Commentario del 28.03.2022

PRIME PAGINE
Fratelli d'Europa (Repubblica). Il caso Biden agita l'Europa (Stampa). Roccaforte Mariupol (Messaggero). Zelensky scuote l'Occidente (Corriere). Joe Biden scaricato da tutti il figlio nei guai per bio-armi (Fatto). Tutti contro Biden (Giornale). Allarme profughi (Libero). Zelensky ci sferza: vi manca il coraggio (QN). Macron bacchetta Biden (Tempo).
Guerini (Stampa): Perché ci servono più spese militari.
Giansanti (Confagricoltura): "Grano, pochi aiuti europei con guerra e siccità la crisi è epocale" (Messaggero).
Dal metano italiano ai nuovi contratti, quattro vie per lasciare il gas della Russia (Sole). Chi ha investito in rubli ne perde fino a 4 su dieci (Dataroom Corriere). Ue, acquisti diretti di gas in Usa contro i prezzi imposti dall'Olanda (Messaggero). Allarme povertà, Bankitalia vede nero nel Def solo aiutini (Giornale). It's the economy, Putin (Foglio). Bankitalia: dopo il conflitto rischiamo crisi e carestie (Libero). Le aziende che resistono (A&F).
Covid, inizia l'addio a pass e mascherine (Sole). Il caso quarantena: alla fine non cambia (Corriere).

ECONOMIA
La guerra dopo la pandemia, "Cento milioni di indigenti", è il quadro su Stampa (p.16 e tutti), tracciato da Visco, governatore della Banca d'Italia, che avverte: "Le conseguenze sociali sono imprevedibili - per i ceti deboli questa è la peggiore delle crisi. Le stime dicono che entro fine 2022, ci saranno oltre 100 mln di persone che torneranno in stato di povertà estrema". E Visco parla anche di: "Investimenti a rischio, ora transizione verde più difficile" (Repubblica p.16): dal governatore monito sugli effetti della guerra: "Puntare su lavoro e scuola". Bankitalia: dopo il conflitto rischiamo crisi e carestie, in arrivo una crisi che cambierà il mondo (Libero prima e p.5).
La crescita è dimezzata ma per aiutare le imprese c'è un tesoro da 10 mld (Repubblica p.16 e altri): nel Def le stime sul Pil scenderanno a +2,8%, grazie al 2021 sostegni senza alzare il deficit. Due punti in meno di Pil, crescita quasi dimezzata al 2,8% ma deficit e debito sotto controllo. E almeno 10 mld disponibili per un nuovo decreto, entro la metà di aprile, a sostegno delle imprese in difficoltà: quelle dei 26 settori indicati da Bruxelles. È quanto potrebbe rivelare il Def per il 2022, in arrivo entro questa settimana. Padula (Sole p.4) scrive che "è ora di andare oltre i temi pop - società di comodo, detrazione Iva sugli aiuti per la guerra, rimborsi da accelerare, aiuti di Stato, super Ace e altro ancora, le cose da fare non mancano e non mancano neppure le urgenze sui cui lavorare" scrive. Arriva il Def con i primi aiuti ma lo scostamento sarà mini, attese solo misure temporanee (Giornale p.3).
Giansanti (Confagricoltura) parla al Messaggero (prima e p.9): "Piegati da siccità e guerra - dice – per il grano, irrisori gli aiuti Ue. La carenza d'acqua può aprire a scenari catastrofici, l'Unione cambi strategia e metta la sicurezza alimentare tra le priorità. Da 50 anni in Italia, manca una strategia industriale per il settore" – conclude.
L'Italia del caporalato – segnala Stampa (p.25): il report dell'Osservatorio Cgil vede la Sicilia la regione più colpita ma lo sfruttamento nei campi cresce nelle aree del Nord e si annida sempre più spesso nelle produzioni d'eccellenza e ad alto margine di profitto.  
Investimenti in rubli, cosa succede ora? Dataroom su Corriere (p.18), di Gabanelli e Sideri, parla di default russo scongiurato: i 117 mln di dollari di cedole in scadenza mercoledì 16 marzo sono arrivati ai creditori del debito estero, le perdite sul cambio sono al 30-40%. Allettati dagli interessi alti, anche gli italiani hanno acquistato bond in valuta russa.  
Dai nuovi contratti al gas italiano: 4 vie per lasciare il metano russo – segnala Sole (prima e p.3): le strategie sull'energia, la riduzione della dipendenza dal gas di Mosca passa anche da un rafforzamento delle fonti rinnovabili e da un contenimento degli sprechi, ma per arrivare a risultati concreti servono tempo e denaro. Il Ministro Cingolani: "Rimpiazzare il gas russo è possibile in un orizzonte minimo di tre anni. Sarà necessario riempire gli stoccaggi al 90% per l'inverno".

POLITICA
Aumento della spesa militare, Conte boccia ancora il riarmo e avvisa: "Il governo non forzi la mano" (Corriere p.13 e su tutti). Dal leader grillino, che conoscerà oggi il risultato del voto sulla leadership del M5S, arriva il dietrofront rispetto alla posizione dei giorni scorsi: "Niente crisi di governo, ma siamo la formazione di maggioranza relativa e lo faremo valere se si tratta di discutere un nuovo indirizzo che non era nel patto fondativo di questo esecutivo". Il Tempo (p.6) parla di "penultimatum" di Conte: ridimensionato il suo aut aut, ora si dice "contrario solo a un aumento massiccio". Oggi previsto il vertice di maggioranza per evitare la rottura nel voto sul decreto Ucraina. Draghi pronto a mettere la fiducia (Corriere p.15): il premier invita i partiti a non dividersi e punta sull'ipotesi fiducia per "proteggere" la conversione del decreto da ordini del giorno rischiosi per la maggioranza. Alla Stampa (p.12) parla la vicepresidente 5S Taverna: "Il nostro è un no netto al riarmo, le priorità sono altre. Ma il Movimento non vuole una crisi di governo". Al Corriere (p.14) La Russa (FdI) spiega l'ordine del giorno per alzare al 2% del Pil le spese militari: "Mi rendo conto della crisi, ma nessuno chiede di arrivare subito al 2%. Per avere un esercito europeo bisogna prima rafforzare la difesa nazionale a difesa della pace. Il pacifismo non può essere unilaterale: noi ci disarmiamo e gli altri no". E, in una lettera alla Stampa (p.13), il ministro della Difesa Guerini scrive: "L'obiettivo entro il 2024 del 2% del Pil per le spese militari è un impegno assunto con la Nato: rinnoviamo il nostro esercito per costruire la Difesa Ue. Bisogna ragionare in un'ottica di 'valore' della Difesa e non del suo 'costo': mi auguro – scrive Guerini - che il programma di crescita finanziaria del ministero della Difesa continui ad essere supportato dal governo e dal Parlamento". Diamanti su Repubblica (p.17) riporta i dati del sondaggio Demos sul gradimento degli italiani sui leader stranieri: von der Leyen al primo posto con il 58%, poi Zelensky (53) e Macron (42). In netto calo la fiducia in Biden, che dallo scorso anno passa dal 58 al 31%, Putin passa dal 42 all'8%.

ESTERI
L'affondo di Biden divide Europa e Usa. Frenata degli Usa: "Non vogliamo il cambio di regime". Macron critica Biden (Repubblica p.12, e altri). Le parole a braccio in Polonia hanno scosso l'unità occidentale. Le precisazioni dei consiglieri non bastano: "Gli Stati Uniti non hanno alcuna strategia per imporre un cambio di regime in Russia". Tocca al segretario di Stato, Blinken ridimensionarne la portata della dura presa di posizione di Biden.
Zelensky apre sulla neutralità di Kiev: "Possibile accordo su Crimea e Donbass". "Così tentano di uccidermi" (Repubblica p.8, e altri). Il leader ucraino accusa l'Occidente "senza coraggio". "Le truppe russe devono tornare nei territori occupati prima del 24 febbraio e da lì partiremo a discutere". In un'intervista Zelensky ha fatto nuove aperture alla Russia e ha rinnovato l'invito a Putin di vedersi faccia a faccia.
La propaganda russa e la virata sul Donbass. Ma il vero obiettivo erano Kiev e Zelensky (Corriere p.11). Il Cremlino, sorpreso dalla reazione degli ucraini, ha dovuto cambiare anche la "narrazione" allentando (per ora) la morsa sulla capitale.
Il vertice. Blinken con Israele e quattro Stati arabi: sul tavolo anche l'emergenza Ucraina (Repubblica p.13, Corriere p.6). Il segretario di Stato e Lapid vedono i ministri degli Esteri di Emirati, Bahrein, Egitto e Marocco Al centro dell'incontro l'accordo con l'Iran. Nei colloqui il ruolo di mediatore di Bennett, l'allarme per il cibo e la produzione di energia.
Andrej Soldatov, analista di intelligence: "Gli apparati sono contro Putin ma per ora è solo una resistenza passiva" (Repubblica p.10). Il presidente russo ha tenuto all'oscuro dei suoi reali piani anche i fedelissimi, racconta l'analista che per primo ha svelato le purghe nei servizi.
7 generali uccisi e 2 fedelissimi spariti e riapparsi. I misteri dell'Armata russa (Corriere p.9). Il bilancio annunciato da Kiev nel primo mese di guerra, mentre Mosca riconosce solo la perdita di due alti comandanti (ma finora non ha dato alcuna prova che gli altri siano in vita).
Scontro finale, Scenario Coreano (Repubblica p.6-7 e tutti). L'Intelligence: "Le forze del Cremlino si concentrano a Est del Dnepr per spaccare in due il Paese e trasformarlo in una nuova Corea.
Emergenza profughi. Svolta solidale dell'Europa: "Mille euro per ogni profugo e mezzi gratis per spostarsi" (Repubblica p.2). "Il piano per la redistribuzione dei rifugiati: oggi a Bruxelles la decisione. Eventi straordinari richiedono aiuti straordinari e un pensiero fuori dagli schemi. Fino a 30 euro al giorno per rifugiato, gli aiuti alle famiglie che ospitano. (Repubblica p.3).
 
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