Commentario del 15.07.2019

PRIME PAGINE
Caso Russia in primo piano: prova di forza con Salvini (Corriere). Il caso Russia spacca il governo (Messaggero). Ora Salvini deve spiegare (Repubblica). La sfida di Di Maio: "Salvini risponda alle Camere" (Fatto). Libero: è ora di finirla, Di Maio. E anche Conte bombarda Salvini (Giornale). Il leader leghista attacca il premier: "Mi ha colpito alle spalle" (Stampa). Oggi l'interrogatorio di Savoini (Corriere e tutti). QN: Savoini scaricato, ma è come Zeling: sempre presente. MentreCandoni, fondatore di Confindustria Russia, al Corriere spiega: "Ci sono altre registrazioni". Il Pd: Salvini subito in aula. E l'ex premier Gentiloni alla Stampa dice: "Le azioni di Salvini offendono il Paese". Intanto, la Verità parla di "ombra francese" nell'agguato a Salvini.
Autonomie regionali, il ministro Centinaio alla Verità: "Vinceremo noi questa partita".
Intanto, vertice tra Carroccio e parti sociali sul taglio delle tasse (Messaggero). Più Iva, meno Irpef, nuovo welfare: il Fisco tenta l'azzardo della Flat tax (A&F). La Verità si concentra sulla "bomba mutui sugli italiani": le società recupero crediti sono il nuovo incubo.
Migranti, il commissario Ue Avramopoulos: "Va rafforzato il piano italiano sul ruolo dei Paesi terzi" (Messaggero).
Cronaca in evidenza su tutti i quotidiani, con la strage dei ragazzi del sabato sera: 12 morti, gravi incidenti a Jesolo e Cesena.
Su tutti anche il successo di Djokovic a Wimbledon in finale contro Federer dopo un match da primato.

ECONOMIA
Manovra, sul tavolo il taglio delle tasse anche sui redditi alti. Vertice tra Salvini e le parti sociali con coda di polemiche. L'ipotesi di ridurre le aliquote del 43 e del 41%. Tassa piatta al 15% fino a 50 mila euro. Ma resta il nodo delle risorse finanziarie. I sindacati però vogliono risposte anche sui temi dell'occupazione e delle politiche industriali. Allo studio la revisione del bonus da 80 euro che sarà trasformato in una detrazione (Messaggero p.4). «Con la Flat tax il Pil salirà dello 0,5%. Il salario minimo? Attorno agli 8 euro – dice al Messaggero (p.4) Claudio Durigon, sottosegretario leghista al lavoro -. Non ci saranno aggravi per le imprese, taglieremo il cuneo". Gli alleati: ma la manovra si fa in altre sedi (Corriere p.6). L'analisi di di Vico sul Corriere (p.26): l'esperimento del Viminale con le parti sociali serve a Salvini per imporre all'attenzione di tg e giornali l'incontro con Confindustria e sindacati invece che il caso Russia. Inoltre, il Carroccio lancia la concorrenza a Di Maio e Conte, cercando di dimostrare che premier e leader grillino non tengono in considerazione le opinioni dei corpi intermedi, mentre la Lega sì. Salvini vuole costruire la prossima finanziaria con le parti sociali, ma ha le mani legate più di quanto dica, mentre imprese e sindacati si aspettano risposte ai loro dossier, non selfie.
Alitalia, arrivano le proposte ma la nuova compagnia è lontana (Repubblica p.8). Quattro pretendenti per volare con Alitalia. Ferrovie sceglie il consorzio, Atlantia in testa. Lettere anche da Toto, Lotito e Efromovich che vogliono il 35%. Ma serve tempo per il piano industriale. Il prossimo passo è la selezione dei partner che entro poche settimane dovranno formulare l'offerta vincolante. Investimento di 300/350 milioni a carico del nuovo azionista della compagnia aerea. All'eventuale impegno da parte dei Benetton servirà un altro passaggio in cda (Stampa p.18). Il piano industriale punta su Fiumicino e Linate (Corriere p.6). Di Maio: «Si auspica che venga scelta l'offerta più ambiziosa. La maggioranza andrà alle Fs» (Messaggero p.5). "Voglio essere l'ultimo ministro che si occupa della vicenda" Repubblica p.8).

POLITICA
Caso Russia. Pressing su Salvini di M5S e Pd: riferisca in Parlamento (Corriere p.2 e tutti). Salvini resta solo e anche Di Maio attacca: "Se il Parlamento chiama deve chiarire". Il Pd insiste e chiede l'intervento di Fico e Casellati: "La posizione del ministro è sempre più grave". La conferenza dei capigruppo fissa la data per l'interrogazione. Il gelo del capo leghista: non ho nulla da dire, dovrei parlare di cene? Il ministro convinto che «presto» sarà storia passata (Corriere p.3). Quel feeling (che ritorna) tra i dem e il Movimento – scrive Maria Teresa Meli sul Corriere (p.3) -. Dalla Rai al caso Russia, il M5S lascia balenare l'ipotesi di altre maggioranze. I Cinquestelle a Salvini: "Ti salviamo ma devi obbedire (Giornale p.2). Libero (p.4) attacca: un alleato come Di Maio è meglio perderlo che sopportarlo ancora. È ora di finirla, ormai i 5S si comportano come il Pd. Questo governo ha fatto crescere la Lega, ma adesso è il momento di votare. Intanto, anche Conte contro il Carroccio: resto quasi sbigottito dalla Lega che scarica i suoi (Corriere p.5).
Oggi è il giorno di Savoini davanti ai pm. Atteso in Tribunale anche l'avvocato Meranda (su tutti). È possibile che i magistrati chiedano alle autorità russe di chiarire il ruolo di Pligin (Corriere p.4). Accelera l'inchiesta sulla trattativa tra emissari italiani e russi per un affare che avrebbe portato 65 milioni di dollari alla Lega (Repubblica p.6).
Una prova in più inchioda Salvini. C'è un dettaglio che prova come l'invito a Savoini per la cena di Villa Madama a Roma, il 4 luglio, sia partito dagli uomini che lavorano fianco a fianco con Salvini. La mail, rivelata dalla Stampa (p.3) e che inchioda alle sue responsabilità Claudio D'Amico, consigliere per le attività strategiche internazionali di Salvini,  porta la firma di Barbara Nobili, il cui contatto è "Ufficio del vicepremier Salvini, Palazzo Chigi, Piazza Colonna, 370, Roma". Sono i riferimenti lasciati a conclusione di quella e di altre mail. Dunque Barbara marchia il nome di Salvini in una richiesta ufficiale e smentisce ancor di più il suo superiore (Stampa p.3).
Salvini, la rete moscovita: dagli uomini dell'oligarca al crocevia di affari con le imprese italiane. La società Orion di Savoini e D'Amico è una scatola vuota ma risulta legalmente ancora attiva. I legami dei due esponenti del Carroccio con l'entourage del discusso finanziere russo Malofeev (Stampa p.4). C'è l'ombra dei francesi dietro la registrazione che fa tremare Salvini. Al tavolo dell'Hotel Metropol sedeva anche l'avvocato Meranda, massone di una loggia transalpina vicinissima all"Eliseo. Che di certo è ostile all'uomo forte del nostro Paese (Verità p.2). Il fondatore di Confindustria Russia, Fabrizio Candoni, al Corriere (p.2): "A Salvini sconsiglia di andare al Metropol. E' tutto una grande bufala, ma credo che non siano finiti gli audio".
"È la democrazia illiberale che accomuna la Lega e Putin - dice alla Stampa Paolo Gentiloni -. Ma anche una parte dei grillini guarda a Mosca. Il vicepremier offende l'Italia, le nostre regole e la nostra collocazione internazionale. Sul governo molto dipenderà dal M5S. Il premier non potrà ignorare una vicenda di questa portata. È oramai evidente: le destre sovraniste sono innamorate di un modello di Stato autoritario".
"Macché complotto, gli Usa si fidano di Salvini". Su Libero (p.3) parla Edward Luttwak: "Washington sicura che Matteo abbia un grande futuro. Gli Stati Uniti non c'entrano col Russiagate, è un affare italiano. Nessuno teme che Roma esca dalla Nato".
«Vinceremo la partita dell'autonomia››. Il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio: «È scritta nel contratto di governo, i 5 stelle dicano se hanno cambiato idea. Se si ferma la flat tax, si blocca anche il reddito di cittadinanza. Siamo l'argine contro chi dice sempre no» (Verità p.4).
«Chiediamo maggiori poteri ma nemmeno un euro in più». Il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini: «Vogliamo gestire meglio le risorse che abbiamo. Temo però che se nel governo prosegue questo scontro ideologico non se ne farà nulla» (Verità p.5).

ESTERI
Domani il voto per il presidente della Commissione Ue. Von der Leyen chiude a sovranisti e verdi. Ma così non ha i numeri. Europa divisa. Le servono 374 sì, gliene mancano almeno trenta. Per l'Italia si complica il commissario leghista e l'ipotesi di una delega "pesante" (Messaggero p.8). Incroci pericolosi tra Roma e la Ue commenta Stefano Folli (Repubblica p.23).
Migranti. Messaggero (p.8) intervista Avramopoulos, commissario Ue all'immigrazione: "Il progetto va rafforzato sul ruolo dei Paesi terzi. Dubbi su richieste d'asilo fatte fuori dalla propria nazione. Rimpatri per chi non ha diritto di venire in Ue. Ma gli arrivi sono crollati. In Libia stiamo già organizzando dei corridoi umanitari, abbiamo aiutato oltre 40mila persone. Sento voci sempre più esplicite su un accordo europeo strutturale per la redistribuzione delle persone soccorse".
Sì da M5S e sinistra al piano migranti presentato ieri da Moavero al Corriere. Oggi lo illustrerà a Bruxelles. Fi: irrealizzabile. E la Lega insiste: aiutiamoli a casa loro (Corriere p.9). Berlino in linea con la Farnesina. «Alleanza Ue per i rifugiati». Ma l'Austria la boccia subito (Corriere p.9). Giornale (p.5) segnala le "trame" di Moavero per isolare il Viminale. Quella del ministro degli Esteri è una mossa per «scippare» la materia a Salvini. Il suo intervento nel momento di maggiore debolezza del leghista. Ma resta difficile che Visegrad, Parigi e Berlino accettino le proposte.
A Parigi l'annuncio di un comando militare spaziale, dopo quello Usa (Corriere p.9). Il "soldato volante" conquista Parigi. Scontri alla parata. Disordini e arresti tra i gilet gialli alla sfilata per la presa della Bastiglia. Macron si riprende la scena invitando i leader della Difesa: Italia assente (Stampa p.8). Una colazione di lavoro senza Roma. Che si è autoesclusa, scrive Fubini sul Corriere (p.10). C'era naturalmente Macron, insieme a Merkel e ai capi di governo di Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Olanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Il premier Conte, no.
"Missili ai ribelli libici": la Francia è sotto accusa (Fatto in prima e p.14-15). Razzi anti-carro Usa venduti a Parigi sono stati trovati in una base militare delle truppe di Haftar. Le risposte confuse del ministro della Difesa, Florance Parly: "Dovevano essere distrutti". Stati Uniti e Onu potrebbero intervenire per violazione degli accordi internazionali.
«Rieccoci alla guerra fredda. È quella tra Stati Uniti e Cina». L'ex Ministro Tremonti: «Tra le due superpotenze non è soltanto uno scontro commerciale. A quel tavolo ci saremo. Ma come parte del menù. L'Europa? Senza Londra non esiste» (Verità p.9).
«Trump contro l'Iran? È un dispetto a Obama». Pubblicati nuovi report dell'ambasciatore Darroch: «Donald? Vandalo diplomatico». I rapporti erano inviati all'allora ministro Johnson. Oggi candidato premier. «I responsabili di questa campagna ne pagheranno le conseguenze» (Giornale p.13).

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