Commentario del 8.10.18

IN PRIMA PAGINA
Conti pubblici sul filo del rasoio (Italia Oggi). Manovra alla prova dei mercati. Di Maio: "Vogliono far cadere il governo" (Messaggero). Di Maio contro i giornali: "Ci remano contro" (QN). Repubblica: noi continueremo a raccontare la verità. Alta tensione anche con la Germania per il trasferimento dei migranti. Salvini: chiuderò gli aeroporti (Repubblica). Frenata di Berlino (Corriere, Messaggero). Weber (Ppe) al Corriere: "Sì alla vostra linea dura. Ma basta liti tra Paesi". Molteni (Lega) al Messaggero: "Con noi nessun accordo. Niente trasferimenti di massa". Ma per il sondaggio della Stampa è il lavoro la priorità degli italiani:migranti in fondo alla classifica. Sulla Stampa il piano di Salvini per le Europee: un candidato dei populisti per guidare l'Unione. Tajani: "Salvini si fermi prima che sia tardi" (Giornale).
Dall'estero. Il Brasile guarda a destra (Stampa). Bolsonaro al ballottaggio con il progressista Haddad. L'ex militare dell'ultradestra sfiora la vittoria (Corriere). In Bosnia i nazionalisti antieuropei cantano "Vittoria" (Messaggero). Anche la Lettonia euroscettica: il falco Dombrovskis perde in casa (Messaggero, QN)
Genova, a tenere tutto fermo è il rebus delle gare (Corriere). Sul Fatto i movimenti di Toto, Anas e Gavio (che finanziò Toti). Per gli sfollati risarcimenti da centomila euro a famiglia (Stampa).
In cronaca il dramma di Taranto: gli tolgono la patria potestà e lui lancia la figlia di 6 anni dal balcone (Messaggero e altri). In primo piano su QN la marea nera nel Tirreno per lo schianto tra due navi al nord della Corsica.
Formula 1, Hamilton ipoteca il quinto mondiale. Ferrari, una stagione gettata via (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Manovra alla prova mercati (Messaggero): la lettera con il no di Bruxelles alla manovra italiana è arrivata venerdì sera a mercati chiusi. Attesa per la riapertura delle Borse, con lo spread che venerdì a Piazza Affari è arrivato a quota 283. Di Maio: "Media e Ue vogliono farci cadere. Ma i mercati vogliono molto più bene all'Italia di quanto non ne voglia l'Europa" dice in campagna elettorale in Basilicata. Europa che dopo le elezioni "non ci sarà più" minaccia il vice premier. Per il governo "l'equilibrio dei conti è importante ma non sono importanti i numerini: il governo sarà sempre al fianco degli italiani". Ma per il Messaggero in realtà i grillini sono rimasti soli a difendere la manovra: il primo ad essere convinto che va cambiata è Giorgetti, mentre Conte si è praticamente eclissato e come lui Tria. Si aspetta di capire le reazione della Borsa. Domani a Palazzo Chigi dovrebbe tenersi un nuovo vertice, per definire le misure annunciate e trovare un'intensa sulle coperture. La Lega spinge per offirre maggiori rassicurazioni ai mercati e a Bruxelles per evitare che le partite Iva subiscano un salasso per finanziare riforme assistenziali. "La politica usa lo spread come una clava" dice Sapelli alla Verità. "Il debito conta, ma anche la stabilità dei governi e il nostro è fra i pochi non traballanti". Ma al governo l'economista suggerisce: "Meno attacchi contro l'Ue: prima realizzate le cose, poi ditele".
Sindacati e industriali delusi dalla manovra (Repubblica). Boccia (Confindustria): "Se faccio una manovra con la scusa di incrementare il deficit, senza investimenti né effetti sull'economia reale il problema  non è l'Europa ma siamo noi". Camusso (Cgil): "Il Def non mi piace, ci pare contraddittorio: si fonda su un gigantesco condono e su una idea di flat tax solo per le partite Iva. E' un colpo ai più deboli". La ministra Lezzi al Corriere: "In Europa vogliono l'austerity. Serviva un cambio di rotta. Non vogliamo sfasciare nulla, vogliamo sostenere la crescita". Quanto al reddito di cittadinanza "piacerà ovunque, non è assistenzialismo ma un sostegno mentre si aiuta a reintrodurre nel mondo del lavoro chi ha avuto difficoltà".
I giornali tornano sulle singole misure previste in manovra. Sul Corriere e tutti il boomerang della pace fiscale: la rottamazione delle cartelle non aumenta il gettito 2019. Lo ammette la relazione tecnica del Def, che stima anzi saldi leggermente negativi nel 2019, col fisco che ci rimetterà 90 milioni. Poi gli incassi torneranno a salire ma solo da 2022 diventeranno massicci, fino a dare n saldo positivo per 10 mld.
Paletti su "quota 100": per chi sceglie di andare in pensione prima proibito fare un nuovo lavoro. Ancora aperta la discussione sulle misure: sul 62 anni e 38 di contributi non c'è ancora accordo tra Lega e M5S.
Sul Messaggero i "paletti" sul reddito di cittadinanza: per chi vive con i genitori il "sussidio" si allontana. I giovani che non studiano 3 non lavorano verso l'esclusione dall'aiuto. Il diritto resta legato alla situazione economica complessiva della famiglia. 

ITALIA-POLITICA
Il lavoro preoccupa molto più degli sbarchi: a dirlo è un sondaggio Community  Media Research – Intesa San Paolo riportato dalla Stampa (in prima e p.5). Per il 38,1% degli italiani la priorità è l'occupazione, tema molto sentito soprattutto tra gli under 35 (41,5%) e al Sud (57,8%). Tra gli altri temi che preoccupano gli italiani, al secondo posto c'è l'inquinamento (15%), poi viabilità (10,9%) e costo della vita (10,9%). A seguire qualità dei servizi socio-sanitari (10,1%), mentre solo per il 5,9% degli italiani è prioritaria l'emergenza immigrazione e per il 4,8% la criminalità.
Suona l'allarme in Fi per gli "strani segnali" di un possibile asse Lega-M5S (Giornale p.2). Fi e FdI in allerta, decisivi il Bilancio e le Regionali 2020, ma c'è chi teme che il laboratorio di un'alleanza Lega-M5S a livello locale possa essere la Toscana. L'altolà di Tajani a Salvini: "Si fermi prima che sia tardi" (Giornale p.3). E la Gelmini al QN (p.8) aggiunge: "Salvini è solo il leader della Lega, da quando ha fatto il patto con il M5S, accettando che noi fossimo esclusi, è solo leader del suo partito. Berlusconi ha sempre rispettato gli alleati, mentre Salvini si è accomodato al governo infischiandosene di cosa pensassero gli alleati". Corriere (p.11() parla di  ultima chiamata di Fi per il Carroccio: "La Lega rispetti il centrodestra" (Corriere p.11)
Francesco Boccia al Corriere (p.11) annuncia la sua candidatura per la guida del Pd: "Corro da segretario. Basta Pd dei selfie, la nostra generazione ha una gravissima responsabilità, la rottamazione ha fallito clamorosamente. Bisogna ripartire dai mercati rionali, il Sud è la priorità assoluta". Poi sul rapporto con il M5S, dice: "Non è uno scandalo dialogare su alcune misure. Dobbiamo avere l'umiltà di invitare molti elettori che si sentivano traditi a tornare a casa. Per le europee con Fi non può esserci nessun dialogo. Zingaretti? E' un alleato per la ricostruzione del partito, non un avversario".
Ultimo schiaffo a Grillo: Casaleggio si intesta anche il simbolo del Movimento (Giornale p.8). "Simbolo dell'associazione dato in uso gratuito all'Associazione Rousseau": è l'atto ufficiale che sancisce la rottura tra l'ex leader e i nuovi capi 5S. "Uso già concesso in passato per vendere i gadget" precisano dal Movimento, ma per il Giornale Grillo è stato estromesso da tutto e gli è stato concesso solo un ruolo secondario nell'evento del 20 ottobre "Italia 5 Stelle".

ESTERI
Italia-Germania, scontro sui rimpatri. I tedeschi accelerano sui rientri, ma Salvini di fronte al possibile arrivo di un volo charter con a bordo gli stranieri, minaccia: "Se qualcuno pensa di scaricare decine di immigrati con voli non autorizzati, sappia che non ci sarà nessun aeroporto disponibile". E Berlino frena (Messaggero e Corriere in apertura). Uno dei voli era fissato per giovedì, ma ora la Germania assicura che nessun aereo partirà nei prossimi giorni. Sfiorato l'incidente diplomatico. Da inizio anno sono stati rispediti in media 25 "dublinanti" al mese attraverso voli di linea. Il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, al Messaggero (p.3): "Fanno campagna elettorale. E' sbagliato far passare l'idea di trasferimenti di massa: si tratta dell'applicazione di Dublino e gli accordi sono chiari. Se vogliono rimandarcene più di 50 al mese, a Berlino devono firmare un accordo che apra alla cooperazione nell'accoglienza". Italia e Germania cercano da tempo un accordo, l'obiettivo di Roma è il saldo zero: "scambiare" con la Germania lo stesso numero di "dublinanti" e profughi redistribuiti. "Sulla redistribuzione Italia sempre più isolata" dice un dossier di Repubblica (p.5). Ma il blocco imposto all'aereo in arrivo dalla Germania mette a rischio la trattativa sui rimpatri a Tunisi (Corriere p.3). La questione dei "secondary movement" sarà dibattuta al G6 di Lione (Messaggero p.2), ma il governo italiano non spera in nuovi accordi ed è convinto che resterà tutto così fino alle elezioni Europee (Corriere p.2).
Il leader del Ppe Weber al Corriere (p.5): "Sull'immigrazione il governo italiano segue la linea dura perchè negli anni non c'è stato sostegno dall'Ue. Mi piace il comportamento del governo, ma bisogna trovare soluzioni. Il problema è l'egoismo nazionale". L'ex ministro francese Jack Lang a Repubblica (p.15): "Francia e Ue sono colpevoli di non aver aiutato l'Italia sull'immigrazione. Ma questo governo avvelena l'Italia e non durerà perchè gli italiani sono accoglienti, solidali. Non sono guerrafondai".
 Verso il voto europeo, fronte sovranista a caccia di una candidato: si guarda a Germania e Svezia (Stampa p.3). In pole il leader dell'ultra destra scandinava Akesson, mentre Salvini vuole provare a convincere Orban a lasciare il Ppe. Il leader dei popolari europei Weber al Corriere: "L'Ue e il nostro modo di lavorare insieme sono oggetto di una sfida dall'interno. Gli estremisti vogliono distruggere questa idea, e da fuori Trump, Putin e Xi Jimping vogliono un'Europa debole. Le elezioni di maggio sono un passaggio storico: noi europei dobbiamo decidere se vogliamo continuare a lavorare insieme".

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