Commentario del 15.07.2022

PRIME PAGINE
Shock Draghi: "Me ne vado" (Repubblica). Maggioranza a pezzi, il premier lascia (Corriere). Draghi si dimette, l'Italia rischia il caos (Stampa). Paese in bilico (Messaggero). Mattarella non ci sta alla crisi balneare (Giornale). Dimissioni respinte (QN). "Draghi ha le palle, Mattarella no" titola Libero. Letta: "Abbiamo cinque giorni per convincerlo a restare". Ma la Lega dice: "Si può votare" (Repubblica). Anche Meloni chiede il voto subito (Corriere). Avvenire titola: "Il teatro dell'assurdo". L'avvertimento del Foglio: salvare Draghi, whatever it takes. Gentiloni al Messaggero: "Europa in ansia, all'Italia serve un leader forte". Il Fatto attacca: il Papeete di Draghi, si è sfiduciato da solo. Borsa ko per le dimissioni di Draghi (Sole). La Borsa paga il Conte (MF): Piazza Affari – 3,4% e spread in volo a 222 punti.
Italia-Economia. Il decreto Aiuti è legge: restano i nodi 110% e bonus energivori (Sole).
Su tutti i quotidiani l'addio a Eugenio Scalfari, principe del giornalismo (Corriere). L'inventore del giornale-partito sempre in trincea per l'ideologia (Giornale). L'intervento di Papa Francesco su Repubblica e Stampa: "Perdo il mio amico, sono certo che Dio è insieme te".

ECONOMIA
La crisi di governo mette in fibrillazione i mercati con lo spread che alle 15 di ieri ha toccato il massimo a 224,5, in evidenza su Messaggero (p.9) e tutti. Improbabile che la notizia delle dimissioni di Draghi non produca effetti pesanti all'apertura dei mercati di oggi. Stampa (p.13) la definisce una "tempesta sui mercati", a una settimana dal vertice Bce sullo scudo si alza la tensione, a rischio i 20 mld del Recovery e gli investitori spingono per il bis. In bilico anche il decreto da dieci mld per gli sconti sui carburanti. Draghi dà le dimissioni, Borsa ko, evidenzia Sole (prima e p.2-3) che parla di una prima ricaduta negativa ma anche di incognita della tranche estiva da 21 mld del Pnrr. Anncor più a rischio la costruzione e il varo della manovra autunnale, su cui già aleggia lo spettro dell'esercizio provvisorio. La borsa paga il Conte – titola MF (prima). Preoccupato il leader di Confindustria, Bonomi che attacca: "Sono manifestazioni di totale irresponsabilità che ci lasciano senza parole. Sono incredulo per gli sviluppi della politica. Si dice che non ci sono le risorse per tagliare il cuneo fiscale di 16 mld a favore di coloro che hanno redditi inferiori a 35mila euro. Io credo che invece le risorse ci siano nel Def, lo ha detto il governo" (Stampa p.13 e tutti).
E anche la Commissione europea guarda con "preoccupato stupore" alla crisi politica con Gentiloni che, al Messaggero (prima e p.5), dice: "Bisogna continuare con la realizzazione delle riforme e degli investimenti del Recovery Plan, Roma sta tornando ai livelli di Pil pre-Covid. In sostanza, la valutazione globale della ripresa italiana è positiva, secondo le nostre stime, ci attendiamo che nel terzo trimestre dell'anno l'inflazione possa raggiungere il suo picco, toccando l'8,4% dopodiché prevediamo che comincerà a diminuire fino a raggiungere, nell'ultimo trimestre, il 7,9%. Dopo l'estate presenteremo la nostra proposta di revisione del Patto". Intanto l'economia in Europa rallenta e rallenterà ancora, l'Italia sembra andare in controtendenza, ma solo per ora. Il Pil italiano fa meglio della media europea e la Commissione ritocca al rialzo le sue stime di crescita per il 2022, che salgono di 0,5% passando così dal 2,4% previsto a maggio al 2,9% svelato ieri. Al di sopra cioè del valore Ue che, rivisto lievemente al ribasso rispetto al precedente 2,7%, si attesta adesso al 2,6%. Ma secondo la fotografia scattata dalle previsioni economiche d'estate presentate ieri dall'esecutivo europeo, è semmai il prossimo anno a preoccupare, con il nostro Paese che torna a essere fanalino di coda dell'Eurozona con un atteso +0,9% di Pil (Messaggero p.5 e tutti).
Intanto il Decreto aiuti ottiene il via libera definitivo al Senato con larga maggioranza (172 sì) al voto di fiducia (Sole prima e p.8-9), entro domani in Gazzetta la legge di conversione del decreto con il bonus anti inflazione di 200 euro, la tassa sugli extraprofitti per le imprese energetiche e i nuovi limiti per rateizzare le cartelle.

POLITICA
Crisi di governo: Draghi si dimette, ma Mattarella dice no. I 5S non votano la fiducia al Dl Aiuti e il premier sbotta: "Non c'è più la maggioranza di unità nazionale". Il presidente della Repubblica però rinvia Draghi alle Camere: mercoledì lo showdown. "Solo cinque giorni per salvare il governo" scrive Repubblica (p.14). Breda sul Corriere (p.4) evidenzia la spinta di Mattarella per un ripensamento del premier. Governo tecnico e voto restano le alternative sullo sfondo (QN p.3). Un Draghi bis l'opzione preferita dal Colle, secondo cui "non ci sono altri nomi": l'unica alternativa sarebbe il voto il 2 ottobre (Messaggero p.3). Secondo la Stampa (p.4) però sarebbe crescente il sentimento di rassegnazione al Colle, con il capo dello Stato pronto a sciogliere le Camere. L'ultimo tentativo per un bis di Draghi passa dal sì di Salvini – evidenzia Repubblica (p.15) -: non basterebbe il dietrofront di Conte, l'ex Bce potrebbe convincersi ad andare avanti solo se tutti i partiti glielo chiedessero. Mentre per il Fatto (p.4) Conte sarebbe tentato di andare fino in fondo, lo spettro dei sondaggi spaventa i 5S dopo il bluff non riuscito di Conte: in caso di voto anticipato – scrive il Messaggero (p.7) - il Movimento rischia di scendere sotto il 10%. E ci sarebbero già i primi spiragli per un passo indietro di Conte che, dopo lo strappo, annuncia che i 5S sono "pronti a votare la fiducia al premier" per paura - secondo la Stampa (p.6) - di un salto nel buio. Meloni intanto in pressing per il voto anticipato: "Questa legislatura è finita" (Messaggero p.18 e tutti). Tormenti invece in Lega e Fi: Salvini e Berlusconi divisi tra il sì al voto e la tentazione "supplementari" (Corriere p.11 e tutti). Il capo dei deputati leghisti, Molinari al Corriere (p.11) però dice: "Basta, non si può tornare indietro. Nella Lega tutti d'accordo: stop ai ricatti di Conte". Il vicesegretario leghista, Fontana alla Stampa (p.10) conferma: "No a un esecutivo paralizzato, dopo lo strappo non si può far finta di nulla". Il Pd fa appello al senso di responsabilità e lancia l'ultima chiamata a M5S e Lega: "Cinque giorni per evitare il caos" (Stampa p.8). Con la capogruppo dem al Senato Malpezzi che alla Stampa chiede che Palazzo Chigi vada avanti con la stessa maggioranza: "Tutti – spiega – devono lavorare per ricomporre". Per Libero (p.4) il Pd è alle prese con il "terrore da urne". Europa intanto in apprensione per le sorti politiche italiane. Il commissario Ue Gentiloni al Messaggero (p.5) conferma: "All'Italia mai come ora serve un leader forte".

ESTERI
Le truppe sono allo stremo, Putin arruola i volontari: al fronte dopo un mese (Messaggero p.12): il Cremlino impone alle Regioni federali di finanziare la creazione di 85 battaglioni, l'obiettivo è quello di formare, con i budget regionali e i fondi della previdenza sociale, 85 battaglioni di almeno 400 volontari di età tra 18 e 50 anni. La promessa: sei mesi di lavoro con stipendi tra i 3.750 e i 6.000 dollari. E intanto, i missili russi su Vinnytsia causano un'altra strage di civili, bambini tra le vittime, colpito un ambulatorio, 20 morti, l'Ocse conferma: "continue violazioni del diritto umanitario". Intanto il Ministro Guerini da Austin ribadisce: "sosteniamo Kiev, e la sosterremo finché necessario".
Putin ha varato una nuova dura stretta sul dissenso in Russia (Stamp p.16): secondo la nuova legge, per bollare enti e persone come "agenti stranieri" al regime basterà affermare di ritenerli "sotto
influenza straniera" e sostenere che ricevano "appoggio dall'estero" (anche non economico) e svolgano non meglio specificate "attività politiche".
Il ministro Guerini vola al Pentagono e nonostante la crisi, annuncia l'invio di altre truppe in Ungheria e Bulgaria. Guerrafondaio fino alla fine – attacca Notizia (prima e p.9).  Su Giornale (prima e p.7), Mosca gode per la caduta dei leader europei e festeggia, l'ex presidente Medvedev posta una foto di Johnson e di Draghi e si chiede chi sarà il prossimo. Putin voleva la testa dei due leader e nel giro di pochi giorni ha avuto entrambe.

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