Commentario del 07.07.2019

PRIME PAGINE
In primo piano politico su tutti il caso della nave Alex di Mediterranea, che forza il blocco e attracca a Lampedusa. "Prove di forza sui migranti", titola il Corriere; Caos sbarchi, Salvini: "Lasciato solo", aprono Messaggero e Repubblica. Calvario Lampedusa (Repubblica); in evidenza sul Giornale l'intervista a Berlusconi: "Toti perde tempo: non temo scissioni, chi si è fatto il suo partito non è finito bene; deluso dalla Lega, speravo che staccasse la spina al governo". Sui migranti invece il quotidiano riporta lo scontro tra Salvini e Trenta. Libero polemico con le ultime decisioni giudiziarie: "Carola in cattedra, Sala in castigo", e "Altri immigrati che nessuno vuole" sul caso Mediterranea. "Capitani e no", titola l'Espresso contrapponendo Carola Rackete a Salvini; infine, tra politica e giustizia: nuovo Csm, nomine dimezzate (Sole).
Economia, su Repubblica intervista a Tria: "Meno tasse per la classe media"; Boccia: "Ora detassare il lavoro, via ai cantieri e un piano per i giovani" (Sole); Lega: "Tasse giù, sfideremo l'Europa". Il Mef studia sistema a tre aliquote, riporta il Messaggero.
Europa, Sassoli al Corriere: "Per gli arrivi tocca alla Ue"; sul Messaggero il retroscena sulla nomina del commissario Ue: Conte teme che la Lega imponga una scelta contraria a Bruxelles.
Esteri, California: la terra trema, la gente freme (Messaggero); Scosse continue la California ora ha paura (Repubblica);
Roma, rifiuti in strada: l'emergenza durerà almeno un altro mese (Messaggero); inchiesta rifiuti, a Roma soluzione estiva, poi invio all'estero o commissario (Sole).

ECONOMIA
Conti pubblici in primo piano su Repubblica, che intervista il ministro dell'Economia, e sul Corriere con un editoriale di De Bortoli. "È tornata la fiducia nell'Italia – dice Tria – adesso giù l'Irpef per le classi medie". E prosegue: "Con più entrate e meno spese abbiamo evitato la procedura d'infrazione europea. Il risultato è buono anche perché la nostra credibilità ne esce rafforzata. Abbiamo un debito alto e dobbiamo ridurlo se vogliano rassicurare famiglie e imprese. Senza la loro fiducia anche le misure per la crescita non funzionano. Lo spread italiano resta troppo elevato, dovrebbe avvicinarsi a Francia o Spagna. I minibot? Dibattito ormai esaurito, ma potevamo risparmiarcelo" (Repubblica p.1-8). "L'esecutivo e i conti, un bagno di realismo ci fa bene" scrive De Bortoli nell'editoriale del Corriere. "Il buon senso non si è perduto, va dato atto al premier Conte e al ministro Tria di aver ricondotto a più miti consigli i due azionisti del governo. Mentre Salvini e Di Maio proseguivano nella loro competizione di annunci e polemiche, gli interlocutori italiani della Commissione europea (per fortuna non più delegittimata come si disse durante la campagna elettorale) hanno trattato per scongiurare una procedura di infrazione sul debito. Una sanzione che ci avrebbe confinato, fino al 2024, in una sorta di Purgatorio europeo. Oggi vediamo gli effetti positivi del dividendo del buon senso, forse non è il caso di dimenticarci quanto sia stato alto, e ingiustificato, il costo delle chiacchiere profuse in assoluta libertà e irresponsabilità". Ma Salvini è sempre sulle barricate: tasse giù, pronti allo scontro con la Ue rileva Repubblica (p.8) mentre il Mef studia 3 aliquote. E il sottosegretario all'Economia  Bitonci dice al Messaggero (p.6): "Prelievo al 15% per il ceto medio ma anche sugli aumenti di reddito".
Continua la guerra fra governo e Benetton. Due i fronti: Adr e Autostrade. "Troppi gli extra-profitti: "Rinegoziare la concessione" dice Toninelli che vuol rivedere il contratto con Aeroporti di Roma (Benetton): 768 milioni non dovuti (Fatto p.14). Su Autostrade parla il presidente di Aiscat Palenzona: "Cambiare le concessioni? Si può, ma serve il dialogo. Sbagliato fissare le nuove tariffe in modo unilaterale e retroattivo. L'Authority dei Trasporti deve essere indipendente nei confronti dei regolati ma anche del governo. Nel decennio 2008-2017 lo Stato ha incassato solo di canoni 7,24 miliardi dai concessionari" (Corriere p.34).
Sergio Rizzo si occupa di case e burocrazia su Repubblica (p.10). Case da ristrutturare: il muro più resistente è quello delle scartoffie. Ci vogliono più di 30 permessi per costruire un'abitazione, le regole per chiudere una finestra cambiano di Comune in Comune. Ma ogni tentativo di semplificazione finisce sommerso dalle carte. L'Italia è il Paese delle norme e delle autorizzazioni: spesso troppe mal applicate e funzionali solamente alla gestione dei piccoli poteri. I nodi da sciogliere per migliorare la vita e il lavoro di cittadini e imprese.
Federico Rampini su Repubblica (p.33) si occupa del Fmi che prepara l'era del dopo-Lagarde e guarda al pericolo Cina. Serviranno interventi in Argentina e Venezuela. E Pechino rischia di diventare un contropotere.
Degli scenari che si aprono con Libra si occupa Salvatore Rossi sul Corriere (p.32) mentre il sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci vola in missione negli Usa per attutire l'effetto dei dazi (Stampa p.4).

POLITICA
La questione sbarchi, migranti e Ong è al centro del dibattito anche oggi. Prova di forza: il veliero Alex aggira il blocco e attracca a Lampedusa. Il Viminale nella notte fa sbarcare i migranti. Sequestrata la nave mentre la Alan Kurdi va verso Malta. L'ira di Salvini su Trenta e Tria "Non li hanno bloccati ma aiutati" (Repubblica p.2 e tutti). Replica della Difesa: rifiutato il nostro aiuto, lo provano le mail. Contatto tra i due capi di gabinetto. La risposta degli Interni è stata "ci pensiamo noi" (Messaggero p.2).
Stop alle identificazioni, parte la sfida all'Europa. Si punta ad aggirare il trattato di Dublino: senza nomi, l'Italia non è il Paese d'ingresso.
Nel nuovo dl sicurezza la strategia anti-Ong: multe milionarie e sequestri lampo degli scafi (Messaggero p.3). Gli insulti dei cittadini sulla banchina a Lampedusa: di qui non passano, tornino a casa. Ma il sindaco: Queste persone devono scendere a terra, mangiare e riposare. Hanno bisogno di cure (Stampa p.2). Intanto veliero con 83 pachistani approda in Puglia (Corriere p.6). Gli sbarchi ignorati dal Viminale. Oltre 500 arrivi in pochi giorni. Mentre le Ong sono nel mirino decine di barche attraccano in autonomia. Il Mediterraneo centrale è la rotta più letale: le partenze sono in calo ma aumentano le vittime (Stampa p.2). Berlino contro Roma: Il tedesco Seehofer: Salvini cambi idea, aprite i porti. Il leghista: vi spedisco i profughi in ambasciata (Stampa p.3).
Il Corriere intervista sul tema il nuovo presidente dell'europarlamento David Sassoli: "Gli sbarchi, questione europea. La priorità è riformare Dublino. I governi ascoltino il Parlamento. Carola? Salvare vite è un dovere" (Corriere p.6).
"Ma gli italiani non vogliono i profughi", ci fa sapere Libero (p.3). Il 59% degli italiani è d'accordo con la chiusura dei porti. E solo il 22% crede ancora alla buona fede delle associazioni non profit. Ma loro non si fermano. Carola in cattedra, Sala in castigo scrive Pietro Senaldi (Libero p.4).
Il caos migranti traina la Lega verso il 40% nel sondaggio QN. Il Carroccio avanza, stallo 5Stelle. Sale il Pd. E Meloni supera FI (QN p.4). Un giudice ha ridotto l'Italia a farsi ricattare dai barcaioli. Non confermando l'arresto della Rackete, il gp di Agrigento ha legittimato i buoni a portare extracomunitari dove vogliono. In barba a un governo eletto dal popolo scrive Belpietro su Verità (p.3).
Nomine Ue, la Lega apre al premier. "Ragioniamo sul voto a Von der Leyen". Dopo l'appello di Conte, il capogruppo Zanni: "Non diciamo sì a favore a scatola chiusa". Ma c'è uno spiraglio. Diverse delegazioni di maggioranza sono già pronte a sfilarsi (Stampa p.4). Tutti puntano di più a Energia, Clima e Digitale, su cui è in pole Vestager. Conte: "Se propone il candidato giusto, Roma può avere la Concorrenza" (Stampa p.4). Ma Salvini sfida Conte sul commissario Ue: "L'era dei tecnici è finita. Voglio un politico" e preme su Giorgetti "Ci servi tu a Bruxelles". Fontana agli Affari europei. E c'è il veto su Moavero "La sua è autocandidatura" (Stampa p.5).
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana minaccia: "Autonomia o rompiamo. Sono stufo di trattare. Crisi di governo su questo? Decide Salvini" (Stampa p.6). Ma spaventato dai sondaggi sul Sud Salvini frena, sollievo nel M5S. Il Parlamento potrà cambiare il testo che uscirà dal Consiglio dei ministri. 23 le materie su cui le Regioni del Nord hanno chiesto più poteri (Stampa p.6).
Toti sfida Berlusconi sulle primarie "Facciamo la rivoluzione d'ottobre". Dalla sua kermesse romana il governatore della Liguria lancia le consultazioni in autunno e assicura: "Non sono né contro il fondatore né per la scissione". E pensa a una piattaforma stile Rousseau (Repubblica p.12). Gli risponde Berlusconi intervistato da Sallusti sul Giornale (p.2 e 3): Toti perde tempo "Non temo scissioni, chi si è fatto il suo partito non è finito bene Deluso dalla Lega, speravo che staccasse la spina al governo" E il Toti-day non scalda: "Ma mai contro il Cavaliere".
Novità in casa Pd. Svolta dei renziani: non rifiutare a priori patti con i 5S. Lotti: Zingaretti vada al centro. Con un Pd tutto a sinistra subiremo un grande esodo (Stampa p.7). "No ad alleanze, ma se prendiamo più voti di loro si può ragionare. Apriamo ai moderati" (Repubblica p.13). E Minniti si sfoga: "Quando ero ministro stavano tutti con me. Sono contentissimo di non essermi candidato al congresso dem per i renziani" (Repubblica p.4). Intanto il Pd resta al Nazareno ma restringe la sede. In cassa è profondo rosso. Rinuncia a spostarsi per evitare i costi del trasloco. Scatta l'allarme sulle donazioni del 2 per mille. E scoppia il caso delle contribuzioni a Calenda (Repubblica p.13).
Roma, roghi e spazzatura in strada. Ancora disagi nonostante l'ordinanza del governatore Zingaretti. La sindaca: "È inapplicabile" (Corriere p.13). Il ministro Costa: "La Regione corregga l'ordinanza" (Fatto p.5). Oltre mille netturbini assenti per malattia Guasto il 55% dei mezzi. Da oggi vanno raccolte 650 tonnellate al giorno (Corriere p.13). Soluzione estiva. Poi invio all'estero o commissario. L'ordinanza Zingaretti che obbliga 16 siti pubblici e privati del Lazio ad accettare la raccolta Ama scade a settembre. Urgenti intese con altre regioni e fuori Italia. Scelte ferme su discarica e inceneritore, lo spettro dei poteri al governo. Tariffa più alta d'Italia ma copre i costi solo per il 42% (contro l'88% di Milano). Smaltire una tonnellata di rifiuti a Roma costa 473 euro. Solo Venezia è più cara, ma per ragioni logistiche (Sole p.5).

ESTERI
Libia. Haftar non ferma l'offensiva (e Sarraj vola ad Ankara). Resta per ora una minaccia solo teorica quella di aprire i centri di detenzione ufficiali dei migranti da parte del governo di Fayez Sarraj a Tripoli. E anche l'eventualità del blocco dei guardiacoste è ancora un'ipotesi non suffragata dai fatti. Ci vuole tempo (Corriere p.5) "La Libia ha deciso: Stop ai campi per i migranti". Parla Fathi Bishaga, ministro dell'Interno di Serraj (Repubblica p.4).
Grecia. L'outsider conservatore di Nea Dimokratia è il favorito nei sondaggi. Crescita ed Europa: la ricetta Mitsotakis per battere Tsipras. Le promesse: spezzare il favoritismo e rinegoziare alcune clausole con l'Ue. Nel suo curriculum anche una laurea ad Harvard in Scienze sociali. 36% è la percentuale di preferenze che i sondaggi assegnano a Mitsotakis (Stampa p.8). "La Grecia chiederà subito più flessibilità di bilancio". Parla il ministro ombra degli Esteri Georgios Koumoutsakos. Grexit va in archivio in un Paese che vuole ancorarsi all'Europa (Sole p.4). Mitsotakis il volto nuovo del vecchio che avanza il commento di Ettore Livini (Repubblica p.14).
Turchia, Erdogan caccia il capo della Banca Centrale. Calpestata l'indipendenza delle autorità monetarie e rafforzata l'attitudine dirigista del presidente nonostante l'inflazione sia calata al 15,5%
(Sole p.4). Licenziato con decreto presidenziale. La stessa sorte era toccata al suo predecessore (Repubblica p.33).
Non c'è pace tra Serbia e Kosovo. Alta tensione su dazi e confini. A undici anni dalla dichiarazione di autonomia di Pristina torna ad infiammarsi la relazione tra i due Paesi. E alla Ue arriva un anti-secessionista. Intervista al ministro degli Esteri serbo: "Fatti tanti sforzi ma così Pristina mina il dialogo. Il Kosovo è il punto focale dell'instabilità in tutti i Balcani Non vogliono arrivare a un compromesso" (Repubblica p.14).

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