Commentario del 28.07.2022

PRIME PAGINE
Voto, il centrodestra trova l'intesa (Corriere, Messaggero e tutti). Berlusconi dà il via libera alla Meloni (QN). "La falange" scrive Repubblica. "Tocca a Giorgia: la sinistra rosica" titola Libero. Intesa a destra, panico a sinistra (Giornale). Centrosinistra, Letta: "Su Renzi nessun veto, Berlusconi e Salvini sono dei gregari" (Repubblica). Renzi ad Avvenire: "La Meloni non si batte agitando il pericolo fascista". Il Fatto segnala la base Pd in subbuglio di fronte al rischio di "morire calendiani". M5S, Conte alza la cresta, Grillo gli sega le gambe (Giornale). Movimento in crisi sul doppio mandato: Conte promette deroghe, Grillo dice no (Tempo).
Italia-Economia. Nuovo decreto aiuti: pensioni rivalutate e decontribuzioni (Stampa e tutti). Draghi cambia: più aiuti a lavoratori, pensionati e imprese (Repubblica). Ora spunta il taglio del cuneo fiscale (Giornale). No ai 200 eurro, sì alla decontribuzione: Draghi accontenta i sindacati – scrive il Fatto -. Ma Landini avverte: in piazza l'8 e 9 ottobre qualunque sarà il governo, per uscire dagli slogan. Dl semplificazioni, via alle novità (Sole): segnalazioni soft per la crisi d'impresa.
Energia. Gas, Cingolani: "Nessuna misura drastica per l'industria" (Sole).
Esteri. Inchiesta su Trump, l'America fa i conti con la sua storia (Repubblica). A Wuhan torna l'incubo del lockdown (Sole).

ECONOMIA
Nuovo decreto aiuti: pensioni rivalutate del 2%, nuovo taglio ai contributi (Messaggero p.9-10 e altri). Ieri il vertice di Draghi con i sindacati, da ottobre arrivano i soldi ai pensionati. Aumenti per gli stipendi fino a 35mila euro. Il premier: "Non abbandoneremo nessuno". Il Sole (p.5) segnala anche lo sconto carburanti limitato fino ad ottobre, niente bis dei 200 euro, estesi però a precari di scuola e agricoltura. Per la Stampa (p.2-3) il governo apre ai sindacati. Al Corriere (p.11) parla Luigi Sbarra: "Bene ridurre il prelievo sulle buste paga, ora giù anche l'Iva". Il segretario della Cisl chiede inoltre di "colpire di più gli extraprofitti". Soddisfatto anche Bombardieri (Uil) che ad Avvenire (p.8) dice: "Ci sono due interventi strutturali che ci soddisfano molto. Uno per diminuire il peso del lordo in busta paga attraverso una riduzione dei contributi sociali. Poi una rivalutazione delle pensioni anticipata. Due scelte con le quali in linea di principio siamo molto d'accordo. Non è tempo di bonus, perchè sono periodici e poi vanno via. Mentre queste misure tracciano un percorso che potrà essere seguito anche dopo gennaio". Anche il leader della Cgil Landini, intervistato dalla Stampa (p.3), vede "passi avanti positivi", ma annuncia: "A ottobre andremo in piazza. Dopo il voto manifesteremo con qualunque governo".
Repubblica (p.11) prova ad analizzare l'allarme sociale delle famiglie italiane definite "acrobate sull'orlo della crisi". Tra figli da crescere e anziani da assistere due nuclei su tre giudicano insufficienti le loro entrate. E una spesa imprevista genera squilibri.
La Stampa (p.4-5) riporta invece il piano anti-inflazione. Nel 2022 forbice stipendi-salari su del 6%, contratto scaduto per 6,5 milioni con il governo che corre ai ripari per sostenere i redditi.
Tra bonus edilizi, controlli, crisi d'impresa e 730 il Sole (p.2-3) parla di sì a nuove semplificazioni. Soglia di alert del Fisco per la crisi d'impresa agganciata al 10% del volume d'affari. Sbloccato il 110% e stop ai limiti Ue sui bonus energia.
Automotive, dal Mise arriva la spinta all'elettrico: incentivi fino a 7500 euro. Il finanziamento con i fondi utilizzati per le auto "verdi", con le norme che potrebbero entrare nel decreto Aiuti.
Fed intanto riporta i tassi al 2,5%, Powell: ora il ritmo dei rialzi rallenterà. La Banca centrale Usa vara per la seconda volta la stretta di 75 punti. Costo del denaro nella forchetta tra 2,25% e 2,5%.

POLITICA
Centrodestra, c'è l'accordo per le elezioni: "Chi prende più voti indica il premier" (Stampa p.6 e tutti). Intesa sulla regola generale, ma il nome si deciderà solo dopo le elezioni. Nel vertice di ieri, Meloni impone la linea. E a FdI vanno 98 collegi (Repubblica p.2). Dopo il braccio di ferro, Meloni accetta il 45%: compromesso sui collegi uninominali, con 98 posti a FdI, 70 alla Lega e 42 a Fi (Messaggero p.3). Ma – sottolinea il Corriere (p.2) – il braccio di ferro non è finito, la trattativa continua sulla spartizione dei seggi "sicuri". La soddisfazione dei tre leader dopo il vertice di ieri: "Così dimostriamo al centrosinistra che siamo compatti" (Giornale p.3). Salvini felice per il clima della riunione: "La squadra è compatta, parliamo delle misure da prendere". (Libero p.3). Berlusconi al QN (p.3): "Le tre grandi forze politiche del centro-destra sono tutte necessarie numericamente per vincere e politicamente per governare. Ma non posso accettare questa descrizione del  centro-destra tutta concentrata sui problemi interni, sugli assetti di potere, sui seggi. Io vedo una coalizione compatta, che sta mettendo a punto un grande programma con il quale chiedere agli italiani il consenso per una svolta profonda e per non disperdere i buoni frutti del Governo Draghi". Intanto la Stampa (in prima e pp.8-9) segnala le ombre russe dietro la crisi di governo: alcuni documenti dell'intelligence segnalerebbero dei colloqui tra un funzionario dell'ambasciata russa e l'emissario di Salvini, Capuano, in cui il rappresentante di Mosca chiedeva se i ministri leghisti fossero intenzionati a dimettersi. Contatti tra i due registrati mentre in Italia cresceva l'offensiva di Lega e M5S nei confronti di Draghi.
Nel centrosinistra si ragiona sul nodo alleanze. Letta: "Non ci sono veti su Renzi" (Corriere p.6 e tutti). "O noi o la Meloni" ripete il segretario dem. Ma deve pedalare in salita – scrive Avvenire (p.6) -: l'addio al campo largo con il M5S divide ancora il Pd e i possibili alleati. L'incubo di Letta – secondo la Stampa (p.12) – è il terzo polo: il timore è vedere Calenda, Renzi e Carfagna correre fuori dall'alleanza. Mentre Calenda deve sciogliere il dilemma se correre da solo o no (Repubblica p.9), il Pd prova a mediare tra gli gli alleati (Messaggero p.6): ma a sinsitra c'è resistenza all'accordo con il Centro. Per il Fatto (in prima e p.4) quella Letta-Calenda è un'alleanza a perdere per entrambi e la base Pd è in subbuglio di fronte al rischio di "morire calendiani". Intanto Renzi, intervistato da Avvenire (in prima e p.6), avverte: "Se vogliamo costruire un percorso sulla base dell'esperienza Draghi, ci siamo. Se dobbiamo ottenere qualche seggio, preferisco correre da solo".
Il doppio mandato scuote il M5S. Aut aut di Grillo: "Nessun terzo mandato o lascio". Conte smentisce le ricostruzioni della telefonata di Grillo: "Non è vero" (Su tutti). Il presidente dei 5S prova a smorzare la tensione: "Restiamo uniti" (Stampa p.11). Secondo il Corriere (p.9), la linea "granitica" del fondatore sul doppio mandato serve a colpire chi si schierò contro di lui. Ma il vicepresidente del Movimento, Michele Gubitosa, a Repubblica (p.6) spiega: "Sono convinto che si troverà un modo per valorizzare le esperienze di chi è stato dieci anni in Parlamento".

ESTERI
Le navi del grano ferme a Odessa: "Patto a rischio. Paura dei missili" (Stampa p.14 e altri). Il ministro Rudenko: "Via le sanzioni o salta l'accordo". Inaugurato il centro di coordinamento a Istanbul, ma ancora non c'è una data per le partenze. "Una prima nave dovrebbe lasciare l'Ucraina carica di grano domattina, ma l'equipaggio rifiuta: troppo pericoloso" dice l'analista Melnyk.
Missili Himars contro il ponte per isolare Kherson: "Ora i russi imparino a nuotare" (Repubblica p.15 e altri). Gli ucraini colpiscono da decine di km i ponti stradali usati dai russi nella regione di Kherson, grazie alla precisione dei lanciarazzi Himars consegnati da Usa e Regno Unito. E' l'avvertimento che la tanto attesa controffensiva ucraina nel Sud potrebbe cominciare da un momento all'altro per riprendere le città occupate dai russi.
L'effetto della guerra: l'Italia aumenterà le spese militari (Repubblica p.12). Guerini annuncia un miliardo e 200 milioni in più e l'invio di altre forniture all'Ucraina. Il Documento programmatico triennale della Difesa porta la spesa per il 2022 a 18 mld, contro i 16,8 dello scorso anno.
Taiwan: il passo falso di Pechino. Ora è più isolata con le minacce alla Pelosi (Stampa p.17, Corriere p.15). L'amministrazione Biden "preoccupata" da un'eventuale visita della Speaker della Camera e sta cercando di dissuaderla. Pechino: potremmo "scortare" l'aereo della speaker fino a Taipei. Il muro contro la visita della Pelosi compatta gli Usa. Il Pentagono è pronto a schierare i propri jet, e i Paesi vicini si allarmano. Oggi telefonata Biden-Xi per smorzare le tensioni.

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