Commentario del 21.07.19


Primo Piano Rassegna Stampa
Domenica 21 luglio 2019

IN PRIMA PAGINA
Lega-Conte, rottura a un passo (Messaggero). L'appello di Conte al Nord (Corriere). Conte contro Fontana e Zaia: "Basta attacchi inqualificabili" (Fatto). Governatori e Giorgetti a Salvini: apri la crisi (Repubblica). Ora tutto in due giorni: il 24 Conte in aula, il 25 l'autonomia (Giornale). Risorse, ferrovie e strade: i nodi dello Spacca Italia (Messaggero). Palra Matteo Renzi: "La sfiducia a Salvini? Per il Pd era un dovere" (Corriere).  Sassoli: "L'Europa riparte, apriremo un'inchiesta sulle interferenze russe" (Stampa). Conte si crede Monti: ecco il partito (Tempo). La Meloni su Verità: "Conte a casa e subito al voto: per l'Italia c'è un'occasione storica". Sondaggio, rissa M5S-Lega, nauseati 6 su 10 (QN). Il Governo è bloccato e servono 35 miliardi (Sole).
Resistere, Resistere, Resistere: addio all'inventore di Mani Pulite (Fatto, Tempo). Addio a Borrelli, cambiò l'Italia con l'inchiesta su Tangentopoli (Corriere e tutti). Intervista a Colombo: sollevammo il velo, ma Tangentopoli non si è fermata (Repubblica). La stagione che cancellò i partiti (Repubblica).
Ucraina, il leader di Kiev porta in Parlamento sportivi e soubrette (Stampa). Petroliera sequestrata, Londra avverte l'Iran (Sole).
Parmitano nello Spazio: lavorerà a 300 esperimenti (Corriere e tutti). AstroLuca a capo della Stazione Spaziale (Messaggero). Un italiano nello spazio 50 anni dopo l'allunaggio (Giornale).

ECONOMIA
Conti pubblici. Si parte da 8-10 miliardi per la manovra da 35. Prima dote da risparmi-welfare e tagli di spesa. Poi extra gettito tributario e taglio agli sconti fiscali ma manca oltre il 50% delle coperture. Bonus fino a 16 miliardi. Senza gli effetti dell'aggiustamento di inizio luglio e una quota di flessibilità il conto della legge di bilancio sale a 40-45 miliardi (Sole p.3). L'ipotesi di più flessibilità dalla Ue può aprire uno spazio da 5-6 miliardi.
Manovra, frodi Iva sui carburanti stretta su sei miliardi di evasione. Da recuperare ci sono almeno sei miliardi di euro di Iva non dichiarata. Quella che, ogni anno in Italia, non viene versata nelle transazioni dei prodotti petroliferi. Le misure allo studio del vice ministro Castelli in vista della finanziaria saranno inserite nel provvedimento sul fisco. Le truffe più comuni prevedono la costituzione di società fittizie in paesi dove le tasse sono più basse (Messaggero p.5). Irpef e consumi, il sommerso vale 119 miliardi (dieci volte la flat tax). Il problema è antico, ma la forbice continua ad allargarsi e diventa sempre più preoccupante. Anche nel 2017, secondo l'Università della Tuscia, i consumi delle famiglie sono stati superiori ai redditi dichiarati. E la differenza tra quello che gli italiani svelano al fisco e quello che spendono è sempre più alta: nel 2016 era di quasi 100 miliardi e nel 2017 siamo arrivati a 118,8. Ipotizzando che nessuno abbia risparmiato un euro nel corso del 2017, il valore dei consumi oltrepassa quello dei redditi denunciati del 17,5%. Un «buco» grande come dieci flat tax. (Corriere p. 34).L'allarme di Confindustria sulla manifattura anello debole. L'allarme va preso sul serio. A lanciarlo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: «Siamo la seconda manifattura d'Europa ma occorre stare attenti a non diventare la terza. In Italia la perdita di capacità produttiva dovuta alla crisi ha lasciato il segno. Tanto che dallo scorso aprile si è cominciato a mettere in discussione il posto dell'Italia come seconda manifattura europea dopo la Germania (Corriere p. 34).

POLITICA
Mercoledì potrebbe andare in scena l'ultimo atto di questo governo. O almeno questo è l'auspicio dei leghisti che tifano per la crisi e il divorzio dal Movimento. Il capo del governo riferisce in Parlamento sul caso Savoini (Corriere p.4). Ma Conte pensa alle Autonomie: Salvini è in difficoltà cerca un pretesto per rompere. «Se l'Autonomia va avanti è merito mio. Resto al mio posto finché potrò lavorare». Ma a sentire chi ha parlato con Matteo Salvini e tifa per la fine dell'alleanza con i 5Stelle, «ormai non ci tratta di decidere se fare la crisi, ma solo quando aprirla». Di certo, c'è che il leader leghista è «stufo» (Messaggero p.3). L'ira di Conte: "Attacchi inqualificabili, giovedì si decide sul governo". Il premier convocherà il 25 il cdm sulla autonomia (Repubblica p.7). I due giorni cruciali di Conte. Salvini si gioca tutto. Mercoledì premier e vicepremier parleranno in Senato sul Russiagate. Giovedì il Consiglio dei ministri clou (Giornale p.2).
Autonomia: è rissa (Giornale p. 2). Lombardia e Veneto «sfiduciano» il premier. Zaia e Fontana durissimi contro i «cialtroni» M5s. Palazzo Chigi: inqualificabili, c'è l'ok della Lega . Le Regioni chiedono ancora strade e ferrovie con i relativi ricavi generati (Messaggero p.4). Lega, dilaga la protesta di veneti e lombardi. "Autonomia ora o mollate gli alleati grillini". I militanti: presi in giro, abbiamo votato 2 anni fa. In Veneto i duri e puri evocano la scissione in vista delle Regionali (Stampa p.5). Salvini parla di «brutto capitolo» dopo le modifiche decise a Palazzo Chigi. I 5Stelle: ma l'intesa non deve dividere il Paese (Corriere p.2). Aiuti nascosti, spese sottovalutate. Si allarga la frattura fra Nord e Sud. Tenendo conto anche dei fondi dati agli enti il Mezzogiorno non è così privilegiato (Repubblica p.8). E Il premier scrive al Corriere: "Cari cittadini di Lombardia e Veneto, l'autonomia è una riforma per tutta l'Italia, non una bandiera da sventolare. Chiedo rispetto e basta insulti, incontrerò i vostri governatori (Corriere p.3).
Lega, governatori e Giorgetti a Salvini. "Ora apri la crisi". Da Zaia e Fontana affondi contro il premier. Il sottosegretario costretto a restare a malincuore. Il leader incerto: "Il problema non è se, ma quando" (Repubblica p. 6). Il Carroccio ora rivuole il commissario europeo: la Bongiorno è in pole.
Di Maio: avanti, non ci butteranno giù. Il leader: se Matteo fa chiarezza su Mosca ci mette nelle condizioni di difenderlo. Via alle verifiche sulle rogatorie (Corriere p.5).
Intervista a Giorgia Meloni: Conte si dimetta il prima possibile. Con la Lega dureremmo cinque anni. Perla leader di Fdi «se il premier molla ora ci sono i tempi perle elezioni. Una crisi con lui ancora in sella aprirebbe a inciuci pericolosi Pd-M5s. Noi e Salvini avremmo numeri schiaccianti. Fi? Non li ho capiti» (Verità p.5).
Il sondaggio della domenica del Quotidiano Nazionale: Italiani nauseati dalla rissa tra M5s e Lega. Il 59% si allontana dalla politica, il 63% teme per l'economia. Quasi il 60% è convinto che il governo non durerà per tutta la legislatura. «L'impatto negativo sarà soprattutto su imprese e famiglie» (p.79
«Insulti sessisti sui social. Così il leghista scatena odio» (Corriere p.6). Il vicepremier critica su Twitter la mozione di sfiducia proposta dalla deputata pd poi rincara la dose a colpi di emoji. E i suoi fan si scatenano in volgarità. Zingaretti e i dem: perché non le rimuove? (Repubblica p.13). Polverini, deputata di Forza Italia: "Parole inaccettabili Il ministro ha il dovere di impedire attacchi alle donne" (Repubblica p.13).
Addio al procuratore discreto che chiuse la Prima repubblica. Morto Francesco Saverio Borrelli. Con il suo pool di magistrati rivelò Tangentopoli. Nel 2002 il celebre appello "resistere, resistere, resistere" contro le riforme di Berlusconi (Stampa p.8).
Il più grande, di Marco Travaglio in prima sul Fatto. Se l'idea di Giustizia avesse un volto, avrebbe il suo. Se il precetto costituzionale "Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge" avesse un nome, avrebbe il suo. Francesco Saverio Borrelli è stato il più grande magistrato che abbia avuto in dono l'Italia, almeno fra quelli che hanno goduto del privilegio di morire nel loro letto.
I Craxi fuori dal coro: fece un golpe. Le critiche dei figli del leader Psi nel giorno dell'omaggio dei politici (Giornale p.9).

ESTERI
Unione Europea. "Riparte il cantiere Ue. Subito un'inchiesta sulle ingerenze russe". Parla il presidente dell'Europarlamento David Sassoli: "Abbiamo spaccato il fronte sovranista. Anche i Paesi come l'Italia, che si sono ritrovati divisi, possono rientrare nel gioco europeo" (Stampa p.2).
Guerra delle petroliere. Londra avverte l'Iran: «Pronti a rispondere». Hunt non parla di opzione militare ma suggerisce a Teheran di «evitare percorsi pericolosi». Zarif: rispettate le regole (Messaggero p.12). Londra avverte l'Iran "Liberate la petroliera o ci saranno reazioni". Il ministro della Difesa Mordaunt: è stato un atto ostile. Gli Usa sollecitano una missione per scortare le navi (Stampa p.10). Greggio, armi e sanzioni. La corsa incendiaria delle grandi potenze. Israele e Arabia Saudita spingono gli Usa verso il conflitto con Teheran. La Russia torna protagonista in Medio Oriente. Le ambiguità dell'Europa. Il commento di di Bernardo Valli su Repubblica (p.17).
Se il premier britannico è scelto da un minuscolo gruppo di elettori è il commento di Sergio Romano sul Corriere (p.14)
Ucraina. Zelensky guida cantanti, attori e sportivi alla conquista del Parlamento di Kiev. Dopo il successo alle presidenziali il "Servo del popolo" ha schierato amici e colleghi nelle liste. Il suo partito è accreditato oltre il 40 per cento (Stampa p.11). Il comico diventato presidente del Paese cerca nelle legislative di oggi la conferma del sostegno popolare per lanciare il suo piano anti-corruzione (Repubblica p.19).
Libia, Haftar: è scattata l'ora zero per attaccare la capitale. Il generale Haftar annuncia l'offensiva finale per conquistare Tripoli e il Governo di accordo nazionale libico accusa Francia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti di aiutarlo. Questo proprio mentre in apparenza la comunità internazionale torna ad appoggiare il processo politico gestito dall'Onu (Stampa p.17)

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