Commentario del 1.08.2016

IN PRIMA PAGINA
"L'Islam non è terrorista": su Repubblica e tutti le parole del Papa di ritorno da Cracovia. Ma sulla domenica di preghiera comune di cristiani e musulmani giornali divisi: migliaia i musulmani a messa per Stampa e Repubblica, un flop per Libero e QN. Il Giornale: a messa l'1,5% degli islamici e già pretendono l'8 per mille. Dagli Usa l'accusa di Hillary: "Mosca mi spia" (Corriere e tutti). Da Rio il segno di Bolt: "Il migliore sono io. Spazio anche all'economia. Oggi banche alla prova dei mercati dopo i verdetti di Eba e Bce (Sole). Cassese sul Corriere: regole rigide e giustizia lenta la vera zavorra delle banche. Sul Sole le casse professionali sotto stress: i pensionati crescono più degli iscritti. Sempre sul Sole la mappa dell'export: Lombardia prima, Lazio e Veneto le più dinamiche. Su Italia Oggi il bluff della riscossione fiscale. Spazio anche alla politica. Il Fatto "smonta" l'intervista di Renzi ieri a Repubblica, Parisi "smonta" Forza Italia (Libero). Alfano alla Stampa: "Un patto moderato contro Salvini e Pd". La De Girolamo a Libero: "Salvini farà un passo indietro". E la data del referendum si allontana: Renzi punta al 27 novembre (Stampa).

ECONOMIA
A Piazza Affari riflettori puntati su Mps e sul settore bancario, dopo gli stress test Eba e il piano di salvataggio della banca senese (Messaggero p.8 e altri). Molte le incertezze sul piano: sull'aumento di capitale c'è una pre-garanzia ma i rischi non sono scomparsi (Corriere p.17). Anche per Repubblica (p.13) nonostante l'ottimismo di governo e Bankitalia l'operazione ha davanti diversi rischi e si intreccia con il possibile peggioramento del contesto politico e economico del Paese. Tononi (Mps) al Corriere (p.17): "Fatto un lavoro formidabile. Il percorso di recupero di Mps darà soddisfazione a tutti i soci". Di Mps aveva parlato Renzi ieri a Repubblica, esaltando la soluzione di mercato e scaricando colpe sulla politica romana e senese. Il governatore toscano Rossi a Repubblica (p.12): Renzi debole verso le oligarchie: tolga il velo sui prestiti facili". Per Cassese (Corriere in prima e a p. 26) la vera zavorra delle banche sono le regole rigide e la giustizia lenta nel recuperare crediti scaduti e incagliati.
Sul Messaggero (p.8) anticipazioni sulle misure sul lavoro: nel 2017 per le nuove assunzioni decontribuzione dimezzata, da 3.250 a 1.625 euro. 300 milioni la copertura stimata, per lo più in autofinanziamento. A spingere il governo a mantenere la decontribuzione (benché dimezzata) il calo delle assunzioni dovuto al taglio degli incentivi. Sul Messaggero (p.9) anticipazioni anche sulla riforma dei concorsi della pubblica amministrazione: si punta a tagliare i tempi (massimo 6 mesi per chiudere le gare e conoscere i vincitori) e a fissare regole uguali per tutti. Due sole le procedure per assegnare i posti: una a carattere nazionale e una gestita a livello locale. L'attuale sistema di concorsi bocciato da Bankitalia: procedure bizantine e punitive verso i migliori (Messaggero p.9). Entro la fine di agosto anche il decreto di riordino delle partecipate, quello sui servizi pubblici locali e la riforma del Codice dell'amministrazione digitale. Su Italia Oggi (in apertura) il bluff della riscossione fiscale: in 15 anni affidati a Equitalia 785 mld di crediti tributari. Ne ha incassati solo 35. Ecco perché Renzi sta pensando a una riforma del sistema.

POLITICA
Referendum, la data si allontana. Per la Stampa (p.8) Renzi ora punta al 27 novembre, a riprova di un cambio di impostazione integrale di strategia. Pesano il crescente sentiment anti-stablishment  e i sondaggi, che danno il No costantemente sopra al Sì. Il 27 novembre sarebbe l'ultima data utile, e servirebbe per la possibile rimonta. La Boschi intanto continua il suo giro nelle feste de l'Unità: "Referendum decisivo, l'Italicum garantisce stabilità" (Messaggero p.10). Sulla Stampa (p.8) la crisi delle feste de l'Unità: bilanci in perdita e pochi giovani, praticamente un'agonia. Sul Fatto (p.8) la crisi del Pd secondo Cuperlo: "Il partito non c'è più, è quasi estinto: un comitato elettale per potenti. Serve un cambio di politiche e dirigenti".
In fibrillazione anche Forza Italia dopo l'avvento di Parisi. "Parisi? Non so che mandato abbia. Il centrodestra siamo noi, Fdi e Salvini" dice Toti alla Festa leghista di Cervia (Corriere p.15). Contro Parisi anche Matteoli: ""Chi ha le idee può aiutare Fi. Ma un papa straniero non ci serve" (Corriere p.15). Ma Alfano guarda a Parisi: "Il suo tentativo può avere un buon esito se passerà dalle primarie e metterà all'angolo i lepenisti. Serve un partito dei moderati contro le sirene Salvini, Pd e M5S". E lancia i comitati per il Sì. Su tutti l'attacco shock di una leghista veneta alla Boldrini: "Va eliminata fisicamente" (Repubblica p.14). Ma il Carroccio minimizza. Salvini: "Boldrini si è offesa per la bambola? Lei è una vergogna per gli italiani". Il Corriere (p.15): da rabbrividire.

EUROPA
In primo piano le iniziative della domenica in chiesa di musulmani e cristiani in Italia e in Francia. Quotidiani divisi sull'esito: Repubblica e Stampa che parlano di "migliaia di musulmani in chiesa", mentre per Libero e QN l'iniziativa è stata un flop. Nel quartiere-ghetto di Parigi "scarsa adesione per paure di vendette" (QN p. 3). Su QN (p. 2) parla anche il capo della grande moschea di Roma Omar Camilletti: "Iniziativa debole dopo tutte le stragi". Su tutti le dichiarazioni di Papa Francesco di ritorno da Cracovia: "L'Islam non è terrorismo, possiamo convivere bene" (Corriere p. 5). Sul Corriere (p. 3) intervista a Guy Verhofstadt, leader dei liberali: "Risposta comune e coordinata altrimenti è la fine dell'Europa". Sulla Stampa (p. 5) il dilemma tra sicurezza e liberta. Sul QN (p. 5) intervista al procuratore antimafia Roberti: "Sui jihadisti sui barconi indagine aperta, già diversi casi in Europa". Sul Messaggero (p. 13) e su altri, migranti, ultimatum di Ankara alla Ue. Il ministro degli Esteri Cavusoglu: "Liberalizzate gli ingressi dei turchi in Europa oppure ritiriamo l'accordo sui rifugiati". Replica di Bruxelles: "Siete in ritardo e non avete rispettato i criteri". Tensione a Colonia, dove più di trentamila persone hanno manifestato in piazza per Erdogan.

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