Commentario del 06.07.2022

PRIME PAGINE
Tragedia sulla Marmolada, rintracciati i 5 dispersi: sono salvi (Corriere e altri). La montagna è a rischio, ora si chiude (Messaggero). Ma parte l'accusa: la montagna andava chiusa (QN). Mattarella: "Tragedia della Marmolada nata dal mancato controllo del clima" (Stampa). Marmolada chiusa a tutti, ora servono azioni concrete per il clima (Repubblica).
Italia-Politica. Decreto Aiuti, maggioranza allo sbando (Stampa). Tensione tra gli alleati sul decreto Aiuti. Il M5S medita lo strappo, oggi Conte-Draghi (Corriere). Pressing M5S per uscire dal governo, Conte ci pensa (Libero). Il governo apre al M5S sul Dl Aiuti, ma non c'è accordo sul Superbonus (Messaggero).
Italia-Economia. Antiriciclaggio Ue, la corsa di Roma con la sede all'Eur (Messaggero).
Italia-Turchia. Il premier da Erdogan: migranti, siamo al limite (Corriere). Draghi: "Italia aperta ai migranti, ma siamo al limite" (Stampa). Repubblica e Messaggero parlano di patto del grano tra Draghi ed Erdogan.
Covid, Omicron dilaga: in un giorno 132 mila contagi (Repubblica).
Esteri-Gran Bretagna. Due ministri si dimettono: Johnson rischia (Corriere). Il suo governo è al capolinea (Giornale).

ECONOMIA
In evidenza la rivolta dei taxi: oltre in mille al corteo, tensione davanti a Palazzo Chigi. Oggi previsto un nuovo sciopero mentre la ministra Bellanova cerca ancora il dialogo. Il governo insiste sulla riforma: nientre stralcio della delega per la liberalizzazione del trasporto locale non di linea, ma si cerca la mediazione (Repubblica p.22 e tutti). La ministra Bellanova al Mattino (p.7): "Nessun operatore del settore verrà penalizzato, il ddl Concorrenza non apre a una liberalizzazione selvaggia, l'obiettivo del governo è di migliorare ed efficientare il trasporto pubblico non di linea".
Ampio spazio nelle pagine economiche al crollo dell'euro, che ora è a un passo dalla parità con il dollaro (Messaggero p.14 e tutti). La moneta Ue ai minimi da 20 anni: si teme una brusca frenata della crescita europea che potrebbe spingere la Bce alla cautela sui tassi. L'economista Daniel Gros, intervistato dalla Stampa (p.21), smorza i timori: "La caduta dell'euro non è pericolosa, almeno nel medio periodo. Una moneta meno forte aiuterà la ripresa delle esportazioni. L'euro è stato sotto la parità già nel 2001 e non ha fatto alcun male all'economia". Oltre all'euro, a picco anche le Borse (Sole in prima e p.3): il mercato teme la recessione nel breve periodo in Europa e nel medio in Usa. I timori sull'economia fanno cadere azionario e rendimenti, ma il movimento è molto più forte nel Vecchio continente che in America.
La corsa di Roma per la sede dell'Antiriciclaggio Ue in prima sul Messaggero (e p.9): c'è il primo sì informale del governo alla candidatura della Capitale, che dovrà superare la concorrenza di Berlino e Varsavia. L'ex procuratore di Milano, Francesco Grego, curare il dossier in Campidoglio. La partita si giocherà dopo l'estate, quando Bruxelles fisserà le regole d'ingaggio previste per il bando. L'ex presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, al Messaggero (p.9) dice: "Portare la sede a Roma sarebbe un doppio riconoscimento per l'Italia: perché siamo il Paese che in questo campo ha prodotto la normativa più avanzata a livello internazionale e perché siamo il Paese della lotta alle mafie".

POLITICA
Maggioranza nel caos sul decreto Aiuti. Draghi apre al M5S, ira del centrodestra (Stampa in prima e p.10 e tutti). Trattativa a oltranza nella maggioranza per cercare un compromesso che permetta di evitare il voto di fiducia. Pesano però liti e veti reciproci, con il M5S che avverte: "Senza superbonus lasciamo la maggioranza" (Repubblica p.6). Palazzo Chigi apre ai contiani: l'idea sarebbe quella di un decreto ad hoc per sciogliere i nodi. La Stampa (p.11) segnala la mossa distensiva del premier, anche se Conte è in balia dei falchi grillini: il leader M5S teme che l'incontro di oggi con il capo del governo sia una "farsa". Senza accordo sugli incentivi all'edilizia, Grillo preme sul reddito di cittadinanza. Il dem Fiano a Repubblica (p.6): "Errore grave mettere a rischio un provvedimento con centinaia di norme che portano benefici per famiglie e imprese in sofferenza per i disaccordi sul Superbonus. Serve serietà: sfasciare tutto adesso è un danno per l'Italia". Il Pd al lavoro per rafforzare "il cordone sanitario" che serve a trattenere l'alleato inquieto (Corriere p.16). La deputata dem Lorenzin alla Stampa (p.9): "Nessuna frizione con i 5S, noi siamo costruttori".
Non solo le tensioni con il M5S, Draghi deve fare i conti anche con un Salvini che medita lo strappo: il premier è preso tra due fuochi (Messaggero p.7). "O si cambia o facciamo saltare il banco" avverte Salvini, che avrebbe pronto già il piano B: governo politico, anche con i leader, fino alla fine della legislatura. E il capogruppo leghista Romeo alla Stampa (p.12) dice: "Noi siamo leali, ma non fessi. Adesso il governo dia un segnale. Chiediamo interventi su pensioni, salari, pace fiscale e tutela delle famiglie". Per Massimo Franco (Corriere p.15) c'è un gioco di sponda oggettivo tra M5S e Lega che punta a piegare il premier a una mediazione. Ma il ministro leghista Giorgetti blinda il premier: se i Cinque Stelle andranno avanti nella loro strategia di sganciamento, per Giorgetti la Lega dovrebbe comportarsi in maniera opposta ed essere l'ultimo baluardo a difesa del premier e del governo (Repubblica p.7).

ESTERI
La svolta Draghi-Erdogan ridisegna il Mediterraneo. Tanti le questioni affrontate nell'incontro tra Italia-Turchia. "Aperti ai migranti ma siamo al limite" dice Draghi in visita ad Ankara (Repubblica p.2-3, Stampa p.14, Corriere p.8, Messaggero p.2). Sul tavolo della discussione un meccanismo congiunto per il controllo dei flussi e delle partenze. Ma nel vertice si è parlato anche di energia, con allo studio un piano per la costruzione di un nuovo gasdotto e il sostegno di Roma all'ingresso turco nella Ue. "Lavoreremo a stretto contatto sulla Libia" spiegano Draghi ed Erdogan, che ragionano anche sulle strategie per sbloccare la partita del grano con l'ok Usa: il primo passo per rilanciare i rapporti e affrontare la crisi ucraina. Erdogan: "In 10 giorni può arrivare un risultato sul blocco dei cereali da parte di Putin". Il presidente turco annuncia che entro il fine settimana sentirà Putin e Zelensky per sbloccare la partita sui cereali.
Sul fronte dei migranti si muove anche la Ue con un piano sulle quote (Stampa p.15). 22 paesi entrano nel meccanismo di solidarietà. Entro l'estate il via libera alle prime redistribuzioni. Lunedì la Lamorgese sarà a Praga per il vertice con i ministri dell'Interno. Alcuni governi si limiteranno a un contributo finanziario.
Spazio anche alla missione di Mattarella in Mozambico: "Cooperiamo su energia, pace e clima" (Stampa p.14, Corriere p.6, Messaggero p.3). Firmato un piano di sviluppo pluriennale: "Le zone d'influenza sono fuori dalla realtà. Bisogna stabilizzare la Libia per scongiurare il ricatto russo".
Nel frattempo Svezia e Finlandia fanno un altro passo verso la Nato (Corriere p.9, Stampa p.17). Firmati i protocolli di adesione. Stoltenberg: "Questo è un giorno storico per la Finlandia, per la Svezia, per la Nato e per la sicurezza euro-atlantica". Ora attesa la ratifica dei Parlamenti.
La guerra in Ucraina prosegue. Bombe sul mercato di Sloviansk contro i civili in fuga dal Donbass: strategia del terrore. Ancora missili a Mykolaiv (Repubblica p.4, Corriere p.10 e tutti). Un altro mercato distrutto e due morti nella città simbolo del nuovo fronte bellico. Gli invasori vogliono spingere i residenti a lasciare le zone. Continuano i raid anche sul fronte Sud, schierate altre navi nel Mar Nero. Putin alza il tiro della repressione in patria: arrestato anche il suo consigliere (Repubblica p.5). Ai domiciliari l'economista liberale Vladimir Mau con l'accusa di detrazione di fondi per 21 milioni di rubli.
Inghilterra, spallata a Boris Johnson: si dimettono due ministri. Il governo appeso a un filo (Corriere p.19, Stampa p.25, Messaggero p.11). Lasciano il titolare delle Finanze e quello della Salute Javid. Il premier proverà a resistere: ma c'è chi scommette che non arriverà al weekend. Il Labour chiede le sue dimissioni ed elezioni anticipate.

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