Commentario del 27.07.2022

PRIME PAGINE
Verso il voto, sfide incrociate sui leader (Corriere). I partiti non sanno che premier pigliare (Stampa). "Tutti in coda per il trono" titola il Giornale. Oggi il vertice di centrodestra, Repubblica: "Acerrimi alleati". Lo stop di Berlusconi a Meloni premier: "Se la candidiamo ora, perdiamo voti" (Messaggero). Libero riporta la mappa con la simulazione sui collegi che spiega perchè il Pd è disperato. Avvenire: nei collegi cappotto possibile. Letta intanto rassicura Calenda: io solo frontman. Patto con Di Maio e Sala sulle liste civiche (Messaggero). Conte al Corriere: "Un terzo polo con noi 5S. Doppio mandato? Non è un diktat".
Italia-Economia. Fmi sullo scenario globale: rischio recessione dal 2023 (Sole). Draghi: "Autunno difficile". S&P abbassa le prospettive dell'Italia (Repubblica). Rivisto al ribasso l'outlook dell'Italia da positivo a stabile (Sole). Aiuti per bonus e taglio Iva: il Cdm stanzia 14,3 mld (Messaggero). Sì alla cassaintegrazione oltre i 35 gradi (Corriere). Si aprono le porte ai furbetti (Giornale).
Energia. Europa no gas (Avvenire). L'Europa taglia i consumi del gas (Stampa). Per l'Italia consumi -7% (Corriere, Giornale e altri). Accordo Ue sul gas ma il prezzo schizza ai massimi storici (Repubblica).

ECONOMIA
Per gli aiuti 14,3 miliardi su bollette, stipendi e Iva. Draghi: autunno difficile (Messaggero p.3). Cresce la dote delle maggiori entrate che il governo impiegherà nel decreto. Il premier incontra gli imprenditori e avverte sui rischi di calo dell'economia. Repubblica (p.10) parla di scontro tra i partiti sulle misure per famiglie e imprese. Salvini chiede di tagliare l'Iva, mentre il Pd ritiene più equo il bonus da 200 euro. Si studia anche un mix tra i due interventi. Spunta un nuovo incentivo per auto elettriche e ibride legato al reddito. Rinnovati gli sconti su bollette e benzina, oggi sindacati e imprese dal premier. Arriva il via libera invece alla legge sulla concorrenza: salvi i tassisti, respinto l'assalto dei balneari (Stampa p.24). Ok in Aula alla riforma decisiva per incassare 19 miliardi del Pnrr. Per le spiagge però rinvio di almeno sei mesi.
Arriva intanto la Cassa per il caldo: nei cantieri rischio ritardi, segnala il Messaggero (p.15). Pronta la circolare dell'Inps e dell'Inail dopo gli incidenti di queste settimane. Brancaccio (Ance): "Ora però consentire la proroga automatica del fine lavori". L'ultimo regalo dell'Inps, con 35 gradi "percepiti" tutti in cassa integrazione titola il Giornale (p.10) sul tema. Tutela dei lavoratori sacrosanta. Ma in Italia troppo spesso si abusa di norme ingannevoli.
Gas, c'è l'accordo Ue: l'Italia taglia solo il 7% (Messaggero p.2-3 e altri). Il prezzo del metano intanto sfonda i 200 euro, e Bruxelles riduce del 15% i consumi. Il piano europeo prevede deroghe per i Paesi virtuosi sugli stoccaggi. Gas, la stretta dell'Europa, titola invece la Stampa (p.2-3). Ok al piano che taglia i consumi, diventerà obbligatorio in caso di crisi. Ma per l'Italia c'è una deroga.
Il mondo va verso la recessione. Il Fondo Monetario prevede la grande frenata globale: "Pericolo di disordini sociali". Rallentano tutti, dagli Usa alla Cina. L'Europa perde il traino tedesco: Berlino cede il 2%. Anche secondo il Sole (p.3) sale il conto dell'invasione dell'Ucraina: tagliate le stime sulla crescita globale. Italia in controtendenza: Pil su del 3% quest'anno (ma 0,7% il prossimo). Pesano inflazione e guerra.

POLITICA
Verso il voto, partiti alle prese con i rebus alleanze e leader. "Irreversibile il no al M5S" dice Enrico Letta, che lavora al nuovo centrosinistra (Repubblica p.6): il leader dem prepara l'alleanza a quattro punte e cerca di convincere anche chi ha votato il centrodestra. "Noi o Meloni, non ci sarà pareggio" avverte il segretario Pd che carica i suoi e incassa l'unanimità (Avvenire p.9). Il Pd punta a Forza Italia e mette una "lapide" sui 5S, scrive il Fatto (p.2). Secondo Libero (p.6) però mezzo partito si ribella alla linea di Letta. Il segretario ha ammesso: "Costretti ad alcune alleanze" (Corriere p.2). Prove di campo aperto, scrive la Stampa (p.6): Letta incontra Di Maio e Sala per allargare la coalizione. Pressing dem su Calenda, che però avverte: "Senza Draghi, faccio io il premier". Ma il segretario del Pd replica: "Sono io il front-runner". Il Corriere (in prima e p.3) si concentra sul bivio di fronte al quale si trova Calenda: ballare da solo o in coalizione? Il leader di Azione ha come obiettivo la "non vittoria" del centrodestra, per questo punta a raccogliere i voti in uscita da Fi. A lasciare Forza Italia è anche Mara Carfagna, che in una lettera alla Stampa (p.9) spiega: "Fi sottomessa ai sovranisti, ecco perchè lascio". Intanto Libero (in prima e p.2) e altri quotidiani riportano una simulazione sui collegi che preoccupa il Pd: lo studio dell'Istituto Cattaneo prevede che il centrodestra vinca nel 70%, ottenendo il 57% degli eletti. La diga del centrosinistra – secondo le simulazioni – è nelle storiche zone rosse (Repubblica p.9). Anche Avvenire (in prima e p.10) riprende le stime dell'Istituto Cattaneo che premiano l'alleanza Meloni-Salvini-Berlusconi: nei collegi "cappotto" possibile. E' la conseguenza – scrive Avvenire – della mancata alleanza tra Pd e M5S. Conte, intervistato dal Corriere (in prima e p.5), dice: "Auguro al Pd e a tutti i suoi numerosi compagni di viaggio buona fortuna, ne avranno bisogno. Noi siamo un'altra cosa rispetto a questa affollata e confusa compagnia. Il Pd pensa di contrastare la destra nei collegi uninominali imbarcando tutto e il contrario di tutto. Noi non siamo schiavi della mappa dei collegi uninominali".
Anche il centrodestra però si prepara alla resa dei conti su candidato premier e collegi (Repubblica p.2 e tutti). Oggi a Montecitorio l'incontro tra i leader, ma l'accordo sembra lontano. Lega e Fi chiedono alla Meloni di abbassare le pretese, ma FdI non cede: vuole oltre il 50% dei collegi (Messaggero p.4). Anche sul tema della candidatura a premier i tre sono divisi. "Meloni spaventa, con lei come leader potremmo perdere" avverte Berlusconi, pronto a chiedere – insieme a Salvini – che la scelta del candidato a Palazzo Chigi la faccia l'assemblea degli eletti (Repubblica p.3 e altri). Il coordinatore di Fi, Tajani, al Giornale (p.5): "La premiership decisa dagli eletti è una possibilità. Ma quello del candidato-premier non mi sembra il problema principale". Il capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo, al Messaggero (p.4) dice: "Decide chi prende più voti, ma bisogna restare compatti. Se litighiamo, saremo sconfitti".

ESTERI
Guerra in Ucraina, raid nella centrale nucleare: "Questo è terrorismo atomico" (Stampa p.14 e tutti). A Zaporizhzhia stipate armi e munizioni: "Se esplodono è la fine". Ancora missili russi su Odessa, ma parte l'operazione grano. Altre bombe ad Odessa e Putin chiede ad Erdogan di vendergli i droni, scrive Libero (p.12). Mosca vorrebbe i velivoli senza pilota Bayratar TB-2, usati con grandi successi dagli ucraini contro le sue truppe. Sono prodotti proprio dal genero del Sultano.
Da Roma arrivano intanto altre armi a Kiev, ma anche più soldati nell'Est Europa, spiega il Messaggero (p.11). Il ministro Guerini oggi al Copasir per illustrare il quarto decreto in arrivo. L'Italia parteciperà a 44 missioni per rafforzare il fianco orientale della Nato. L'ambasciatrice Julianne Smith, intervistata da Stampa (p.13) parla del nostro Paese: "Gli italiani sceglieranno da soli, ma la Nato non si può discutere". E aggiunge: "Ci aspettiamo il rispetto degli impegni su Ucraina e sicurezza, è importante che l'Italia sia al nostro fianco per affrontare la sfida delle migrazioni".
Migranti, emergenza a Lampedusa: l'isola che non c'è più (Stampa p.16 e tutti). Migranti rinchiusi in condizioni disumane nell'hotspot perché i turisti non devono vederli. Ma qui non funziona nulla; né internet né bancomat, sembra l'ultima estate prima del tracollo. A Lampedusa altri mille arrivi, sui ricollocamenti la Ue dorme, titola il Giornale (p.11). Le navi Ong esplodono, 2mila ospiti per 300 posti letto. Inchiesta sulla coop che gestisce l'assistenza.
La Tunisia intanto ha scelto: pieni poteri a Saied: arriva il sì alla svolta autocratica. L'opposizione diserta il voto sulla nuova Costituzione iper presidenzialista. In Tunisia islamisti sconfitti, ma si rischia la violenza, scrive Libero (p.15). Le riforme del presidente Saied convincono gli elettori e non i Fratelli Musulmani, che ora sono tentati di tornare al programma originario: "Corano e guerra santa".

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