Commentario del 01.07.2019

PRIME PAGINE
Dossier caldi tra Italia ed Europa: nomine Ue, caso Sea Watch e procedura d'infrazione. Sulle nomine, Conte a Salvini: scelgo io la linea (Corriere). E' caos, Merkel isolata: il Ppe si spacca su Timmermans alla Commissione Ue (Messaggero). Repubblica: qui si fa l'Europa e l'Italia non c'è.
Caso Sea Watch, tra Roma e Berlino è gelo sui migranti (Stampa). Scontro Italia-Germania: capitana verso scarcerazione ed espulsione (Messaggero). I pm: via da qui. Ipotesi libertà (Corriere). Parigi, Berlino, sinistra e intellettuali: tutti gli amici di Carola (Giornale). Intanto, arriva un'altra nave: che barba. Urge punizione esemplare a Carola o sarà invasione (Libero).
Italia-Economia: spesa delle famiglie cede l'8,5% sul 2007. Un terzo dei costi per la casa (Sole).
Questione industriale, al Corriere parla il viceministro Garavaglia: "Se serve, ridiamo all'Ilva l'immunità". Intanto, la commissione del Mit sul crollo del Morandi: "Aspi colpevole, stop concessione" (Messaggero, Repubblica).
Infrastrutture, il Fatto sulle grandi opere inutili: il Mose è già mezzo da rifare.
Usa-Corea del Nord, primo passo di Trump oltre il 38esimo parallelo (Messaggero). Storico incontro con Kim: primo presidente Usa a mettere piede in Nord Corea (Corriere). Altro che Obama, Trump è da Nobel (Giornale). Per Libero il presidente americano merita più del Nobel.

ECONOMIA
Procedura Ue, il premier si dice "fiducioso", ma resta l'incognita della flat tax (Corriere p.6). In vista della prossima manovra, Salvini prosegue il suo pressing: "Resto se taglio le tasse". Ma il premier prende tempo: "Garantisco un'ampia riforma fiscale". Intanto, il ministro Tria aumenta il tesoretto per convincere la Ue: Mef disposto a impegnarsi per il 2020 con ulteriori risparmi. Ma bisogna superare il muro leghista sulla flat tax: sul tavolo 8 mld che il Carroccio vuole usare per tagliare le imposte (Messaggero p.4). Oggi il Cdm varerà l'assestamento di Bilancio da cui dovrebbe emergere una riduzione del deficit dal 2,4% stimato al 2,1%, un tesoretto da 7 mld con cui il Mef spera di convincere Bruxelles (Repubblica p.3).
Sul Sole (in prima e p.2-3) il peso della crisi che si fa ancora sentire sulle famiglie: rispetto al 2007 la spesa è ancora in flessione dell'8,5% a parità di potere d'acquisto. L'elaborazione del Sole dei dati Istat evidenzia come l'abitazione assorba un terzo della spesa mensile.
Questione industriale, prosegue lo scontro tra il governo e Autostrade, il parere dei tecnici del ministero delle Infrastrutture: "Sì alla revoca della concessione, è responsabile del crollo del ponte Morandi per gravi inadempienze" (Messaggero p.11 e tutti). Per il M5S lo Stato non è neppure tenuto a risarcire il gruppo, anche se c'è il rischio di un mega indennizzo. I giuristi: "Nessun appiglio legale per cancellare la convenzione". E il gruppo Benetton attacca: "Scorretto attribuire responsabilità ancora da accertare" (Repubblica p.11). Il viceministro dell'Economia Garavaglia al Corriere (p.7): "E' un'azienda quotata, non si possono fare dichiarazioni che turbino il mercato. Sulle concessioni, c'è un contenzioso in essere che seguirà il suo iter". Poi Garavaglia interviene sul tema Ilva: "Non possiamo chiuderla. Dipendere dai propri concorrenti per una materia fondamentale non sarebbe una genialata. E sono in ballo migliaia di posti di lavoro al Sud, che non mi pare sia messo bene. Se serve, subito una norma per l'immunità".

POLITICA
Caso Sea Watch, alta tensione tra Germania e Italia (Messaggero p.6 e tutti). "Politica isterica sui migranti" è l'accusa di Parigi e Berlino (Giornale p.2). Botta e risposta tra Steinmeier e Salvini: "Chi salva vite non è un criminale" ha detto il presidente della Repubblica tedesco, ma il vicepremier italiano lo gela: "Pensi a Berlino" (su tutti). Il clima si fa ancora più incandescente quanto Conte rilancia: "Potrebbe essere l'occasione per chiedere alla Germania a che punto sia l'esecuzione della pena dei due manager della Von Thyssen" (su tutti). Per il Messaggero (p.6) il braccio di ferro con francesi e tedeschi complica per l'Italia i dossier aperti: nomine e procedura d'infrazione. Intanto, al Corriere (p.8), l'ex ministro tedesco Schily: "Il mio Paese ha fatto poco per dare una mano all'Italia, non dia lezioni di morale. D'accordo con chi dice che salvare vite non è reato, ma il punto è se un privato possa prendere persone e costringere un Paese ad accoglierle".
Intanto, si va verso la scarcerazione della capitana della Sea Watch, Carola. "Ma lasci Lampedusa", dicono i pm, che oggi la ascolteranno. I reati contestati sono resistenza e violenza contro nave da guerra e a pubblico ufficiale. "Mi auguro che l'arresto venga convalidato e confermato – dice al Messaggero (p.7) il sottosegretario all'Interno, Molteni -. Altrimenti, decreto di espulsione. La vicenda dimostra che il decreto Sicurezza bis funziona, la fase di conversione è un ottimo strumento per migliorarlo ulteriormente". Poi Molteni rilancia: "Stiamo lavorando per contrastare gli sbarchi fantasma: già ridotti del 13% ma vogliamo migliorare". Nei giorni scorsi si è intensificato il numero degli "sbarchi fantasma": in 55 salvati e portati in Sicilia (su tutti). Libero (in apertura e p.2-3) attacca: ma che barba. Urge una punizione esemplare per Carola o sarà di nuovo invasione. Al Corriere (p.9) parla Paolo Busco, consulente del Viminale: "Non esiste l'obbligo di aprire i porti, al massimo c'è l'obbligo di prestare assistenza in caso di 'grave e imminente' pericolo". Verità (p.7) stima in 1.500.000.000 i risparmi a tutto il 2019 dalla riduzione del 96% degli arrivi sul 2017 .
In tema migranti si accende anche il duello sul "muro" con la Slovenia (su tutti): Lega favorevole alle barriere, ma arriva il no del premier. Il governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a Libero (p.7): "Arrivano circa 80 persone al giorno. Ora inizieranno i pattugliamenti congiunti con le forze di sicurezza slovene. Con questo accordo possiamo fermare i profughi già in Slovenia. Il muro è una delle soluzioni, sarebbe l'extrema ratio". Ma il sindaco di Gorizia, Ziberna, a Repubblica (p.7) dice: "Una boutade inutile e costosa".

ESTERI
Venti passi in Corea del Nord, Trump e Kim fanno la Storia (Corriere in prima e p.2 e tutti): per la prima volta un presidente Usa mette piede nel Regno Rosso. Svolta nelle trattative, il leader di Pyongyang invitato a Washington (Messaggero p.5). Secondo la Stampa (p.9) è Pechino il convintato di pietra dietro le quinte dell'intesa: Xi Jinping spera nella fine delle sanzioni per cambiare gli equilibri commerciali nella regione. La Cina vuole la "doppia sospensione" per i test missilistici e le esercitazioni nel Sud. Iam Bremmer al Corriere (p.2): "Vertice studiato, il regista è stato Xi. L'incontro rientra nel processo di normalizzazione di Kim, che però non rinuncerà al suo arsenale nucleare. E' possibile un accordo per il congelamento delle attività militari Usa nella penisola e delle esercitazioni congiunte con la Corea del Sud in cambio di un congelamento dei test nucleari e missilistici". L'ex consigliere di Clinton e Obama, Kupchan al Messaggero: "Vittoria personale di Trump, anche se il peso diplomatico è di gran lunga inferiore. Riparte il negoziato sul nucleare". Per il Giornale Trump è pronto per il premio Nobel, e per Libero (p.9) meriterebbe più del Nobel: in due giorni è riuscito a seppellire 50 anni di guerre, dando una lezione di diplomazia.
Nomine Ue, rivolta contro Merkel (Corriere p.4): parte dei popolari sfida la cancelliera tedesca, ma il suo candidato Timmermans riprende quota per la guida della Commissione dopo il vertice notturno. E' battaglia sulle nomine, ma Tiemmerman e Weber vanno verso la meta (Messaggero p.2): la Merkel, ostacolata dallo stesso Ppe, ha poi superato alcuni ostacoli. Secondo l'analisi di Valentino (Corriere p.4), il piano della Merkel – Timmermas alla Commissione Ue, Weber alla guida dell'Europarlamento e un fracese alla Bce – doveva essere il suo ultimo capolavoro prima di congedarsi dall'Europa, ma la Merkel ha toccato con mano i nuovi limiti del suo potere, che ormai volge al termine. E' duello, ma la Merkel non molla e l'Italia è spettatrice (Repubblica in prima e p.2): Conte è isolato ma, se resta lo stallo, Tajani spera in una riconferma all'Europarlamento. Per Libero (p.8), invece, l'Italia è decisiva per bloccare i vertici della Commissione: grazie a un'alleanza con i Paesi dell'Est e il Regno Unito, il governo giallo-verde può far saltare la poltrona di Timmermans. Salvini spinge Conte su Orban, ma il premier, incontrando il gruppo di Visegrad, dice: "La linea la scelgo io" (Messaggero p.3) e si smarca da Salvini (Corriere in prima e p.5).

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