Commentario del 26.07.2019

IN PRIMA PAGINA
Governo, il richiamo del Colle (Corriere). L'altola di Mattarella (Giornale). Governo sotto zero (Repubblica). Salvini-Di Maio, la tregua d'estate (Messaggero). I due firmano la tregua per sventare il ribaltone del Colle (Verità). Salvini snobba Conte, Mattarella al governo: "Basta con i conflitti" (Stampa). Sala: "Mai con Di Maio, ma dopo il voto sì a un'alleanza se M5S cambia" (Repubblica). La Meloni: "Fratelli d'Italia è la nuova casa del centrodestra" (Tempo). Zinga pensa al Pd e in Regione gli saltano le nomine (Tempo).
Crescita, la spinta di Draghi (Corriere, Sole). La sorpresa Draghi: tassi verso il taglio. E studia il nuovo Qe (Messaggero). Industria ferma, Draghi riprende il bazooka (QN). Per le pensioni, il Nord paga il 64%, il Sud sfiora il 17% (Libero). Manovra, ora si apre il caso privatizzazioni (MF). Credito, 3 miliardi per le pmi (Italia Oggi).
Inchiesta Consip, Babbo Renzi rimane indagato (Notizia Giornale). Papà Renzi&C. Non si archiviano, il Gip stronca la Procura di Roma (Fatto).
La Tav a Sud, unica risposta per superare i troppi no (Messaggero).
Il Garante per l'Infanzia sta col sistema Bibbiano: la Garavini tifava pubblicamente per Foto e la Anghinolfi (Verità). Bibbiano "le bimbe da salvare subito" (Avvenire).
Naufragio in Cina, 150 migranti muoiono in mare (Corriere, Messaggero). Morti di guerra (Avvenire). Usa, stop alla moratoria: dopo 16 anni torna la pena di morte (Stampa). Fallisce la trattativa Sanchez-Podemos: la Spagna teme il voto (Stampa, Fatto, Messaggero). Johnson sfida la Ue, scontro sulla Brexit (Messaggero).
L'Europa sopra i quaranta gradi (Repubblica). Il giorno più caldio di sempre in Europa (Corriere e altri). Mughini e Sgarbi, due galli nel pollaio tv: combinato un gran casino (Libero).

ECONOMIA
Bce, Draghi prepara il taglio dei tassi. Confermato il livello zero ma a settembre possibile mossa al ribasso. Francoforte studia il nuovo Quantitative easing. Banca centrale molto preoccupata per il rallentamento della manifattura in Paesi chiave come Germania e Italia (Messaggero p.17). Draghi avverte Roma e Berlino "Industria ferma, intervenite". Le due economie "hanno bisogno di politiche fiscali", ma non entra nei dettagli. La preoccupazione del presidente della Bce che chiede di aumentare gli investimenti. A tre mesi dalla fine del mandato, il problema di Draghi resta il nostro Paese. "Se continua questo peggioramento economico nell'Ue, il ruolo della politica di bilancio diventa essenziale. La crescita globale più debole e il commercio rallentato dal protezionismo stanno pesando sull'economia. Lagarde sarà un ottimo presidente. Non sono disponibile per il Fmi. Fa piacere ma il problema non si pone" (Stampa p.5). Draghi indica la strada a Lagarde. Avanti con l'aiuto all'economia. Sul tavolo le opzioni per un nuovo «Qe». L'invito a Berlino: faccia di più per la crescita (Corriere p.30). Così la Lagarde avrà le mani legate per molti mesi (Sole p.3). L'analisi: se l'industria tedesca perde fiducia il conto lo paga l'export italiano. La Germania è il nostro principale mercato estero con una quota del 13% (Repubblica p.8). Berlino si ferma: incubo recessione europea. I big della manifattura arrancano, Italia in panne. Gli esperti: troppo legati all'export. L'economista Daniel Gros, tedesco, a capo del Ceps, il think tank di Bruxelles sulle politiche europee: «Correva troppo, normale lo stop. Colpiti anche i Paesi forti, La Germania pesa troppo». Il commento di Giuseppe Turani: Super Mario non basta (Qn p.3).
Quota100 costa 27 miliardi. Troppo per i conti pubblici. Ma le domande sono già scese dell'80% rispetto all'avvio della misura. Sarà sostituito solo il 20% dei pensionati in uscita. L'impatto sui consumi sarà negativo. L'analisi di Alberto Brambilla sul Corriere (p.31). In quasi 6 mesi, il provvedimento di Quota 100 ha raggiunto le 162.603 domande. Da 3 mila al giorno delle prime settimane alle attuali circa 500 giornaliere. A Quota 100 si aggiungano le 96 mila prestazioni anticipate, 18 mila Opzione Donna e circa 12 mila domande per i cosiddetti precoci e 10 per Ape sociale: totale di circa 298.600.

POLITICA
Lo scontro Conte-Salvini agita il governo. Il leader leghista: «Le parole del premier mi interessano meno che zero» (Stampa p.2). Salvini insulta Conte. Ma Di Maio: "Serve la verità. Dimmi cos'altro può uscire". L'alleato glissa e chiede la testa di Toninelli: "È un disastro" (Repubblica p.3). Salvini e Di Maio tornano a vedersi. Il segnale a Conte su chi sono i «capi» (Corriere p.2). Patto Salvini-Di Maio «Il governo va avanti» (Messaggero p.2). I vice entrano, Conte esce. La guerra fredda al premier. Di Maio e Salvini si incontrano a Palazzo Chigi. L'avvocato non gradisce e va a pranzo con il suo staff: "Dobbiamo lavorare, non chiacchierare". I due vicepremier discutono dei ministri che non funzionano e di "cambio di passo" (Fatto p.8). Il capo grillino si aggrappa all'altro vicepremier per evitare il voto anticipato (Messaggero p.3). Il vertice tra i due vice per ridimensionare il ruolo di Conte (Stampa p.2). Salvini finisce prigioniero dell'uomo di Palazzo Chigi (Giornale p.3). Salvini e Di Maio firmano la tregua per sventare il ribaltone del Colle l'editoriale di Maurizio Belpietro sulla Verita (p.3).
Mattarella: "Con il conflitto non si governa". Il capo dello Stato parla alla stampa alla cerimonia del ventaglio. "Io solo arbitro, ma devo ricordare il senso delle istituzioni, limiti e doveri" (Repubblica p.2).  «Io arbitro, conflitti da evitare. Non faccio scelte politiche». Il richiamo di Mattarella alla maggioranza: basta tensioni. E sull'Europa: decisivo non essere isolati (Corriere p.2). Ma se ci sarà la rottura, scrive Marzio Breda sul Corriere (p.2) l'ipotesi è un governo di «garanzia elettorale». Le opzioni e l'irritazione sull'idea di un partito del Colle.
Mattarella: se cade il governo non si torna subito alle urne. Il capo dello Stato avverte Matteo e Gigino: «Io sono l'arbitro, è il Parlamento a decidere». Poi l'affondo: la maggioranza collabori e non isoliamoci in Europa (Libero p.2). Mattarella prepara un cordone anti Salvini. Il presidente invita la maggioranza a collaborare. Tuttavia ha un piano per arginare il Carroccio: isolarlo. Evitare il voto a settembre e operare in sintonia con Bruxelles in materia economica. Anche Conte, ormai scollegato dai partiti e orientato verso il Quirinale (Verita p.3).
Repubblica intervista il sindaco di Milano Sala che molti vedono come candidato premier del Pd in caso di elezioni anticipate: "Salvini si può battere. Ecco come. Non sono certo che quello alla Lega sia un voto di fiducia. Forse anzi gli italiani sono così sfiduciati che stanno solo premiando quello che appare il più forte. Esclusa ogni forma di collaborazione con l'M5S di Di Maio, ma dopo il voto dovremo essere pronti ad alleanze anche con chi guiderà i Cinque Stelle al suo posto. Io all'estero mi faccio accompagnare dal personale delle nostre ambasciate e consolati, come nei due viaggi americani, questi da piccoli traffichini (Repubblica p.4).
«Savoini va accreditato». Ecco la mail del Viminale. I documenti di Palazzo Chigi che svelano i contatti tra il ministero dell'Interno e l'ambasciata in occasione della trasferta di Salvini a Mosca. La missione del consulente D'Amico. I magistrati potrebbero acquisire i materiali allegati alla relazione del premier in Senato (Corriere p.7).
L'onda social su Bibbiano per nascondere Moscopoli. I tweet e i post sull'inchiesta sui presunti illeciti negli affidi di minori si impennano, senza che ci siano nuove notizie, 48 ore dopo la diffusione dell'audio all'Hotel Metropol. Ecco chi e come ci ha lavorato (Repubblica p.6).
L'addio di Toti non scuote Berlusconi: che problema è? (Corriere p.6). Il nuovo movimento di Giovanni Toti, nell'ipotesi sempre più vicina di un'uscita del governatore ligure da Forza Italia, ha già un nome e una forbice di potenziale consenso: «Cambiamo insieme». In un sondaggio commissionato a Swg, avrebbe un range di possibili elettori compreso tra il 3 e il 7 per cento (Stampa p.5). Meloni chiama Toti e i delusi FI: Fratelli d'Italia è la vostra casa (Messaggero p.7). Meloni annuncia la Fiuggi di Fdi. La leader: nuova fase per fare un grande partito sovranista (Giornale p.8).

ESTERI
Trump rimette in azione il boia. Dopo 16 anni torna la pena di morte. Fine della moratoria a livello federale, cinque detenuti saranno uccisi nei prossimi mesi. Sono 62 le persone nel braccio della morte nelle carceri federali. "Dietro il gesto di propaganda c'è una debolezza politica". Parla Mario Marazziti della Comunità di sant'Egidio e fondatore della campagna globale anti-esecuzioni: "È una decisione per far credere di essere forti contro il crimine" (Stampa p.10). Trump, la carta del boia per sfidare i Dem il commento di Gianni Riotta (Stampa p.28).
Strage di migranti sulle coste della Libia. Affondano due barconi e annegano in 150. Le imbarcazioni partite da Al-Khoms. Medici senza frontiere: i 135 sopravvissuti in stato di choc e ipotermia (Stampa p.13). L'Alto Commissario per i rifugiati: "È la peggiore tragedia del 2019". Oltre 130 le persone tratte in salvo ma si temono 150 morti (Repubblica p.12). L'Onu: ripristinare i salvataggi (Corriere p.9). Peschereccio salva 50 profughi: il comandante dell'imbarcazione italiana: «Non li lasciamo» (Corriere p.9). Allerta degli 007: rischiamo un'ondata di profughi libici (Messaggero p.9).
Podemos si astiene e lascia la Spagna senza un governo. Falliscono le trattative con il socialista Sánchez. Sessanta giorni di tempo per evitare nuove elezioni. L'ironia degli ex indipendentisti "Abbiamo più senso dello Stato noi". "Iglesias ha detto no al Psoe per ambizione personale" diceil politologo Pablo Simon (Stampa p.9). La Sinistra si fa i dispetti: niente fiducia a Sanchez (Fatto p.19). Si riapre il caso Barcellona (Corriere p.10).
Johnson sfida l'Europa. È scontro sulla Brexit. Il premier al debutto: «Nuovo accordo o il 31 ottobre fuori anche senza intesa». Bruxelles dura: richieste inaccettabili. Si teme il ritorno del confine in Irlanda (Messaggero p.11). La hard Brexit di Johnson può far implodere il Regno Unito. Crescono le spinte separatiste in Scozia, Galles e Irlanda del Nord. La premier Sturgeon ha già chiesto un altro referendum sull'indipendenza scozzese. Il nuovo premier va subito allo scontro con la Ue: «Nessun accordo sulle due Irlande». Barnier: «Richiesta inaccettabile» (Sole p.30).

©riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento