Commentario del 13.03.2022

PRIME PAGINE
Ucraina, terra bruciata (Repubblica). Assedio e resistenza a Kiev (Messaggero e Stampa). Bombardamenti sulle città ucraine, nuove minacce ma anche spiragli di dialogo (Sole). Russia e Ucraina trattano, ma "Putin non si fermerà". L'allarme arriva da Macron (Giornale, QN e altri). Il presidente russo tra minacce e bombe (Corriere). L'appello del Papa per la pace (Avvenire).
Italia-Economia. Politica travolta dal caro-benzina (Stampa). Corsa a cibo e benzina, Cingolani: "C'è chi specula" (Repubblica). Il ministro: "I rincari di benzina e gas sono una truffa" (Messaggero). Il Fatto: ecco chi specula sulla guerra. Libero attacca: "Truffa sulla benzina, governo complice". Spunta l'ipotesi di un tetto ai prezzi dell'energia (Avvenire). Il governo accelera sul piano anti-crisi (Sole).

ECONOMIA
Secondo la Stampa (p.15) l'ambasciata italiana chiede alle imprese di non lasciare la Russia. Vertice con i principali gruppi, mentre il governo stringe sulle sanzioni. Starace prudente: "Meglio evitare di prendere decisioni affrettate". Il premio Nobel per l'Economia Michael Spence parla a Repubblica (p.15) e sottolinea: "Difficile la bancarotta di Mosca, l'Europa punti al gas americano".
E intanto il ministro Cingolani attacca: "Il caro-benzina è una truffa". I petrolieri replicano: stiamo facendo il massimo. La Commissione vieta lo sciopero dei trasportatori di domani. Grano e pieno a prezzi folli, ed entra in campo la Finanza, scrive il Messaggero (p.11). Da Mosca arriva più gas, ma le quotazioni in Borsa sostenute dagli speculatori. Ingiustificati gli aumenti dell'elettricità, e sulla benzina rincari istantanei sospetti. Le sanzioni sono però "uno shock per l'Italia" e con il default russo a rischio 19 miliardi (Repubblica p.16). Il ministro Franco parla di "scelte difficili per non compromettere la ripresa". E c'è la minaccia dei rimborsi in rubli. E Stampa (p.19) prova ad analizzare come nasce la stangata. Tra dinamiche internazionali, finanza e Fisco tutto spinge la curva dei prezzi in direzione sfavorevole agli automobilisti. Secondo Libero (p.3) però se non taglia le accise il governo è complice. E' inutile che l'esecutivo si lamenti per i rincari: su un litro di verde il fisco incassa 1,143 euro, la metà di quanto paga un automobilista. Basterebbe ridurre le imposte per aiutare i cittadini.
Pnrr. Trasparenza e voto degli utenti, Brunetta vara intanto la Pa del futuro (Repubblica p.24). Tempi ridotti per avere risposte e sanzioni a chi provoca ritardi. I cittadini potranno fare recensioni con "stelline" sui servizi e seguire passo passo i procedimenti. Modello Linkedin per le assunzioni. Si cerca di creare anche uno scudo per il lavoro riguardo la transizione. Taglio dell'orario e piani di formazione per attutire l'impatto di green e digitale su milioni di posti (Stampa p.26). La proposta condivisa da Italia e Spagna domani al vertice dei ministri Ue.

POLITICA
In tutta Italia giornata di manifestazioni, ieri, contro la guerra. Firenze si commuove all'appello di Zelensky: "Qui strage di bimbi". In migliaia schierati contro l'aggressione russa. "Putin non si giustifica". Il leader di Kiev in collegamento video con la piazza. "Urlo di pace", è il titolo sul tema di Stampa (p.16). Oltre ventimila alla manifestazione in piazza a Firenze, con Zelensky che ha sottolineato: "E' una guerra contro i valori dell'Occidente". Su Repubblica (p.14) intervista a Carla Del Ponte che chiede "subito un mandato di cattura per Putin, è un criminale".
Scenari politici. La debolezza di Conte. Titola così la Stampa (p.22) sottolineando come ci sia preoccupazione per la bassa affluenza al voto online sullo Statuto del Movimento. Critiche sulla scelta di andare a manifestare a Napoli non a Firenze. Secondo il Corriere (p.23) nei Cinque Stelle nasce l'asse tra Conte e Fico per mettere un freno alle correnti. L'ex premier annuncia un tour per l'Italia. E sulla sua leadership si appella al voto degli attivisti.
Vaccini fermi e meno controlli, l'effetto relax fa correre il virus (Repubblica p.22). In una settimana 75 mila casi in più (un balzo del 30%). La curva torna a salire per più fattori. Ci sono ancora quasi sette milioni di persone che non hanno avuto alcuna somministrazione e altrettante che non hanno fatto la terza dose. Circolano varianti di Omicron molto aggressive, ma tanti abbassano la guardia: non usano più le mascherine al chiuso e non rispettano il distanziamento. Mentre si avvicina il 31 marzo, quando finirà lo stato di emergenza. Il generale Figliuolo lascerà quel giorno: "Ho fatto la mia parte". Ma nasce il piano a tappe per tornare alla normalità. In settimana decreto del governo con nuovi allentamenti. Il commissario Figliuolo: "Da aprile mi occuperò dell'Ucraina".

ESTERI
Conflitto, il cerchio si stringe: "Quando comincerà il grande attacco?" (Corriere p.2-3 e tutti). Viaggio nelle periferie non lontane dalle postazioni delle avanguardie russe. La denuncia: 7 civili, tra i quali un bambino, uccisi mentre fuggivano dagli invasori. C'è chi teme anche una eventuale aggressione dalla Bielorussia: "Ma loro non ci odiano così tanto". A protezione della città ci sono 500 checkpoint. Fame, freddo e aiuti bloccati, così i russi assediano Kiev, scrive il Messaggero (p.2-3). A fuoco i depositi di cibo e carburante. L'Onu: 579 civili uccisi, 42 i bambini. Il governo non cede: "Prenderanno la città solo se sarà rasa al suolo". Repubblica (p.6) ci porta invece a Kharkiv, "la nuova Stalingrado": "Qui i cecchini mirano ai civili". La seconda città del Paese resiste all'assedio. Il centro è ormai distrutto, le strade deserte, ma i russi appaiono frustrati dalle sconfitte. Sempre secondo il Corriere (p.5) i russi puntano agli scali militari e minacciano i convogli di armi. I progressi si quantificano in bombe e chilometri: tanti gli ordigni sganciati sui centri abitati, pochi i passi avanti compiuti sul campo di battaglia. Macron e Scholz intanto provano a trattare: "Ma i russi vanno avanti" (Messaggero p.4). Parigi e Berlino rilanciano l'appello: "Fermare le bombe, pietà per i civili". Mosca insiste: "Kiev usa gli scudi umani", e i negoziati proseguono in videoconferenza. Su Stampa (p.9) intervento di Nikolai Kuleba: ho promesso ai bambini "vi proteggo dalla morte". Il difensore per l'infanzia ucraino: "Devono vivere, attaccare le scuole è un puro atto di barbarie". A Mosca scatta il processo all'intelligence: "L'Fsb non ha previsto la resistenza ucraina". Nel mirino gli eredi del Kgb: errate le analisi sulla reazione della popolazione all'operazione militare. Secondo gli analisti però i servizi sono un capro espiatorio, sondaggi sballati perché erano all'oscuro dei piani del Cremlino. Per Stampa (p.13) anche il "popolo profondo" comincia a dubitare dello Zar. Fuori dalle città la propaganda è sovrana, ma l'opposizione cresce. Da un lato ci si informa con la tv, dall'altro con l'internet occidentale. Anche le armi della Nato finiscono però nel mirino di Mosca: "I rifornimenti sono un bersaglio". Attesi via Slovacchia i missili terra-aria S-300 per colpire i Mig russi. Per il Messaggero (p.5) Zelensky invita Putin: "Negoziato in Israele". Secondo la stampa israeliana apertura di Mosca. Timori però per l'allargamento del conflitto, come sottolinea il primo ministro polacco Morawiecki intervistato dal Messaggero (p.9): "La Polonia è nel mirino, ma rischia tutta l'Europa. Putin va fermato subito". Poi chiede alla Nato di "rafforzarsi" e aggiunge: "Lo Zar non è Stalin, il suo potere si basa solo su gas e petrolio. Ed è li che va colpito".

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