ho avuto dubbi su alcuni provvedimenti. E non tutti gli elettori della Lega sono felici per il reddito di cittadinanza. Ma è nei patti e siamo tutti sulla stessa barca". Per Verderami (Corriere) l'obiettivo di Salvini è andare avanti almeno fino alle Europee per poter rivendicare il futuro commissario italiano a Bruxelles, anche perchè non sarebbe scontato ottenere elezioni anticipate in caso di rottura. Ma, dopo gli scontri sul condono, il prossimo scoglio sarà il reddito di cittadinanza, che i leghisti potrebbero non votare se esteso anche agli immigrati.
Il sottosegretario Giorgetti a Repubblica: "Per i 5S è mia la 'manina' che avrebbe cambiato il testo? E no. Io ho seguito i lavori fino all'approvazione dell'art.6, la norma contestata è nell'art.9. Non c'ero e non so chi abbia redatto il verbale. Difficile chiarire con chi va in tv a dire cose del genere. I 5S non hanno avvertito neppure il premier, che si è ritrovato a Bruxelles mentre era sputtanato a casa dai suoi. Così – aggiunge - il governo non va avanti molto". Il sottosegretario al Mit Siri al Corriere: "Paese e governo devono essere uniti per poter essere forti di fronte agli interlocutori internazionali. Non cerchiamo un pretesto per strappare. Pronti a discutere su tutto, ma il dl fiscale è frutto di una concertazione in un incontro in cui Di Maio era presente".
Nello scontro sul condono, ora il M5S accusa un burocrate: la Castelli punta il dito contro il capo dell'ufficio legislativo della Finanze (Stampa). A chiedere di alzare i toni nel M5S sarebbe stata una telefonata di Grillo, che ha chiesto la linea dura per placare la base e non rovinare la kermesse "Italia a 5 Stelle" che si apre domani al Circo Massimo (Messaggero). E' caos nel Movimento, con Fico che tenta l'affondo e Di Maio che prova a frenare (Corriere). "Il solo fatto di parlare di manina fa capire che il governo non sia affatto un luogo di collegialità – dice a Repubblica la leader Cgil, Camusso -. Sembra che ciascuno curi il proprio pezzo di programma". Berlusconi avverte: "Siamo alle comiche, l'alleanza di governo è innaturale e presto cadrà" (Giornale).

ESTERI
Gli Usa disertano il forum di Riad: 72 ore per indagare su Khashoggi (Corriere). Trump, in un colloquio col New York Times, ammette la morte del giornalista: "E' una brutta cosa, le conseguenze dovrebbero essere severe". Ma la posizione americana resta fluida. In ogni caso la delegazione Usa diserterà il forum economico-finanziario di Riad. Da Washington 72 ore di tempo alle autorità saudite per completare le indagini.
La Ue dà più tempo a Londra (MF e altri): prende quota l'ipotesi di estendere la transizione post-Brexit oltre la fine di dicembre 2020 per dare più tempo a Regno Unito e Unione Europea per negoziare i termini della futura relazione commerciale. Juncker: "Non è la migliore delle idee ma ci darà margine per preparare meglio la futura relazione". L'obiettivo è attenuare le tensioni sul tema della frontiera con l'Irlanda. Ma la premier May resta debole sul piano interno e le aziende cominciano a soffrire l'incertezza.

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