Commentario del 06.07.2019

PRIME PAGINE
Sbarchi, offensiva delle Ong (Corriere). L'intesa Malta-Viminale bloccherà le Ong (Messaggero). Patto tra Italia e Malta sui migranti: la Alex si rifiuta perchè vuole venire qui (Fatto). Repubblica intervista la capitana Carola: "Basta muri, rifarei tutto". Libero attacca: sui migranti un progetto scellerato per "uccidere" Salvini. Su Repubblica il caso migranti e il Pd, Gentiloni a Renzi: "Io accuso Salvini". Per la Verità torna Renzi: più immigrati per tutti.
Italia-Politica: Di Maio al Corriere: "Con gli alleati della Lega ritrovato un metodo". E il Carroccio chiude la finestra del voto anticipato (Corriere). Nomine Ue, Conte sulla Von der Leyen. E alla Stampa dice: "Lega e M5S non pongano veti".
Resta in primo piano la giustizia: processi lenti, sanzioni ai giudici (Messaggero). Fatto torna sullo scandalo Csm, Palamara: "Così Pignatone parlò dell'inchiesta". Ma indagano Fuzio (Fatto). Giornale: "Toghe impazzite".
Roma, caos rifiuti. Zingaretti a Raggi: "Pulire Roma in sette giorni" (Sole). La sindaca al Fatto: "Ordinanza-beffa di Zingaretti sui rifiuti, non vuole aiutare Roma". L'ombra del commissiario (Messaggero).
Economia, lotta all'evasione: dall'e-fattura un extra da 4 mld (Sole). Verità intervista l'economista Daniel Gros: "Si può fare la flat tax? No, si deve". Sul QN il ministro Fontana annuncia: "Ecco l'assegno per i figli".
Grecia: domani si chiude l'era Tsipras. I sondaggi dicono che tornerà al potere la destra che c'era prima. Segno che la crisi è finita o che sta per peggiorare? (Fatto).
Expo 2015: Sala condannato, ma il sindaco dice: "Vado avanti" (Corriere e tutti). Colpevole a fin di bene (QN). "E' colpevole di falso", l'intero Pd sta col condannato (Fatto).

ECONOMIA
Il ministro della Famiglia Fontana annuncia un assegno per ogni nuovo figlio.  Scontro tra alleati, con il M5S che si dice contro (Corriere p.5 e tutti). L'idea del ministro leghista per rilanciare le nascite, ma per la 5S Castelli "costa troppo". Il viceministro leghista dell'Economia, Garavaglia, alla Stampa (p.6): "Nel quadro della riforma complessiva dell'Irpef, cui stiamo lavorando, l'obiettivo di fondo è  ridurre la pressione fiscale soprattutto per i redditi medio bassi. Con tre criteri: l'aiuto alle famiglie, per contrastare il calo demografico, la riduzione delle imposte e la semplificazione del nostro sistema fiscale. Ora è presto per parlare di costo perché bisogna capire quale sarà la misura definitiva. Ma in un'ottica di semplificazione i margini sono enormi: un assegno unico,cospicuo e formulato in maniera semplice è sicuramente una misura che aiuta a combattere tra l'altro il problema della denatalità". Di Maio al Corriere: "Ho letto che ha promesso un assegno di 300 euro al mese per ogni figlio a famiglia fino ai 26 anni. È una proposta importante, e appena la presenteranno anche a noi non avremo difficoltà a sostenerla, mi auguro la porti in legge di Bilancio. Litigi sulla famiglia no, mai. Si va uniti".
Brutte notizie dall'Istat sulla produzione industriale: per l'Istat il nostro Paese è ancora in una fase di "debolezza" e pesa la frenata della Germania, che produce un rallemtnamento degli ordinativi dell'8,6% in un anno. Secondo le stime della "Nota mensile2, la crescita italiana potrebbe tornare a livello zero nel secondo semestre dell'anno (Repubblica p.13).

POLITICA
Governo, rapporti 5S-Lega. Di Maio al Corriere (in prima e p.5): "Abbiamo ritrovato un metodo, questo è l'unico governo possibile. I numeri sul lavoro ci danno ragione". Conte alla Stampa (in prima e p.2-3): "Se continueremo a fare il nostro dovere e a rispondere alle aspettative dei cittadini, mangeremo vari altri panettoni e colombe pasquali. Siamo nel pieno di un ampio progetto riformatore, che stiamo dimostrando di sapere realizzare con determinazione e responsabilità". E la Lega lascia chiudere la finestra del voto anticipato: per Vederami (Corriere in prima e p.10) è scampato il pericolo di elezioni anticipate e il sistema si appresta a riorganizzarsi.
Sbarchi, offensiva delle Ong (Corriere e tutti). Accordo Italia-Malta sui profughi, ma la nave Ong non cambia rotta: i 54 della Alex dovrebbero andare a La Valletta, ma il comandante dice no: "Non entreremo in quel porto" (Stampa p.4 e tutti). Braccio di ferro tra la Ong e il Viminale. E anche la tedesca Alan Kurdi si dirige verso Lampedusa, ma c'è lo stop di Roma (Messaggero p.6). La sfida dei volontari alla linea del Viminale. E Salvini dice: "Ci stanno provocando" (Corriere p.2). Di Maio, al Corriere (in prima e p.5): "Le Ong sono una parte del problema, non bisogna cadere nel loro gioco". Conte, nell'intervista alla Stampa (in prima e p.2-3), spiega: "Ogni anno, nella stagione estiva, si intensificano i viaggi della morte. Dobbiamo continuare a contrastare questi traffici e affidare il sostegno a canali legali. Ho sempre detto che l'Italia non possa fare da sola".
Stampa (p.5) si concentra sul caos a Tripoli: la dissoluzione della Libia come Stato genera il fiume umano di migranti. "Situazione complessa – commenta Di Maio al Corriere (p.5) -, noi continuiamo a sostenere un processo di pacificazione infralibico. Siamo sempre stati convinti che l'opzione militare non fosse la soluzione. Finalmente anche l'Onu è giunto a questa conclusione".
Repubblica (in prima e p.2-3) intervista la capitana della Sea Watch, Carola Rackete: "Ho abbattuo il muro voluto dai sovranisti, talvolta servono azioni di disobbedienza civile per affermare diritti umani e portare leggi sbagliate di fronte a un giudice". E a proposito del giudizio sul caso della Sea Watch, Libero (in apertura e p.3) parla di progetto scellerato per "uccidere" Salvini: è il solito copione, se un politico sale nei sondaggi, i pm si mettono di mezzo. Ma i consensi per la Lega aumentano. Il sondaggio di Pagnoncelli sul Corriere (p.2) conferma: il 59% degli italiani a favore della linea della fermezza. Il consenso alla linea salviniana dettato soprattutto dall'esigenza di coinvolgere gli altri Paesi europei nella gestione dei flussi (71%).
La gestione degli sbarchi divide la politica, soprattutto dopo la lettera di Renzi che, sul caso migranti, sfida il Pd "da sinistra", attaccando le politiche di Gentiloni e Minniti (su tutti). La replica di Zingaretti: "Renzi fa autocritica, il leader era lui" (Messaggero p.8). Zanda al Corriere (p.6): "Credo che Renzi non conosca la parola autocritica. Minniti riuscì a contenere gli sbarchi con un'azione complessa e misurata, mentre la gestione del fenomeno da parte di Salvini è disumana. E il M5S, che ha più eletti, esegue solo gli ordini". Gentiloni in una lettera a Repubblica (in prima e p.7): io accuso Salvini per il danno che sta facendo alla funzione di ministro dell'Interno. So bene che anche i nostri governi avrebbero potuto fare di più, ma il crollo dei consensi del Pd non dipende dalle politiche migratorie di Minniti. La Verità (in apertura e p.5) attacca Renzi: il suo obiettivo è far saltare Zingaretti, che è barcollante, nel voto in Senato sulle missioni all'estero. Anche per il Fatto (p.7) "Renzi-Giuda" rinnega Minniti per frenare Zingaretti.
Centrodestra, in Fi Toti raduna i suoi, ma Berlusconi spera in un flop (Stampa p.9). Il governatore ligure al Corriere (p.11): "Ora facce e idee nuove". Ma Berlusconi boicotta la convention di Toti: "Che ci andate a fare" (Repubblica p.10).

ESTERI
Tra rapporti con Putin e Trump e nomine Ue, intervista a tutto campo della Stampa (in prima e p.2-3) al premier Conte: "La nostra collocazione euro-atlantica non è stata mai in discussione. Questo non ci impedisce di declinare i rapporti con la Russia e altri Stati secondo un approccio inclusivo e dialogante, in linea con la nostra tradizionale vocazione. I miei eccellenti rapporti sia con Trump sia con Putin ci pongono al centro delle trame di dialogo. Le relazioni bilaterali italo-russe non compromettono affatto la nostra posizione all'interno dell'Ue. La nostra sensibilità ci induce ad assumere le sanzioni verso Mosca come una misura transitoria – a cui in questo momento non vedo alternativa - in vista dell'auspicata ripresa del pieno dialogo". Una linea confermata da Di Maio al Corriere: "La vocazione del nostro Paese è sempre stata quella di dialogare tra i due blocchi: Usa il nostro principale alleato, mentre la Russia resta un importante interlocutore sul piano commerciale e per la stabilizzazione delle aree di crisi".
Resta caldo, intanto, in queste ore il tema delle nomine Ue. Il premier Conte alla Stampa: "Rivendico il mio consenso a un 'pacchetto' di nomine che ho ritenuto fosse il migliore possibile per l'Italia. Abbiamo la prospettiva di un portafoglio economico di primaria importanza, abbinato alla Vicepresidenza oltrechè la prospettiva di un membro nel board della Bce. Spero che Lega e 5S non pongano voti sulla Von del Leyen". Poi sul nome per la guida della Concorrenza, Conte dice: "No al totonomi. L'Italia avrà un commissario all'altezza del compito, alla Lega l'iniziativa di offrire un'indicazione, che spetterà al governo varare". Per Di Maio, intervistato dal Corriere, "ottenere il commisario alla Concorrenza è stato un grande risultato ottenuto da Conte. I nomi? Non faccio nomi e non ci interessano le poltrone". Giornale (p.4) sottolinea i sospetti nella Lega su Salvini per lo stop a Giorgetti alla Ue: si dice che il leader freni la corsa del suo numero 2.
Grecia, il tramonto di Tsipras: per i greci è un traditore (Stampa p.10). A Tsipras il conto dell'austerity: finita da tempo la luna di miele con gli elettori. L'economia corre, ma la popolazione continua a soffrire (Messaggero p.11). Libero (p.12) attacca Tsipras: il servo dell'Ue che farà vincere la destra. Domani Atene al voto politico. I sondaggi dicono che tornerà al potere la destra (Fatto). Repubblica (p.14) parla di vendetta di Varoufakis: il partito dell'ex ministro potrebbe rubare i voti utili a Tsipras per rimontare sul centrodestra.

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