Commentario del 09.03.2022

PRIME PAGINE
Ucraina,  esodo sotto le bombe (Repubblica). Fuga impossibile (Manifesto). Sangue sulla trattativa (Stampa). Il fronte ucraino: "Pronti a trattare" (Messaggero). Zelensky: "Tratto, ma non mi arrendo" (Corriere). A Mosca non bastano Crimea e Donbass: bombe sull'esodo per prendersi tutto (Giornale).  Il Giornale vede "prove di guerra mondiale". Biden: "Stop al petrolio russo". E Putin: niente gas all'Europa (Messaggero). "Mettere Putin alla canna del gas" titola il Foglio. Piano europeo contro il caro gas, mentre è scontro Usa-Russia sul petrolio (Sole).
Italia-Politica. Salvini in Polonia, sindaco lo contesta mostrandogli la t-shirt con Putin (Repubblica). Disfatta polacca per "l'amico di Putin" (Stampa). Salvini fa ridere il mondo – scrive il Fatto -. E c'è un altro caso Metropol. Mattarella: "Fermare la deriva del conflitto anche pagando un costo" (Sole).
Italia-Economia. Catasto, caos in commissione: il governo si salva per un voto (Corriere e altri). Riforma appalti, primo sì: la revisione dei prezzi diventa obbligatoria (Sole).  Libero lancia l'appello a Draghi: governo sveglia. E Draghi valuta nuovi aiuti alle imprese (MF).
Covid, spunta Omicron 3. "E l'Rt torna quasi a 1" (Messaggero).

ECONOMIA
Imprese, case e consumi: che cosa cambia senza l'energia di Mosca? Questa l'analisi del Corriere (p.16). Poco meno di metà del metano serve a coprire gli usi civili: ovvero riscaldare le abitazioni e cucinare. L'ipotesi di razionamenti e distacchi programmati. E gli Usa prendono una posizione forte annunciando lo stop al petrolio ed al gas russi. Il presidente americano Biden: capisco i dubbi degli alleati. Gli Usa importano solo il 7% del totale. E Putin risponde: bloccheremo import ed export. Il Messaggero (p.9-10) racconta di una Mosca senza più riserve e isolata dalla finanza: è già economia di guerra. Il crollo del rublo ha fatto scattare misure drastiche che colpiscono imprese e cittadini. Tassi alle stelle e un'inflazione a doppia cifra estenderanno presto gli effetti a tutto il Paese. Anche la Stampa (p.12) parla di sanzioni insostenibili: Mosca non reggerà a lungo. Risorse economiche ridotte: per Putin la guerra lampo è una necessità, con il blocco degli acquisti di gas e petrolio l'Occidente disarma lo Zar.   Intanto l'Ue prepara la sua strategia sull'energia: un tetto a prezzi e tasse. Bond per il taglia-bollette. Per ridurre la dipendenza da Mosca stoccaggi comuni e più gas liquefatto. La proposta del nuovo debito comune sarà fatta da Macron al vertice in programma domani. Secondo il Giornale (prima e p.2-3) è in corso la guerra mondiale dell'energia.
Su Repubblica (p.19) intervista al presidente di Confindustria Carlo Bonomi: "La crisi coster
 400 milioni di ore di cassa integrazione". Poi aggiunge: "E' in atto una tempesta perfetta. Ci sono riforme che aspettano da trent'anni, abbiamo bisogno di interventi radicali". Anche Stampa (p.13) riporta l'allarme di Confindustria, che parla di "aziende a rischio esproprio". In Russia ci sono infatti 440 imprese con attivi per 11,5 miliardi. Crescono i timori. Giorgetti: possibili dazi per frenare le esportazioni strategiche. Sul tema anche il Messaggero (p.11) che sottolinea la mancanza di materie prime, con Giorgetti che sottolinea: stiamo valutando l'introduzione di sanzioni su un'ampia fascia di prodotti. Libero (prima e p.2-3) chiede al governo di "svegliarsi" e parla di carburanti alle stelle, con il pieno che costerà 1750 euro annui. Boom dei prezzi per verde e diesel: questo è quanto pagheranno famiglie e imprese. La quotazione del petrolio tocca i 125 dollari al barile, record dal 2008. Non solo, perché la crisi avrà impatto anche sul turismo, dove senza i russi negli hotel perdiamo 984 milioni. Dopo il Covid, ora gli alberghi subiscono lo stop dei viaggiatori dall'est Europa. E le bollette dell'energia hanno già raddoppiato le spese per tutti i gestori. Anche per l'energia si prospetta un aumento del 130% sulle bollette, ma il governo rifiuta di usare il carbone. L'analisi di Libero (p.4) continua con l'agricoltura. Aumento del 50% dei mangimi, alle aziende conviene abbattere gli animali. Impennata dei costi di mais ed energia: 1 stalla su 4 è in crisi e potrebbe chiudere. Il blocco dei fertilizzanti dalla Russia manda in rosso i coltivatori. Gli aumenti impattano anche su altri settori come pesca, carta e nichel.
Intanto il Sole (p.9) si concentra sulla legge delega al Senato sugli appalti, con revisione dei prezzi obbligatoria. Via libera dalla Commissione Lavori pubblici, testo definitivo con intesa governo-maggioranza. L'obbligo per l'adeguamento dei costi scatterà in "particolari condizioni". Stesura del codice affidata al Consiglio di Stato.

POLITICA
Ancora liti e tensioni nella maggioranza sulla riforma del catasto: c'è il sì per un soffio contro l'emendamento soppressivo (Repubblica p.24 e tutti). Per la seconda volta un voto salva la riforma (Stampa p.20): Lega e Fi dicono sì agli emendamenti presentati da FdI, ma il governo resiste a un altro blitz. Sul catasto il centrodestra non molla, con Berlusconi che avverte: "Sulle tasse non si può transigere" (Libero p.17). Decisivi ancora una volta i parlamentari del Gruppo Misto. "Draghi appeso ai peones" titola il Tempo (p.6). Palazzo Chigi tiene il punto: "I partiti facciano come vogliono, si va avanti" (Messaggero p.14).
Guerra in Ucraina, la posizione di Mattarella: "Opporsi al conflitto anche se può comportare dei costi" (Corriere p.15 e tutti). Il Capo dello Stato contro l'invasione di Putin: "E' inconcepibile che qualcuno si comporti con i criteri di potenza dei secoli scorsi".
Polemiche sulla visita di Salvini al confine tra Polonia e Ucraina (su tutti). Il leader del Carroccio si scopre filo-Kiev ma in Polonia lo contestano (Messaggero p.5). "Respinto" titola la Stampa (p.17):  contestazioni di un sindaco polacco che mostra polemicamente al segretario della Lega un t-shirt con l'immagine di Putin. "Io qui contro la guerra" dice Salvini, ma il primo cittadino di Przemysl: "Matteo si vergogni, non lo incontrerò più". Ferrara sul Foglio parla di "sputtanamento radicale" per Salvini, mentre Canettieri e Valentini (Foglio) sottolineano come ambasciate e 007 siano imbarazzati dal viaggio del "kamikaze" Salvini, che avevano tentato di dissuadere. "Salvini umiliato, fa ridere il mondo" attacca il Fatto (in prima e p.6), che evoca anche l'ipotesi di un altro caso Metropol, un nuovo affare che riguarderebbe una "tangente" da far arrivare al Carroccio per finanziare le elezioni europee del 2019. Libero (p.11) scrive: attacchi pure al Salvini pacifista, la sinistra insulta comunque.
M5S in tilt, no al ricorso. Conte resta "sospeso" (Corriere p.22 e tutti): il Tribunale di Napoli ha rigettato l'istanza volta a ottenere la revoca dell'ordinanza che sanciva la sospensione delle delibere votate dagli iscritti, aventi come oggetto la modifica dello statuto e la nomina a presidente. Conte però tira dritto: "Sono il leader politico, avanti con il nuovo corso" (Stampa p.20). Per Libero (p.16) Conte è un leader "abusivo" e il M5S resta senza capo. Giornale (p.17) attacca: "Da avvocato del popolo ad Azzeccacarbugli: i giudici stoppano Conte".
Covid, dati in risalita: l'indice Rt quasi a 1. Registrate oltre 60 mila nuove infezioni (Messaggero in prima e p.15). Si fa largo la variante Omicron 3 e gli esperti rilanciano: "Rimbalzo evidente, occorre la massima prudenza". Niente sospensione del green pass almeno fino all'estate.

ESTERI
In fuga sotto le bombe, questo il titolo di Stampa (p.2-3) che racconta come da Irpin a Kiev si sia creata una catena umana che cerca di salvare tutti, con gli anziani portati in spalla ed i russi che continuano a sparare sui corridoi: "Non imploriamo aiuto, dovrebbe essere scontato". Anche Repubblica (p.2-3 e tutti) racconta dell'incubo di Irpin dove i soldati in missione cercano di salvare i civili. Alle porte di Kiev, dove l'armata di Mosca cerca di sfondare, gli ucraini portano al sicuro gli anziani intrappolati dagli scontri. Molti però vogliono restare. Si cerca di riaprire il tavolo della diplomazia, con Zelensky che apre a Mosca su Donbass e Crimea. Il presidente parla di compromesso: "Ma non accettiamo ultimatum dai russi". E in diretta con Londra evoca Churchill: "Resisteremo fino alla fine della guerra". Scende in campo anche la Cina, che spinge per l'intesa (Stampa p.6). Biden parla di "invasione criminale. Dialogo sì, no alla resa". Xi sente Macron e Scholz e domani vertice Lavrov-Kuleba in Turchia (Stampa p.6). Si pensa ad un modello Austria per l'Ucraina con ipotesi di neutralità perpetua. Nelle capitali occidentali si discute di una formula per provare a ottenere un accordo con Putin: Vienna è comunque nell'Ue e tra i "Paesi associati" alla Nato (Corriere p.6).
Sul campo di battaglia intanto i razzi forniti dall'Occidente decimano l'armata russa. I generali del Cremlino ordinano altri attacchi per cercare di superare le difese ucraine, ma le perdite sono enormi (Repubblica p.9). A che punto è la guerra nelle città? Il Corriere (p.8-9) prova ad analizzare la situazione. I tre fronti dell'armata di Putin: da Nord verso Kiev, a Est l'assedio a Kharkiv, a Sud accerchiata Mauripol, bombe su Odessa. L'esercito russo è 8 volte quello ucraino e ha le perdite maggiori. Ovunque i corridoi umanitari, aperti a parole, sono chiusi con il fuoco. Nella parte Ovest del Paese, fondamentale per i rifornimenti di armi, Mosca opera soltanto per via aerea, ma non ha il controllo dei cieli.
Non si placa la repressione in Russia. Vietati i funerali, questa la censura di Putin sui caduti al fronte (Repubblica p.14). Le esequie sospese "per non scatenare il panico" e il dolore delle famiglie: "Non potevamo immaginare che un militare di leva sarebbe finito li". Le accuse filtrate dai giornali: "I nostri ragazzi non sapevano di essere stati precettati per la missione in Ucraina". Tocca a noi piangere per i morti di Putin, perché il tiranno lo ha vietato, titola Libero (p.9).
 La Stampa (p.7) racconta dei dissidenti via da Mosca. Criticare la guerra in Ucraina può costare 15 anni di carcere. Scrittori, manager, informatici in cerca di una vita all'estero. A Istanbul e Tbilisi si parla russo: "E' come ai tempi di Lenin". Secondo il politologo russo Ilya Budraitskis Putin è figlio del nostro tempo, guida un popolo malato di cinismo. Secondo Rampini sul Corriere (p.20) Putin è stato sottovalutato dalle democrazie liberali (senza autostima).

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