Commentario del 14.10.18

IN PRIMA PAGINA
Draghi pompiere tra Italia e Ue (Verità). Ai vertici Ue chiede di abbassare i toni (QN), al governo di cercare un compromesso (Giornale). "Sulla manovra intesa possibile" (Sole). Tra Lega e 5Stelle il duello è su Fisco e conti (Corriere). Domani nuovo  vertice, Tria assediato. Salvini al Messaggero: "Tria rispetti il contratto". Ministro all'angolo anche sul salvataggio di Alitalia. Sul Sole la lettera delle Fs a Tria: per muoverci serve il via libera del Mef.
Su tutti i giornali anticipazioni di manovra, pensioni e fisco. Su Repubblica il taglio in arrivo sulle pensioni d'oro, da 3.500 euro in su: Di Maio punta ad incassare un miliardo. Sul Giornale come funzionerà la pace fiscale. Sul Tempo la salva-negozianti in arrivo: taglio alle tasse a chi affitta botteghe.
Politica, nel Pd qualcosa si muove (Repubblica). Zingaretti: cambiare strada. Renzi: Minniti autorevole (Corriere). Sul Giornale choc centrodestra: la Lega pensa ad altro. Giorgetti apre a un soggetto sovranista. FI: voglio sfasciare tutto. Contro la Lega bombe carta in Veneto (Libero, Avvenire): ma non si indigna nessuno, accusa la Verità.
In primo piano su tutti l'addio al modello Riace. Salvini: via gli stranieri (Stampa, Repubblica). Il Viminale: "Trasferire gli immigrati da Riace". Il sindaco: "Così finisce il nostro sogno" (Corriere).
In primo piano anche il caso Cucchi. "Pronti alle scuse ma difendo l'Arma" dice il comandante Nistri al Corriere e ad altri quotidiani. Sul Fatto le rivelazioni di un carabiniere:  "Depistaggio ordinato dall'alto".
In cronaca: sul Corriere parla la compagna di Astori, il capitano della Fiorentina morto a 31 anni: "Io, Davide e nostra figlia. Così trovo la forza". Sul Messaggero il ritorno di uno Schumacher in Formula 3: Mick campione d'Europa nel nome di papà.

ITALIA-ECONOMIA
Draghi ottimista sulla manovra: "Alla fine un compromesso si troverà" (Sole in apertura e tutti). Dal meeting del Fmi il richiamo del governatore della Bce: "Non solo l'Italia ha deviato dalle regole. Adesso abbassare i toni" (Messaggero). "Una manovra espansiva in un Paese ad alto debito diventa complicata se qualcuno comincia a mettere in questione l'euro", ha detto però Draghi. Ma nessun "contagio" nell'eurozona: "Quello che sta succedendo in Italia è una questione che interessa solo l'Italia". Il commissario Ue Moscovici verrà a Roma in settimana, mentre l'Ufficio parlamentare di Bilancio non validerà l'aggiornamento del Def, ritenendo la stima di crescita eccessiva.
Sul fronte interno, tra Lega e Cinque Stelle continua il dello su Fisco e conti (Corriere). Domani vertice tra gli alleati prima del consiglio dei Ministri. Tria, sempre più assediato, cerca la sponda della Lega: "Di teorie astruse ne ho sentite abbastanza", lo sfogo riferito dal Corriere. E il Carroccio è con lui. . Ma Salvini, in un'intervista al Messaggero, lo gela: "Il ministro stia ai patti. Su Alitalia sono assolutamente d'accordo con Di Maio e con l'ingresso del Tesoro nella compagnia. Non possiamo far comprare Alitalia dal primo straniero che passa. Nel contratto c'è scritto che ci impegniamo per il rilancio di Alitalia. La linea è tracciata e Tria è persona duttile e capace. Non vedo grandi ostacoli". Quanto alla manovra Salvini ricorda "i limiti messi al reddito di cittadinanza" e l'impegno per superare la "Fornero": "Inutile discutere di questo, sono stato eletto per smontare questa legge ingiusta e lo farò". Ma con il M5S è braccio di ferro anche sui tempi del varo della manovra. Cinque Stelle e Conte premono per portare la legge di Bilancio al consiglio dei ministri di domani, Salvini frena: "Abbiamo tempo fino a sabato per chiudere: speriamo di non avere altre sorprese da altri uffici e geni dell'economia".  Sulla Verità la mossa di Intesa: torna banca di sistema e fa la seconda gamba della manovra. Il riferimento è alle dichiarazioni del presidente Gros-Pietro, in missione a Bali col ministro Tria: "Intesa mette a disposizione 150 miliardi nel triennio dedicate alle imprese e destinate agli investimenti". Per la Verità questo vuol dire "riempire di liquidità le promesse della manovra di Salvini e Di Maio.
Ma tra alleati lo scontro continua su fisco e conti. I Cinque Stelle propongono la pace fiscale solo per le mini cartelle, la Lega chiede limiti più alti e un'aliquota unica al 25%. Siri al Corriere: "Le resistenze dei 5Stelle? Un equivoco. Non stiamo facendo un favore agli evasori ma dando una mano a chi non la fa a pagare. Un'ipotesi di compromesso potrebbe essere un'aliquota unica al 25%. Ma il tetto deve essere di un milione in dieci anni di cumulo".
Sul Messaggero parla Guido Guidasi, sottosegretario ai Rapporti col Parlamento: "In arrivo un fondo per le aziende che assumeranno neo laureati a tempo indeterminato non paghino il cuneo fiscale per tre anni". In manovra sconti anche per gli Under 35 con partita Iva. Sul Sole l'ipotesi mini-Ires: il taglio dell'aliquota dal 24 al 15% scatterà solo se la spesa in assunzioni e beni strumentali sarà aggiuntiva rispetto ai costi sostenuti nel 2018. Su Repubblica l'intervento del governo sulle pensioni d'oro: il taglio arriverà per decreto, nel collegato alla manovra che dovrebbe essere approvato domani. Per aumentare l'incasso si ipotizza una soglia più bassa: da 3.500 euro in su. Di Maio: "Ci prendiamo un miliardo".
In apertura sul Tempo la salva-negozianti in arrivo: in manovra si fa strada l'ipotesi di una cedolare secca sul reddito delle locazioni dei negozi. Tasse giù a chi affitta i locali agli esercenti. La misura sarà leggera perché applicata solo ai nuovi contratti ma sarà una boccata d'ossigeno per il commercio e il ritorno sul mercato di 700 mila immobili.

ITALIA-POLITICA
Governo, si va verso un rimpasto: oltre al possibile addio di Tria, in bilico anche Toninelli, Bonisoli e Trenta. Messaggero (p.2) riprende il possibile scenario che si potrebbe aprire a gennaio con le dimissioni di Tria a seguito dello scontro con Di Maio. Il titolare del Mef non sarà domani al vertice per la manovra né al Cdm che varerà il decreto fiscale, ma dal ministero smentiscono le voci di dimissioni imminenti, ma resta aperta l'ipotesi addio dopo la manovra. Savona, titolare degli Affari europei, parla già da responsabile dell'Economia, ma su di lui ci sono il "No" di Mattarella e la perplessità dei 5 Stelle, per questo per il Mef circolano i nomi del professor Piga, del viceministro leghista Garavaglia e dell'economista vicino a Di Maio, Roventini. Ma, in caso di rimpasto di governo, anche Toninelli, Bonisoli e Trenta potrebbero essere sostituiti.
Nel Pd qualcosa si muove, parte la corsa di Zingaretti (Repubblica in apertura, Corriere e tutti). Il governatore del Lazio vuole andare oltre il renzismo: "Non vogliamo continuare sulla strada che ci ha portato a fallire". Militanti e big del partito sul palco. Format usurato per una Leopolda in tono minore: scrive il Fatto (in prima e p.8). Nei capannelli il tema dominante è la scelta di Minniti, che tra oggi e domani scioglierà la riserva sulla sua corsa per la segreteria. Oggi sul palco Gentiloni, per Repubblica (p.3) l'ex premier starebbe lavorando per convincere Minniti a evitare il duello con Zingaretti. Renzi parla al Corriere (p.11): "Minniti è autorevole, se si candiderà sarà contro Salvini, non contro altri dem. Zingaretti ha finalmente smentito ogni accordo con i 5S. Le cose vanno sempre meglio, ma basta con le guerre interne. Dobbiamo fare opposizione, stavolta sono preoccupato perchè il governo ci porterà a schiantare contro un muro". Nel mirino di Renzi le intenzioni dell'esecutivo sull'economia: "Il 2,4% di deficit è un azzardo, ma non una sciagura. I problemi sono due: i messaggi discordanti dati ai mercati e la mancata spinta sulla crescita". Quindi Renzi dice: "Con Padoan offriremo una legge di Bilancio radicalmente alternativa, ma useremo la loro cornice macroeconomica. Con la nostra idea si dimezza lo spread e si abbassano le tasse".
Polemica la Verità (p.13) sul congresso dem: il Pd cerca leader e si presentano tutti. Sfida Zingaretti-Minniti, ma da Martina a Orfini, fino a Franceschini e Coralli, tutti coltivano ambizioni e correnti. All'Espresso (p.34-35) parla Giuseppe Sala: "Non voto nessuno, mi fa incazzare il continuo dibattito tra correnti e leaderini. Darò il mio appoggio al segretario eletto a patto che si cancelli la norma che identifica il segretario con il candidato premier".
Centrodestra, frattura choc: la Lega pensa ad altro (Giornale in apertura e p.2-3, Verità p.9). Ieri Giorgetti alla convention di FdI a Milano ha detto: "Viviamo una frattura storica, chi dovrà interpretare questo cambiamento sarà un soggetto populista e sovranista". Giorgetti ha sottolineato come gli alleati di centrodestra sappiano quale sia il dna comune, ma devono "prendere atto che ora sul campo c'è Salvini". E Forza Italia teme lo strappo: "Vogliono sfasciare tutto" (Corriere e altri).
La Lega ora punta all'en plein al Nord: Trentino pronto a salire sul Carroccio (Messaggero p.3). Tour di Salvini in vista delle elezioni di domenica prossima (su tutti). Alla vigilia dell'arrivo del leader, attentato a un circolo leghista ad Ala, in provincia di Trento (su tutti).

ESTERI
Oggi il voto in Baviera. I tedeschi venuti da Est spingono la Baviera verso l'estrema destra (Stampa). "Troppi stranieri venuti dell'est, la nostra Baviera non esiste più" gli umori della gente. Modello Csu in crisi. Favoriti AfD e Verdi. Sul Messaggero parla il deputato dei Verdi Dieter Janecek: "La gente è stanca dei vecchi partiti, noi Verdi siamo la vera risposta alla protesta e abbiamo tenuto la barra sul populismo". Il voto di Monaco riguarda tutti, scrive la Stampa. Sul Messaggero la tentazione della Merkel: un'intesa con i populisti europei, ovvero con i "sorprendenti Verdi" della "stupefacente" Katharina Schulze, 33 anni, leader ambientalista che reclama insieme a diritti civili e energia pulita più risorse e mezzi per le unità d'elite della Polizia. L'eventuale successo verde sarebbe l'alternativa all'istanza anti-establishment dell'Afd.
Dal Brasile Bolsonaro promette: "Se divento presidente, l'Italia riavrà Cesare Battisti" (Stampa). Il candidato favorito vuole smontare l'azione di Lula: "Se vinco il terrorista sarà estradato immediatamente". In politica estera Bolsonaro ha riaffermato la sua vicinanza con gli Usa di Donald Trump, con Israele e il suo impegno nel mantenere buoni rapporti con la Ue.

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