Commentario del 08.07.2019

PRIME PAGINE
Politica, caos Ong, Trenta a Salvini: ora navi militari contro gli scafisti (Corriere); intanto sui migranti è offensiva sulle quote (Messaggero): il patto Italia-Malta punta a un tavolo Ue per superare Dublino con un sistema di redistribuzione certo. Repubblica invita a scegliere: "cattolici a un bivio, il Papa o Salvini", e riporta "nomi e numeri delle Ong, l'esercito della salvezza che non piace ai sovranisti". Inoltre è scontro nell'Esecutivo, con la rivolta M5S contro Salvini: "Troppo duri coi migranti", Decreto sicurezza a rischio (Stampa). Per il Giornale "Di Maio sbarca Salvini": i 5S starebbero lasciando sola la Lega nel caos immigrazione. Libero polemico: "Si battono per i migranti, trascurano i terremotati", sullo scontro in seno al Governo: "M5S lo attacca, Salvini si consola con la Meloni"; infine, lo sfogo di Minniti: "Mi leccavano solo quando ero ministro". Per Verità le Ong "trattano i nostri militari come loro maggiordomi". Intanto un sondaggio agita M5S e Berlusconi: Lega-Meloni al 46% (Messaggero); sul fronte FI, Berlusconi: "Basta veleni, servono scelte condivise" (Giornale). Infine, il Corriere torna sul caso Moro, parla Rino Formica: "Cella di Moro, lo Stato sapeva tutto".
Roma, l'Ama: "Roma in crisi: dovete produrre meno rifiuti" (Corriere); Paralisi Campidoglio, assenteisti record: 32 giorni oltre le ferie (Messaggero).
Nave da crociera sbanda, a Venezia torna il terrore (Messaggero, Corriere)
Tra politica ed economia, l'inchiesta su Stampa: "Così le mafie entrano nelle imprese dei grandi appalti"
Economia: solo Tria parla all'Europa (Repubblica); un altro rinvio ora allarma Alitalia (Messaggero); il presidente Istat Blangiardo: "Ecco perché gli anziani lavorano e i giovani no"; l'Unesco: "Le colline del Prosecco ora sono patrimonio dell'umanità" (Messaggero, Corriere, Stampa, Libero).
Giustizia, l'avvocato Bernardini De Pace: "Peggio di certi giudici c'è soltanto Bonafede" (Libero).
Esteri: Grecia, il centrodestra archivia Tsipras (Messaggero, Stampa); la Grecia si affida al centrodestra (Corriere, Repubblica); caso Iran: il nucleare e l'impotenza di Bruxelles (Repubblica, Stampa); siccità, l'India in rivolta: "L'acqua solo ai ricchi" (Stampa); riparte l'odissea dei marò: la Corte ci restituisca la dignità (Giornale).

ECONOMIA
Sul taglio delle tasse i Cinque Stelle vicini a Tria. E dopo l'intervista di ieri del ministro a Repubblica la Lega insiste: partire dal 2020 con la flat tax, mentre M5S vuole ridurre gli scaglioni Irpef da cinque a tre. L'ex ministro Visco: "Il vero problema resta far pagare i tanti che evadono. Le riforme sono un imbroglio". L'economista Salvatore Rossi: "Governo, strada giusta ma per avere una sola aliquota servono tempo e meno sgravi" (Repubblica p.9). Solo Tria parla all'Europa è il commento di Massimo Giannini su Repubblica (p.23). Il fare del ministro del Tesoro e il disfare di Salvini e Di Maio hanno un costo enorme per i contribuenti. E in autunno?
Intanto un maxi taglio alle tasse, dal 64% fino al 93%, arriva per favorire il rientro degli italiani dall'estero e per fermare l'esodo oltre frontiera. Il decreto crescita potenzia gli strumenti che incentivano il ritorno in patria. Nel pacchetto anche bonus per attrarre cervelli, pensionati o atleti stranieri (Siole p.3)
Brutte notizie invece dalle Borse. Nel 2018 mancano 2,4 miliardi al fisco. Giù il gettito di rendite finanziarie, fondi pensione e compravendite di case. Ma l'erario si salva con l'Iva (Giornale p.5).
Alitalia, nuovo rinvio adesso tocca a Conte. Verso uno slittamento a fine mese nonostante le rassicurazioni di Di Maio. Con il passaggio del dossier al premier si potrebbe sbloccare il nodo di Atlantia (Messaggero p.11).
Parte il maxi riassetto di Deutsche bank Bad bank da 74 miliardi e uno su cinque a casa. Non saranno toccate le attività italiane impegnate su famiglie e aziende, il core business dell'istituto. Via 18mila dipendenti (Stampa p.16).
Il mercato libero dell'energia è alle porte. Ma solo il 43% degli italiani ha già scelto L'Autorità lancia un portale che dà un quadro personalizzato dei consumi e le ore di maggior utilizzo. Il consumatore può avere anche l'elenco dei gruppi di acquisto accreditati (Stampa p.17).
Il direttore di Libero Pietro Senaldi intervista il presidente dell'Istat Blangiardo: «Ecco perché gli anziani lavorano e i giovani no. I dodici mestieri che fanno gli immigrati. I ragazzi hanno percorsi di studio lunghi e nella competizione con i vecchi finiscono per pagare l'inesperienza. I giovani che scappano all'estero? In effetti le caratteristiche del lavoro svolto da chi ha lasciato l'Italia risultano maggiormente in linea con gli studi conclusi rispetto a quanto si evince per i colleghi rimasti in Italia. Oggi più di un nato su cinque ha almeno un genitore straniero, ma dal 2012 sono diminuiti sia i nati stranieri sia i nati con almeno un genitore straniero. Il contributo degli immigrati resta importante per contrastare la bassa natalità, ma non è risolutivo» (Libero in prima e p.9)

POLITICA
La ministra Trenta, intervistata dal Corriere, si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Avvisai Matteo sulle ong e non mi ha ascoltata. Manderò le nostre navi. Era inevitabile che senza la missione Sophia le navi delle Ong sarebbero tornate in mare.  Pattuglieremo il Mediterraneo per combattere i trafficanti». Da almeno una settimana alla Difesa si stanno pianificando «misure di sorveglianza speciale contro i trafficanti nei pressi delle coste italiane. Indipendentemente dal caso migranti e delle ong, l'emergenza da affrontare è quanto sta accadendo in Libia perché la situazione è peggiorata sensibilmente e ho dato mandato allo Stato Maggiore di pianificare vari scenari. Se la crisi dovesse degenerare - dice la Trenta - l'Italia non può farsi trovare impreparata». L'obiettivo è chiaro: «Prevenire ogni sviluppo per tenere in sicurezza il nostro Paese» (Corriere p.3).
Oltre i sassolini della Trenta ci sono i macigni dei 5Stelle. Attacco sul blog del sottosegretario Di Stefano: «Salvini si crede Maradona» (Corriere p.2). I grillini speronano Salvini «Fa da solo e sbaglia tutto» (Libero p.2). La rivolta M5S contro Salvini: "Troppo duri coi migranti". Decreto sicurezza a rischio. Timori di una fronda grillina in parlamento. Slitta il decreto sicurezza bis. La Lega in pressing sul M5S "La pazienza sta per finire" (Stampa p.2). Bloccata (per ora) l'ala «oltranzista». Si punta a evitare il voto anticipato (Corriere p.2). Intanto per il Messaggero (p.5) si riapre la partita delle quote. Italia e Malta a Bruxelles: «Servono regole stabili, cambiamo Dublino». Salvini ai 5S: "La pazienza è finita". Conte non interviene nella rissa tra ministri. Moavero: serve un tavolo Ue (Repubblica p.4).
La linea dura non dà risultati. Il pressing di Conte sull'Europa. C'è il premier dietro la richiesta di dialogo alla Ue. L'obiettivo, i ricollocamenti. Preoccupazione per i numeri dei minisbarchi e le divergenze tra ministri (Messaggero p.5). Dalla beffa di Malta alle bugie sul gommone. Il flop del Viminale. A Salvini nell'ultima settimana non ne è andata bene una. Dopo lo sbarco forzato di Alex a Lampedusa, Malta si è adoperata per trovare una soluzione "morbida" al caso Alan Kurdi (la nave dell'Ong SeaEye da 24 ore ormeggiata davanti alle sue coste) e ha dato l'ok allo sbarco dei 65 migranti a bordo, che verranno redistribuiti in vari paesi europei insieme ad altri 58 già salvati. Risultato finale: a Malta che apre i porti rimarranno zero migranti; all'Italia che finge di chiuderli, quarantasei (Repubblica p.4). Il rischio di incartarsi sulla lotta alle Ong è il commento di Gian Micalessin sul Giornale (p.3) a cui fa eco Nordio sul Messaggero (in prima e p.18): "Sugli sbarchi serve realismo o non si fanno passi avanti".
«Porti chiusi? Il M5Stelle sta con Salvini». Mattia Fantinati sottosegretario pentastellato alla pubblica istruzione: «La linea del vicepremier è quella del governo. Fico non condivide? Il contratto è stato sottoscritto da tutti. Mediterranea non doveva sbarcare: l'ltalia è stata lasciata sola. E l'Europa latita» (Verità p.5).
Intanto al Viminale studiano una possibile soluzione. I sequestri? Prima dei processi. Il piano per frenare gli attivisti. Salvini: le ong paghino per «liberare» le navi, la sentenza Rackete fa male all'Italia (Corriere p.4). L'idea che i tecnici del Viminale stanno valutando è quella di sganciare l'iter sanzionatorio dal processo penale: in caso di violazione delle nuove norme introdotte dal decreto sicurezza bis, Salvini vuole far scattare il fermo amministrativo del mezzo. Una mossa che costringerebbe le ong a pagare per sbloccare la barca sequestrata e che spiega l'uscita di Salvini, due giorni fa. Quando ha anticipato l'intenzione di rafforzare ancora la legge.
Repubblica e la Verità affrontano il tema da un nuovo versante: quello religioso. Padre Sorge: "I cattolici stiano con chi salva le vite. I porti chiusi sono disumani come le leggi razziali. L'azione di Carola? Eroica: si è ribellata smascherando l'ingiustizia" (Repubblica in prima e p.5). Pensa solo ai migranti. E così la Chiesa trascura il suo popolo. Lo sfogo di un prete in prima linea che scrive alla Verità: "Noi sacerdoti in trincea dissentiamo dalla linea Cei". La risposta del direttore Belpietro. Le alte gerarchie hanno ormai perso il contatto con i fedeli (Verità p.2).
Repubblica fa anche un censimento. Missione Ong. Ecco l'esercito della solidarietà che spaventa i sovranisti. In mare, in cielo e a terra per aiutare i migranti, le organizzazioni umanitarie non si fermano. Anzi rilanciano la sfida grazie al boom di donazioni. La fondazione di Soros: "Criminalizzarle è tipico dei regimi autoritari. Abbiamo visto lo stesso copione in Ungheria, in Russia o in Turchia, dove governi illiberali stanno esercitando enormi pressioni su gruppi umanitari" (Repubblica p.3).
Sound Check del Foglio. L'invasione dei migranti che non c'è. Sulle coste della Spagna e della Grecia nella prima metà del 2019 sono arrivati molti più stranieri che da noi. La riforma del trattato di Dublino bocciata anche dall'Italia (nonostante il contratto di governo). Dal 2015, è la Germania il paese che più di tutti ha accolto migranti: nel 2018 aveva circa 370 mila richieste di asilo pendenti (l'Italia ne raggiungeva meno di un terzo). Il numero di migranti sbarcati sulle nostre coste non è superiore alla media europea tenendo conto della grandezza dell'economia italiana (Foglio p.4).
La finta agenda della «fase 2»: è un governo di sopravvissuti. La legge di Bilancio salva l'esecutivo, ma le distanze tra Lega e M5s restano, dall'autonomia ai conti pubblici (Giornale p.3)
Salvini affacciato alla finestra elettorale. Il vicepremier insiste su autonomia e flat tax. Giallo sull'incontro con la Meloni (Qn p.6). Carroccio-Meloni insieme al 46%: patto per le Regioni. Voci di un summit Salvini-Giorgia tra smentite e «no comment». Ma il sondaggio che dà loro la maggioranza allarma il Movimento. Secondo Noto per la prima volta Fratelli d'Italia, con l'8%, supererebbe Fi ferma al 6,5 (Messaggero p.6). Matteo in segreto dalla Meloni. Di Maio e soci ci restano male. Il vicepremier incontra la leader di Fdi per mettere le basi di una futura intesa elettorale. Poi prova a rassicurare i Cinquestelle: non c'è stato nessun vertice (Libero p.3). «Salvini ritorni con noi (senza il Cav)» Crosetto, il «gigante buono» di Fdi: «Prima che le toghe colpiscano pure lui, il leader leghista abbandoni i 5 stelle e guidi il centrodestra. Può chiedere a Berlusconi di farsi da parte. Se esita, è solo perché ha paura di stare al timone. Il doppio gioco in politica estera è pericoloso» (Verità p.8).
Autonomia alla prova: il testo potrà cambiare. Oggi vertice a palazzo Chigi. Ultimo nodo: la scuola. Sindacati in trincea. La Lega cede sull'emendabilità degli accordi con le Regioni in Parlamento (Messaggero p.7). Bonaccini presidente Emilia Romagna: "Conte si muova se l'autonomia salta è colpa sua". Non chiediamo neanche un euro in più e le nostre proposte sono sul tavolo del governo da oltre sei mesi (Repubblica p.8).
L'appello dell'Ama ai romani: «Producete meno rifiuti». Mille tonnellate da ricollocare in 7 giorni. Nuove polemiche tra Comune e Regione. Sconfessata dai suoi, attaccata dagli avversari: la solitudine della Raggi. La frattura: «Con i5Stelle non parlo più» (Corriere p.6). Caustico e irridente il commento di Polo Conti sul Corriere (p.6) "Non ci resta che chiedere aiuto alla Nato".
L'amarezza della Raggi isolata: "Con il Movimento io ho chiuso" La rabbia verso Di Maio dopo i fatti di Casal Bruciato. E sui rifiuti solo Di Battista la difende (Stampa p.6). Contro Di Battista e Fico: Di Maio riapre il conflitto. Il capo del M5S a Milano contro l'ex deputato: "Mi incazzo se chi non era sul palco con me alle Europee va in giro a presentare libri" (Fatto p.2). Il Movimento (di Casaleggio) si sta sfaldando nei Comuni. Crescono defezioni e insofferenza contro il dirigismo dei vertici. E le spese legali di Rousseau aumentano (Giornale p.6).
Renzi contro Gentiloni nella sfida alle primarie per guidare la coalizione. I renziani avvertono Zingaretti: il candidato premier va scelto nei gazebo. Paura per la nascita di una lista di Calenda che svuoterebbe la corrente. Renzi contro Gentiloni nella sfida alle primarie per guidare la coalizione
(Stampa p.6). I renziani si dividono sulle alleanze. "Lotti e Guerini sono un po' confusi". La caduta delle pregiudiziali verso il M5S ipotizzata dall'ex sottosegretario spacca la corrente dei fedelissimi all'ex premier. Sabato l'assemblea del partito. Zingaretti: "Qui deve cambiare tutto" (Repubblica p.8). Troppi debiti, il Pd a Reggio Emilia rinuncia. Salta la festa simbolo di Berlinguer. Scure del partito sulle kermesse (Corriere p.7). Intanto si sfoga Minniti: Mi leccavano solo quando ero ministro. Invece di ringraziarlo, il Pd rinnega la linea dura tenuta dal suo uomo sui profughi (Libero p.4).
Le condizioni di Berlusconi a Toti. Il leader di Forza Italia non vuole primarie aperte: cambio dei vertici soltanto con le nuove regole (Corriere p.7).
Le mafie diversificano al Nord Scoperte 2243 imprese colluse. I dati di prefetture e Anticorruzione sulle interdittive cresciute fino al 370 per cento in cinque anni. I record negativi in Emilia e Piemonte. I settori più esposti: edilizia e rifiuti. L'allarme delle Procure e il timore di Cantone: "Cresce il rischio collusioni per i troppi subappalti". Il "caso Torino": le mani dei boss su supermercati, trasporti e strade. Nel capoluogo piemontese boom di interdittive. Gli insospettabili al comando dei cantieri collusi (Stampa p.10 e 11).

ESTERI
La svolta greca archivia la sinistra. Trionfa il centrodestra di Mitsotakis. Nuova Democrazia sfiora il 40%, avrà la maggioranza da sola: «Il Paese rialza la testa». Syriza al 31%. «Una boccata d'aria dice Giorgos Papakonstantinou, ministro delle Finanze 2009-2011. «Ma il futuro dipende ancora da Bruxelles». L'ex ministro: il governo ha solo fatto cassa (Corriere p.8). Il tramonto di Tsipras, profeta anti-austerity che si arenò sull'Europa. Dallo strappo con Varoufakis al caso Macedonia. Ma non lascerà (Corriere p.9). Non ottengono seggi i neonazisti di Alba Dorata passati dal 7% al 2,9% dei voti. Parla Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del Board Bce: "Il vento ad Atene è cambiato. Servono più riforme strutturali. Una lezione anche per l'Italia. Tsipras ha pagato il prezzo dello scontro con l'Unione sia in termini politici sia in termini economici" (Stampa p.7). L'intervista al ministro dell'Interno Charizis: "Noi di Syriza lasciamo il Paese in piedi. Vi ricordate com'era?" (Repubblica p.6). Ora Atene vuole ottenere uno sconto da Ue e Bce. Il nuovo leader ha promesso agli elettori di rinegoziare gli impegni sui conti pubblici. Si punta a rimuovere l'obbligo di avanzo primario al 3,5%. Con un'alleata: la Lagarde. Travolto dall'austerity, parabola Alexis da salvatore del popolo a "illusionista. Dopo aver subito misure di austerità per 65 miliardi di euro resta il nodo del debito al 180%. Al leader uscente l'elettorato imputa i troppi tagli ai servizi sociali ma il successore ne prevede di più. Il centrodestra tradizionale ha saputo rinnovarsi e così ha sconfitto il post-populismo di sinistra (Messaggero p.3). Per chiudere il commento di Giuliano Ferrara sul Foglio: L'agiata lotta sado-maso del piccolo Trotsky greco. Modesti insulti in Truce-mood a Yanis Varoufakis, il vanitoso che se ne sta con la sua lista di disturbo nel mezzo della probabile sconfitta elettorale di Alexis Tsipras, gemello buono e intelligente.
L'Iran viola l'accordo sul nucleare e minaccia l'Ue: "Avete due mesi". Francia e Germania rifiutano l'ultimatum: "Atto grave". Netanyahu: nuove sanzioni. Superando la soglia per l'uranio arricchito Teheran fa capire di volere l'arma atomica. Petraeus: "Il presidente non vuole la guerra". Trump non cambia strategia: pressione sugli ayatollah senza la mediazione europea. Allarme alla Casa Bianca: la corsa al nucleare può pregiudicare le elezioni (Stampa p.8). L'Iran sfida l'Europa: "Arricchiremo l'uranio oltre i limiti del patto". L'annuncio di Teheran: "Superiamo la soglia del 3,67 per cento" Bruxelles chiede un passo indietro (Repubblica p.10). Un gesto di realpolitik spinge la Ue in secondo piano. Constatata l'impossibilità di Bruxelles di difenderla dalle sanzioni Usa, Teheran punta a trattare direttamente con Trump. Condannando al tramonto il sogno di una politica estera comune (Repubblica p.11). Pedde "Ultima mossa per evitare il collasso dell'economia"
(Repubblica p.11)
L'India in rivolta per la siccità "Portano l'acqua solo ai ricchi". Dopo 200 giorni senza piogge esplodono le manifestazioni contro le autocisterne private che svuotano i pozzi (Srampa p.9).
Riparte la sfida infinita: all'Aia il destino dei marò divisi tra India e Italia. Inizia oggi l'udienza che dovrà stabilire la giurisdizione: porte chiuse fino al 20 luglio (Giornale p.9). La Corte ci restituisca la dignità il commento di Stefano Zurlo.
Le note del diplomatico inglese: «Trump inetto e insicuro». Un tabloid rivela i messaggi segreti inviati dall'ambasciatore al governo di Londra (Corriere p.11).

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