Commentario del 19.07.2022

PRIME PAGINE
Governo, si tratta a oltranza (Corriere). Mediatori al lavoro ma la situazione resta in stallo (Sole). Mattarella e i partiti incastrano Draghi (Fatto). Domani voto di fiducia per il premier (Messaggero). Solo un italiano su tre vuole il voto (Stampa). "L'Italia non vuole la crisi": dopo i sindaci, anche il mondo delle associazioni chiede a Draghi di restare (Repubblica). Sul Sole l'appello che ha raccolto 250 firme in poche ore: i perchè di una scelta di campo, troppi rischi all'orizzonte per chiudere la legislatura. Libero ricorda: Draghi si era dimesso già sette mesi fa. Brunetta al Corriere: "Elezioni anticipate? Più costi che benefici". Intanto la Borsa vede il Draghi 2 (MF).
Europa, ecco il piano della Bce: "Lo scudo antispread scatterà a quota 350" (Stampa).
Energia. Il governo in Algeria: arriverà più gas. Nel piano di Bruxelles sì al carbone (Messaggero). Accordo con l'Algeria mentre Gazprom taglia le forniture Ue (Corriere). Dall'Algeria più gas all'Italia, la Ue prepara i tagli ai consumi (Sole). Il gas algerino è poco – scrive il Fatto -. L'Ue dovrà pagare 200 mld.
Esteri. Putin a Teheran per sfidare l'occidente (Repubblica). Zelensky invece dà la caccia ai traditori (Stampa). Arriva il primo accordo sul grano in Ucraina, l'annuncio turco: "Via al corridoio" (Messaggero).

ECONOMIA
Missione italiana ad Algeri per il gas: primo fornitore. I flussi all'Europa. Per Eni nuove estrazioni in Nord Africa (Repubblica p.11, Corriere p.9, Stampa p.10, Messaggero p.10). Draghi è volato in Nord Africa con 6 ministri. Accordo da 4 miliardi di dollari in investimenti nella produzione in cui l'Italia è coinvolta con l'Eni. Firmati 15 accordi, dai trasporti alle infrastrutture. Ruolo dell'Italia come punto di transito del metano verso Nord. accordo sulle rinnovabili con l'Eni. Il premier: "Ora siete il primo fornitore. Un'accelerazione" ben oltre le attese delle forniture del gas dall'Algeria. Intanto le forniture all'Ue di gas azero, trasportato in Puglia nell'ultimo tratto dal gasdotto Tap, sono già passate da 8,1 miliardi di metri cubi nel 2021 ai previsti 12 miliardi del 2022. La mossa dell'Ue assume rilievo soprattutto dopo che Gazprom ha invocato la "forza maggiore" per motivare il parziale stop al gas verso l'Europa. Ue-Azerbaigian: sì al raddoppio dell'import.
Salute, inquinamento e rifiuti: quei 300 decreti in sospeso, titola il Messaggero (p.6-7). Rallenta l'attuazione delle misure del governo, la crisi potrebbe bloccare diverse norme-chiave. Per la sola legge di Bilancio del 2022 restano da scrivere il 40% dei provvedimenti previsti. Per il Sole (p.7) la crisi svuota il decreto Aiuti: piano B solo con le proroghe. Sul tavolo misure per oltre 10 miliardi, ma con le dimissioni l'intervento si potrebbe limitare alla conferma dei crediti d'imposta per le imprese e degli sconti su benzina e gasolio. Secondo la Stampa (p.24) intanto lo scudo Bce scatterà con lo spread a 350 ma Francoforte è divisa, timori sull'Italia. Cresce l'ipotesi di un meccanismo legato alla realizzazione delle riforme, Lagarde cerca una mediazione. L'Antitrust chiede invece più concorrenza contro inflazione e caro bollette. Il presidente Rustichelli si appella ai partiti perché approvino senza stravolgimenti la legge annuale e difende la vendita libera dell'energia. I consumatori: sul mercato non tutelato regole da Far West.

POLITICA
Crisi di governo, in Aula si va alla conta ma i partiti sono divisi (Corriere p.2-3 e tutti). Fiducia al Senato, alt al tentativo Pd-governisti M5S di partire alla Camera. Conte: nel Paese quadro drammatico, Palazzo Chigi accolga i nostri punti. Sarà commiato o ripartenza? Pressing su Draghi che non cercherà i leader. Il premier, tornato dalla missione lampo ad Algeri, attende che gli schieramenti manifestino il loro orientamento. Conte, stop ai governisti, ci sarà un'altra scissione. Grillo: sono sconfortato, titola il Messaggero (p.4). Il capogruppo Crippa: "Immotivato il no alla fiducia". E taglia il contratto a Casalino. Il fondatore critico con i personalismi del leader. Almeno in 25 pronti a lasciare. Per Repubblica (p.2-3) il Paese chiede a Draghi di andare avanti, ma il governo è appeso ad un filo. Da Acli a Arci, da Legambiente a cooperative e Azione Cattolica, un documento con firmataria Maria Falcone: "La dignità della società non ha bisogno di crisi". Dopo gli appelli arrivati da sindaci e imprese, anche il mondo dell'associazionismo in pressing sul premier. Secondo il sondaggio di Alessandra Ghisleri su Stampa (p.3) solo tre italiani su dieci vogliono il voto anticipato. Il 66% degli elettori ritiene possibile arrivare alla fine della legislatura senza i 5S. Prosegue il testa a testa FdI-Pd, il partito di Di Maio esordisce con un timido 1,6%.
Per quanto riguarda il centrodestra la Lega si tiene le mani libere, FI non forza sulle elezioni, scrive Repubblica (p.6). Il centrodestra di governo in attesa dell'orientamento di Draghi, ribadisce la contrarietà alla presenza dei 5S nella maggioranza. Ma Salvini e Berlusconi restano cauti su eventuali strappi. FdI invece continua la marcia su palazzo Chigi: Meloni prepara già la lista dei ministri. La leader pronta a proporre agli alleati una squadra di tecnici dal volto rassicurante. Non si esclude un ruolo da kingmaker. "Un progetto rinnovato può convincerlo, i costi delle urne anticipate sono più dei benefici", così il ministro Brunetta al Corriere (p.7). Poi sottolinea: "Il Paese rischia di perdere ogni credibilità".
Secondo Libero (p.4) non serve andare in piazza per Mario. I cortei di questi giorni non sono la soluzione ai veri problemi degli italiani, a Draghi non serve il sostegno delle folle, ma quello di una maggioranza seria. Al Giornale (p.8) arrivano le parole di Matteo Renzi: "Draghi non ascolti le paturnie dei partiti, faccia Draghi e l'Italia va". Il leader Iv: "Il Pd soffre della sindrome di Stoccolma. Spero che questa vicenda lo svegli".
Tra i temi anche la nuova ondata Covid. Secondo la Stampa (p.16) è partita la discesa ma i morti aumentano: quarta dose al palo. Dopo il picco è iniziato il calo dei contagi, però i ricoveri salgono ancora. Domenica meno 3mila somministrazioni del secondo richiamo. Per il Corriere (p.18) pronte le quarte dosi per i turisti, le Regioni: meglio prenotare. L'Ema intanto valuta il vaccino sotto ai 5 anni.

ESTERI
Ora Putin chiude i rubinetti del gas. Gazprom: "Circostanze straordinarie". L'Ue già litiga sul taglio ai consumi (Corriere p.10, Stampa p.11). Le forniture all'Europa sono a rischio già nell'immediato. Il monopolista Gazprom ha fatto sapere di non poter garantire gas ai clienti in Europa a causa di circostanze "straordinarie" in una lettera del 14 luglio e diffusa dall'agenzia Reuters, che ha l'aria di essere l'inizio di una causa giudiziaria in cui Mosca cercherà di sottrarsi agli obblighi contrattuali e alle penali per "forza maggiore".
Primo accordo sul grano. Ankara: "Via ai corridoi" (Messaggero p.9). L'annuncio della Turchia: "Pronta l'intesa per esportare subito 22 milioni di tonnellate". Manca solo il via libera dei leader che potrebbe arrivare dopo l'incontro, oggi a Teheran, fra Erdogan e Putin. Lo sblocco dei porti del Mar Nero, in particolare Odessa, per "liberare" almeno 22 milioni di tonnellate di cereali ucraini, potrebbe arrivare in settimana. E l'Ue, da parte sua, si prepara ad allentare le sanzioni sulle esportazioni di grano russo per non dare alibi a Mosca e scongiurare crisi alimentare e disastro umanitario Nasce un centro logistico di vigilanza del traffico navale nel mar Nero con l'intervento dell'Onu.
Ucraina. Parte l'assalto a Seversk: i russi ora muovono la fanteria. Nel Donbass missili sui campi di grano, vengono graziati solo i giacimenti minerari (Repubblica p.12, Corriere p.10, Stampa p.13). I separatisti rivendicano il controllo della città decisiva per conquistare Sloviansk e Kramatorsk, cuore del Donbass. Ma Kiev smentisce: "Tentativo respinto". Mosca attacca su tutta la linea del fronte con missili e artiglieria. I russi sanno di doverla prendere per poter lanciare l'attacco decisivo a Sloviansk e infine al capoluogo, Kramatorsk, che domina la piana da una collina.
Intanto la Cina avverte gli Usa: "Basta armi a Taiwan o ci difenderemo" (Repubblica p.13). Nel mirino c'è il pacchetto di forniture militari approvato da Washington. Pechino: "L'esercito proteggerà la nostra sovranità e l'integrità territoriale". Cancellare subito la vendita di armi a Taipei. "La responsabilità di qualsiasi minaccia alla pace e alla stabilità nello Stretto sarà a carico degli Stati Uniti" afferma il Ministero della Difesa cinese che chiede agli americani di "ritirare il piano di vendita (un potenziale pacchetto da 108 milioni di dollari appena approvato dal Dipartimento di Stato Usa) e di interrompere tutte le vendite di armi a Taiwan".
 
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