Commentario del 07.10.2018

IN PRIMA PAGINA
In primo piano ancora le anticipazioni del Def e lo scontro con la Ue. Sul Corriere parla il ministro Di Maio: "Ue, si cambia. Andiamo avanti con quota 2,4% o gli squali ci azzannano". Nel Def, condono da 11 mld: nella bozza della manovra fiscale è prevista la rottamazione delle cartelle (Fatto). Repubblica parla di "beffa fiscale": tasse più alte per 3,2 mln di partite iva. Sul Messaggero, il piano per le pensioni anticipate: divieto di lavoro per chi lascia a 62 anni (Messaggero).
Sondaggio di Noto sul QN: il Def divide gli italiani, uno su due teme per i propri risparmi. Intanto, il Fatto si concentra su Lega e legittima difesa: tanti tweet per nulla, solo due processi l'anno (Fatto). Su tutti il caso Riace: in 5 mila sfilano per il sindaco, "Liberate Mimmo" (Stampa e altri).
Genova: il ministro Toninelli intervistati dalla Stampa annuncia: "Nel decreto mettiamo i risarcimenti per gli sfollati del ponte".
Scontro Italia-Germania sui migranti: la Merkel vuole rispedire 40 mila persone in Italia (Giornale).
Dagli esteri, in primo piano la vittoria di Trump: dal Senato un ok sofferto a Kavanaugh alla Corte Suprema (Messaggero). Brasile, oggi le urne: senza Lula la sinistra tenta di arginare l'ultradestra (Stampa).

ITALIA-ECONOMIA
Lega-5S, una manovra per scardinare la Ue (Repubblica p.2). Il governo fa quadrato sul Def e Di Maio, intervistato dal Corriere (in prima e p.3), ribadisce: "Il deficit resta al 2,4%. Sapevamo che questa manovra non sarebbe piaciuta, ma tra sei mesi quest'Europa sarà finita: ci sarà un terremoto contro l'austerity in tutta l'Ue e faremo nuove regole il giorno dopo le elezioni". Il vicepremier rilancia: "Nessun passo indietro: se andiamo in Parlamento con l'idea di cambiare il 2,4% di deficit, gli squali sentono l'odore del sangue e ci azzannano. La nostra manovra vale 40 mld, supera la Fornero, dà il reddito di cittadinanza e abbassa le tasse alle imprese. Non è populismo, è un governo che mantiene le promesse. Non è vero che i soldi non ci sono". Poi Di Maio torna all'attacco sui mercati: "Da quando questo governo si è insediato lo spread si è sempre mosso tra 250 e 300. Il problema è il governo in quanto tale: se andassimo a casa i mercati si calmerebbero, ma bisogna chiedere agli italiani se lo vorrebbero". Il leader 5S parla anche di reddito di cittadinanza: "E' una delle più grandi misure per i giovani, i pensionati e tutti colo che sono sotto la soglia di povertà". Per Fubini (Corriere p.2) gli investitori stranieri temono l'uscita dell'Italia dall'euro e si buttano sui cds, come una sorta di "assicurazione": Tria era il garante, ma pesa il suo indebolimento. Di Maio al Corriere smentisce l'esistenza di un piano B: "L'appartenenza all'Ue non è in discussione così come non lo è l'uscita dall'euro". "La Lega guarda ai mercati": Messaggero (p.3) racconta di un colloquio Giorgetti-Draghi. Lega pronto a intervenire sulle misure alla Camera nel caso lo spread continuasse a salire. L'avvertimento dell'esperto Spreafico al Giornale (p.2): "Il caos mercati stanga i deboli".
Su tutti i quotidiani l'analisi delle misure nel Def. La pace fiscale diventa un super-condono da 11 mld: rottamazione delle cartelle, gli evasori dovranno pagare l'intera tassa non versata, ma senza more né multe (Fatto in prima e p.3). "Un condono lungo un quarto di secolo. Interessi a un decimo dell'ultima sanatoria" titola la Stampa (p.2): saranno presi in considerazione i debiti in riscossione a partire dal 200. Sconto del 50% sul dovuto per chi ha vinto in primo grado, nella misura anche più tempo a disposizione per rottamare cartelle e multe, da aprile fino al 2024 (Corriere p.4). La Stampa (p.3) definisce quella del perdono fiscale una politica "per sedurre i cittadini".  E il Giornale (p.5) riporta uno studio della Cgia che evidenzia come la lotta all'evasione sia ferma: soltanto il 5% dei sindaci la favorisce. Repubblica (in prima e p.3) si concentra sul fisco gialloverde e parla di "beffa" per 3,2 mld di partite Iva: tasse alle imprese e meno detrazioni alle famiglie. Non cala il prelievo su chi fattura più di 65 mila euro. Messaggero (in prima e p.4) si concentra sulla riforma delle pensioni, che prevede il divieto di lavoro per chi lascia in anticipo: la misura per chi esce a 62 anni ha lo scopo di favorire l'assunzione dei giovani, mentre non ci sono paletti per chi prosegue fino a 66 anni e 7 mesi. Su Avvenire (p.11) parla la leader Cisl Furlan: "Def debolissimo, servono subito risposte da Conte su contratti per il pubblico impiego, scuola, innovazione e ricerca. Sulle infrastrutture vedo un perenne dibattito sterile: Tav, Tap e Terzo Valico sono opere che vanno fatte. E subito. Il reddito di cittadinanza? La risposta alla povertà è una priorità, ma non mi piace un Paese dove il lavoro diventa per pochi e il sussidio per molti".

ITALIA-POLITICA
Il Def divide gli italiani: uno su due teme per i propri risparmi (QN in prima e p.4). Secondo il sondaggio di Noto i favorevoli al Def calano dal 41 al 40%, i contrari passano invece dal 37 al 39%. Il 69% degli italiani teme una reazione dell'Europa contro l'Italia, il 74% quella dei mercati. Preoccupati per i propri risparmi il 46% degli italiani, mentre il 34% si dice tranquillo. Tra i leader, stabile il consenso su Salvini (51%), in salita al 47% (+2%) Di Maio, mentre cala la fiducia in Tria, che passa dal 44 al 35%. Il titolare del Mef è al centro di voci che lo vedrebbero in uscita dal governo. "Nessun rimpasto nell'esecutivo" dice Di Maio al Corriere (p.3), smentendo rumors circa un piano del M5S per portare Di Battista agli Esteri e Savona al posto di Tria, con uscita di Toninelli e Grillo. "Chiesi a Di Battista di fare il ministro, ma stava partendo e non volle – dice il vicepremier -. Nè da parte mia, né da parte sua c'è la volontà di sostituire alcun ministro".
Attacco di Juncker che definisce "sconci" i due vicepremier italiani e parla di "situazione difficile per l'Italia" (Corriere p.2). Ma il governo fa quadrato sul Def e Salvini scommette sulla vittoria sovranista alle prossime europee: "Tra sei mesi burocrati licenziati dagli elettori". Di Maio al Corriere (p.2): "Tra sei mesi quest'Europa sarà finita: ci sarà un terremoto contro l'austerity in tutta l'Ue e faremo nuove regole il giorno dopo le elezioni. Presidente e commissari Ue sono in campagna elettorale e rappresentano partiti in difficoltà, si sono messi in testa di fare l'asse anti-populista con Pd e Fi. Ma gli italiani non li seguono". Ma per il Giornale (p.4) Salvini è preoccupato per i conti e resta nelle retrovie: avrebbe preferito meno deficit, così glissa sull'argomento e si concentra sull'immigrazione. Per la Stampa (p.3), in Europa la Lega lascia indietro il M5S: insieme a Le Pen e agli altri populisti, il Carroccio punta a sconvolgere l'assetto piazzando un suo commissario. Invece la strategia dei 5S non è chiara: non ci sono ancora le alleanze e si registra un calo nei sondaggi.
Su Libero (p.3) parla la sondaggista Ghisleri: "La Lega cresce rispetto al M5S: è una questione di promesse e realizzazione. Salvini ha puntato la propria campagna elettorale su immigrati e sicurezza e poi si è impegnato a fermare gli sbarchi. Ora tocca a Cinquestelle portare a casa i risultati sul reddito di cittadinanza. Salvini poi ha il vantaggio di essere più conosciuto, di muoversi costantemente in mezzo alla gente e di avere un partito che punta tutto su di lui".
L'appello di Tajani a Salvini: "Fai cadere questo governo" (Corriere p.9). L'ipotesi di alleanza Lega-M5S a livello locale preoccupa Forza Italia. Giornale (p.7) riporta il sondaggio Ipsos che conferma come il centrodestra unito sarebbe al 44%: Fi, Lega e FdI non avrebbero rivali.  E l'azzurra Bernini al Corriere (p.9) dice: "Il patto del centrodestra ha ancora senso, sbaglia chi pensa si possa rompere il filo di una collaborazione che dura da tanti anni".
L'europarlamentare Pd Gualtieri a Repubblica (p.2) avverte: "Salvini e Di Maio rischiano di portarci a una nuova stagione di austerità". Nel Pd, la mossa di Gentiloni contro i populisti: "Serve un fronte da Macron a Tsipras" (Messaggero p.9). Alleanza tra sigle cattoliche e Ong: Gentiloni battezza Demos, i civici targati Sant'Egidio lanciano la sfida nazionale (Repubblica, Corriere).
Genova, In primo piano sulla Stampa (in prima e p.5) l'intervista al ministro Toninelli: "Troveremo nel Def più risorse per cittadini, imprese, autotrasportatori e porto. Stiamo ragionando se aumentare la dotazione del fondo complessivo per i porti. E vogliamo aggiungere stanziamenti per nuove case agli sfollati. Autostrade – assicura il titolare del Mit – risarcirà fino all'ultimo centesimo gli incredibili danni che ha arrecato. Tutto ciò che lo Stato anticipa verrà rimborsato da Autostrade".

ESTERI
Scontro Viminale-Germania sui migranti: la Merkel rispedire 40 mila migranti in Italia (Giornale in prima e p.8). Pronto il piano di Berlino per i ricollocamenti, ma è scontro con il ministero dell'Interno italiano, che dice: "Mai firmato nulla". Primo volo charter dalla Germania per riportare 40 migranti a Roma (Corriere p.6): attesi giovedì a Fiumicino, ma è giallo sull'accordo. Berlino accelera il rientro di chi è sbarcato in Italia: secondo il trattato di Dublino è il nostro Paese a dover valutare la domanda di asilo.
Brasile oggi al voto: la sinistra senza Lula tenta l'argine all'ultradestra (Stampa p.8 e altri). Favorito Bolsonaro, i progressisti, divisi, sperano nel ballottaggio. La vittoria si Bolsonero al primo turno è l'incubo di mezzo Brasile (Fatto p.17).
Usa, un mese al voto di Midterm, un "referendu," su Trump (Stampa p.9 e altri). Clima infuocato in America per le elezioni del rinnovo del Congresso. "Voto decisivo per il futuro" dice il numero uno della Casa Bianca. Ottimismo tra i democratici: "Possiamo vincere, il popolo di Obama adesso è tornato". Ma i repubblicani spingono sulla crescita dell'economia: "Gli americani votano con il portafoglio". Intanto, la vittoria di Trump sul caso del magistrato Kavanaugh: il Senato dà l'ok alla sua nomina alla Corte Suprema (Messaggero in prima e p.13). Con lui la Corte svolta a destra: ora a rischio le leggi su aborto e nozze gay.

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