Commentario del 14.07.2019

PRIME PAGINE
Caso Lega-Russia, indagine sulla rete. E Di Maio sfida Salvini sul voto
(Messaggero). "Voglio un chiarimento" dice il 5S, ma Salvini replica:
"Non vado a parlare alle Camere" (Repubblica). L'amico di "Savo" è
peggio di lui (Fatto). Il superteste Merenda: io dai russi con Salvini e
Savoini (Repubblica). L'ex parlamentare Borghezio al Corriere: "Savoini?
E' un soldato della Lega". "Salvini in trappola" titola il Giornale. Ma
un testimone oculare smonta il caso dei rubli alla Lega: "L'affare non
si concluse" (Libero). La Verità: quello che non torna nella trappola
russa. La Stampa: la mail che smentisce Salvini. Enrico Letta a
Repubblica: "Così si rovina l'Italia in Europa".
Questioni aperte tra Lega e M5S. Tav, M5S apre: a questo punto difficile
lo stop (Messaggero e altri). Autonomia regionale, solo la Lombardia
regala 54 mld l'anno a Roma (Libero). Zaia: "E' impensabile governare
senza la riforma".
Pd, rivoluzione Zingaretti: "Le correnti ci soffocano" (Repubblica).
Zingaretti attacca le correnti (Renzi) e Sassoli lancia il dialogo con i
5S (Fatto). Per la Verità il Pd è come la Libia: Zingaretti-Serraj
assediato da Renzi-Haftar.
Economia: dismissioni di Stato, via al decreto da 1,2 mld (Sole). Focus
economia sul Mattino: tra flat tax e riforma Tria, ecco chi ci guadagna
di più. In apertura sul QN il sondaggio sul lavoro: i posti ci sono, i
giovani li rifiutano. Coro di no per elettricisti, meccanici e saldatori.
Migranti, il piano italiano. Moavero al Corriere: "Porteremo la nostra
proposta in Europa".
Europa, per la guida della Commissione Ue Von der Leyen cerca i voti
populisti, ma non quelli della Lega (Repubblica, Stampa).

ECONOMIA
"Debito italiano, situazione critica". Lo dice la candidata presidente
della Commissione europea Ursula von der Leyen che sarebbe favorevole a
concedere flessibilità sui conti pubblici, ma considera che la
situazione del debito dell'Italia è critica (Corriere p.3).
Dismissioni, arriva il decreto da 1,2 miliardi. Provvedimento appena
registrato in Corte dei conti. Centrale il ruolo di Invimit, la sgr del
Tesoro, dove sarà creato il fondo Dante. La seconda fetta importante
sarà affidata al Demanio, con oltre 400 beni di valore elevato e altri
1.200 sotto i 100mila euro (Sole p.3).
Si riapre il dossier della Tav. Il fronte del no inizia a cedere. Di
Maio: io contro, ma tornare indietro costa il triplo. Per non perdere i
fondi l'Italia entro il 26 luglio deve rispondere alla Ue. Le trattative
e le scadenze per Roma (Corriere p.4). Tav, la svolta 5Stelle
(Messaggero p.5). Il capo 5s si arrende sulla Tav. Il leader annuncia
che l'opera si farà e dà la colpa al Pd. Ira del Movimento per
l'ennesimo voltafaccia dei capi (Giornale p.3).
Il rilancio leghista. Salvini: subito la Flat tax o pronti a rompere. Il
vicepremier è deciso a sfruttare l'incontro di domani con le parti
sociali. L'obiettivo è uscire dall'angolo del Russia-gate: mi occupo di
cose reali (Messaggero p.4). La nuova «Flat tax» solo peri redditi in
più. La proposta che preparano Lega e M5S: l'aliquota sarà del15%.
L'impatto sui conti pubblici. La tassa più bassa sui redditi aggiuntivi
è un incentivo a dichiarare di più (Corriere p.2). Flat Tax, cuneo e
lavoro sul tavolo Salvini-parti sociali. Tassa piatta con revisione del
bonus Renzi e taglio al 38% delle aliquote più alte (Sole p.3). Fisco,
il «piano B» M5s è un bluff. Come al solito tasse giù solo per pochi. La
Uil rivela che la riduzione delle aliquote avvantaggerebbe solo l'1,18%
dei lavoratori (Giornale p.8).
Salario minimo, sul tavolo l'ipotesi di un credito d'imposta alle
imprese. Con una paga base a 8 euro l'ora il costo per il sistema
produttivo scenderebbe a 2,7 miliardi di euro (Messaggero p.4).

POLITICA
Caso Russia. I pm di Milano convocano l'avvocato del Metropol
all'ambasciata russa con Salvini e Savoini che lavora per una banca in
rapporti con l'Eni (Repubblica p.2). D'Amico, consigliere del leader
leghista, chiese di inserire Savoini tra gli invitati all'incontro
italo-russo. Palazzo Chigi conferma. Al pressing partecipò anche
Ferlenghi: top manager dell'Eni, tiene i rapporti con il mondo economico
a Mosca. "Come d'accordo, invitate Savoini". Le mail che tradiscono il
vicepremier. Documento coinvolge il faccendiere. BuzzFeed rivela la
lettera "E' nello staff del ministro" (Stampa p.3). Vicepremier in
Russia con Savoini 9 volte (Giornale p.5). Borghezio: "Gianluca un
soldato leghista. Matteo lo scarica? Fa parte del gioco" (Corriere p.5).
Soldi al Carroccio, la rete russa di Savoini. Dai tabulati telefonici
del lobbista tutti i contatti per la presunta tangente (Messaggero p.2).
Zoccatelli, presidente di Lombardia-Russia: "Io non lo scarico, lo
conoscono tutti". L'omologo veneto dell'associazione milanese: "Non è
credibile che il vicepremier non sappia chi fosse, la vicenda ha il
chiaro intento di colpire la Lega" (Messaggero p.2).
Al tavolo del Metropol gli emissari di Pligin, il fedelissimo di Putin.
È lui il «superiore» a cui i russi si riferiscono nelle intercettazioni.
Dragosei sul Corriere (p.7): di Savoini,Meranda e del terzo, Francesco,
non sappiamo con certezza per conto di chi parlassero al tavolo. La
controparte, invece, faceva riferimento certamente al «superiore». Ilya
Andreevich Yakunin dice chiaramente di dover attendere il ritorno a
Mosca di Vladimir Pligin, che è legatissimo ai più alti vertici, fino a
Putin.
I conti misteriosi dell'elettricista tra Lega e Russia. Bankitalia ha
segnalato i bonifici sospetti dalle società vicine al partito fino a un
piccolo impresario che poi ne trasferisce una parte a San Pietroburgo
(Repubblica p.2). L'altra trattativa per il petrolio di Savoini a Mosca.
L'imprenditore Giancotti: "L'ho aiutato ad aprire una società. Mi
presentò un importatore interessato al greggio scontato" (Repubblica
p.4). La trappola russa contro Salvini è costellata di domande e buchi
neri. Tanti punti non tornano in quello che ci raccontano. Non si sa chi
ha registrato la conversazione di Savoini, né se i cronisti
dell'Espresso hanno assistito davvero all'incontro. E non ci sono tracce
di soldi e petrolio (Verità p.3).
Di Maio: "Troppe bugie". Il leader M5S: "Mi ricorda la vicenda Arata. Se
Salvini strappa ora, ammissione di colpa". Il ministro dell'Interno:
accuse vigliacche. E i suoi: ritorsione americana anti-Cremlino. Le
verifiche di Conte sull'ambasciatore a Mosca per ricostruire il caso. Al
senato i grillini pronti al ddl per la commissione. Veleni anche sullo
staff di Giorgetti: Sciscioli, il suo capo dipartimento, da anni ha
rapporti stretti con la Russia (Messaggero p.3). Il leader 5S chiederà
un incontro a Salvini, che minaccia la crisi. Martedì la proposta Pd
sulla commissione d'inchiesta (Repubblica p.7). Salvini: non rispondo su
fantasie. E il partito preme per andare al voto. Il ministro
dell'Interno irritato con i 5S: si aspettava un sostegno maggiore
(Corriere p.6). Comizio a Ferrara, il vicepremier minimizza: "Restiamo
tranquillissimi". Il popolo leghista ha deciso: «I grillini ci hanno
rotto». alvini: «Non tiro a campare» (Libero p.2). "Salvini lasci.
Danneggia l'Italia con le sue bugie". Lo chiede l'ex premier Enrico
Letta in un'intervista a Repubblica (p.6). "Francesi spagnoli e tedeschi
non si fidano più di noi per la sottomissione del governo a Mosca".
Pd, la rivoluzione di Zingaretti: «Dobbiamo cambiare tutto» Il leader
lancia una Costituente per le idee: le correnti ci soffocano. Il
malessere dei renziani, che temono l'eliminazione delle primarie. Nuova
organizzazione, l'incarico tocca a Martina: «Le primarie? Restano ma
meglio di coalizione». L'ex segretario: useremo la rete in modo diverso.
«La vocazione maggioritaria del Pd va reinterpretata, ora c'è il
proporzionale» (Corriere p.9). Zingaretti lancia la contro-Leopolda per
novembre. Sassoli lancia il dialogo con Conte e i Cinque Stelle.
All'assemblea del partito, l'appello del neopresidente del Parlamento Ue
(Fatto p.11). Sì alla separazione segretario-candidato premier 
(Repubblica p.11). Le truppe di Zingaretti contro il ritorno di Renzi.
Il segretario teme l'ex premier e cerca la sponda di Sassoli (Giornale p.7).

ESTERI
Migranti, Corriere (in prima e p.3) intervista il ministro degli Esteri
Moavero Milanesi. "Filtri sui visti e porti franchi. Migranti
distribuiti in Europa. Basta con le emergenze, presenterò al Consiglio
Ue il nostro piano. Corridoi umanitari per chi supera il vaglio. Ci sono
stati accordi sulla distribuzione dei migranti fra Paesi prima dello
sbarco, ma non possiamo procedere caso per caso. Chi legittimamente
chiede asilo o protezione umanitaria deve poterlo fare in luoghi il più
possibile vicini a quelli che lascia. Il sistema funziona solo se un
numero sufficiente e consistente di Stati Ue aderisce. Per la
ripartizione ci vuole un metodo con criteri chiari. Occorrono
investimenti maggiori nei Paesi dai quali i migranti partono. Si può
pensare anche all'emissione di appositi titoli europei di debito".
Commissione Ue, Il compromesso di von der Leyen. Sì ai voti populisti ma
non a quelli della Lega. La candidata alla guida della Commissione Ue
pronta ad accettare il sostegno dei gruppi di destra ma cercherà di
evitare quello di Salvini e Le Pen: per questo cancella l'appuntamento
di domani con il Carroccio (Repubblica p.15). La ministra tedesca della
Difesa, indicata dai capi di governo per la poltrona più importante di
Bruxelles, dovrebbe ottenere in Parlamento la conferma da parte di una
maggioranza politica composta dai partiti europeisti: i popolari, di cui
è un'esponente, i socialisti, i liberali e possibilmente i verdi. Ma gli
incontri che ha avuto con i gruppi parlamentari di questa ipotetica
maggioranza sono andati molto male. Riforma dell'eurozona clima e
immigrazione i pilastri del suo programma. Sia grillini sia leghisti
tentati dal sì alla ministra tedesca. Conte impegnato a tutto campo per
garantirle appoggio (Stampa p.7). Voto su von der Leyen: tutti i rischi
in agguato nella partita di Bruxelles il commento di Romano Prodi
(Messaggero in prima e p.22).

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