Commentario del 15.10.18

IN PRIMA PAGINA
Il governo cerca 2 miliardi (Corriere) ma sulla manovra manca l'accordo (Repubblica). Lega contraria ai tagli sulle pensioni d'oro. Sul reddito di cittadinanza è scontro Nord-Sud (Stampa). Sulle pensioni alte stop alle rivalutazioni (Messaggero). Quota 100 sarà con penalty (Italia Oggi). Bitonci: "Le agevolazioni fiscali per ora non si toccano" (Verità). Garavaglia: "Portare l'Ires al 15 per cento punta a far crescere l'Italia" (Sole). Boccia (Pd): "Un errore eliminare gli incentivi a chi investe in azienda" (Sole).
Spazio anche alla politica. Nel Pd Zingaretti si schiera: più sinistra contro i partiti dell'odio (Stampa). Minniti pronto a candidarsi ma marcando l'autonomia da Renzi (Messaggero, Repubblica). L'ex segretario un passo fuori dal Pd (Fatto). Tensione anche tra Berlusconi e Salvini: la Lega ci ringrazi se è al potere. Forza Italia si ribella: "Mai sudditi di Di Maio" (Giornale).
Tra cronaca e politica il caso Riace. I migranti via soltanto se lo vorranno (Corriere, Stampa). "Di qui non ce ne andiamo" (Repubblica). Ma l'ispezione partì nel 2016 con dem e Alfano (Fatto). Fontana: "E' stato sconfitto il pensiero unico pro-clandestini" (Verità)
Genova, due mesi dopo. Su Repubblica tutti i silenzi di Autostrade: raffica di "non so" dei vertici agli ispettori del ministero.
Dall'Europa. Colpo a Merkel (Corriere): in Baviera exploit dei Verdi, crollano Csu e Spd. La Ue trema (Messaggero). La Baviera si innamora dei verdi (Stampa). Schulze: "Per le donne voglio ministeri non rose" (Stampa).
Paolo VI e Oscar Romero sono santi. Sul Messaggero la svolta di Bergoglio: "La Chiesa lasci le ricchezze". Nations League, Mancini sorride: l'Italia batte la Polonia nel recupero (Messaggero). Monza, il ritorno di Berlusconi. "Il mio sogno? Il derby con il Milan" (Stampa). La difesa d'oro di Cr7: già spesi 870 mila euro per gli avvocati (Mattino)

ITALIA-ECONOMIA
Manovra, caccia alle risorse che mancano: sul Corriere le tensioni al vertice notturno a Palazzo Chigi. Salvini e Di Maio disertano, Tria sempre più isolato (Repubblica). I conti non tornano e resta l'ipotesi di una bocciatura della manovra da parte di Commissione Europea e agenzie di rating. Per il Corriere nelle tabelle per la manovra da 27 miliardi che comprende 15 tra maggiori entrate e tagli di spesa mancavano 2 mld. Per recuperarli si ragiona sull'ipotesi di far slittare reddito e pensione di cittadinanza ad aprile. Lega e M5S ancora distanti su fisco e pensioni: lo scontro è sul livello delle pensioni d'oro da tagliare (sopra o sotto i 4.500 euro) e sul tetto del condono (1 milione o 100 mila euro). La Lega frena i 5 Stelle sulle pensioni d'oro: "Così colpite il Nord" (Repubblica). Ma Di Maio insiste: incasso da 1 miliardo, e questo significa tagli anche sotto ai 3mila euro oppure blocco delle rivalutazioni. Tensioni anche sulla pace fiscale: la mediazione potrebbe essere sui 200 mila euro e l'aliquota da pagare il 25% (Corriere). Di Maio va in tv dalla D'Urso e rassicura: "Lunedì approviamo la manovra, i soldi ci sono". Conte va alla scuola politica della Lega e "rimodula" il reddito di cittadinanza: "Sarà geografico" (Corriere). Ma poi Di Maio chiarisce: "Al Nord andrà il 47%" (Stampa) ma si potrà dire no al lavoro lontano da casa (Messaggero). Sulla Stampa le altre misure in manovra: il piano semplificazioni, a partire dal Codice degli appalti, i fondi per i contratti della sanità (284 milioni) mentre 500 milioni verranno destinati a un piano straordinario di assunzioni di poliziotti, magistrati e personale amministrativo. Ma per il Messaggero c'è il rischio che Conte si presenti mercoledì a Bruxelles a mano vuote, con la legge di Bilancio ancora incompleta. Nel governo cresce il timore per le reazioni dei mercati. Bitonci alla Verità: "Moscovici e Juncker vogliono spingere lo spread per farci saltare. Hanno paura che possano funzionare esperimenti di autogoverno nazionale". Il sottosegretario all'Economia rassicura invece sulle agevolazioni fiscali: "Non ci saranno tagli. La manovra non sarà coperta abbattendo detrazioni e sconti. A quelli penseremo nel 2020, con la flat tax per le famiglie. Le maggiori entrate? Da rottamazione e spese dei ministeri". Sull'Economia (p.6) l'ex governatore della Bce Trichet ricorda la crisi del 2011 e dice: "La situazione è molto diversa da allora, nessun dubbio che Roma resterà nell'euro". Ma "il debito italiano resta molto elevato e gli investitori esteri non sono del tutto convinti che i loro soldi siano al sicuro. Nessuno è disposto a prestare soldi se non crede che sarà ripagato". Sul Sole intervista al vice ministro Garavaglia: "Nessuna disparità tra partite Iva e lavoro dipendente: si lavora alla flat tax per tutti. Dal 2020 saranno coinvolti tutti i lavoratori anche quelli dipendenti, con un forte taglio dell'Irpef attraverso la flat tax". Garavaglia difende anche la scelta di rinunciare all'Ace e all'Iri: "La scelta di ridurre l'Ires di 9 punti, dal 24 al 15% è strategics. D'ora in poi le imprese sanno che in italia si pagheranno meno tasse e così miriamo ad attrarre investimenti esteri. E poi è una misura permanente, che permette alle aziende di programmare a medio e lungo termine". Ma Boccia (Pd) è critico: "Leviamo l'Irap non l'incentivo a chi reinveste nell'azienda" dice al Sole. Il rischio è che "ci sarà un aumento delle partite Iva fasulle e la precarietà si estenderà anche ai quadri".
Discussione ancora aperta anche sulla revisione della "Fornero". "Sulle pensioni lotteremo per ottenere il massimo" dice al Corriere il sottosegretario Durigon (Lega). "Quota 100 sarà strutturale, e sarà solo il primo passo. Appena possibile realizzeremo quota 41, riducendo a 41 anni di contributi il requisito per la pensione anticipata". In ogni caso quota 100 "partirà con qualche mese di ritardo, l'Inps ha bisogno di tempo per organizzarsi".

POLITICA
Verso le primarie Pd. Zingaretti chiude la sua kermesse a Roma e dice: "Mai con il M5S" (Messaggero p.11). "Voglio disarticolare i grillini" ha spiegato il governatore del Lazio, lanciando la sfida di un Pd più a sinistra: "Il popolo si solleverà contro i partiti dell'odio" (Stampa p.10). Zingaretti ha l'appoggio di Gentiloni, che si fa garante per cambiare la rotta, ma senza sfasciare il Pd (Repubblica p.11). Ma per il Fatto (in prima e p.5) Zingaretti e l'ex premier spingono Renzi fuori dal partito. La nuova leadership in campo per scongiurare la candidatura di Renzi alle primarie. E l'ex segretario è pronto a lanciare alla Leopolda i comitati per un movimento personale. Intanto, a breve Minniti dovrebbe sciogliere i dubbi sulla sua candidatura: pesa le forze in campo per capire su quante truppe potrà contare (Stampa p.10). "Ci penso, ho un buon rapporto con la gente" ragiona Minniti, che sarà alla Leopolda di Firenze. Ma si smarca da Renzi "Non sono il suo uomo" (Corriere p.11). Ma per la Verità (p.3) Renzi spinge Minniti con l'intento di riprendersi partito e potere. Rosato, uno dei più vicini a Renzi, al Messaggero (p.11) dice: "Zingaretti è un buon candidato, ma Minniti incarna il riformismo. Dobbiamo aprirci alle forze sociali estranee al governo e che si fidano di noi". Giornale (p.8) guardando alla corsa per le primarie dem parla di "fiera del tatticismo" di un Pd che va verso il congresso "senza un'idea in testa".
Centrodestra, Berlusconi replica alle parole di Giorgetti: "La Lega ci ringrazi se è li" (Giornale in prima e p.6). Gli azzurri avvertono il Carroccio: "Divisi si perde" (Corriere p.8). Ma Fi non insegue la Lega: "Noi mai sudditi di Di Maio" (Giornale p.7). Ira di Berlusconi, preoccupato per la deriva autoritaria del governo nel silenzio di Salvini (Corriere p.9). Tajani al Corriere (p.8): "Noi  fedeli al centrodestra, se altri vogliono inseguire progetti diversi se ne assumeranno al responsabilità. Continuo ad augurarmi che la Lega non voglia sposare il populismo chavista e madurista del M5S, una politica che porta solo fame e disperazione. Noi siamo il partito delle imprese e di chi promuove sviluppo. Chi sostiene il reddito di cittadinanza ha un modello di società antitetico al nostro". Il governatore lombardo Fontana alla Verità (p.9) smentisce possibili ripercussioni negli enti locali da una crisi FI-Lega: "Fi in passato ha sostenuto governi deleteri come quelli Monti e Letta mentre noi eravamo dall'altra parte, ma sul territorio mai successo niente di dirompente".
Intanto, la Meloni prova a mangiarsi quel che resta di Fi (Libero p.2): fa il giro dei distretti industriali del Nord e corteggia gli imprenditori. FdI sogna il polo sovranista ma graffia la Lega, con la presidente che replica alle parole di Giorgetti: "Non ci avete sdoganati voi, lo ha fatto Almirante anni fa" (Giornale p.7). Ma per il Corriere (p.8) la Meloni cerca l'intesa con la Lega: "Il centrodestra non sarà più come prima – ha detto -, creiamo l'asse sovranista".

ESTERI
Terremoto bavarese per Merkel: crollano gli alleati di Csu e Spd, volano i Verdi. Balzo della destra  (Corriere). La Ue trema (Messaggero). In primo piano su tutti i giornali le elezioni in Baviera, dove la Csu ha perso la maggioranza assoluta dopo 56 anni, pur rimanendo il primo partito col 37,2% dei voti. Male anche la Spd, che dimezza i voti e questo annuncia nuove turbolenze per la Grosse Koalition che governa il Paese. I veri vincitori sono i Verdi, secondo partito col 17,6%; vince, ma non nelle dimensioni sperate, la destra di AfD (10,3%), che entra in Parlamento. Ma la leader, Alice Weidel, attacca: "Il voto in Baviera dice che Merkel deve andarsene". Il ministro dell'Interno Hofer fa autocritica: "Ci sono molte cause per la sconfitta della Csu. Alcune stanno a Berlino, altre a Monaco". Tra due settimane nuovo test in Assia. Su Repubblica il capolavoro di Katharina Schulze, la leader dei Verdi: "Vogliamo migliorare il mondo, ogni giorno un po'". Sul Corriere parla l'ex leader dei Verdi Ozdemir: "Siamo l'antidoto al populismo: il risultato della Baviera dimostra che so possono mobilitare gli elettori anche in nome della democrazia aperta, della società solidale. L'AfD ha solo il tema migranti da agitare: ora che il numero degli arrivi è molto diminuito tocca a tutti i partiti tornare a conquistare quei voti".
Ripercussioni del voto tedesco anche in Italia. Salvini esulta: "In Baviera ha vinto il cambiamento e ha perso l'Unione Europea. Arrivederci Merkel, Schultz e Juncker" (Corriere). Il ministro leghista Fontana alla Stampa: "L'affermazione dei Verdi ha dissanguato i socialisti: se la Spd alle europee avrà un risultato come quello bavarese significa che cambierà lo scenario politico dell'Europa. E' il tramonto dell'alleanza tra Socialisti e Popolari. Tra i nostri interlocutori ci sono movimenti sovranisti come Afd, ma anche il Ppe, che si sta spostando più a destra visto che il sistema Merkel è in crisi". Per Fontana nella nuova Europa sovranista "un leghista può diventare presidente della Ue" (Libero). Rutelli alla Stampa (p.4): "Temi ambientali e una leader donna sono stati le chiavi del successo dei Verdi. In vista delle europee il fronte pro Europa dovrà tenere conto di questo successo e difendere l'economia green".
Su Repubblica l'Europa senza capi: nel sondaggio di Diamanti dedicato ai leader globali la cancelliera Merkel resta la più stimata dagli italiani (46%), seguita da Putin (41%) e Trump (30%). Macron al 26%, incalzato da Le Pen (25%) e Orban (18%). "Se l'Europa resta senza capi cresce il consenso di Putin e Trump".

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