Commentario 12.07.2022

PRIME PAGINE
Draghi sul Colle, c'è aria di crisi (Stampa). Le condizioni di Draghi (Repubblica). Strappo M5S, Draghi al Colle (Corriere). Aiuti, M5S non vota Draghi al Quirinale "Situazione seria" (Messaggero). Draghi sale al Colle e scuce 13 mld per convincere Conte (Fatto). Le ultime condizioni di Draghi per trovare la pace con Conte (Foglio). Svolta di Berlusconi "Basta ricatti grillini" (Giornale). Dai, viene giù tutto (Libero). Draghi minaccia Conte e sale al Colle (Manifesto). Draghi da Mattarella pronti a blindarsi nei palazzi se Conte va davvero all'opposizione (Notizia). Crisi più vicina, Draghi da Mattarella (QN).  
Vaccini, subito i sessantenni (Messaggero). Covid, quarta dose per gli over 60, la Ue: fate presto (Corriere).
Inps: lavoratori e pensionati, uno su tre sotto i mille euro al mese (Repubblica). Pensioni, con l'inflazione a quota 8% la spesa previdenziale sale di 24 miliardi (Sole). Fesso chi lavora (Tempo).
Mosca ci taglia un terzo del gas Roma: ci sono le alternative (Repubblica). Mosca taglia le forniture di gas, il piano dell'Italia per l'emergenza (Corriere). Un milione di soldati per Kiev e Putin tratta con Erdogan (Giornale). A Kiev no alla guerra (Avvenire). Bombe a tutto gas (Manifesto).

ECONOMIA
Il rapporto Inps e l'emergenza povertà su tutti i quotidiani. Salari e pensioni, l'Italia da fame (Stampa p.9 e tutti). Il rapporto dell'Inps di ieri parla di un lavoratore su quattro che ha guadagni inferiori ai 780 euro al mese, meno del reddito di cittadinanza, un terzo dei pensionati è sotto i 1000. In evidenza le forti diseguaglianze per età, genere e territori. Fesso chi lavora – attacca Tempo (prima). "La parità salariale è tra gli assi prioritari della strategia nazionale per la parità di genere – assicura la ministra Bonetti su Repubblica (p.6) – abbiamo introdotto la certificazione di parità di genere per le imprese, con l'opportunità di avere vantaggi fiscali". Parla di "fame di welfare", Linda Laura Sabbadini nella sua analisi su Repubblica (p.27): "anche il Rapporto Inps, dopo quello Istat, focalizza l'attenzione sul forte disagio che attraversa il Paese – scrive - c'è fame di welfare, dobbiamo intervenire presto, deve essere affrontata la questione precarietà ancor più evidente per le donne". Tridico, presidente Inps, al Corriere (p.26) dice: "Il 28% dei dipendenti sta sotto i 9 euro lordi l'ora. Donne e giovani sono i più penalizzati, gli interventi più urgenti, sono quelli contro i salari bassi". Pensioni, con l'inflazione a quota 8% la spesa previdenziale sale di 24 miliardi, evidenzia Sole (prima e p.2).
Appuntamento questa mattina, fra Draghi e i sindacati per cercare l'accordo, la prima mossa è il taglio del cuneo. Il premier accelera per evitare le proteste d'autunno ma non può aumentare la spesa. Cgil, Cisl e Uil chiedono risposte già a luglio, prima della manovra (Sole p.2). E sulla rottura tra lavoro e politica, Sbarra (Cisl) al Corriere (p.9) si dice in disaccordo con il collega Landini: "fatico a capirlo – dice - il modello sindacale a cui si rifà la Cisl è quello di una soggettività politica autonoma, che non vuole sostituirsi ai partiti. Draghi deve indicare un'agenda precisa per arrivare a un nuovo e moderno patto sociale". Intanto il Superbonus non verrà prorogato, su questo il premier non vuole cedere. Ma Palazzo Chigi intende venire incontro, almeno parzialmente, alle richieste dei 5 Stelle, vincendo le resistenze del Tesoro, però al Mef resistono i dubbi sul super-sconto del 110% (Stampa p.6-7). E c'è la proposta del Pd contro l'inflazione (Repubblica p.7): meno tasse sul lavoro. Giorgia Meloni al Sole (prima e p.11) dice: "Questo è il momento delle scelte, concentrare le risorse sul lavoro, la proposta di Confindustria sul taglio del cuneo fiscale da 16 miliardi è anche nostra, ma temo che il Governo la accantonerà o la trasformerà in una misura ininfluente".
Sul taglio del gas all'Italia, il Ministro Cingolani avverte: "cruciale ridurre i consumi di casa ma restrizioni ancora premature" (Messaggero p.5) e l'Enea spiega: "soltanto abbassando di un grado i termosifoni, riducendo l'orario giornaliero e posticipando l'accensione di 15 giorni una famiglia tipo può risparmiare quasi 180 euro in bolletta e abbassare i consumi di circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Ma se il taglio ai caloriferi arriverà a 2 gradi, come previsto dal piano studiato dal governo da far scattare in caso di stop del gas dalla Russia, l'effetto può essere doppio".

POLITICA
Esplode la tensione nel governo, colloquio tra Draghi e Mattarella (Corriere p.2-3 e tutti). Sul dl aiuti forfait alla Camera del M5S. Berlusconi convoca i suoi e chiede una verifica, la Lega approva. Tajani (Fi): Conte ci dica cosa vuole, basta cincischiare o giovedì si apre la crisi. Dl Aiuti senza i voti M5S, e Draghi sale al Quirinale, titola anche il Messaggero (p.2-3). Il decreto passa alla Camera ma i grillini escono dall'Aula. Berlusconi: "Basta ricatti". Il premier parla di "situazione seria" e propone l'ultima offerta ai grillini. Il colloquio con il capo dello Stato senza fare scenari: "Li posso ancora convincere". Oggi sul tavolo con i sindacati gli interventi su salario minimo e taglio del cuneo fiscale. Secondo il retroscena di Repubblica (p.3-4), il premier non vuole lo scontro, ma la fiducia non è trattabile. E intanto Grillo annuncia: "Siamo ad un bivio", il M5S è in attesa di un segnale e cresce la voglia di rompere. Senatori sempre più decisi a non votare la fiducia, ma Conte è più cauto: "Non ci basta un salario annacquato, il tempo sta per scadere". Per la Stampa (p.4), FI chiede una verifica per spingere Conte fuori dal governo: l'obiettivo è liberare due o tre ministeri per rafforzare il centrodestra. "Non sto più a guardare, questo governo è nato grazie a me. Draghi dica basta al ricatto dei 5S", queste le parole di Berlusconi riportate da Repubblica (p.5).
Intanto, come scrive il Giornale (p.12), l'ostruzionismo della Lega blocca droga e ius scholae. Gli emendamenti del Carroccio convincono la sinistra a rinviare le due misure divisive.
Virus, quarte dosi agli over 60, si comincia giovedì. Le Regioni riaprono gli hub (Messaggero p.8-9 e tutti). Dopo il sì dell'Ema, arriva la circolare del ministero: platea da 12 milioni di persone. Disponibili sia Pfizer che Moderna, si potrà fare anche in farmacia o dal medico. La Stampa (p.11) dà tutte le indicazioni per il nuovo richiamo sottolineando anche come le Regioni abbiano deciso di andare incontro ai turisti: dosi anche in vacanza. Secondo il virologo Di Perri, intervistato da Libero (p.8): "Questo richiamo è il meglio che abbiamo per migliorare la protezione. I dati di Israele dicono che chi ha fatto quattro punture riduce il rischio". Il quotidiano analizza poi contagi e morti per il virus e quel che non torna sui dati.

ESTERI
Gas, la scure di Mosca, Gazprom taglia di un terzo e senza spiegazioni le forniture all'Italia, il ministro Cingolani avvisa: "L'inverno sarà delicato, è l'ora dei risparmi". La Russia ha ridotto di
un terzo le nostre forniture rispetto alla media (già ridotta) degli ultimi giorni. Lo fa sapere l'Eni, e la notizia rilancia il timore di inflazione e di recessione economica in Europa e soprattutto nel nostro Paese (Stampa p.12 e tutti). Tagliato il gas russo a Italia e Austria, la Ue prepara un piano d'emergenza (Repubblica p.9). La data chiave è il 21 luglio (Corriere p.11):se il gas non torna a scorrere, scatterà un piano per i risparmi, Snam e Gse lavorano a tutto campo.
La Marina militare ucraina sta organizzando il trasporto del grano attraverso l'estuario del fiume Danubio, passando per porti fluviali riadattati in fretta. Le prime otto navi straniere delle 160
che da tempo aspettano nel Mar Nero di imbarcare il grano ucraino sono già arrivate (repubblica p.10).
Il generale Raymond a Repubblica (p.13) dice: "La guerra in Ucraina dimostra l'importanza
di difendere lo spazio e il valore delle capacità spaziali offerte da operatori privati come Starlink, la collaborazione con i comandi italiani in questo settore, è destinata ad aumentare nel futuro".  
Corriere (p.12) segnala la corsa multietnica per guidare la Gran Bretagna. Più della metà (6 su 11)
dei principali candidati alla successione di Boris Johnson sono persone di colore, stando ai sondaggi, l'84% dei britannici è a suo agio con l'idea di un capo di governo non bianco e il 58% pensa che l'etnia del primo ministro sia irrilevante.

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